Il 3 aprile 1881 nasceva nell'allora Trentino austriaco Alcide De Gasperi, simbolo della ricostruzione nazionale dopo la seconda guerra mondiale. Alcide De Gasperi spicca come leader realista e fautore della ricostruzione del sistema-Paese dopo la seconda guerra mondiale. Anzi, la sua azione politica da primo capo del governo dell’Italia repubblicana ha un’ulteriore valenza se si pensa che lo statista trentino agì, in larga misura, nel contesto dei condizionamenti legati alla sconfitta del Paese nella seconda guerra mondiale.
Unica tra le potenze sconfitte, l’Italia firmò un trattato di pace a Parigi il 10 febbraio 1947. Il trattato, un vero e proprio diktat imposto all’Italia, sulla carta avrebbe dovuto rappresentare la dimostrazione di una diversità di trattamento rispetto alla Germania nazista e al Giappone imperiale, per i quali la resa incondizionata avrebbe sancito la debellatio e l’occupazione militare integrale.
Nei negoziati De Gasperi, titolare a lungo del ruolo strategico di ministro degli Esteri, aveva notato la scarsa considerazione di cui godeva il governo italiano. Formando il suo terzo governo De Gasperi delegò a Carlo Sforza gli Esteri. Esule antifascista dal 1927 al 1943, l’ex ministro degli Esteri del Regno d’Italia (1920-1921) aveva dato voce a un’opposizione al regime laica, costituzionale, anti-marxista, volta a mediare tra le istanze repubblicane e la monarchia sabauda prima di essere eletto alla Costituente nelle file del Partito Repubblicano Italiano. Sforza sarebbe stato il regista della strategia di De Gasperi di superare sul campo, con la corsa al rilancio del sistema europeo e atlantico, i vincoli del Trattato di Parigi. Rovesciando la sconfitta in vittoria.
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5 mesiE vai….