LA REALTA' E' QUESTA: I dati sono eloquenti. Secondo l'OCSE, in Italia ci sono solo 6,3 infermieri ogni 1.000 abitanti, contro una media europea di 8,3, con picchi di 18 in Svizzera e Norvegia. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) conta circa 270.000 infermieri, a cui si aggiungono 80.000 operatori in strutture private e 45.000 autonomi. Tuttavia, la domanda resta largamente insoddisfatta, con 20.000 posti vacanti ogni anno e un rapporto infermieri-medici fermo a 1:1, ben al di sotto della proporzione raccomandata dall’OMS di 4:1. A ciò si aggiunge l'emigrazione professionale: quasi 30.000 infermieri italiani lavorano all'estero e ogni anno oltre 3.000 seguono la stessa strada. La situazione è aggravata dal calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in scienze infermieristiche, con una flessione del 10% nel 2023 rispetto all'anno precedente. https://lnkd.in/e2N4JmRJ #riforma #giustizia
Post di massimo quatrini
Altri post rilevanti
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1 Gennaio 2025, la professione infermieristica in Italia affronta sfide significative che richiedono interventi mirati. Ecco un’analisi delle principali criticità e delle possibili soluzioni per ciascuna con il migliore augurio ✌️ Carenza di personale infermieristico 😓 L’Italia ha 5,8 infermieri ogni 1.000 abitanti, al di sotto della media europea di 8,4. ✌️Soluzioni Offrire incentivi economici e professionali per trattenere gli infermieri in Italia. Condizioni di lavoro e burnout 😓 Molti infermieri segnalano turni lunghi e stress elevato. ✌️Soluzioni Assumere personale aggiuntivo per ridurre i carichi di lavoro. Segmentare la filiera assistenziale per assegnare ad ognuno le proprie competenze. Adeguare le retribuzioni agli standard europei. Formazione e specializzazione 😓La formazione post-laurea è spesso insufficiente. ✌️Soluzioni Investire in programmi di formazione continua. Investire nella ricerca infermieristica e integrare i ricercatori negli organici aziendali. Valorizzare le competenze specialistiche. Bassa attrattività della professione 😓Diminuzione delle iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica. ✌️Soluzioni Migliorare le condizioni lavorative e riconoscere il valore della professione. Offrire incentivi per attrarre nuovi professionisti. Sovraffollamento e criticità nei Pronto Soccorso 😓Elevato numero di pazienti nei Pronto Soccorso con difficoltà organizzative. ✌️Soluzioni Riorganizzare i percorsi ospedalieri per una gestione più efficiente. Aumentare il personale dedicato ai Pronto Soccorso. Violenza sul luogo di lavoro 😓Aumento degli episodi di violenza contro gli infermieri. ✌️Soluzioni Implementare misure di sicurezza adeguate. Offrire supporto psicologico alle vittime. Disparità retributive 😓Stipendi inferiori rispetto ad altri paesi europei. ✌️Soluzioni Adeguare le retribuzioni agli standard europei. Garantire incrementi salariali significativi. Mancanza di riconoscimento professionale 😓Percezione di sottovalutazione da parte della società. ✌️Soluzioni Promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione della professione. Organizzare campagne di sensibilizzazione. Inadeguatezza delle strutture sanitarie 😓Dati: Strutture obsolete e carenti di risorse. ✌️Soluzioni Investire nella modernizzazione delle strutture. Garantire adeguate dotazioni di materiale e attrezzature. Emigrazione di infermieri 😓Molti infermieri lasciano l’Italia per opportunità migliori all’estero. ✌️Soluzioni Offrire incentivi per trattenere gli infermieri in Italia. Migliorare le condizioni lavorative e retributive. Che il 2025 sia un anno di cambiamento e riconoscimento per tutti gli infermieri. Buon anno!
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Assumere 10.000 infermieri indiani? Investire nella formazione di infermieri in Italia, piuttosto che ricorrere all'assunzione di medici stranieri, rappresenta una strategia fondamentale per potenziare il nostro sistema sanitario. Abolire il numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea in infermieristica non solo favorirebbe i giovani aspiranti professionisti, ma contribuirebbe anche a colmare le lacune nel settore sanitario, creando opportunità per una nuova generazione di operatori. La figura del nurse practitioner, ad esempio, potrebbe alleviare notevolmente il carico di lavoro attualmente gravante sui medici, permettendo loro di concentrarsi su casi più complessi. Questa professionalità, ben formata e con competenze avanzate, sarebbe in grado di gestire situazioni cliniche autonome, migliorando l’efficienza del servizio sanitario e garantendo un'assistenza tempestiva e di alta qualità. Inoltre, la creazione di paramedici specializzati per l’emergenza territoriale, simile ai modelli già efficaci in altri paesi, potrebbe trasformare radicalmente il soccorso extra ospedaliero in Italia. Questi professionisti, formati per rispondere rapidamente alle emergenze, sarebbero in grado di fornire cure immediate, riducendo i tempi di intervento e migliorando gli esiti per i pazienti. L’investimento nella formazione di infermieri e paramedici non solo valorizzerebbe le risorse umane locali, ma contribuirebbe a creare un sistema sanitario più autonomo e resiliente. Ridurre la dipendenza dall’assunzione di personale straniero significa anche promuovere un’assistenza più vicina alle esigenze della popolazione, garantendo che i professionisti siano preparati a rispondere alle specificità del contesto italiano. In sintesi, potenziare la formazione degli infermieri e introdurre figure come i nurse practitioners e paramedici rappresenta un’opportunità strategica per il nostro sistema sanitario. Questo approccio non solo migliorerà la qualità delle cure, ma favorirà anche l’occupazione giovanile, costruendo una sanità più forte e sostenibile per il futuro. #nurse #nursepractitioner #EMT #infermieri
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Quanti #infermieri ci sono oggi in Italia? Come si posiziona il nostro Paese rispetto al confronto europeo? Quanti laureati in infermieristica ci sono oggi in Italia? E in Europa? Nella nostra ultima nota abbiamo fornito le risposte a queste e ad altre domande per far fronte ad alcune criticità presenti nel mondo infermieristico.
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La professione infermieristica sta affrontando una crisi identitaria e una carenza di personale, aggravata dalla mancanza di strategie efficaci per attrarre e mantenere gli infermieri. Questa situazione compromette la qualità dell’assistenza sanitaria e genera malessere tra i professionisti. Una proposta controversa è l’introduzione dell’Assistente Infermiere, vista come una soluzione alla carenza di personale, ma che rappresenta una minaccia alla sicurezza dei pazienti e alla professionalità degli infermieri. Le criticità. 😓Sicurezza dei pazienti: affidare funzioni infermieristiche a personale non adeguatamente formato aumenta il rischio di errori. 😓Inquadramento giuridico ambiguo: mancanza di una chiara definizione giuridica e contrattuale. 😓Formazione inadeguata: il percorso formativo di 500 ore è insufficiente. 😓Rischio di sostituzione: attività infermieristiche affidate a figure con formazione inferiore. 😓Disparità regionali: gestione affidata alle Regioni potrebbe creare disuguaglianze. La soluzione alla crisi richiede investimenti nella formazione, miglioramento delle condizioni di lavoro, valorizzazione del ruolo degli infermieri e una rappresentanza professionale forte e indipendente. L’introduzione dell’Assistente Infermiere, così come proposta, è vista come un passo nella direzione sbagliata.
L'Assistente Infermiere, un Cavallo di Troia che minaccia pazienti e professione
quotidianosanita.it
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Spesso sento dire che rispetto alla carenza degli infermieri in Italia, la nostra Federezione non possa fare molto. In realtà l'Ordine delle Professioni Infermieristiche può svolgere un ruolo cruciale nel contrastare la mancanza di #infermieri in Italia attraverso una serie di iniziative mirate. Ecco solo alcune iniziative: 1. 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨: Collaborare con le autorità sanitarie e i datori di lavoro per migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri, riducendo i turni estenuanti e garantendo un ambiente di lavoro più sicuro e salutare. 2. 𝐀𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐭𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐢: Fare pressione sul governo e sugli enti sanitari per aumentare gli stipendi degli infermieri, rendendo la professione più attraente e competitiva rispetto ad altri paesi europei. 3. 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚: Offrire programmi di formazione continua e opportunità di sviluppo professionale per gli infermieri, migliorando le loro competenze e aprendo nuove strade di carriera. 4. 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: Lanciare campagne di sensibilizzazione per promuovere l'importanza della professione infermieristica, aumentando il rispetto e la considerazione per il ruolo cruciale che gli infermieri svolgono nel sistema sanitario. 5. 𝐒𝐨𝐬𝐭𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐞 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞: Fornire supporto psicologico e benessere agli infermieri, aiutandoli a gestire lo stress e prevenire il burnout, garantendo che possano svolgere il loro lavoro al meglio. 6. 𝐂𝐨𝐥𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞: Creare partnership con altri paesi per condividere best practices e trovare soluzioni innovative per affrontare la carenza di personale infermieristico. 7. 𝐈𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: Offrire incentivi agli infermieri italiani che lavorano all'estero per tornare in Italia, come bonus di benvenuto, agevolazioni fiscali e migliori condizioni di lavoro. Adottando queste iniziative, l'Ordine delle Professioni Infermieristiche può contribuire a migliorare la situazione e garantire che ci siano abbastanza infermieri qualificati per soddisfare le esigenze del sistema sanitario italiano, senza dover ricorrere ad espedienti come l’assistente infermiere oppure reclutare infermieri da altri paesi. Se pensi che sia giusto AGIRE per realizzare questi e tanti altri progetti che rendano questa professione riconosciuta davvero, il 24/25/26 novembre vieni a votare la lista Agire a Bologna per il rinnovo degli organi dell’ordine delle professioni infermieristiche. #WeCareForYou
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Sempre primi nella pianificazione!
𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 Nel panorama sanitario mondiale, l'Italia si erge come un'anomalia paradossale: è l’unico paese europeo che sforna e forma più medici che infermieri, nonostante abbia una penuria di ben oltre 100.000 infermieri rispetto alla media europea (8.3 % per 1000 ab), ed un numero di medici in perfetta media europea. Le Istituzioni hanno di recente dato il loro augusto benestare a un aumento del 6,5% nei posti per il CDL in Medicina, portandoli all'astronomica cifra di 20.867, che supera anche il dato dello scorso anno, mentre l'incremento dei posti per infermieristica è stato un misero 2,3%, arrivando a malapena a 20.525. Leggi su Quotidiano Sanità
L’Italia continua a formare medici ma dimentica gli infermieri
quotidianosanita.it
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𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 Nel panorama sanitario mondiale, l'Italia si erge come un'anomalia paradossale: è l’unico paese europeo che sforna e forma più medici che infermieri, nonostante abbia una penuria di ben oltre 100.000 infermieri rispetto alla media europea (8.3 % per 1000 ab), ed un numero di medici in perfetta media europea. Le Istituzioni hanno di recente dato il loro augusto benestare a un aumento del 6,5% nei posti per il CDL in Medicina, portandoli all'astronomica cifra di 20.867, che supera anche il dato dello scorso anno, mentre l'incremento dei posti per infermieristica è stato un misero 2,3%, arrivando a malapena a 20.525. Leggi su Quotidiano Sanità
L’Italia continua a formare medici ma dimentica gli infermieri
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Continua l’appassionante storia sull’assistente infermiere con un disegno di legge piuttosto stravagante. Il testo nella premessa evidenzia la carenza cronica di personale infermieristico in Italia, che si attesta ben al di sotto della media europea (6,3 infermieri ogni 1.000 abitanti contro 8,3). Tale mancanza costringe gli infermieri a turni massacranti e lascia scoperti circa 20.000 posti ogni anno. Inoltre, molte posizioni sono coperte da personale straniero non sempre adeguatamente qualificato, mentre le iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica sono in calo. Per affrontare la situazione il DDL propone la soluzione di istituire la figura dell’assistente infermiere, una figura intermedia tra l’operatore sociosanitario (OSS) e l’infermiere laureato. E fin qui nulla di nuovo. Di nuovo c’è che questa nuova figura abbia una formazione prevista durante il triennio finale delle scuole superiori che mira a migliorare l’assistenza sanitaria e colmare il gap di personale. Un diploma di assistente infermiere alla stregua di un titolo di maturità superiore insomma che può consentire l’accesso all’università.
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La professione infermieristica in Italia è da tempo al centro di dibattiti e discussioni riguardo al suo riconoscimento e alla valorizzazione delle competenze e delle responsabilità dei professionisti. Recentemente, l'associazione AssoCareInformazione.it, #angeloRikydelvecchio #assocareinformazioneit #barbaramangiacavalli #Contrattodilavoro #dignitàprofessionale #fnopi #formazioneprofessionale #infermieri #italia #professioneinfermieristica #retribuzione #sanità #sistemasanitario
Proposta di Contratto di Lavoro Specifico per gli Infermieri: una svolta necessaria per la Professione Sanitaria in Italia. - Quotidiano Sanitario AssoCareNews.it
https://www.assocarenews.it
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📢 Novità nel settore sanitario (e sociosanitario) italiano! Il Ministero della Salute ha aggiornato il profilo dell'Operatore Sociosanitario e introdotto l'Assistente Infermiere, una figura avanzata per potenziare il supporto infermieristico. Leggi il nostro articolo per scoprire come queste innovazioni miglioreranno la qualità dell'assistenza. 📚🔍 #OSS #AssistenteInfermiere #superOSS #assistenzaanziani
Sanità Italiana: Arrivano Il Nuovo OSS E L’Assistente Infermiere - Margotta Medical
https://www.margottamedical.it
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