Post di Pierfrancesco Sinestrari

Non ci voleva molto a capirlo... La gente non ha i soldi, la massa si intende. Inoltre ancora un vero game changer non c'è. Chi ha strillato alla rivoluzione ora dovrà soffocare alla realtà. Serve una produzione green (e servirà il nucleare). Serve energia a basso costo (perché tanto poi le accise delle fossili da qualche parte andranno ribaltate). Serve una mobilità pubblica più capillare. E servono vetture elettriche migliori, e soprattutto meno care.

Anche Mercedes rallenta sull’elettrico. Dopo un calo di utili nel 2023,il gruppo tedesco ha annunciato che aggiornerà la sua gamma di motori a combustione interna in modo che possano essere utilizzati ancora per molti anni. La casa della stella a tre punte,sulla stessa linea di VW e Ford non abbandonerà la produzione dei veicoli elettrici per i quali prevede che le vendite possano raggiungere il 50% del totale entro la fine di questo decennio,ma non smetterà di produrre motori termici sui quali intende fare ulteriori investimenti.D’altronde la domanda dei veicoli green è in calo e le case con i soli veicoli elettrici non riescono a raggiungere utili. A questo punto è auspicabile che anche l’Europa faccia un passo indietro e ripensi la politica green unitamente all’andamento della richiesta dei mercati.

⚡🔌 🚗 Ne abbiamo parlato da poco, dopo tanti anni di svolta netta verso l'elettrico, quantomeno a livello di strategia, i principali brand del mondo automotive in tempi recenti hanno optato per una correzione delle stategie iniziali.  I dubbi sono tanti, dalle infrastrutture ai costi, passando per la sostenibilità. Ora dopo Mercedes e Ford, anche Volkswagen, che con il "dieselgate" aveva involontariamente dato un'accelerazione al fenomeno dell'elettrificazione anni fa a livello mondiale, ora rivede i suoi piani in questo senso.   Secondo Bloomberg nelle scelte dell'azienda di Volksburg e del ceo, Oliver Blume, sarà sempre più centrale l'ibrido plug-in a scapito dell'elettrico vero e proprio.  Voi che ne pensate? #elettrico #plugin #automotive

Stellantis è già fuori dall'Italia I dati pubblicati sulle vendite dei primi 25 modelli in Europa nel primo semestre 2024 mostrano come la strategia di Stellantis sia essenzialmente di disinteressarsi di ciò che avviene negli stabilimenti ex gruppo Fiat, per concentrarsi su quelli ex PSA. https://lnkd.in/dS-3BckF Pur occupando il secondo posto come vendite dopo il gruppo Volkswagen, che complessivamente ha il miglior risultato con circa 75.000 vetture in più rispetto al secondo semestre 2023 portandosi a 615.000 veicoli, Stellantis ha una produzione globalmente stabile (+4%), ma fortemente differenziata tra l'ex PSA, che vede un +17%, e l'ex Fiat a -2% e l'ex GM (Opel) a -18%. Con uno scenario del genere, c'è poco da star tranquilli: è evidente come il focus dello sviluppo dei nuovi modelli stia favorendo gli stabilimenti in Francia ed i loro satelliti. Al di là delle dichiarazioni cerchiobottistiche di AD ed azionisti, i numeri sono molto chiari. Opel è rimasta ad oggi un corpo estraneo, con il nuovo modello che non ha incontrato il favore del pubblico, mentre Fiat con i due migliori (sic) modelli non arriva ai numeri della Dacia Sandero, perchè la 500 ha esaurito la sua spinta ed è scesa del 20% nelle vendite. Al di là del ridicolo che possa sollevare l'idea di avere un milione di veicoli prodotti in Italia, qui la questione è serissima: o Fiat riceve la stessa attenzione dei suoi cugini interni, oppure è meglio cercare un nuovo partner. Il disinteresse è palese ed in questa situazione e tra 2 o 3 anni semplicemente sparirà dal mercato, anche prima del colpo di grazia che arriverà sui modelli di piccola taglia con la commercializzazione dei modelli del partner cinese Leapmotor, che ha già una sua piattaforma EV molto evoluta in competizione proprio con Panda e 500 elettriche. https://lnkd.in/dtYTWVdw

🚗 𝗩𝗼𝗹𝗸𝘀𝘄𝗮𝗴𝗲𝗻: 𝗔𝗳𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗲𝗿𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗮 🌐  UniNa Corse dà il benvenuto a #UCMagazine, il nuovo format con cui si impegna a raccontare tutte le più recenti novità nel panorama dell'industria automobilistica. Dalla 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗲𝗻𝗲𝗿𝗴𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 degli anni ’70, al caso 𝗱𝗶𝗲𝘀𝗲𝗹𝗴𝗮𝘁𝗲⛽️ del 2015, il percorso della casa automobilistica di Wolfsburg è stato segnato da alti e bassi, una realtà che certamente non ha agevolato la transizione verso i 𝘃𝗲𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 🔋. 🚗 Dall'introduzione della ID.3 e un rinnovato logo, Volkswagen ha aperto un nuovo capitolo nella sua storia, che sembra esser degenerata negli ultimi anni. 🚙 Ad oggi, possiamo dire con certezza che Volkswagen è immersa in una 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮, complicata dal flop della nuova ID 7 sui mercati cinesi 🇨🇳. 📊 Con il recente annuncio di una pausa temporanea nella produzione di auto elettriche, Volkswagen dovrà affrontare 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶. La capogruppo si vedrà costretta a ridurre il costo del lavoro non legato alla produzione del 20%, implicando inevitabilmente 𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.  La decisione di ridurre i cicli di produzione, accorciare i tempi di produzione complessivi e cancellare progetti costosi, come il centro di R&D a Wolfsburg, testimonia l'urgenza di affrontare la 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶. 📈 Il 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, presentato a giugno, mira a risparmiare 10 miliardi di euro entro il 2026 per 𝗿𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à, con l'obiettivo di far crescere il margine dal 3% al 6,5%. La strategia delineata si dimostrerà 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗲? ⚡️ L'unica certezza è che il settore automobilistico elettrico si affermerà sempre più come 𝗽𝗿𝗲𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝘁𝗲, grazie agli incessanti progressi tecnologici, agli ingenti investimenti dell'industria e agli sforzi normativi. Questa evoluzione costante consente di plasmare l'immagine di un futuro in cui i veicoli elettrici assumono un ruolo sempre più centrale nella mobilità globale. Coloro che sottovaluteranno l’𝗲𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗼 nei prossimi anni si troveranno ad affrontare la crescente presenza di 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗶 e 𝗻𝗼𝘁𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗲. - Federico Grassi, membro di Marketing ✍ 𝗘 𝘁𝘂 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶? L'elettrico si affermerà come predominante nel settore dell'automotive o credi che il futuro avrà altre sorprese per noi? 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 e 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗶 con noi la tua 𝗼𝗽𝗶𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲! Qui il link all'articolo di Derapate.it dal quale abbiamo preso libera ispirazione: https://lnkd.in/dpC8mTBC #Volkswagen #CrisiAutomobilistica #Elettrico #crisienergetica #diesel #motori #motorsport #formulastudent #uninacorse #sole24ore🚙

Avanti piano, anzi, quasi indietro A dieci anni di distanza dal dieselgate, che ha dato uno slancio importantissimo alla transizione alla mobilità elettrica, i cui semi ovviamente erano già presenti (in 10 anni non si sviluppa certo un intero settore industriale di questa rilevanza dal nulla), il gruppo Volkswagen ritorna di fatto sui suoi passi e proclama apertamente una resurrezione del motore endotermico, a spese ovviamente degli investimenti nello sviluppo delle soluzioni elettriche Il mercato europeo è noto presenta dati altalenanti riguardo la diffusione dell'elettrico, molto sensibili alla presenza di incentivi e soprattutto i costruttori si trovano per certi versi stretti tra il ritardo che hanno colpevolmente accumulato non dandosi una mossa per tempo sull'elettrico e l'avanzata dei cinesi che si preparano, listino prezzi alla mano, a impadronirsi del mercato senza lasciare superstiti, esattamente come hanno fatto con il solare europeo poco più di un decennio fa Comprensibile a questo punto che VW punti al passato che conosce, piuttosto che al futuro in cui la competizione con i cinesi potrebbe essere durissima se non perdente a priori. Non funzionerà, ma è comprensibile Questo lascia ovviamente ancora più spazio alla concorrenza cinese e ancora più incertezza su cosa faranno i nuovi vertici europei, se proseguiranno imperterriti sulla via del dogma dell'elettrificazione a passo di carica o se invece sceglieranno una soluzione più gradita alle aziende (ma in palese contraddizione con la leadership climatica tanto cara all'Europa) Serve con urgenza fare un onesto punto della situazione e mettere in campo piani seri, realistici, di durata e stabilità sufficiente a pianificare la transizione (che avverrà comunque) in modo da salvaguardare industria e occupazione europea ed evitare l'ennesima distruzione industriale a solo vantaggio dei cinesi

Stellantis per far fronte al calo delle auto elettriche aumenta la produzione di cambi per auto ibride

Stellantis per far fronte al calo delle auto elettriche aumenta la produzione di cambi per auto ibride.

Si volta pagina in casa Volkswagen e si pensa a una nuova strategia da mettere in campo per evitare la crisi nera che l’automotive sta affrontando nell’ultimo periodo. Altro che auto elettriche, il colosso continua a concentrarsi sui modelli a combustione termica, i cosiddetti veicoli ICE. L’idea è quella di aumentare i prezzi in patria, gli aumenti, seppur marginali, variano tra il 2,1% e il 4,2%, colpendo diversi modelli della propria gamma. Cari risparmiatori, potrebbe trattarsi di una scelta non isolata e la decisione della casa tedesca potrebbe quindi trasformarsi in un trend da seguire, con la conseguenza che ci sarà poco da risparmiare per l’acquisto di un’auto nuova, anche se non elettrica. Le motivazioni degli aumenti

Secondo voi, almeno in questo, i politici della UE daranno ascolto ai cittadini e valuteranno con attenzione tutte le problematiche che una politica ostinata di mobilita’ elettrica causerebbe davvero alla nostra Europa o andranno avanti imperterriti per la loro strada, ideologica o dettata da forti interessi economici legati all’elettrico che sia?