𝟑𝟎 𝐜𝐚𝐩𝐨𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐢 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐢 𝐄𝐝𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐮𝐜𝐢𝐨 𝐋𝐨𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 La stele, rinvenuta nel 1963 in via Orus a Padova, è datata I secolo a.C. ed è una scultura ad altorilievo a tuttotondo, in pietra calcarea. Rappresenta il centurione Minucio Lorario in piedi, in posizione frontale e in uniforme. La tunica è coperta dal mantello (sagum) fermato da una fibula. La mano sinistra, con l’anello tipico dei centurioni, stringe la spada (gladium), mentre la destra stringe il ramo di vite (bacillum viteum), simbolo distintivo della sua carica e con il quale i centurioni percuotevano i gregari che facevano resistenza; un piccolo pugnale (pugio) pende invece dal cinturone (cingulum). Il linguaggio duro e incisivo denota stilemi ancora repubblicani; la fibula del tipo Aucissa (a cerniera) e il tipo di acconciatura indicano l’età augustea. Le calzature suolate sembrano ricoperte da sovrascarpe. All’altezza del capo sono visibili due fori in cui, probabilmente, poteva essere innestata una corona metallica evocativa della corona d’ulivo, utilizzata in occasione delle cerimonie pubbliche dai militari della Legio Martia. L’appartenenza a questa legione è testimoniata dal testo dell’epigrafe posta nella parte superiore del monumento che reca anche il nome dell’effigiato. Le dimensioni insolitamente grandi del monumento (l’altezza supera i due metri), oltre alla rappresentazione per intero della figura del centurione, evidenziano come la carriera militare costituisse un fenomenale strumento di ascesa sociale nel mondo romano. Museo Archeologico foto Gabinetto Fotografico #museipadova #archeologia #anticaroma #etaaugustea #arteantica #storiaantica #romaantica
Post di Museo Eremitani
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Un capolavoro senza tempo: la Cappella degli Scrovegni di Padova Nel cuore di Padova, tra la quiete del centro storico, sorge un gioiello che racchiude l’essenza dell’arte medievale: la Cappella degli Scrovegni. Conosciuta come la “Cappella Azzurra” per il suo splendido cielo stellato, questo luogo è un viaggio nel tempo, un dialogo tra sacro e umano, tra luce e colore. Oggi, siamo orgogliosi di presentarvi un volume unico, dedicato interamente a questo capolavoro. Un’opera che non si limita a raccontare la storia della cappella, ma vi porta a toccare con mano la genialità di Giotto, il maestro che ha trasformato queste pareti in un racconto visivo senza precedenti. Un’esperienza visiva e tattile Il nostro volume è più di un libro: è un’esperienza. Stampato con le più avanzate tecniche tipografiche, ogni pagina cattura la profondità dei colori, la delicatezza delle pennellate, la perfezione prospettica che ha rivoluzionato la pittura occidentale. Le immagini ad alta risoluzione svelano dettagli che l’occhio umano potrebbe non cogliere nemmeno dal vivo, come le sfumature dorate e le espressioni vivide dei volti. La narrazione di Giotto: un viaggio emozionante Entrare nella Cappella degli Scrovegni significa immergersi in una storia straordinaria, che inizia con le scene della vita di Gioacchino e Anna e culmina nel Giudizio Universale. Questo volume racconta non solo la struttura narrativa degli affreschi, ma anche i simbolismi nascosti, le influenze culturali e il contesto storico che hanno dato vita a quest’opera. Un tributo all’arte e alla storia La Cappella degli Scrovegni è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un riconoscimento che sottolinea la sua importanza universale. Il nostro libro è il tributo perfetto per chiunque desideri avvicinarsi a questo capolavoro o approfondirne la conoscenza. Edizione limitata, esclusiva, irripetibile Questo volume è stato pensato per i veri amanti dell’arte e della bellezza. La tiratura limitata, la rilegatura di pregio e la scelta di materiali di altissima qualità rendono ogni copia un oggetto da collezione. Non un semplice libro, ma un pezzo unico che arricchirà ogni biblioteca o salotto. https://lnkd.in/d2GQjTmW
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𝟑𝟎 𝐜𝐚𝐩𝐨𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐢 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐢 Nelle prossime settimane vi presenteremo una serie di opere e reperti, che spiccano nelle nostre collezioni per essere oggetti rari, o di fattura particolarmente pregiata, o perché ci raccontano una storia del passato, o ancora perché eseguiti da grandi maestri. cominciamo... Le collezioni del Museo Archeologico conservano una piccola scultura, che raffigura un personaggio maschile, in posizione frontale, nudo. Salta subito all’occhio la diversità di esecuzione tra la parte alta del corpo e la parte bassa: il torso è reso in modo naturalistico e molto dettagliata è la testa, con copricapo a calotta e barba ben curata. Al di sotto della vita il corpo si presenta come un blocco massiccio di pietra con gambe larghe e squadrate e piedi appena accennati. Un solo particolare è reso con particolare cura, il sesso! Il tipo di acconciatura e la posizione eretta fanno pensare che si tratti della raffigurazione di un 𝑹𝒆-𝒔𝒂𝒄𝒆𝒓𝒅𝒐𝒕𝒆, la sua nudità potrebbe essere interpretata come una 𝑛𝑢𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑟𝑖𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒. La particolarità di questo piccolo oggetto è che se ne conoscono solo altri tre esemplari, due conservati al Museo del Louvre e uno al Museo dell'Università di Zurigo, tutti giunti in Europa dopo la metà del XIX secolo attraverso il mercato antiquario. foto Gabinetto Fotografico #archeologia #arteorientale #mesopotamia #sculturaantica #repertiantichi
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L'estro di tre grandi maestri ha creato questo superbo capolavoro della storia dell'arte. Clicca sul link per saperne di più. #storia #arte #cultura #architetture #medioevo #articolo
Le vette dell'arte medievale: la Cappella Brancacci
historiemedievali.blogspot.com
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un post molto interessante specie per immagine del retro della Gioconda
Il pannello posteriore della Monna Lisa di Leonardo Da Vinci è una parte meno conosciuta ma affascinante di questa iconica opera d'arte. Anche se la maggior parte dell'attenzione si concentra sul sorriso enigmatico e sulla maestria del ritratto sul fronte, il retro del pannello di legno su cui è dipinta la Monna Lisa mantiene anche il suo interesse storico. Il pannello di legno su cui Leonardo dipinse la Monna Lisa è realizzato con pioppo, una scelta comune in Italia durante il Rinascimento per la sua durata e morbidezza. Nel tempo, il pannello è stato rinforzato e restaurato per garantire la conservazione della vernice. Sul retro del pannello, conservatori ed esperti hanno trovato marche, iscrizioni e francobolli che aiutano a tracciare la storia del dipinto. Queste marche includono francobolli di proprietà ed etichette di inventario che documentano il trasferimento e la proprietà dell'opera nel corso dei secoli. Queste iscrizioni e marche testimoniano il viaggio che la Monna Lisa ha fatto dal laboratorio di Leonardo alla sua attuale casa al Museo del Louvre a Parigi. Inoltre, il retro del pannello rivela il lavoro dei restauratori nel corso degli anni, che hanno rinforzato il legno e garantito la stabilità della pittura affinché possa continuare ad essere ammirata per generazioni future. In breve, il pannello posteriore della Monna Lisa è un aspetto meno visibile ma altrettanto importante di questo capolavoro, fornendo preziose informazioni sulla sua storia e conservazione. Informazioni estratte da Watop spagnolo
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Questa icona, conservata al Museo Diocesano di Brescia, datata al XIX secolo, rappresenta l’Arcangelo Michele, uno dei principali arcangeli venerati sia nella tradizione cristiana orientale che occidentale. 🖌️ La tecnica utilizzata è la tempera su legno, una metodologia artistica comune nelle icone religiose ortodosse, caratterizzata dall’uso di pigmenti naturali miscelati con un legante a base di uovo per ottenere colori vivaci e duraturi. 🪽L’Arcangelo Michele è generalmente raffigurato come un guerriero celeste, simbolo di giustizia e protettore contro il male. Nell’iconografia tradizionale, spesso appare con armatura e spada o lancia, che simboleggiano la sua vittoria sul drago o il diavolo, rappresentato nel Libro dell’Apocalisse. L’elemento del cavallo rosso in questa rappresentazione suggerisce un legame con la figura apocalittica del Cavaliere dell’Apocalisse o un simbolismo di potere e protezione divina. 🪽🪽I dettagli dorati e il nimbo (aureola) sono tipici dell’arte sacra ortodossa, indicanti la divinità e la santità. Il contesto dell’opera è privato, come indicato nella didascalia, il che può implicare che questa icona facesse parte di una collezione personale o di un ambiente domestico di preghiera. 🙏 L’uso di tonalità intense, come il rosso vivo per il cavallo e l’oro per il contorno, enfatizza il carattere celestiale e vittorioso dell’Arcangelo. La presenza di dettagli architettonici sullo sfondo potrebbe suggerire un riferimento al mondo terreno, simboleggiando la protezione di Michele sulla città o la comunità dei mortali.
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Per qualità e per storia il #reliquiario di Montalto delle Marche è tra le opere di #oreficeria più affascinanti di ogni tempo. Questo capolavoro, dopo l’intervento cui lo hanno sottoposto i professionisti dell’Opificio delle Pietre Dure, sarà presentato fini al 4 maggio 2024, presso il Museo dell’Opificio nella sua sede storica in via degli Alfani 78 a Firenze. A dieci anni di distanza dal #restauro eseguito nel 2013 l’opera è tornata a Firenze per una accurata revisione, sia della struttura metallica che degli elementi smaltati. Realizzato in oro (fuso, smaltato en ronde-bosse, raffinata #tecnica in cui lo smalto viene applicato su superfici a tutto tondo o in alto rilievo) e in argento (fuso, sbalzato, inciso, smaltato e in parte dorato ad amalgama di mercurio), circonda le scene toccanti legate alla passione di Cristo con diciannove zaffiri, venti spinelli, cinquantanove perle e un raffinato cammeo in sardonice di manifattura bizantina. Un oggetto delicatissimo e di stupefacente preziosità e raffinatezza che ci introduce nella storia dei reliquiari. Tra le prime reliquie vi furono quelle costituite dai #corpi dei martiri delle persecuzioni dei primi secoli: essi venivano obbligatoriamente sepolti nei cimiteri o nelle catacombe, nel caso di Roma, perché secondo la legge romana non si potevano tenere i corpi dei defunti dentro il perimetro delle città. A volte parti della salma venivano asportate e conservate in altri luoghi. Un grande impulso si ebbe dopo l’Editto di Milano con il quale Costantino autorizzò il #Cristianesimo: si permise la sepoltura di santi, martiri e altro nelle chiese. Reliquie della croce sulla quale era morto Gesù Cristo divennero molto comuni dal IX secolo ed erano contenute in reliquiari a forma di croce. Dal X secolo cominciarono ad apparire reliquiari aventi la forma esterna del tipo di reliquia in essi contenuta, quindi a forma di mano, teschio, braccio ed altre parti del corpo umano. Le reliquie dei santi attraversano la #storia della cristianità sono da definirsi come testimonianze di amore, devozione e fede. Leggi l’articolo https://lnkd.in/dtxCBPDG
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- Arte per il Sabato - “Libro dimenticato a memoria” di Vincenzo Agnetti (1969) Un oggetto. Potremmo dire una scultura. Un grande volume corredato da nastri segna pagina e da una copertina di tela. Lo spazio delle pagine è stato però rimosso e i fogli ridotti a cornice. Un vuoto assoluto di grande impatto. Un’opera che, in linea con altre esperienze dell’arte concettuale, ci parla del limite insito nella parola, e forse in ogni altro linguaggio. Ma soprattutto un invito a riflettere. Perché la vita non è una sequenza di certezze; perché la nostra esistenza è una narrazione dove tutto è possibile; perché la forza del racconto sta proprio nella sua capacità di svolgersi e di cancellarsi. Ma sopratutto perché per andare avanti è necessario sia ricordare che dimenticare. #arte #art #arteconcettuale
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Titolo: "Radici d'Acqua e Cielo". Un'esplorazione visiva della fragilità umana in relazione al mondo naturale. Ho voluto rappresentare l'interconnessione tra il nostro essere e l'ambiente che ci circonda, simboleggiato dalla figura nera, che sembra sospesa, radicata sia nella terra che nell'acqua. Gli elementi marini, come i pesci e le creature sotterranee, evocano la complessità delle emozioni e delle esperienze che ci legano alla natura e al nostro subconscio. L'ispirazione è nata dall'idea di immersione: un tuffo nell'ignoto, nel profondo della psiche e della natura stessa. Le forme architettoniche irregolari e le texture stratificate rappresentano le strutture mentali e i paesaggi interiori che ognuno di noi deve affrontare. Il titolo che darei a quest'opera è "Radici d'Acqua e Cielo", per evidenziare il dualismo tra la sospensione tra mondi diversi, il visibile e l'invisibile, il terreno e l'acquatico, il cosciente e l'inconscio. Visita la mia galleria online per visualizzare altre opere a questo indirizzo: https://ai-telier.it #artedigitale #intelligenzaartificiale #galleriadarte #mircotangherlini #stampapersonalizzata #stampeartistiche #digitalart #artificialintelligence #artgallery #mircotangherlini #customprint #artprint @follower
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L'arte egizia, con le sue forme inconfondibili e il simbolismo profondo, ha lasciato un'impronta duratura nella storia dell'umanità. Scopriamo insieme le sue caratteristiche distintive e l'eredità che ha tramandato. Caratteristiche dell'Arte Egizia: • Simmetria e Proporzioni: Rigidi schemi per creare opere armoniose, con figure umane in pose canoniche. • Funzione Religiosa e Funeraria: Decorazioni in tombe e templi con scene di vita quotidiana e rituali. • Materiali e Tecniche: Uso di pietra, legno, oro e faience con dettagli minuziosi. • Geroglifici e Simbolismo: Scrittura integrata nell'arte per narrare storie e concetti complessi. Opere Iconiche: • Piramidi di Giza: Monumenti funerari imponenti per l'immortalità dei faraoni. • La Sfinge: Scultura monumentale con testa di faraone e corpo di leone. • Templi di Luxor e Karnak: Complessi templari ricchi di colonne e statue. • Tomba di Tutankhamon: Tesori incredibili, inclusa la famosa maschera d'oro. Curiosità: • L'Arte come Magia: Gli egizi credevano nei poteri magici delle rappresentazioni artistiche. • Prospettiva Egizia: Rappresentazione gerarchica dove la dimensione indicava l'importanza. • Tecniche di Conservazione: Uso di oli e resine per preservare colori vivaci e dettagli.
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Titolo: "Connessione Divina". Questa immagine evoca un profondo senso di connessione con la natura e l'universo. La figura centrale, che sembra fondersi con il paesaggio circostante è un'entità spirituale, una dea della terra. Il suo "corpo" è formato da linee che richiamano radici, suggerendo una fusione simbiotica con il suolo e le piante circostanti. La testa, rappresentata come una sfera nera punteggiata di stelle, appare come un microcosmo o una visione dell'universo, suggerendo l'infinito e l'ignoto. Trasmette una sensazione di pace e di armonia con l'ambiente naturale, invitando l'osservatore a riflettere sulla propria relazione con la terra e il cosmo. La figura non è separata dal paesaggio, ma ne è parte integrante, un promemoria visivo della nostra intrinseca connessione con il mondo che ci circonda. In questo modo, l'immagine suggerisce un messaggio di unità e di equilibrio, che risuona profondamente con il desiderio umano di appartenenza e di armonia con l'universo. Visita la mia galleria online per visualizzare altre opere a questo indirizzo: https://ai-telier.it #artedigitale #intelligenzaartificiale #galleriadarte #mircotangherlini #stampapersonalizzata #stampeartistiche #digitalart #artificialintelligence #artgallery #mircotangherlini #customprint #artprint @follower
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