Nonostante i primi dati del 2024 confermino il ruolo cruciale del settore caseario nell'economia nazionale e internazionale, continuano a presentarsi sfide significative che richiedono soluzioni innovative. Tra queste, spicca la gestione degli scarti di produzione, spesso dovuti a muffe indesiderate e contaminazioni batteriche, che rappresentano un problema per l'intera filiera.
Molte fasi della filiera casearia sono critiche dal punto di vista microbiologico. Durante la produzione del latte, termizzazione e pastorizzazione sono essenziali per inattivare i batteri patogeni e ridurre la carica microbica. La presenza di acari sulle assi di legno può causare ulteriori perdite economiche e alterazioni organolettiche. La disinfezione di impianti e strumenti è dunque fondamentale, ma i metodi tradizionali a base di cloro generano reflui difficili da smaltire e possono favorire la crescita microbica.
Una possibile soluzione?
L'ozono, una molecola di ossigeno trivalente con un potenziale di ossidazione elevato (-2,07 V), superiore a quello di cloro e perossido di idrogeno, offre interessanti potenzialità come disinfettante nell'industria alimentare. Questa molecola si forma naturalmente nell'ozonosfera attraverso scariche elettriche e radiazioni UV che dissociano l'ossigeno molecolare. Industrialmente, può essere generata tramite ozonizzatori utilizzando energia elettrica, elettrochimica o fotochimica.
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Complimenti! come sempre estremamente innovativi.