Anche quest'anno abbiamo avuto il piacere di partecipare al #LUMSACAREERDAY . Sono momenti importanti in cui studenti e laureandi hanno la possibilità di presentarsi e farsi conoscere. Ringraziamo l' Università LUMSA per questo invito che ci consente di conoscere giovani talentuosi e desiderosi di affacciarsi nel mondo del lavoro. #Prestige #PrestigeLegal #Lumsa #LumsaCareerDay
Post di Prestige Legal & Advisory
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#INPILLOLE ARTI dedica questa Pillola di informazione #statistica a un’analisi di dettaglio dei #laureati negli atenei pugliesi per genere e gruppo disciplinare del corso di #studio. Approfondisci qui: https://lnkd.in/dmHubY4f Regione Puglia #Puglia #laureate #studenti #ANS #anspuglia
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Fra le 18 borse di studio di dottorato di ricerca #PNRR anche quella dedicata a “Scienze della persona e nuovo welfare" con il progetto sulla Valutazione di impatto formativo in ambito psicologico che indaga il tema della valutazione della formazione intesa quale processo dinamico di apprendimento e di trasformazione individuale, sociale e organizzativo, generativo di nuove visioni e letture della realtà in relazione agli ambiti psicologici considerati. Fra gli obiettivi di ricerca l'individuazione delle pratiche e delle culture valutative in uso, la configurazione della check-list di monitoraggio da adottare prima, durate e dopo la formazione in una prospettiva di valutazione di efficacia formativa e la prefigurazione di azioni sostenibili e trasformative a fronte degli esiti valutativi generati. Candidature fino al 18 luglio https://lnkd.in/dsxsAuQm
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Alma Laurea ha presentato, per la prima volta a #Trieste, l’annuale rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati. Anche la Fondazione RUI ha analizzato il profilo dei suoi residenti che ogni anno si affacciano sul mondo del #lavoro. Emergono numeri importanti: il 60% dei residenti trova un lavoro in linea con i propri studi a un mese dalla laurea, percentuale che raggiunge il 93% ad un anno dal conseguimento del titolo. Carlo Tius, direttore della residenza triestina Rivalto, ai microfoni di Telefriuli ha illustrato questa ricerca che ha coinvolto il network di ex residenti dei 12 Collegi di Merito della Fondazione RUI. I dati confermano l’importanza di valorizzare il #merito, indipendentemente dal contesto socioeconomico da cui si proviene, con un occhio di riguardo allo sviluppo del #talento, alle iniziative di #orientamento al lavoro integrate in un progetto formativo personalizzato e all’apertura internazionale. Che ruolo ha avuto la residenza nella #formazione degli Alumni? Ancora una volta, la parola ai numeri: il 60% degli intervistati valuta “molto” o “estremamente” utile l’esperienza della vita in residenza per l’inserimento nel mondo del lavoro e il 90% la consiglia “molto” o “moltissimo”.
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Il Sole 24 Ore ha elaborato i dati messi a disposizione da AlmaLaurea relativi alla condizione occupazionale dei laureati, confermando una tendenza in atto da anni. Le lauree magistrali STEM offrono - a un anno dal conseguimento del titolo - opportunità di lavoro migliori, retribuzioni più alte e un numero più elevato di contratti a tempo indeterminato. L'indagine mette in luce la notevole attrattività professionale offerta dalle discipline #STEM. Questi ambiti garantiscono eccellenti opportunità di lavoro e di remunerazione, con una domanda costante sul mercato del lavoro. Tuttavia, emerge una disparità di genere significativa e persistente all'interno di queste discipline. Nonostante le #donne costituiscano il 41% dei laureati STEM, il loro contributo continua ad essere sottovalutato, riflettendo disuguaglianze di genere radicate. Women4Cyber Italia diffonde volentieri i #dati su "Gender gap tra formazione e mercato del lavoro" - Focus Gender Gap 2024 di AlmaLaurea - che evidenziano la necessità di interventi mirati per eliminare le barriere che limitano la partecipazione femminile nelle discipline STEM e garantire un'equa rappresentanza e retribuzione. Qui i link: 📌al video de Il Sole 24 Ore: https://lnkd.in/dRbzsHku 📌al #FocusGenderGap2024: https://lnkd.in/efz9iBBS Women4Cyber Foundation | Women4Cyber Italia #w4c #women #cybersecurity #STEM #gendergap #jobmarket
Quali lauree magistrali scegliere per entrare prima e meglio nel mercato del lavoro - Il Sole 24 ORE
stream24.ilsole24ore.com
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📈 Crescono i contratti stabili, si riducono quelli a tempo determinato e i tirocini. Rispetto al passato aumenta però la distanza tra domanda e offerta dovuta anche a una maggior selettività da parte dei laureati nella scelta del lavoro. 👉 Quello dei laureati lombardi non è un percorso privo di difficoltà, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma nel complesso a tre anni dalla laurea ben il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali e, rispetto al resto del Paese, la Lombardia si conferma una regione dove l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro avviene velocemente. Sono alcune delle tendenze che emergono dal Terzo Rapporto dell'Osservatorio MHEO dell'Università degli Studi di Milano presentato oggi presso la sede di Assolombarda. Scopri di più nella news. Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi MUSA scarl #lastatalericerca #osservatoriomheo
Gli sbocchi occupazionali dei laureati lombardi: presentato il Terzo Rapporto MHEO
lastatalenews.unimi.it
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A tre anni dalla laurea, il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali. L'ingresso nel mondo del lavoro dopo gli studi non è privo di criticità, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma sul campo è possibile rafforzare il proprio percorso, integrare le proprie competenze e andare in cerca di opportunità migliori, come stipendi più alti, possibilità di crescita professionale o maggiore equilibrio tra vita lavorativa e personale. A cambiare lavoro in senso migliorativo, inoltre, non sono solo coloro che cominciano a lavorare con contratti precari, ma anche i giovani già assunti con un contratto a tempo indeterminato - una condizione di partenza favorevole che riguarda più neolaureati rispetto al passato -. Sono solo alcuni dei dati di rilievo (quelli citati si riferiscono in particolare ai laureati di due grandi università multidisciplinari come l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Milano-Bicocca) contenuti nel terzo rapporto dell'Osservatorio MHEO "Dopo la laurea: gli sbocchi occupazionali dei laureati milanesi e lombardi", presentato ieri a Milano nella sede di Assolombarda. Il rapporto è scaricabile sul sito dell'Osservatorio all'indirizzo: https://lnkd.in/dWihVQeA
📈 Crescono i contratti stabili, si riducono quelli a tempo determinato e i tirocini. Rispetto al passato aumenta però la distanza tra domanda e offerta dovuta anche a una maggior selettività da parte dei laureati nella scelta del lavoro. 👉 Quello dei laureati lombardi non è un percorso privo di difficoltà, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma nel complesso a tre anni dalla laurea ben il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali e, rispetto al resto del Paese, la Lombardia si conferma una regione dove l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro avviene velocemente. Sono alcune delle tendenze che emergono dal Terzo Rapporto dell'Osservatorio MHEO dell'Università degli Studi di Milano presentato oggi presso la sede di Assolombarda. Scopri di più nella news. Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi MUSA scarl #lastatalericerca #osservatoriomheo
Gli sbocchi occupazionali dei laureati lombardi: presentato il Terzo Rapporto MHEO
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🗓️ Online il calendario delle attività obbligatorie del 𝐃𝐨𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐒𝐭𝐮𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐆𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 – 𝐀.𝐀. 𝟐𝟎𝟐𝟒/𝟐𝟎𝟐𝟓 dell' Università degli studi di Palermo. Il programma offre laboratori, corsi intensivi e approfondimenti sui classici per promuovere competenze avanzate su temi di genere, diritto e inclusione sociale.
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Ma perché laurearsi in anticipo è diventato un merito? Due notizie molto simili a distanza di pochi giorni: due ragazze ventenni, entrambe pugliesi, si sono laureate in anticipo in #ingegneria ed una ha concluso anche il percorso di studi al conservatorio Le ragazze – sicuramente bravissime, questo non è di sicuro in dubbio – hanno iniziato la scuola prima del tempo (una ha fatto la cosiddetta #primina, l’altra dice di averla cominciata addirittura a 4 anni) e si sono laureate prima del tempo. Fortunate loro che potranno continuare a studiare o affacciarsi al mondo del lavoro prima degli altri, ma perché questo deve essere raccontato come un merito? Da anni i media tradizionali italiani hanno abbracciato questo modo di raccontare questo tipo di informazioni: modelli a cui chiunque dovrebbe puntare, elementi straordinari che suscitano un po’ di naturale invidia per i loro traguardi raggiunti anzitempo ed a pieni voti Ma perché? All’università si va per imparare, questo è certo, ma non è corretto ridurre questi anni al solo studio. L’università è crescita, perché impariamo a relazionarci con altre persone ed a prendere delle decisioni che poi hanno delle conseguenze. L’università è passione, e come tale è giusto inseguirla ognuno con i suoi tempi. L’università è relazione, perché spesso si stringono legami che durano tutta una vita. E si, l’università può essere anche divertimento, fatta di notti insonne a chiacchierare o feste quando finiscono gli esami. In un mondo complicato e caotico come quello del giorno d’oggi, forse, non è il caso di smetterla di soffiare sul fuoco di invidie e ansie?
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La fuga dei ricercatori universitari è un capitolo della più generale fuga dei giovani dall'Italia, documentata e spiegata con dati, sondaggi e interviste dalla Fondazione Nord Est. Perché se ne vanno i ricercatori? Una risposta è contenuta nelle pagine scritte da Carlo Rizzuto nel Rapporto Nord Est 2023. Riporto due passaggi significativi. <Quando si parla di chiamare nuovi docenti/ricercatori, ciascuna facoltà di ogni università italiana (che al suo interno rispecchia un certo numero delle trecetottantrè “tribù’” dei settori disciplinari – ulteriormente suddivise in “clan locali”) è costretta a ragionare in termini di «frazioni di punti organico» con impressionante serietà e puntiglio. Se poi, un clan arriva ad avere la possibilità di chiamare o aprire un concorso, dovrà difendere l’acquisizione della persona per cui ha chiesto questa possibilità. Il metodo, quindi, genera un rigido pecking order, e ogni giovane “sveglio”, se non ha alcune forti assicurazioni (quale un legame famigliare o simile), e se vuole continuare a fare ricerca, se ne va in sistemi in cui si ragioni sul lavoro da fare e non sui punti organico da suddividere. Poiché ogni università italiana è in situazione analoga, coloro che non si adeguano a essere ben identificabili con una tribù e/o clan hanno solo una scelta: andare all’estero. Si possono avere eccezioni in gruppi di docenti particolarmente lungimiranti, ma, mediamente, questi vengono neutralizzati dai colleghi come elementi pericolosi.> <In termini più generali (e forse anche fuori dell’ambiente accademico) nel nostro Paese si è raggiunto un ambiente di lavoro che risponde molto bene alla voglia di non avere sorprese ma molto poco alla voglia di sorprendere, si è protetti se si accetta un ordine preconfigurato, ma, se si vuole provare a far qualcosa di diverso, è meglio emigrare. E questo ci fa perdere le persone più innovative>. Conclusione: chi, dall'accademia, propone di far leva sull'università per rendere attrattiva l'Italia per i giovani dovrebbe lottare prima per cambiare l'università stessa. Ma essendone già membro ne ha accettato le logiche e quindi... Lo stesso dicasi per chi propone patti intergenerazionali, senza dire cosa fa lui, sempre nell'accademia, per mutare questo penoso stato di cose nel luogo in cui svolge l'attività di professore. Poi non stupiamoci e non chiamiamo stucchevoli denunce come quella di Alessandro Foti... Per me la nuova emigrazione italiana è LA VERA EMERGENZA NAZIONALE e dovrebbe stare sulle prime pagine dei giornali tutti i santi giorni. #fuga #giovani #ricercatori #università #emergenza
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#UniversitàPrivate #Cattolica #Bocconi #IULM #LIUC #LUISS #SanRaffaele #Humanitas Sei uno studente di una Università Privata italiana e ti piacerebbe contribuire a migliorare il tuo Ateneo insieme a studenti e rappresentanti di altri Atenei Privati? Leggi qui sotto! Per conto della rete universitaria nazionale "Primavera degli Studenti "coordino il Tavolo di lavoro sulle Università Private e gli Istiuti per l'Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). L'obiettivo del tavolo è di fare rete tra gli Atenei Pubblici e Privati per affrontare problemi comuni (es. aumento delle tasse e riduzione delle borse di studio) e specifici dei nostri singoli Atenei, formulando proposte concrete da portare all'attenzione delle autorità politiche locali, regionali e nazionali. È convinzione di molti che gli Atenei Privati non abbiano grandi problemi: purtroppo questa è una narrazione errata e che distorce la realtà dei fatti. Ciò negli anni ha spinto le associazioni di rappresentanza delle Private a isolarsi o, peggio, a fare reti solo fra loro nella speranza di contare di più sul livello regionale o nazionale. Solo una rappresentanza integrata tra associazioni di Università Pubbliche e Private può veramente incidere su battaglie comuni come il Diritto allo Studio. Se ti interessa, commenta sotto al post o scrivimi in privato!
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