Post di Michele Tait

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Proprietario di Health Wine srl e di Princess srl

Inaccettabile

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Giornalista TV: mi occupo di finanza, economia e calcio. Lavoro a Mediaset Tgcom24 e per E-Planet su Italia Uno. Modero e organizzo convegni. Amo viaggiare, il tennis e lo snowboard. Due figli. La notizia prima di tutto.

IL CETO MEDIO E' RICOVERATO L'altro giorno in un post condiviso, discusso e anche criticato mi sono chiesto se sia normale, al costo della vita di oggi, che chi guadagna 50.000 euro lordi (a salire) sia sottoposto oltre quella cifra alla tassazione massima sul reddito delle persone fisiche IRPEF, cioè banalmente i soldi che lo stato usa per finanziare la spesa pubblica. Stabilire in un dibattito serio chi oggi sia ceto medio o da considerarsi "ricco", dopo un triennio di iperinflazione destinata a rimanere con noi per altri anni (a livelli più bassi), mi parrebbe il minimo sindacale. Allora sono andato a rivedermi i numeri sul cosiddetto ceto medio (se esiste ancora) e quanta IRPEF paga sul totale che lo stato incassa (175 miliardi nel 2021). Nel nostro paese: - i contribuenti con redditi lordi tra 55 e 100.000 euro sono circa il 5,01% del totale e pagano da soli il 40,7% dell'imposta.. - Se vogliamo partire dai 35.000 euro lordi in su emerge che il 13,94% dei contribuenti paga il 62,52 per cento di tutta l’IRPEF (ricordando che in Italia il 42,59% dei contribuenti paga solo l’1,73% del totale IRPEF). Ma chi guadagna tra 55-100.000 lordi e rappresenta solo 1/20 dei contribuenti italiani è normale che si faccia carico di quasi la metà di tutta l'imposta sul reddito delle persone fisiche versando una ottantina di miliardi?

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