Maxi sequestro di sementi ortive tra Piacenza e Torino Pomodori, peperoncini, fagiolini, zucche provenienti da altri Paesi spacciati per made in Italy. Giro d'affari di 38 milioni, il precedente nel Cesenate #sequestri #sementi Emanuela Stìfano Raffaella Quadretti https://lnkd.in/d_qSYXak
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Prosciutto di Parma a rischio: peste suina alle porte di Langhirano Avrebbe dovuto tenersi ieri una riunione della Commissione europea per decidere se inserire o meno la zona come alto rischio per la PSA. Le possibili conseguenze sarebbero gravissime, soprattutto il probabile blocco delle importazioni da parte di quei paesi che vorranno evitare qualsiasi rischio di contaminazione. Tutto nasce dalla scoperta di una carcassa di cinghiale infetto fra Fornovo e Varano, a pochi chilometri dalla località dove ci sono vari stabilimenti di produzione di #prosciutto e salumi. Nel caso di inserimento come zona a rischio, verranno adottate linee guida quali, ad esempio, se permettere o meno la macellazione. Ma quello che pesa di più per il comparto è il possibile blocco delle esportazioni da parte di vari paesi, il Canada in testa, ma anche di USA e chissà altri ancora. In tal caso i prezzi potrebbero crollare per l’eccedenza del prodotto. Come è stato possibile non riuscire a contenere la #peste suina dalla comparsa del primo caso nel 2022 in provincia di Alessandria, e rischiare il default del settore della salumeria che quota un fatturato globale, con l’indotto, di circa 10 miliardi di euro, e dà lavoro a circa 60mila persone? Un tale danno economico e reputazionale per uno dei nostri prodotti agroalimentari di punta ha evidenti responsabilità nella gestione del Governo e dei due commissari che si sono succeduti. Il primo commissario aveva individuato una strategia nelle reti di contenimento e nel depopolamento dei cinghiali nelle aree infette, ma, a sua detta, sono mancate le risorse, almeno 10 milioni di euro, per perseguire questi obiettivi. Dopodiché il solito rimpallo di responsabilità, nel mentre migliaia di abbattimenti in Lombardia e 7 regioni coinvolte. Nel 2023 si è arrivati ad un nuovo commissario governativo, da alcuni giudicato inadatto poiché non esperto del settore, e a una situazione di evidente immobilismo, con il caso simbolo dei 2 milioni di euro, stanziati dalla regione Emilia Romagna per le recinzioni, ancora bloccati dalla burocrazia. Per saperne di più, visita i link nel primo commento:
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Viene lanciato un Grido di ALLARME nel Comparto Agrumicolo Siciliano ed in particolare in quello dei Limoni di SIRACUSA , prodotto di eccellenza per le sue qualità organolettiche che gli vengono da tutti riconosciute ; Da alcuni anni, ma in particolare nel corso del corrente anno, il Limone IGP di Siracusa varietà femminello, agrume al quale vengono riconosciute elevate proprietà organolettiche , tanto da ottenere il riconoscimento comunitario di Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) che protegge e valorizza l'esclusivo e ineguagliabile limone di Siracusa; Purtroppo spiace constatare le grosse difficoltà riscontrate nella commercializzazione del prodotto, gli elevati costi alla produzione, a fronte delle quotazioni in campagna molto basse, stanno azzerando i margini di guadagno, generando sempre più sconforto di anno in anno tra i produttori medio/piccoli, scoraggiandoli a investire. Inoltre, anche le variabili climatiche pesano parecchio sul rischio di impresa. Tutto ciò rende impotenti i produttori, che non possono fare altro che prendere atto di una situazione normativa distante dalla realtà, con l'introduzione sul mercato della GDO che preferiscono commercializzare limoni di importazione a basso prezzo, privi di controlli alla fonte, a scapito della qualità. Motivo per cui , gli sbocchi per la commercializzazione dei limoni ed in generale degli agrumi , sono sempre più limitati con una contrazione dei prezzi che viene scaricata dalla Filiera esclusivamente sui Produttori. Se le Associazioni di Categoria, Le maestranze tutte , le politiche agricole comunitarie , nei prossimi mesi e nei prossimi anni non terranno conto della necessità di interventi mirati, volti a salvaguardare la sopravvivenza dei piccoli e medi produttori di limoni ed agrumi Siciliani in genere, delle eccellenze che esistono nel nostro Paese , tutto ciò non potrà far altro che creare un danno enorme all'intero comparto siciliano, non comprendendo le reali esigenze ed il grido di allarme che viene lanciato dai piccoli e medi produttori , che devono competere con una Concorrenza straniera sleale e sempre più agguerrita , priva di qualsiasi regola o certificazione alla quale sottoporsi, al contrario di chi opera in Italia, i cui controlli sono sempre più ferrei . Per tale motivo , sono ad esortare e sensibilizzare tutti coloro che nel loro ambito lavorativo nelle loro specificità di Amministratori Delegati , Manager , Responsabili Acquisti , non depauperino un patrimonio Italiano ancor più Siciliano , rappresentato per l'appunto dal comparto degli Agrumi ed in particolare del "Limone di Siracusa I.G.P." Ringrazio anticipatamente coloro i quali vorranno raccogliere questo grido di allarme e di salvaguardia.
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Lo scandalo della sospetta adulterazione del latte con soda caustica e acqua ossigenata di un'azienda del gruppo TreValli Cooperlat è un problema serio. Stiamo parlando del terzo gruppo lattiero caseario italiano con all’attivo 10 marchi, 14 certificazioni di qualità, tre stabilimenti nelle Marche con 500 dipendenti e un fatturato di circa 245 milioni di euro. I volumi di prodotti e sostanze aduleranti sequestrati dai NAS di Ancona e dall’Ispettorato repressioni frodi sono notevoli: 90 tonnellate di latte, 110 di formaggi, oltre a 2,5 tonnellate di soda caustica e acqua ossigenata. Un altro aspetto critico della vicenda è che fino a fine aprile sul sito dell’azienda campeggiava con un certo rilievo la fotografia del sigillo di qualità come ‘Miglior Acquisto’ attribuito da Altroconsumo al latte TreValli alta digeribilità senza lattosio (confezionato in uno stabilimento diverso da quello sequestrato dai NAS). La scelta di Altroconsumo di vendere alle aziende che nei test meritano il giudizio di ‘Miglior prodotto’ o ‘Miglior acquisto’ un sigillo di qualità risale al 2015 e presenta inevitabili criticità che avevamo evidenziato. Il sigillo può essere utilizzato negli spot tv ma anche radiofonici, sulle etichette dei prodotti e persino sugli scaffali dei punti vendita “per permettere a tutti i consumatori, un consumo informato e consapevole”. Era quindi inevitabile che prima o poi sarebbe capitato di vedere il sigillo a fianco di un marchio sospettato di sofisticazioni o adulterazioni alimentari. Il prezzo pagato da Tre Valli per utilizzare il sigillo è stato di 2600 euro per tre mesi. Certo, il sigillo di Altroconsumo è stato assegnato a un latte prodotto in uno stabilimento diverso, ma resta il fatto di un accostamento infelice fra il marchio di un’azienda sospettata di pratiche illecite. TreValli Cooperlat da noi interpellata ha precisato che “attende gli esiti degli accertamenti da parte delle autorità competenti” e ha ribadito ” la totale genuinità di tutti i prodotti destinati al consumatore finale, nel rispetto delle normative vigenti, e la massima attenzione ai più aggiornati standard in materia di sicurezza e di qualità”. Altroconsumo ha pubblicato una nota dove fa alcune precisazioni sul ‘sigillo’ utilizzato dall’azienda. Resta il fatto imbarazzante della presenza di un riconoscimento di ‘garanzia’ da parte di un’associazione di consumatori verso un marchio sotto inchiesta. Oggi la vicenda riguarda il sigillo a fianco di un marchio sospetto di adulterazione, ma domani potrebbe capitare a un’azienda indagata per problemi ancora più seri e sarebbe più complicato doversi giustificare. Il commento del direttore Roberto La Pira su #ilfattoalimentare https://lnkd.in/dBVxwYrF
TreValli: il latte dell'azienda indagata aveva il sigillo di Altroconsumo
https://ilfattoalimentare.it
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Chiuse un caseificio in Campania per ciò e non mi meraviglio che anche un grande gruppo come TreValli ci sia cascato. C è una corsa affannosa a prendere un posto presso #gdo e #discount, che si è disposti a tutto pur di accontentare richieste indecenti di alcuni #buyer, specialmente se vuoi guadagnare il posto della MDD fascia bassa che genera volumi assurdi. Chi cerca i numeri immensi della fascia bassa, nel 99% dei casi, taglia all inverosimile il lato #qualità. NON ESISTONO MIRACOLI, LA QUALITÀ SI PAGA, la vuoi o no? E ste cose le nascondono alle più stringenti #certificazioni ed #audit per #MDD, la cronaca ne è piena di ipercertificati sommersi da #scandali! Prima non era così, il potere non era concentrato in poche #supercentrali, ma oggi tale strada ti permette di esplodere senza quella infinita rete di #distribuzione e #vendita a tuo carico. Se tutti i #produttori avessero più fermezza, #etica e spina dorsale, magari avremo una fascia bassa un po' più cara, ma più sana (non ho detto più sicura, vado oltre). Lo schifo di non minore entità è che tutto sia partito da una dei tanti dipendenti a conoscenza di tutto, solo dopo 22 anni di disonorata carriera in queste condizioni, perché? Ripicca dopo il licenziamento. "io ero la prima a non acquistare i prodotti della mia ex azienda". A seguito di questa dichiarazione spontanea, a lei nessuna accusa? Senza parole. #acquistoresponsabile #consumoconsapevole #supermercati #salute #truffa https://lnkd.in/dYzuVdat
"Latte andato a male 'corretto' con soda caustica e acqua ossigenata": maxi sequestro in un'azienda del gruppo marchigiano TreValli https://lnkd.in/df9AA8gA mai comprato, ma la disonestà così feroce, mi fa salire una rabbia infinita! Vergogna ignobili il latte un alimento per l'infanzia, chissà quanta gente la messo in tavola! il Karma Ignoranti!
"Latte andato a male 'corretto' con soda caustica e acqua ossigenata": maxi sequestro in un'azienda del gruppo marchigiano TreValli - Il Fatto Quotidiano
ilfattoquotidiano.it
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Parla da neo Presidente di ASSICA Lorenzo Beretta nell'intervista del Il Sole 24 Ore di Micaela Cappellini, realizzata in occasione dell'Assemblea annuale dell'Associazione che si è tenuta ieri a Bologna. Tanti i temi affrontati da Beretta, dall'impennata dei prezzi della carne suina dovuta alla #psa, alla crescita dei tassi di interesse, fino alla scarsa reddittività delle aziende. «Abbiamo raggiunto i valori più elevati mai registrati nella storia del nostro settore. La diffusione della peste suina stessa ha contribuito a ostacolare la ripresa della produzione suinicola nazionale, comprimendo l’offerta di carne disponibile e spingendo verso l’alto i prezzi. I rincari sono andati avanti per tutto il 2023, a causa della bassa offerta di carni di maiale in Italia e in Europa. Questi non sono però gli unici aumenti che preoccupano le imprese del settore: «I costi di produzione sono cresciuti anche per colpa dei tassi di interesse, del rinnovo del contratti di lavoro e dell’energia, le cui quotazioni, seppur diminuite, non sono ancora tornate ai livelli antecedenti al 2022» https://lnkd.in/d_Uqigir
L’allarme dei salumifici: i prezzi della carne di maiale ai massimi storici
ilsole24ore.com
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Il gelo può fermare il tempo. I prodotti conservati a una temperatura tra 0°C e 4°C grazie a un processo di refrigerazione possono essere conservati mantenendo intatte le proprie caratteristiche organolettiche per il tempo necessario ai processi logistico-distributivi. Così è in Estuario Carni S.C.A– storica società specializzata nella produzione e lavorazione di carni bianche e rosse – che presso il proprio polo logistico-produttivo di Noventa di Piave, Venezia, consolida nel #magazzino a #temperaturacontrollata 0-4°C i propri flussi per il rilancio verso i clienti diffusi nel Nord-Est italiano per i canali #GDO, #retail ingrosso e dettaglio e comparto Ho.Re.Ca. Ciò che il freddo non ferma è la volontà di crescere e innovare che caratterizza l’azienda veneta fin dai suoi esordi e che l’ha portata ad adottare soluzioni di #automazione all’avanguardia per la propria piattaforma logistica già una decina di anni fa, scegliendo come partner KNAPP Italia ValueChainTechPartner. Luca Bendetti Stefano Novaresi #magazzinoautomatico #logistica #foodlogistics #coldchain https://lnkd.in/e7ctzNKY
KNAPP Italia per Estuario Carni: dove il gelo non ferma l’innovazione
https://www.ilgiornaledellalogistica.it
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non solo Cina...
𝐌𝐢𝐞𝐥𝐞, 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐨 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐲 (𝐩𝐫𝐨𝐯𝐞𝐧𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐧𝐚): 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞 𝟑𝟓𝟎 𝐭𝐨𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚𝐭𝐞 🍯 ❌ Nell’ultimo anno in Italia sono state sequestrate 356 tonnellate di #miele irregolare, prodotto all’estero e venduto come #falso made in Italy, per un valore commerciale superiore a un #milione di euro. I sequestri sono avvenuti nell’ambito dell’operazione “Miele 2023”, avviata a maggio 2023 grazie alla collaborazione tra il #ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e la Guardia di finanza, con l’obiettivo di proteggere la #produzione #italiana dalle potenziali interferenze determinate dal flusso di miele estero di bassa qualità (e di dubbia origine), che viene venduto a prezzo elevato, sfruttando la rinomata qualità del made in Italy. ❗ Attraverso uno studio del settore e un’analisi del contesto, sono stati identificati i flussi di prodotti provenienti dall’estero, Ue ed extra UE, per individuare anche gli stabilimenti e i soggetti da sottoporre a controllo. I risultati delle attività eseguite hanno portato a identificare violazioni di carattere amministrativo e penale connesse all’importazione di miele a basso costo proveniente da vari paesi, in particolare dalla #Cina, ma anche da Argentina, Brasile, Regno Unito, Romania, Spagna, Ucraina e Ungheria. Le principali violazioni di carattere analitico hanno riguardato la #sofisticazione del miele mediante l’aggiunta di zuccheri esogeni e l’utilizzo di trattamenti non consentiti, mentre le infrazioni relative ai requisiti di informazione al consumatore attenevano alla falsa indicazione della provenienza e alla mancanza di rintracciabilità dei prodotti lavorati e confezionati. #apicoltura Fonte ilSalvagente
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13 Luglio 2024 - “Quello che stiamo vivendo è uno scenario di transizione e di difficili previsioni. Un dato, però, è inconfutabile: il numero di suini per le produzioni DOP è in calo e, in previsione, almeno fino all’autunno dovremo fare i conti con una minor disponibilità di materia prima per le produzioni tutelate”. A dirlo è Stefano BORCHINI, titolare insieme al fratello Massimo del Prosciuttificio SLEGA di Langhirano, che non nasconde la propria preoccupazione e sollecita al più presto un patto di filiera fra gli Operatori. “I costi di produzione per gli Allevatori sono diminuiti – afferma Borchini – e forse è giunto il momento di avviare un dialogo proficuo fra i vari anelli della CATENA di APPROVVIGIONAMENTO (CA), perché, fino a quando si ragionerà solamente tenendo come riferimento domanda e offerta e con un orizzonte temporale non sul medio periodo ma sulla settimana successiva, non si riuscirà a costruire una progettualità per il settore”. Sullo sfondo poi, “si devono fare i conti con il calo generalizzato dei CONSUMI (volumi), per effetto di un diminuito potere di acquisto delle famiglie, orientate quindi a cercare convenienza e comprare solo l’indispensabile, riducendo gli sprechi”. La scarsa disponibilità di materia prima per il circuito tutelato e le probabili pressioni sui prezzi, secondo Borchini, “potrebbero spingere le imprese dei Distretti delle Dop a sostituire la mancata produzione Dop con produzioni di prosciutti non Dop, che - costando meno -, una volta stagionati probabilmente faranno concorrenza a quelli tipici, col rischio di innescare ulteriori pressioni e turbative”. Sul fronte del mercato, giovedì in CUN i suini grassi da macello del circuito tutelato hanno registrato un aumento dei prezzi ed era da Aprile che non si verificava. “I macelli hanno diminuito i volumi macellati, ma la flessione del numero dei suini disponibili sembra essere stata ancora più forte – commenta Borchini -. E le prospettive di una minore offerta di capi per i prossimi mesi avranno conseguenze sui prezzi d’acquisto delle cosce fresche facilmente intuibili”. TESEO.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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71 tonnellate di olio EVO falso sequestrato dai Carabinieri a Cerignola in Puglia. La contraffazione dell'olio extravergine di oliva è un problema crescente che danneggia sia i consumatori che i produttori. Come puoi proteggere il tuo prodotto? La soluzione IPZS combina: - il contrassegno fisico che garantisce immediata riconoscibilità e certifica l’autenticità del prodotto; - il Passaporto digitale di prodotto crea un canale di comunicazione diretto con il consumatore, permettendo a quest'ultimo, attraverso una semplice scansione del QR code, di avere informazioni sulla provenienza, la filiera e le tecniche di produzione del prodotto. Tutela e valorizza il tuo prodotto con il contrassegno IPZS. 📨Scrivici a 👉 contrassegni@IPZS.it #IPZS #olio #EVO #contrassegno #madeinitaly #IGP #contraffazione
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13 Luglio 2024 - “Quello che stiamo vivendo è uno scenario di transizione e di difficili previsioni. Un dato, però, è inconfutabile: il numero di suini per le produzioni DOP è in calo e, in previsione, almeno fino all’autunno dovremo fare i conti con una minor disponibilità di materia prima per le produzioni tutelate”. A dirlo è Stefano BORCHINI, titolare insieme al fratello Massimo del Prosciuttificio SLEGA di Langhirano, che non nasconde la propria preoccupazione e sollecita al più presto un patto di filiera fra gli Operatori. “I costi di produzione per gli Allevatori sono diminuiti – afferma Borchini – e forse è giunto il momento di avviare un dialogo proficuo fra i vari anelli della CATENA di APPROVVIGIONAMENTO (CA), perché, fino a quando si ragionerà solamente tenendo come riferimento domanda e offerta e con un orizzonte temporale non sul medio periodo ma sulla settimana successiva, non si riuscirà a costruire una progettualità per il settore”. Sullo sfondo poi, “si devono fare i conti con il calo generalizzato dei CONSUMI (volumi), per effetto di un diminuito potere di acquisto delle famiglie, orientate quindi a cercare convenienza e comprare solo l’indispensabile, riducendo gli sprechi”. La scarsa disponibilità di materia prima per il circuito tutelato e le probabili pressioni sui prezzi, secondo Borchini, “potrebbero spingere le imprese dei Distretti delle Dop a sostituire la mancata produzione Dop con produzioni di prosciutti non Dop, che - costando meno -, una volta stagionati probabilmente faranno concorrenza a quelli tipici, col rischio di innescare ulteriori pressioni e turbative”. Sul fronte del mercato, giovedì in CUN i suini grassi da macello del circuito tutelato hanno registrato un aumento dei prezzi ed era da Aprile che non si verificava. “I macelli hanno diminuito i volumi macellati, ma la flessione del numero dei suini disponibili sembra essere stata ancora più forte – commenta Borchini -. E le prospettive di una minore offerta di capi per i prossimi mesi avranno conseguenze sui prezzi d’acquisto delle cosce fresche facilmente intuibili”. TESEO.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi
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