**Lo studio rivoluzionario: cosa davvero significa la chirurgia per la perdita di peso per gli adolescenti? 🤔** Recentemente, uno studio pubblicato su una importante rivista scientifica ha rivelato i risultati a lungo termine della chirurgia per la perdita di peso su adolescenti con obesità grave. I ricercatori hanno trovato "risultati straordinari a lungo termine" per i teenagers che hanno subito chirurgia per trattare la loro obesità 10 anni prima. 🤯 Ma cosa significa tutto ciò? È davvero una soluzione miracolosa per gli adolescenti con problemi di peso? Oppure ci sono anche degli aspetti negativi da considerare? 🤔 **I pro:** * La chirurgia per la perdita di peso può essere un'opzione efficace per gli adolescenti con obesità grave, che possono avere problemi di salute cronici e difficoltà nella vita quotidiana. * Lo studio ha trovato che la chirurgia può portare a una riduzione significativa del peso e a miglioramenti nella salute generale, come ad esempio una riduzione della pressione sanguigna e del colesterolo. * Inoltre, la chirurgia può anche aiutare gli adolescenti a migliorare la loro autostima e la loro qualità di vita. **I contro:** * La chirurgia per la perdita di peso non è senza rischi. Gli adolescenti che subiscono chirurgia possono avere problemi di salute a lungo termine, come ad esempio problemi di nutrizione e disturbi della digestione. * Inoltre, la chirurgia non è una soluzione rapida e facile. Gli adolescenti devono seguire una dieta rigorosa e un piano di esercizi fisici per mantenere la perdita di peso. * C'è anche il rischio che la chirurgia possa essere vista come una soluzione miracolosa, piuttosto che come un parte di un piano di salute a lungo termine. **E adesso, cosa ne pensate voi? 🤔** Credete che la chirurgia per la perdita di peso sia una scelta ragionevole per gli adolescenti con obesità grave? O pensate che ci siano altre opzioni più efficaci? Lasciate un commento e condividete le vostre opinioni! 💬 Link fonts: https://lnkd.in/db4ebdcy **#chirurgiaperlapertidadipeso #obesità #salute #adolescenza #bambini #genitori # salute #chirurgia #fitness #nutrizione #esercizi** Spero che questo articolo abbia stimolato la vostra curiosità e vi abbia fatto riflettere sulla chirurgia per la perdita di peso come opzione per gli adolescenti. Non esitate a condividere i vostri pensieri e le vostre esperienze! 💬
Post di Netcat S.r.l.
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La presbiacusia è un fenomeno comune e in costante aumento nella popolazione anziana. La sua prevalenza aumenta significativamente con l'avanzare dell'età. Si stima infatti che oltre il 30% degli individui di età superiore ai 65 anni e oltre il 50% di coloro che hanno superato gli 75 anni sperimentino qualche grado di presbiacusia. Questo rende la condizione un problema di salute uditiva sempre più rilevante, richiedendo una maggiore attenzione nelle pratiche mediche e audiologiche. La presbiacusia oltre ad avere un impatto sulla capacità comunicativa del paziente, ha ripercussioni anche in ambito psicologico, sociale e medico generale, con riduzione della qualità della vita dei soggetti affetti, oltre che inevitabili conseguenze economiche. Affrontare la presbiacusia in modo tempestivo con interventi appropriati, come l'uso di apparecchi acustici o in casi selezionati l’impianto cocleare, può contribuire a mitigare alcune di queste conseguenze e migliorare la qualità di vita delle persone colpite. Ci sono inoltre sempre più evidenze che la presbiacusia sia un importante fattore di rischio per l’insorgenza di demenza e che il suo trattamento, mediante protesizzazione acustica o, se indicato, con l’impianto cocleare possa prevenire, rallentare e in alcuni casi migliorare il decadimento cognitivo. Questo convegno, dedicato a medici e audioprotesisti, affronta in maniera approfondita tutti gli aspetti della presbiacusia, la epidemiologia e i fattori di rischio, le basi fisiopatologiche e la genetica, la diagnosi e il trattamento, mettendo in luce quelli che sono gli attuali strumenti e le prospettive future per la gestione della stessa. PER INFO: viareggio23marzo2024@psacf.it ISCRIZIONE GRATUITA FINO AD ESAURIMENTO POSTI TRAMITE IL LINK https://lnkd.in/dXpusgkG
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La presbiacusia è un fenomeno comune e in costante aumento nella popolazione anziana. La sua prevalenza aumenta significativamente con l'avanzare dell'età. Si stima infatti che oltre il 30% degli individui di età superiore ai 65 anni e oltre il 50% di coloro che hanno superato gli 75 anni sperimentino qualche grado di presbiacusia. Questo rende la condizione un problema di salute uditiva sempre più rilevante, richiedendo una maggiore attenzione nelle pratiche mediche e audiologiche. La presbiacusia oltre ad avere un impatto sulla capacità comunicativa del paziente, ha ripercussioni anche in ambito psicologico, sociale e medico generale, con riduzione della qualità della vita dei soggetti affetti, oltre che inevitabili conseguenze economiche. Affrontare la presbiacusia in modo tempestivo con interventi appropriati, come l'uso di apparecchi acustici o in casi selezionati l’impianto cocleare, può contribuire a mitigare alcune di queste conseguenze e migliorare la qualità di vita delle persone colpite. Ci sono inoltre sempre più evidenze che la presbiacusia sia un importante fattore di rischio per l’insorgenza di demenza e che il suo trattamento, mediante protesizzazione acustica o, se indicato, con l’impianto cocleare possa prevenire, rallentare e in alcuni casi migliorare il decadimento cognitivo. Questo convegno, dedicato a medici e audioprotesisti, affronta in maniera approfondita tutti gli aspetti della presbiacusia, la epidemiologia e i fattori di rischio, le basi fisiopatologiche e la genetica, la diagnosi e il trattamento, mettendo in luce quelli che sono gli attuali strumenti e le prospettive future per la gestione della stessa. PER INFO: viareggio23marzo2024@psacf.it ISCRIZIONE GRATUITA FINO AD ESAURIMENTO POSTI TRAMITE IL LINK https://lnkd.in/dXpusgkG
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𝐏𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐧𝐢, 𝐥'𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐬𝐭 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨. 𝐌𝐚𝐢𝐜𝐨 𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐞𝐞𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐞 𝐯𝐚 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐥 𝐒𝐒𝐍 E’ risaputo che le persone che soffrono di ipoacusia possono soffrire di vertigini o perdite di equilibrio. Nell’ottica della prevenzione, non solo uditiva, Maico, realtà friulana leader in questo campo, ha deciso di avviare uno screening gratuito dell'equilibrio appositamente dedicato e che va incontro anche al Sistema sanitario nazionale. Il test: Si tratta di un caschetto, altamente innovativo, che viene posizionato sulla testa della persona e, grazie ai sensori di cui è dotato, è in grado di determinare il grado di stabilità. Il test, eseguito dai tecnici esperti, è semplice e veloce. Nel caso non vengano rilevati disturbi all’equilibrio, a fine test la persona viene semplicemente informata sul risultato. Nel caso in cui, invece, si renda necessario un approfondimento, la persona viene indirizzata al medico di fiducia. L'importanza della prevenzione: In questo modo è possibile fare prevenzione su eventuali cadute che, negli anziani, spesso comportano la frattura del femore con conseguente ricovero e intervento chirurgico. La frattura del femore può comportare anche conseguenze importanti, oltre alle spese a carico del Sistema sanitario pubblico. Attraverso questo screening, Maico va incontro anche alla sanità con una forma importante di prevenzione, nonché al benessere delle persone e delle loro famiglie, considerando che i danni provocati da una caduta nelle persone anziane comportano anche un impegno per le famiglie che devono diventare dei caregiver. 𝑭𝒐𝒏𝒕𝒆: 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔 𝒓𝒆𝒍𝒆𝒂𝒔𝒆 𝑴𝒂𝒊𝒄𝒐
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Recenti ricerche pubblicate su JAMA Cardiology hanno rivelato che le donne di età compresa tra 63 e 99 anni possono ridurre significativamente il rischio di #insufficienza #cardiaca semplicemente camminando 3.600 passi al giorno. Durante lo studio con quasi 6.000 partecipanti, è stato osservato che un’attività fisica leggera e moderata può comportare un importante abbassamento del rischio. Questi risultati rappresentano un’importante opportunità per i #professionisti della #salute: incoraggiare una routine quotidiana di movimento anche modesto può avere un impatto notevole sulla qualità della vita degli anziani. Puntare a obiettivi realistici e facilmente misurabili, come il conteggio dei passi, è un ottimo modo per promuovere un invecchiamento sano. Corinna Montana Lampo | Jessica Cuda | Paolo Levantino | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
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Quale #narrazione per l'#obesità? Nei giorni scorsi è stato pubblicato su Nature un articolo che interpreta alcuni aspetti dell'#obesità, in parte già esplorati e studiati, in un'ottica di #epigenetica. Soprattutto, spiega perché è così difficile mantenere il peso dopo una #dieta dimagrante e la frequenza elevata del fenomeno yo-yo: il fatto è che il corpo tende a mantenere una cosiddetta "memoria obesogenica" che ostacola la perdita di peso e, anzi, promuove il recupero del peso perduto. E' come se, nelle cellule del #tessutoadiposo rimanesse scritto il peso storico, sottoforma di modifiche epigenetiche stabilizzate. Un paio di considerazioni a riguardo. La prima è quella sottolineata dagli autori del paper: studiare questi meccanismi permetterà di individuare target più efficienti per i trattamenti anti-obesità. La seconda riguarda la #comunicazione. Proprio sulla base di queste conclusioni, #sovrappeso e obesità non dovrebbero essere colpevolizzate da una #narrazione punitiva o esclusiva. Qui la volontà può ben poco a fronte di una biologia che incombe. Ciò, tuttavia, non deve neppure promuovere equivoci nel concetto di #bodypositivity mirati a descrivere l'eccesso ponderale come una forma diversa di salute. L'obesità è e rimane fattore di rischio per #tumore, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, alterazioni della secrezione ormonale, complicanze ostetriche durante il parto, patologie osteoarticolari,... E' l'approccio nella realizzazione di iniziative di #comunicazione a doversi modificare, se vogliamo migliorare la persuasività delle campagne di sensibilizzazione per l'adozione di comportamenti virtuosi. Qui il link all'articolo: https://lnkd.in/dKNbkH5P
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La sarcopenia è una condizione tipica dell’età anziana, sia per modifiche fisiologiche connesse al processo di invecchiamento, sia per stili di vita inadeguati (carenze e squilibri alimentari, sedentarietà, fumo, consumo di alcol) che interessano – secondo i dati di Passi d’Argento, sistema di sorveglianza epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità – almeno il 40% degli anziani italiani. L’articolo, successivo a un contributo di inquadramento del tema, delinea gli interventi possibili mirati all’alimentazione e al movimento. https://lnkd.in/dkwK8m7u
Interdisciplinarietà nella persona anziana con sarcopenia: dallo screening alla diagnosi per interventi dietoterapici e fisioterapici mirati - I Luoghi della Cura Rivista Online
https://www.luoghicura.it
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La #demenzasenile è più di una semplice perdita di memoria; è un intricato labirinto che colpisce milioni di persone anziane in tutto il mondo 🦠🧠 Cosa è la demenza senile? È una condizione neurologica progressiva che colpisce le funzioni cognitive, tra cui memoria, pensiero e comportamento. È spesso associata alla perdita di capacità di svolgere le attività quotidiane. Quali sono le cause? Le cause esatte della demenza senile non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che siano il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e dello stile di vita. L'accumulo di placche di proteine nel cervello e la riduzione dei neurotrasmettitori sono spesso implicati in questo processo. Come si può intervenire? Sebbene non esista una cura definitiva per la demenza senile, è possibile gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso una combinazione di trattamenti farmacologici, terapie cognitive e interventi di supporto psicosociale. Clicca il link in BIO e prenota ora il tuo checkup su www.hospital7.it 📞095 3420099 📩info@hospital7.it [dr tecnico dott. Paolo Cutello] #h7ospital #poliambulatorio #chekup #catania #medicina #salute
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UNO STUDIO IDENTIFICA NUOVI RISCHI DEL DIGIUNO INTERMITTENTE Uno studio condotto su oltre 20mila adulti ha rilevato che le persone che seguono un programma di digiuno intermittente 16:8, che prevede di concentrare tutti i pasti della giornata in una finestra di 8 ore, un tipo, hanno un rischio maggiore del 91% di morire a causa di malattie cardiovascolari rispetto a chi distribuisce i pasti nell'arco di 12-16 ore. L'abstract della ricerca preliminare, che non è ancora stata sottoposta a revisione paritaria né pubblicata su alcuna rivista scientifica, è stato presentato lunedì a Chicago in occasione di una conferenza dell'American Heart Association. L'analisi si basa sui dati raccolti tra il 2003 e il 2018 dal Centers for Disease Control and Prevention su soggetti di almeno 20 anni (e con un'età media di 49 anni), che hanno completato due questionari. I partecipanti sono stati poi seguiti per un periodo mediano di 8 anni e un massimo di 17 anni. Wired Italia #wired #salute #benessere #digiuo #intermittente #rischio #malattia #cardiovascolari #studio #ricerca #scoperta
Uno studio identifica nuovi rischi del digiuno intermittente
wired.it
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Diffondo davvero volentieri questo post di Alberto: può aiutare a ricordarci di prenderci cura di noi stessi, non solo per lavorare meglio ma anche (e soprattutto) per mantenerci integri e saldi come individui, nel pieno delle facoltà che ci permettono di vivere al meglio delle nostre possibilità
Senior Digital Strategist & Founder at Axura | Aiutiamo le aziende a dialogare meglio con il mercato attraverso il marketing gentile
Avviso: questo è un post di servizio pubblico, a vantaggio nostro, delle persone a cui teniamo e, in generale, della collettività. Parliamo di prevenzione: cosa possiamo fare oggi per avere più chance di stare meglio domani? l'Istituto Superiore di Sanità ci racconta di un Italia in cui nel 2022 circa 2,2 milioni di persone erano affette da una qualche forma di demenza o disturbo cognitivo lieve. Sempre nel 2022 uno studio autorevole ha previsto che da qui al 2050 questo numero crescerà considerevolmente, con tutti i costi umani e sociali conseguenti. Possiamo farci qualcosa? Una commissione di The Lancet, una delle più prestigiose riviste scientifiche, ha pubblicato un elenco di 14 fattori di rischio che, se debitamente considerati e gestiti, possono influenzare fino al 45% dei casi attesi, prevenendo o ritardando l'insorgere delle demenze, tra cui la malattia di Alzheimer. Tra questi fattori di rischio ce ne sono molti poco noti per la maggior parte delle persone, dalla riduzione dell'udito non gestita in età adulta a quella della vista per le persone più anziane, dall'isolamento sociale alla qualità dell'aria respirata: ognuno di questi fattori può incidere sull'insorgere o meno di demenze e sui tempi della loro progressione. L'aggiornamento del 2024 dell'elenco dei fattori di rischio, a fronte di nuove evidenze scientifiche, introduce gli alti livelli di colesterolo LDL (che incidono al 7%, al pari della perdita di udito non trattata) e la riduzione della vista in età senile. Senza panico e/o allarmismi, se vi va, guardate questo elenco e prendeteci confidenza, magari condividendolo anche con altre persone, per avviare conversazioni utili, capaci di cambiare la traiettoria di vita - spero - di molte persone. Informarsi è il primo passo: a voi i prossimi ❤️ #prevenzione #divulgazionescientifica #demenze #alzheimer
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La RICERCA Scientifica e l’Intelligenza Artificiale potranno migliorare la Qualità della VITA delle Persone. l’EUROPA ha il dovere di garantire una Vita Dignitosa ai propri abitanti, con particolare riguardo alle Persone più “Fragili”, aumentando i finanziamenti alla SANITÀ alfine di tutelare i Diritti Umani sanciti dall’ONU e dalla nostra COSTITUZIONE ITALIANA .
E'il primo studio ad aver identificato 15 precisi fattori "significativamente associati" ad alti rischi di sviluppare forme di demenza ad esordio precoce. I dati emersi dalla ricerca realizzata su piu' di 350,000 persone di eta' inferiore ai 65 anni, aprono cosi' la possibilita' di modificare molti di questi indicatori, diminuendo almeno in parte le probabilita' di manifestare la malattia in crescita tra gli under 65.
Demenza a esordio precoce, identificati 15 fattori rischio - Medicina - Ansa.it
ansa.it
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