Ringraziamo Morato Group e in particolare 4 donne che hanno creduto da subito, stanno lavorando al progetto con noi e Diabete Italia e saranno in prima fila direttamente a vivere sulla propria pelle la giornata di Empatia il 26 novembre Francesca Carpita Silvia Raffaello Silvia Carlotto Sofia Maggio #empatiadiabete Marcello Grussu
Nella Giornata Mondiale del #Diabete, siamo orgogliosi di raccontare la nostra adesione al progetto “#Empatia: un giorno con il diabete”, il percorso promosso da Diabete Italia e Personalive che ci permetterà di sensibilizzare tutte le nostre persone, indagando le dimensioni emotive, psicologiche e sociali della malattia. #Formazione interattiva, training ed esperienza diretta, il mix di questo percorso immersivo che ci accompagnerà per tutto il mese di novembre e culminerà nella Giornata dell’Empatia del 26, in cui alcuni dei nostri colleghi vivranno 24 h come fossero affetti da diabete, monitorando la glicemia con glucometro e pungidito e documentando l'esperienza con immagini, video e testimonianze. Ci racconta Francesca Carpita, Corporate Communication Manager Morato Group “Costruire una società più #inclusiva e #responsabile, richiede l’impegno di tutti e la capacità di mettersi nei panni dell’altro, di accogliere le differenze e trasformarle in vera ricchezza. Con questo progetto ci proponiamo non solo di fare informazione, ma anche di favorire un dialogo aperto e costruttivo, che aiuti a ridurre lo stigma sociale e a promuovere un ambiente di lavoro più empatico e solidale, dove ogni persona possa sentirsi supportata, valorizzata e in grado di affrontare la propria condizione con maggiore forza e serenità " #MoratoGroup #EmpatiaDiabete #GiornataMondialeDelDiabete #WDD2024
Vice presidente A.N.I.A.D. ODV (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici) e Vice Presidente Diabete Italia
3 settimaneGrazie anche da parte mia e di Diabete Italia per l’essersi da subito appassionate al progetto. Il loro supporto sarà determinante per accrescere la consapevolezza che chi soffre di diabete va considerata necessariamente come una persona e una risorsa, e non definita e giudicata per la sua malattia.