Nessuno ha come obiettivo quello di lavorare 24/7. Per i lavoratori più giovani vita privata e lavorativa vanno di pari passo. Mai come ora la ricerca della work-life balance ha raggiunto massimi storici. Il #remote working ha portato con sé benefici, come la riduzione di costi e distanze legate agli uffici. Al contempo, ci possono essere disfunzioni nei carichi di lavoro che a volte sono troppo elevati. È bene trovare il giusto equilibrio. Ti spieghiamo di più qui sotto ⏬ #Mementoris #GuidaLaTuaImpresa #imprenditoria #remoteworking #performance #strategia
Post di Mementoris
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L’intensità dei ritmi riscontrati in settori come quello ingegneristico, può talvolta rendere difficoltoso il raggiungimento del corretto equilibrio tra vita personale e lavoro, fondamentali per il benessere complessivo. Lo smart working nei periodi di maternità e paternità (spesso intesi come un periodo di pausa dal lavoro) è una vera e propria rivoluzione. È lo strumento che permette a molti ingegneri e professionisti di garantire una certa continuità lavorativa anche durante il periodo di congedo, cercando di bilanciare al meglio le esigenze personali e professionali. Se da una parte lo smart working è un’opportunità per migliorare l'efficienza lavorativa, dall'altra è un alleato imprescindibile per le famiglie. Per le mamme e i papà lavoratori, avere la possibilità di lavorare da casa o in modalità agile è un vantaggio che consente di gestire meglio i tempi e le responsabilità familiari. Vediamo così come, a mio avviso, lavorare da remoto implichi innumerevoli benefici di natura funzionale ed organizzativa. Grazie a questo strumento, è possibile raggiungere l'ideale condizione di #worklifebalance anche in situazioni in cui sono presenti più aspetti da gestire simultaneamente. Oltre a migliorare l'efficienza, contribuisce a diminuire le possibilità di stress lavoro-correlato, inducendo le persone a lavorare in maniera presente ed efficace. Un ambiente di lavoro inclusivo supporta la genitorialità, favorendo un graduale e sereno rientro tramite flessibilità oraria e opportunità di formazione. Per questo lo smart working si rivela un importante alleato, grazie alla possibilità di gestire in maniera più libera il proprio tempo e trasformando la distanza in opportunità. Le imprese che investono in politiche di sostegno alla famiglia e lavoro flessibile guadagnano in retention, produttività e reputazione. Promuovere un approccio inclusivo è un investimento a lungo termine che rafforza il legame tra i dipendenti e l’organizzazione. Supportiamo insieme il cambiamento. 🌱 #WorkLifeBalance #SmartWorking #Maternità #Paternità #Ingegneria #CulturaAziendale
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Meglio la settimana corta o di sei giorni lavorativi? La vera domanda è perché lavoriamo? Cosa ci muove davvero? Che peso e che ruolo ha il lavoro nelle nostre vite? Sono questi i veri interrogativi da porsi. #randstad #partnerfortalent https://lnkd.in/gUayCE5b
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RIVOLUZIONE LAVORATIVA (4 GIORNI DI LAVORO E 3 DI RIPOSO): UN’OPZIONE NELLE IMPRESE DI SUCCESSO Rivoluzionare l'approccio lavorativo non si traduce in minor impegno, ma in una redistribuzione più intelligente delle ore lavorative. Immagina di intensificare le attività quotidiane, permettendo così spazio extra per il riposo e il recupero personale, mentre contemporaneamente snellisci il calendario, tagliando riunioni e videochiamate superflue che ingombrano le tue giornate. #lavorosmart #4giornilavorativi #innovazione #produttivitàsenzasprechi #vita #lavoro
Settimana lavorativa di 4 giorni? Sì, ma solo in aziende solide e ben organizzate
ilsole24ore.com
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Il recente rapporto Censis ci mostra una realtà che non possiamo ignorare: il 67% degli italiani vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro. Questo desiderio si fa sentire in un contesto dove, mediamente, lavoriamo 3 ore in più a settimana rispetto al resto d'Europa, e ben 6 ore in più rispetto ai nostri vicini tedeschi. In molti hanno iniziato a tracciare dei confini più netti tra lavoro e vita privata, rifiutando di rispondere a chiamate o email al di fuori dell'orario d'ufficio. Circa il 30.5% degli intervistati ha già preso questa decisione: un segnale chiaro che l'equilibrio vita-lavoro non è più un lusso, ma una necessità. Il benessere non è solo una questione personale, ma diventa centrale anche nelle richieste al mondo delle imprese: più dell'80% degli intervistati chiede piani di welfare aziendale più robusti. Una riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare la tua vita e quella dei tuoi colleghi? #orariolavorativo #welfare #italia
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Il recente rapporto Censis ci mostra una realtà che non possiamo ignorare: il 67% degli italiani vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro. Questo desiderio si fa sentire in un contesto dove, mediamente, lavoriamo 3 ore in più a settimana rispetto al resto d'Europa, e ben 6 ore in più rispetto ai nostri vicini tedeschi. In molti hanno iniziato a tracciare dei confini più netti tra lavoro e vita privata, rifiutando di rispondere a chiamate o email al di fuori dell'orario d'ufficio. Circa il 30.5% degli intervistati ha già preso questa decisione: un segnale chiaro che l'equilibrio vita-lavoro non è più un lusso, ma una necessità. Il benessere non è solo una questione personale, ma diventa centrale anche nelle richieste al mondo delle imprese: più dell'80% degli intervistati chiede piani di welfare aziendale più robusti. Una riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare la tua vita e quella dei tuoi colleghi? #orariolavorativo #welfare #italia
Il recente rapporto Censis ci mostra una realtà che non possiamo ignorare: il 67% degli italiani vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro. Questo desiderio si fa sentire in un contesto dove, mediamente, lavoriamo 3 ore in più a settimana rispetto al resto d'Europa, e ben 6 ore in più rispetto ai nostri vicini tedeschi. In molti hanno iniziato a tracciare dei confini più netti tra lavoro e vita privata, rifiutando di rispondere a chiamate o email al di fuori dell'orario d'ufficio. Circa il 30.5% degli intervistati ha già preso questa decisione: un segnale chiaro che l'equilibrio vita-lavoro non è più un lusso, ma una necessità. Il benessere non è solo una questione personale, ma diventa centrale anche nelle richieste al mondo delle imprese: più dell'80% degli intervistati chiede piani di welfare aziendale più robusti. Una riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare la tua vita e quella dei tuoi colleghi? #orariolavorativo #welfare #italia
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Per avere un tempo di maggiore qualità nella vita.
Il recente rapporto Censis ci mostra una realtà che non possiamo ignorare: il 67% degli italiani vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro. Questo desiderio si fa sentire in un contesto dove, mediamente, lavoriamo 3 ore in più a settimana rispetto al resto d'Europa, e ben 6 ore in più rispetto ai nostri vicini tedeschi. In molti hanno iniziato a tracciare dei confini più netti tra lavoro e vita privata, rifiutando di rispondere a chiamate o email al di fuori dell'orario d'ufficio. Circa il 30.5% degli intervistati ha già preso questa decisione: un segnale chiaro che l'equilibrio vita-lavoro non è più un lusso, ma una necessità. Il benessere non è solo una questione personale, ma diventa centrale anche nelle richieste al mondo delle imprese: più dell'80% degli intervistati chiede piani di welfare aziendale più robusti. Una riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare la tua vita e quella dei tuoi colleghi? #orariolavorativo #welfare #italia
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Il periodo "Covid" tra le altre cose ha segnato un cambio di direzione decisivo anche nel mondo del lavoro. I lavoratori sia quelli "consolidati" sia i nuovi (chi si affaccia anche per la prima volta nel mondo del lavoro), hanno le idee ben chiare, soprattutto nel trovare il "giusto" equilibrio tra vita privata e lavoro. Finalmente il concetto di Benessere Organizzativo, non rimane solo un concetto "astratto" ma inizia a prendere forma in modo tangibile, con i lavoratori che avendo preso l'adeguata consapevolezza su quali priorità fondare la loro vita, oggi più che mai l'orientamento è segnato, nell'apportare l'adeguato equilibrio tra vita privata e lavoro. Questo non vuol dire inficiare negativamente dal punto di vista delle perfomance e della produttività. Anzi se questo approccio è gestito adeguatamente, potrebbe risultare un elemento importante per migliorare anche in maniera esponenziale la produttività. Perché ricordiamoci, che il lavoratore in primis è una persona, e quando una persona riesce a raggiungere il proprio equilibrio sia nella propria vita privata che nel lavoro, allora hanno vinto tutti, perché in maniera tangibile si riusciranno a vedere risultati performanti e persone felici, soddisfatte e appagate, che a sua volte diventeranno i migliori "sponsor" dell'Azienda per la quale lavorano. In conclusione, il mondo del lavoro è cambiato ed è cambiato in modo "drastico", questo ci ricorda che avere una visione d'insieme sia da parte delle Aziende che dei Lavoratori, porterà enormi vantaggi, soprattutto dal punto di vista Psico-fisico. Così facendo miglioreranno le perfomance e la competitività. #worklifebalance #lifebetter #awareness #vision Randstad Italia
Il recente rapporto Censis ci mostra una realtà che non possiamo ignorare: il 67% degli italiani vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro. Questo desiderio si fa sentire in un contesto dove, mediamente, lavoriamo 3 ore in più a settimana rispetto al resto d'Europa, e ben 6 ore in più rispetto ai nostri vicini tedeschi. In molti hanno iniziato a tracciare dei confini più netti tra lavoro e vita privata, rifiutando di rispondere a chiamate o email al di fuori dell'orario d'ufficio. Circa il 30.5% degli intervistati ha già preso questa decisione: un segnale chiaro che l'equilibrio vita-lavoro non è più un lusso, ma una necessità. Il benessere non è solo una questione personale, ma diventa centrale anche nelle richieste al mondo delle imprese: più dell'80% degli intervistati chiede piani di welfare aziendale più robusti. Una riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare la tua vita e quella dei tuoi colleghi? #orariolavorativo #welfare #italia
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Il tempo scorre ma la storia non cambia ⌛️ Succede ancora 👉🏼 l'Italia è al quartultimo posto in Europa per l'equilibrio tra vita privata e lavoro. Un dato allarmante, evidenziato dalla recente classifica di Remote (e diffusa da Dealogando che ringrazio), che analizza parametri chiave come assistenza sanitaria, congedo di maternità, salari, orari di lavoro e inclusività. Un dato - ancora una volta - che non può essere (ma che è ancora troppo) ignorato. È necessario invertire questa tendenza e costruire organizzazioni più sane e produttive, cambiando approccio. ⬇️ Personalmente, infatti, credo che elementi come: 🔹 Autonomia 🔹 Flessibilità 🔹 OKR siano essenziali per creare un ambiente di lavoro dove le persone possano prosperare, senza dover sacrificare la propria vita privata. Anzi, ancora di più, è davvero necessario separare la vita lavorativa da quella personale❓ Io ne avevo parlato in questo mio articolo qui: 🔗 https://lnkd.in/diHM7DQb È ora di agire. 👇🏼 Le aziende che non si adattano a questo cambiamento rischiano di perdere talenti e competitività. È un tema controverso, lo so, tu cosa ne pensi❓ #worklifebalance #betterworkplaces #futureofwork #workplaces
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Bilanciare il tempo libero e il tempo di lavoro. Intervista a Marco Carlomagno Un’intervista al Segretario generale di FLP - Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche sulla questione della settimana corta e l’organizzazione del lavoro nella PA. Francesco Sani 09/04/2024 Marco Carlomagno è giornalista pubblicista e Segretario generale di FLP - Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, un sindacato indipendente che accoglie manager e impiegati della pubblica amministrazione. Da anni è attivo per sensibilizzare sui nuovi modelli organizzativi nella PPAA e ha scritto numerosi saggi e articoli per varie riviste e giornali sul tema. Il suo ultimo libro, uscito nel 2022 e pubblicato per FrancoAngeli Editore, è un saggio curato insieme a Roberto Reale, con presentazione di Antonio Naddeo e prefazione di Mariano Corso, dal titolo Dimensioni dello smart working. Sfide ed esperienze per una transizione sostenibile. È stato nostro ospite allo Smart Working Day di Roma nel 2023 e lo avevamo intervistato nel 2021. Oggi alla luce delle recenti innovazioni organizzative introdotte nel mondo del lavoro in Italia - ad esempio gli accordi siglati in realtà come Lamborghini, Luxottica o Intesa - siamo tornati a chiedergli un parere sul tema del bilanciamento tra tempo libero e tempo di lavoro. Il Financial Times recentemente ha tirato le somme sulla sperimentazione della settimana corta nel Regno Unito del 2022. A quanto pare la settimana di 4 giorni può funzionare solo se aumenta la produttività nel lungo periodo. A suo avviso qual è l’obiettivo principale di un accordo in termini di benessere dei dipendenti e produttività economica? La settimana lavorativa su 4 giorni, a parità di retribuzione, permette di aumentare la produttività, migliorare la qualità del lavoro, abbattere i costi dei trasporti, ridurre in modo significativo l’emissione di gas, conciliare i tempi vita-lavoro, in particolare per chi assiste bambini piccoli o familiari non autosufficienti. Non lo diciamo noi, ma i principali osservatori internazionali, a partire dall’OCSE - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha stimato un aumento della produttività mediamente del 20% nei Paesi che sono più avanti nella sperimentazione come il Regno Unito, il Belgio, l’Olanda, la Germania e la Spagna, e notevoli risparmi per i lavoratori (circa 2.500 euro su base annua). Economie resisi disponibili in buona parte dai costi degli spostamenti casa lavoro con mezzi privati. La più importante ricerca in questo ambito è stata condotta in UK dove circa 61 aziende e 3000 dipendenti hanno eseguito una prova di sei mesi della settimana lavorativa di quattro giorni, studiando l’impatto della riduzione dell’orario di lavoro sulla produttività delle imprese e sul benessere dei lavoratori, nonché l’impatto sull’ambiente e la parità di genere. ......................................................................................................
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Settimana lavorativa corta La narrativa su questo tema si sta arricchendo di esempi positivi: l’ultimo quello in Islanda. Maggiore produttività e maggiore benessere. Sembra incredibile, quasi un sogno. Tuttavia, se ci si pensa, l’AI dovrebbe portare maggiore produttività (così ci stanno raccontando e perché non crederci). Ma anche senza per forza aspettare delle applicazioni dell’AI un po’ più evolute e testate, basterebbe eliminare in ogni organizzazione aziendale le attività inutili che drenano tempo ed energia mentale (es: riunioni fiume e con troppe persone coinvolte, reportistica che nessuno legge fino in fondo, ricerca spasmodica del consenso diffuso che rallenta i processi, tutto ciò che si continua a fare perché si è sempre fatto così). Un po’ di CHINDOGU da eliminare già da subito e magari si scopre che già ora si lavora 4 giorni al netto di tutto ciò che è inutile. #ai #lavoro #produttività #organizzazione #workout #benessere #worklifebalance #persone
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