L’Italia è la diciassettesima economia mondiale. Il calo demografico è un’emergenza grave quanto il nostro spaventoso debito pubblico, due questioni che impatteranno a breve sul nostro stato sociale. Non siamo in grado di attrarre investimenti, anzi allontaniamo le aziende per la nostra folle burocrazia e, naturalmente, per una tassazione fuori da ogni logica. Siamo in ritardo su ciò che sta cambiando il mondo dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, in particolare sul tema dell’intelligenza artificiale. In sintesi, siamo ancorati a vecchi schemi e non abbiamo il coraggio di mettere in moto dei seri cambiamenti. C’è speranza? Andiamo con ordine. Nel contesto globale del 2024, l’Italia emerge nel Global Attractiveness Index (GAI) conquistando il 17º posto… [clicca il link per continuare] https://lnkd.in/d2Q5uT4r
Post di Nicola Bellotti
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#CrazyItaly #Loveit #Italia #Italy L’#Italia ha la minore crescita del prodotto per abitante nell’ultimo #quartodisecolo nell’area dell’euro. La produttività del lavoro è rimasta ferma e i salari sono inferiori di un #quarto a quelli di Francia e Germania. Nonostante ciò, l’Italia ha registrato una ripresa superiore alle previsioni dopo la crisi pandemica, trainata da una forte espansione degli investimenti e delle esportazioni. L’economia italiana deve affrontare: - le conseguenze del calo e dell’invecchiamento della popolazione. - accelerare la produttività per raggiungere ritmi di sviluppo sostenuti. In the meanwhile in Europe: #Europa #EU L’Europa è particolarmente #vulnerabile alla frammentazione economica globale a causa della sua ampia apertura internazionale. L’area dell’euro dipende dall’estero per l’approvvigionamento di risorse essenziali, come petrolio e gas naturale. Il peso dell’Europa a livello internazionale è in calo, principalmente a causa dell’insoddisfacente dinamica della produttività. L’Europa deve agire per migliorare la competitività e rafforzare l’autonomia strategica attraverso: -il riequilibrio del modello di crescita, riducendo l’eccessiva dipendenza dalla domanda estera; -l’ampliamento e la valorizzazione del mercato unico; -la riduzione della dipendenza energetica, aumentando la generazione di energie rinnovabili; -l’aumento degli investimenti in tecnologie avanzate; -la promozione di iniziative comuni tra operatori di diversi paesi per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. https://lnkd.in/dF-f2Jzk
Considerazioni finali del Governatore - Relazione annuale, 31 maggio 2024
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Draghi parla di competitività europea del suo ultimo rapporto pubblicato dalla Commissione Europea. I punti che mi hanno interessato di più: - 800 miliardi sono tanti? Un investimento pari al doppio del Piano Marshall richiede una discussione ampia. - L’UE è già terza per PIL mondiale. Gli Stati Uniti producono il 26% del PIL mondiale, L’Europa e la Cina il 17%. Valutato per capacità di acquisto dei cittadini la Cina ha già superato gli USA nel 2016. - Visione atlantista con dati asiatici. La maggior parte delle comparazioni presentate sono con gli Stati Uniti nonostante molti primati cinesi. Forse il benchmark è cambiato. - L’Italia più costosa in UE per l’energia. L’Italia si distingue come il Paese UE che compra l’energia più cara di tutti (128 euro per MWh vs. 51 euro in Svezia) e anche quello che utilizza più gas del suo mix energetico. Forse è ora di pensare ad un piano serio per le rinnovabili italiane. - Regimi sandbox per AI. Finanziare e fornire accesso ai supercomputer europei alle aziende AI meritevoli alle quali concedere un regime leggi sandbox per non regolare troppo presto questo settore. Concordo pienamente. - Gli europei sono meno produttivi. Alla fine della seconda mondiale avevamo in UE il 22% della produttività statunitense, grazie ai forti investimenti in innovazione siamo arrivati al 95% nel 1995. Oggi siamo caduti all’80%. Una situazione aggravata dal fatto che in UE è in decrescita anche la popolazione. Andando a vedere la produttività per settore si vede che il vero gap è nel settore tecnologico (in alcuni settori come il retail siamo più produttivi noi europei). - Si valutano solo i nuovi lavori. Tra il 2022 e il 2035 prevede la creazione in Europa di 2 milioni di nuovi posti di lavoro dalle innovazioni nei vari settori. Credo si sottovaluti molto la rivoluzione della produttività portata all’AI dove le stime di lavori impattati o sostituiti sono di un ordine di misura superiori a queste cifre. - Formazione continua. Il rapporto identifica molti skill gap evidenziando che molte ricerche di personale non trovano le persone (fino a oltre il 4% delle ricerche nell'hotellerie e nell’ICT). Come soluzione vede programmi di formazione continua finanziata dall’UE. Su questo concordo pienamente, anche se per le ragioni opposte. - Mi ha sorpreso non vedere analisi sul reale impatto dell’AI sull’economia (nonostante siano citati brevemente un paio di studi). L’AI è menzionata come una delle tante tecnologie sulle quali investire, ma non come un canale trasformativo dell’economia. Questo ovviamente porta con sé il fatto di non vedere la necessità di redistribuire la produttività che sta inserendo in molti settori e di sostenere le persone che ne saranno impattate. Inoltre l’AI è menzionata quasi esclusivamente come LLM. È un po’ come se negli anni ‘90 si parlasse di internet come economia dell’hosting e non si vedessero le potenzialità dei social media o dell’Ecommerce. My two cents.
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Come può l'Unione Europea tornare a essere competitiva in un mondo dominato da Stati Uniti e Cina? Il rapporto Draghi offre una visione chiara: puntare sull'aumento della produttività, investire in settori innovativi e migliorare la governance. Con un mercato finanziario integrato e una politica energetica comune, l'UE può affrontare le sfide globali e tornare a crescere. Leggi di più nell'articolo di Editoriali di Francesco Menoncin su Equilibri Magazine. #EquilibriMag #EquilibriMagazine #Equilibri #rivista #svilupposostenibile #sostenibilità #magazine #editoriale #draghi #europa #UE #finanza #energia
Il rapporto Draghi per il futuro dell'UE - Equilibri Magazine
https://equilibrimagazine.it
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🌍 Il futuro della competitività europea: un piano di rilancio 🌍 SEGUI ➡ SISTEMAMILIARDARIO.AI™️ | IL TUO FINANCIAL AI COACH RIPUBBLICA 🔄 | COMMENTA 💬 L'ex presidente della BCE Mario Draghi ha pubblicato un rapporto che mette in evidenza le sfide dell'UE in un contesto globale in rapida evoluzione. Ecco i punti chiave: 🔹 Gap tecnologico: L'Europa ha perso la rivoluzione digitale guidata da Internet, contribuendo al divario di produttività con gli USA. Solo 4 delle 50 principali aziende tecnologiche sono europee. 🔹 Innovazione bloccata: Nonostante i talenti, le idee non si trasformano in commercio. Le startup europee spesso cercano capitali negli USA a causa delle difficoltà regolatorie interne. 🔹 Decarbonizzazione e competitività: L'energia verde è un'opportunità, ma servono politiche coordinate per garantire che la transizione non penalizzi le nostre industrie. 🔹 Sicurezza e autonomia: Dipendiamo ancora troppo da Paesi esterni per materie prime e tecnologia. È il momento di rafforzare la nostra capacità di difesa e di sviluppare una strategia industriale comune. L'Europa è a un bivio: dobbiamo innovare e collaborare per garantire un futuro prospero e indipendente. Come possiamo tradurre queste sfide in opportunità di crescita sostenibile? #CompetitivitàEuropea #Innovazione #Decarbonizzazione #Tecnologia #FuturoEuropeo --- Sono MIK ERCOLINO e aiuto aziende e professionisti a capire e sfruttare l'#intelligenzaartificiale nel lavoro quotidiano, attraverso corsi e workshop 🎓 su tutta l’AI, non solo ChatGPT. SISTEMAMILIARDARIO.AI™️ - Il Tuo Financial AI Coach 🌐 www.sistemamiliardario.ai 🤖 www.sistemamiliardario.it #AIrevolution #Research #Primo #CFAIO #FinancialAICoach #SistemaMiliardarioAI 💡💼
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Nei Paesi occidentali la #crescita è stagnante e la tenuta dei debiti è a rischio. Un report del McKinsey Global Institute evidenzia come le vecchie ricette per la produttività non funzionino più nelle economie avanzate: sono svaniti gli effetti della delocalizzazione e serve rimanere al passo con i tempi per produrre chip sempre più performanti a parità di costo. Per il rilancio serve #investire, guardare positivamente all'#AiGenerativa e creare l'impulso per un'economia Net Zero utilizzando al meglio il Pnrr. L'articolo su La Repubblica, Affari&Finanza ⬇️ https://lnkd.in/dYzVRdbM.
Produttività, c’è bisogno di una scossa
repubblica.it
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Un quadro geopolitico mondiale caotico e una economia mondiale in piena recessione se non per l'India vede una forte frenata degli investimenti delle aziende anche in previsione di una decrescita per l'export fra dazi, potrezionismo ed economia europea stagnante https://lnkd.in/dEPwCRax
L’Ocse taglia allo 0,5% la crescita per l’Italia nel 2024. Dazi e conflitti pesano sull’economia globale
ilsole24ore.com
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[ECONOMIA REALE] Il 2024 si chiuderà così: 1. #PIL [Gross Domestic Product] - gli #USA si difendono. #Cina sotto le attese. #Europa timida. Con la #Germania che stenta. E #Francia e #Italia più dinamiche. Molto bene la #Spagna. 2. #Inflazione [Consumer Prices] - negli #USA rimane ancora sopra la soglia del 2%. #Cina, causa domanda molto debole, sperimenta un’inflazione quasi inesistente. In #Europa la situazione è (quasi) sotto controllo. Da notare il crollo verticale dell’inflazione in #Italia (non è un segnale particolarmente incoraggiante). 3. #Disoccupazione [Unemployment] - Focus #Italia: disoccupazione (quasi) il linea con la media europea. Da quando vengono rilevati i dati sul fronte occupazionale, l’Italia NON ha MAI avuto un livello di #occupazione così elevato. Problema per le #imprese: a fronte di una #popolazione che invecchia, sarà sempre più difficile e costoso reperire #personale. Sintesi: - 2024 “tranquillo” (senza fuochi d’artificio) per 8 #aziende italiane su 10. - #Domanda non particolarmente brillante, soprattutto nel primo semestre 2024. - Potenziali segnali di (timidissima) #ripresa nel periodo Settembre-Dicembre 2024. - Contesto globale non particolarmente felice, anche alla luce dei dati provenienti dalla locomotiva europea (Germania) e dalla Cina. A cui si sommano le enormi criticità geopolitiche e socio-economiche già note. Cosa fare: 1. Evitare sovra-indebitamento (bancario). 2. Consolidare l’organizzazione (persone e processi). 3. Progettare attività commerciali molto spinte e aggressive per sostenere un 2025 che sarà in continuità con il 2024. #BeScientific #ScenariEconomici #BusinessManagement #IAER
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Economie senza Paese I mercati nell'era del globale A partire da una serie di ricerche svolte dal Censis in ambito economico, questo numero di "Note&Commenti" cerca di delineare la posizione dell'Italia e più in generale dell'Europa nello scenario dell'economia globale che vede mutare i suoi assetti alla fine di un anno di grande instabilità politica. Mentre gli scambi mondiali sono condizionati da politiche che tendono a orientarsi su prospettive protezionistiche, sempre più resilienti devono farsi le imprese, soprattutto le piccole e medie, colpite dalla stretta creditizia adottata dalla Banca centrale europea per far fronte al rincaro delle materie prime e alla crisi energetica, principali fattori che hanno determinato la spinta inflazionistica nell'ultimo biennio. E intanto l'Europa è chiamata a riorientare i suoi sforzi collettivi e pensare in modo totalmente nuovo l'intera filiera del comparto energetico per produrre e distribuire l'energia, in un contesto che sia innovativo e sostenibile a un tempo. Si ringraziano: Guido Rosa, Presidente dell'Associazione Italiana Banche Estere Innocenzo Cipolletta, economista, presidente di Aifi Sergio Nicoletti Altimari, Capo del Dipartimento Economia e Statistica di Banca d'Italia 📖 Progetto editoriale e progetto grafico a cura di Serena Rossi, Censis 🖋Articoli di: Emanuele Bossi, Censis Edoardo Manca, Censis Fulvia Santini, Censis andrea toma, Censis 📊 Con il contributo di Gabriella Addonisio e Vittoria Coletta, Area Analisi dei Dati e Metodologie statistiche Censis
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#report #economia 𝐁𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐝’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚: 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 “𝐋’𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐞 - 𝐃𝐢𝐧𝐚𝐦𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢” (𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒) Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) elaborato da Banca d'Italia - Eurosistema, nella prima metà del 2024 il rialzo del PIL è ancora moderato in tutte le ripartizioni territoriali (leggermente più marcato nelle regioni meridionali). Le imprese prefigurano un indebolimento nella dinamica degli investimenti in tutte le macroaree, mentre la marcata flessione del credito al settore produttivo si è riflessa in una contrazione dei prestiti bancari all’intero settore privato non finanziario dal terzo trimestre dello scorso anno. Al calo ha contribuito sia la minore domanda di finanziamenti, sia la maggiore avversione al rischio degli intermediari in un contesto macro-economico debole. La quota di imprese dell’industria e dei servizi che prevede di chiudere l’esercizio in utile o in pareggio si è mantenuta stabile e su livelli elevati (tranne che al Centro). Sotto il profilo della transizione digitale, i dati dell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind) riferiti al 2023 indicano che il cloud computing è diffuso in oltre la metà delle aziende centro-settentrionali, la robotica è utilizzata prevalentemente nell’industria, con il 20 percento delle imprese centro-settentrionali. Quanto alla transizione ecologica, la capacità di produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) è cresciuta sensibilmente dal 2022, trainata dall’accelerazione del fotovoltaico. Secondo i dati forniti da Terna, nel 2023 sono stati installati 5,2 gigawatt di nuova capacità solare, più del doppio di quelli dell’anno precedente, di cui oltre il 70 percento al Centro Nord. Nel primo semestre del 2024 l’incremento è stato di 3,3 gigawatt, superiore del 40 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per leggere il documento completo: https://lnkd.in/g_bEcmss Iscriviti alla newsletter Finlombarda Informa per essere aggiornato sulle ultime novità: https://lnkd.in/gJsVuTdi
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📉 Rapporto di Previsione Dicembre 2024: Italia, 2025 non sarà l’anno del rilancio Il 2025 avrebbe dovuto rappresentare l'anno della ripresa economica per l'Italia, ma le ultime analisi indicano un quadro diverso. Secondo il Rapporto di Previsione di Prometeia, il prossimo anno vedrà una crescita limitata, con il PIL italiano rivisto al ribasso dal +0,8% previsto a settembre al +0,5% attuale. Le cause sono molteplici: 🔸Debolezza della manifattura a causa del calo della domanda estera. 🔸 Fine degli incentivi del Superbonus, che ha frenato gli investimenti residenziali. 🔸 Contesto internazionale incerto, aggravato dall'elezione di Trump negli Stati Uniti, che potrebbe generare tensioni commerciali e incertezza economica globale. 🌍 Uno scenario globale complesso: negli USA, le misure economiche annunciate dalla nuova amministrazione potrebbero sostenere la crescita nel breve periodo, ma rischiano di pesare sul medio termine a causa di possibili guerre commerciali e tensioni inflazionistiche. E l'Europa? L'Eurozona resta esposta ai rischi globali, con una dipendenza strategica dalla Cina e una domanda interna fragile in paesi chiave come la Germania. La BCE potrebbe quindi intervenire con ulteriori tagli dei tassi di interesse. Il 2025 si prospetta come un anno di sfide per l’Italia e per l’economia globale. Stabilità economica e attuazione del PNRR saranno determinanti per affrontare un contesto internazionale sempre più incerto. 📊 Leggi il rapporto completo per approfondire le prospettive economiche: https://lnkd.in/dHfRG4bg
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