🔴 𝐏𝐟𝐚𝐬 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐫𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐀𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐔𝐞 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 L'Agenzia europea per l'ambiente ha fornito un panorama dello stato delle acque Ue in cui risultano alti gli inquinamenti da sostanze poli- e perfluoroalchiliche (note con l'acronimo "#Pfas"). Nel briefing "Inquinamento da Pfas nelle #acque europee" diffuso il 9 dicembre 2024 l'attenzione dell'Agenzia si è focalizzata in particolare su una sostanza della grande famiglia dei Pfas, l'acido perfluoroottansulfonico (conosciuto con l'acronimo "Pfos"). Si tratta di un elemento usato, ad esempio per la fabbricazione di pentole, smacchiatori, indumenti antipioggia o per le schiume degli estintori. Il report evidenzia come nel 2022 sulla base dei dati provenienti da circa 1.300 siti di monitoraggio in #Europa, il 59% dei siti nei fiumi, il 35% dei siti nei laghi e il 73% dei siti nelle acque di transizione e costiere hanno superato lo standard di qualità ambientale previsto per i Pfos. ➡️ Leggi la #notizia completa: https://lnkd.in/dsmsqhMV
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➡️ Il briefing dell’EEA “Inquinamento da PFAS nelle acque europee” fornisce una prima panoramica del problema delle cosiddette “sostanze chimiche eterne” nei fiumi, nei laghi, nelle acque di transizione e costiere in Europa. 🔴 Sulla base dei dati del 2022 provenienti da circa 1.300 siti di monitoraggio in Europa, il 59% dei siti nei fiumi, il 35% dei siti nei laghi e il 73% dei siti nelle acque di transizione e costiere hanno superato lo standard di qualità ambientale per il PFOS. 🗞️ Leggi l'articolo #coste #europa #fiumi #idrico #inquinamento #acqua #italia #laghi #PFAS #sostenibilità #transizioneecologica #ecosistema #natura #ambiente
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[ITA] Il Problema dei PFAS: un’emergenza ambientale da affrontare I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono un gruppo di composti chimici artificiali ampiamente utilizzati in una varietà di prodotti industriali e di consumo per le loro proprietà idrorepellenti e resistenti al calore. Tuttavia, la loro estrema persistenza nell'ambiente e la capacità di accumularsi negli organismi viventi li rendono una seria minaccia per gli ecosistemi. Le aree maggiormente colpite sono quelle prossime agli impianti industriali che utilizzano o smaltiscono PFAS, ma la loro diffusione nell'acqua potabile e nel suolo sta diventando una preoccupazione globale. Molti paesi stanno prendendo misure per ridurre l'uso dei PFAS e migliorare la gestione dei rifiuti tossici. In Europa, l’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) sta valutando l’introduzione di regolamentazioni più severe, inclusa una proposta di messa al bando di alcuni PFAS non essenziali. Sul fronte tecnologico, sono in fase di sviluppo nuove tecniche di bonifica del suolo e dell’acqua, come l’utilizzo di filtri avanzati e tecnologie a ossidazione avanzata. Tuttavia, la sfida è complessa: queste sostanze chimiche sono estremamente difficili da rimuovere completamente e richiedono soluzioni innovative e sostenibili nel lungo termine. Fondazione Capellino chiede con forza che le istituzioni affrontino con urgenza il problema dei PFAS. È necessario un impegno concreto e immediato da parte dei governi per regolamentare l’uso di questi composti e per implementare soluzioni efficaci per la bonifica delle aree già contaminate. Solo attraverso una collaborazione tra istituzioni, aziende e ricerca scientifica possiamo proteggere le nostre risorse naturali e garantire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. Nell’immagine: un esempio di bioaccumulo dei PFAS, di Yanishevsky - Own work, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons #fondazionecapellino #reintegrationeconomy #pfas #sostenibilità #ambiente #inquinamento #bioaccumulo #almonature
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✏️Di recente, l’opinione pubblica sta analizzando sempre più una minaccia in tema di acqua potabile che nel tempo è forse stata erroneamente trascurata, ovvero i PFAS; il rapporto 2023 di Greenpeace sulle concentrazioni di PFAS in Lombardia ha infatti riacceso i riflettori su questo inquinante, presente in circa il 20% delle falde acquifere della Regione in base ai campioni testati. Un dato che si va aggiungere alla già delicata situazione del Veneto, dove si registrano tra le più alte concentrazioni di PFAS nel mondo. Ma cosa sono i PFAS? Ne abbiamo parlato nel nostro approfondimento! 👇 #acqua #ambiente #acquapotabile #salute #pfas
PFAS nell'acqua potabile: cosa sono e come rimuoverli | Enki Water - Impianti di trattamento acqua
https://www.enkiwater.it
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Le nuove Linee guida europee per il monitoraggio dei #PFAS nelle acque destinate al consumo umano dettano parametri più stringenti e metodi d’analisi uniformi in tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Gli Stati hanno tempo fino al 12 gennaio 2026 per adeguarsi alla normativa, che definisce anche la frequenza di campionamento, in base alle valutazioni di rischio del bacino idrografico e del sistema di fornitura delle acque.
Nuova stretta dell’UE sulla presenza dei PFAS nell’acqua | Rigeneriamo il territorio
rigeneriamoterritorio.it
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💧🌍 PFAS: L'Europa prende posizione per acque più sicure Sapevi che l'Unione Europea sta intensificando il monitoraggio delle sostanze #PFAS nelle acque destinate al consumo umano? 🚰Ormai sappiamo tutti che questi composti, utilizzati in numerosi processi industriali, si stanno accumulando nelle nostre acque, con potenziali rischi per la salute. Ecco quindi che le nuove linee guida europee fissano parametri per controllare e ridurre la presenza di queste sostanze, garantendo una qualità dell'acqua sempre più sicura. Le soglie precedentemente fissate sono state abbassate, e gli Stati membri dovranno adeguarsi entro il 2026. ♻️🌎 Questa iniziativa si allinea con la filosofia di Gamma Recuperi, dove la missione principale che guida ogni attività è quella di operare per avere un ambiente sempre più pulito e sicuro. #sostenibilità #recuperorifiuti #acquapulita
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💧🌿 Acque reflue: perché la situazione italiana deve essere risolta La gestione e il trattamento delle acque reflue sono fondamentali per preservare il nostro ambiente. Secondo gli scienziati, la contaminazione delle acque è una “bomba a orologeria” che metterà a rischio 5,5 miliardi di persone nel mondo entro il 2100. Qual è la situazione in Italia? Il nostro Paese è stato richiamato per la quarta volta dalla Commissione Europea per non aver rispettato la direttiva e gli obblighi in materia. Scopri l'importanza del trattamento delle acque reflue e l'impatto che hanno sull'ambiente e sull'economia nella news: https://lnkd.in/dAECG_4W
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Info Rischio PFAS e Ambiente-Salute Mai sentito parlare di PFAS? Sono un ampio gruppo di sostanze chimiche sintetiche usate da molte industrie per le loro proprietà oleo e idrorepellenti. Sempre più studi, però, stanno riscontrando tracce più o meno consistenti di PFAS nell'ambiente. Queste sostanze, infatti, hanno due problemi principali. Il primo è che sono dette anche “forever chemicals” perché non si degradano e rimangono nell’ambiente per anni. Mentre il secondo è che stanno emergendo sempre più prove del legame probabile tra queste sostanze e problemi alla salute. PFAS inquinanti eterni: la situazione è drammatica e tragica per tutti. Ne siamo consapevoli? Qui alcuni spunti per riflettere e cambiare: https://lnkd.in/gD4TNA2C https://lnkd.in/gSv2-M8B https://lnkd.in/gEW36UBy https://lnkd.in/gx5ERBYP Il 70% dei campioni analizzati sono stati raccolti in quattro regioni del Nord Italia: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, con le ultime tre considerate tra le aree più problematiche (il Veneto ospita una cosiddetta "zona rossa" situata tra le province di Padova, Verona e Vicenza). I risultati rivelano che anche in aree non fortemente industrializzate è stata rilevata la presenza di Pfas. Caso emblematico è la Val di Susa, in Piemonte, dove le sostanze sintetiche sono state rinvenute in una fonte d’acqua situata a 1200 metri di altitudine. #italia #pfas #danniambientali #salute #ambiente #contenziosi #giustizia #società #inquinamento
Ci sono Pfas nelle acque di quasi tutte le regioni italiane
wired.it
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Il documento esclusivo de Ilfattoquotidiano.it racconta una realtà preoccupante sull'inquinamento delle acque potabili in Italia. Tutti i dettagli
Pfas nelle acque potabili, i limiti del ministero della Salute arrivano con 7 anni di ritardo e sono più blandi delle indicazioni Iss
ilfattoquotidiano.it
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La mappa dell'inquinamento da PFAS in Italia: un appello alla responsabilità Secondo un’indagine Greenpeace, pubblicata il 19 marzo, anche la Toscana si aggiunge all’ormai corposa lista di regioni italiane contaminate da questi inquinanti. I dati 2022 dell’ARPA regionale ne certificano la presenza nel 76% delle acque superficiali, nel 36% delle acque sotterranee e nel 56% dei campioni animali, mentre le analisi commissionate da Greenpeace evidenziano l’importante contributo all’inquinamento da parte della locale industria conciaria, tessile, vivaistica e cartaria. Con la sigla #PFAS si indicano più di 4.000 sostanze perfluoroalchiliche estremamente persistenti. Sono dette anche “forever chemicals” poiché in grado di accumularsi nell’#ambiente, nella catena alimentare e, purtroppo, anche nel nostro organismo. Diversi studi scientifici indicano che buona parte di queste sostanze hanno gravi conseguenze sulla #salute, con danni alla fertilità, malattie della tiroide, metabolismo alterato e maggior rischio di cancro (lo IARC ha classificato il PFOA come certamente cancerogeno e altri PFAS come possibilmente cancerogeni). A causa dell’uso massiccio e della loro natura chimica, non si conosce la reale portata dell’inquinamento da PFAS. La situazione è aggravata dalla disponibilità di studi di tossicità solo per pochi PFAS e allo stesso tempo dalla carenza di un adeguato monitoraggio per le sostanze meno conosciute. Abbiamo dedicato una serie di post a descrivere l’onnipresenza dei PFAS. A livello europeo un lavoro di inchiesta, che ha coinvolto anche Le Monde, ha tracciato una mappa di oltre 17.000 siti contaminati, di cui 2.100 con livelli oltre i livelli di sicurezza per le acque. A livello italiano, al primo e più eclatante caso di inquinamento delle acque potabili in 30 comuni veneti, sono seguiti negli anni ritrovamenti diffusi in Lombardia e in zone sempre più ampie del Piemonte. In Veneto, dove è più avanzato il biomonitoraggio sulle popolazioni più esposte, il 65 % delle persone controllate della zona “rossa” aveva valori elevati di PFAS nel sangue. Alla esposizione ambientale o derivante da prodotti di largo consumo, appartenenti a numerosissime filiere, si somma anche quella proveniente dagli #alimenti, sia direttamente (per la BFR 1 porzione settimanale di alcuni pesci di acqua dolce è sufficiente per superare la dose tollerabile) che indirettamente tramite i materiali a contatto. Vari Stati membri UE hanno proposto importanti restrizioni nell’uso e produzione degli PFAS, un comportamento diametralmente opposto a quello del governo italiano, del tutto disinteressato alla problematica. Auspichiamo che queste proposte di restrizione portino a una decisione convinta da parte della Commissione europea di vietare la produzione e l'uso dei PFAS nei beni di largo consumo. Per approfondimenti riportiamo link nel 1° commento:
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31 marzo 2024: le scadenze ambientali da rispettare - Bilancio di massa delle emissioni in atmosfera relativamente all’impiego dei COV (Composti Organici Volatili) quali prodotti verniciati, catalizzatori, diluenti e solventi organici. Invio al Dipartimento ARPA della propria provincia tramite il portale AUA POINT. - Piano gestione solventi. Invio tramite il portale AUA POINT. - Registro pile e accumulatori relativo alle quantità degli stessi immesse sul mercato nel corso del 2023. - Denuncia annuale dei quantitativi d’acqua pubblica derivata (da pozzo, da sorgente o da corso d’acqua superficiale) presa nell'anno precedente. Presentazione agli uffici delle Province in cui ricadono le opere di presa. #scadenzeambientali31marzo2024 #gruppoambientepc
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