Post di Mauro Bottarelli

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Giornalista freelance

Se esiste un alleato di ferro e geopoliticamente strategico di Vladimir Putin, questo è Bashar al Assad. Lungi dal sottoscritto fare le pulci a un ritorno del buonsenso nella politica estera di questo Paese. Il problema, come sempre, sta nella tempistica. E nella motivazione sottostante. Sarà un caso, eppure la Farnesina ha deciso di riattivare l'ambasciata a Damasco dopo l'umiliazione in sede NATO. Ovvero, l'assegnazione alla Spagna del Comando Sud. E per favore, evitiamo la solita ritrita manfrina, in base alla quale a Bruxelles non si fidano di un governo pieno di quinte colonne del Cremlino. Primo, perché la NATO si tiene in seno la Turchia. E questo annulla ed elide qualsiasi incoerenza dei suoi membri. Secondo, perché all'interno del governo Sanchez le voci critiche verso l'invio di armi a Kiev sono ben più rilevanti che nell'esecutivo Meloni. Damasco come primo passo verso Mosca? Assad come l'amica della tua ex, ideale ponte per cercare di ricostruire un rapporto dopo la rottura? Se sì, questo significherebbe che a Roma sanno di non poter affatto contare su uno scudo atlantico alle criticità già innescate dal deterioramento drastico nei rapporti con Mosca e Pechino. E sempre in ossequio alla casualità, Antonio Tajani decide di comunicare ufficialmente la decisione a 24 ore dal decollo dell'aereo di Stato che ha portato Giorgia Meloni in Cina per una visita ufficiale di quattro giorni. Oggi incontro con il premier, domani con Xi Jinping. Le tastiere intinte nello zucchero da parte della stampa bipartisan nel descrivere l'importanza e la delicatezza della missione, cosa dicono dello strappo sulla Via della Seta? Oltretutto, formalizzato nel giorno in cui lo stesso Xi Jinping arrivava a Bruxelles per il bilaterale fra Cina e UE. L'Italia, silenziosamente, sta riposizionandosi sullo scacchiere internazionale? Se sì, attenzione ai colpi di coda. E alle trappole. Perché se davvero Israele darà seguito a quanto annunciato da Benjamin Netanyahu di fronte al Congresso USA, oltretutto solo 36 ore prima che Hezbollah materializzasse il casus belli richiesto e lo porgesse su un piatto d'argento, riattivare rapporti con Bashar al Assad potrebbe irritare Tel Aviv. Perché in prima fila nel contrasto all'ISIS in Siria c'erano anche i miliziani filo-iraniani di Hezbollah. Cosa sta accadendo tra Farnesina, Difesa e Palazzo Chigi? Ma soprattutto, l'appello anti-Trump lanciato dagli eredi Berlusconi in contemporanea con la chiamata all'unità della sinistra per un voto anticipato dell'Arcore-backed Matteo Renzi, cosa possono suggerirci in questo contesto? Attenzione, perché dopo mesi di agenda di politica estera talmente acritica verso gli USA da sembrare scritta da Rumsfeld e Cheney, questo mezzo paso doble di riavvicinamento verso Russia e Cina potrebbe tramutarsi in un capitombolo. Così scomposto e scoordinato da far cascare il governo... Nei commenti trovate il link per sostenere questi post e la loro "campagna d'agosto". Signori, forza!

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