Post di Riccardo Rescio (Italiaefriends)

Esiste un termine che ben descrive un comportamento adottato dalle nazioni di tutto il mondo negli ultimi anni, ed è Heritage Fever. La cosiddetta febbre del patrimonio è una crescente enfasi che i paesi applicano alla conservazione, celebrazione e valorizzazione dei propri beni culturali che scaturisce probabilmente in risposta all’incertezza e alla rapidità dei grandi cambiamenti globali.   Della Heritage fever sono state vittime molte nazioni nel corso degli anni, Italia compresa, ma uno degli esempi più emblematici di questa corsa al riconoscimento purché avvenga, è senza dubbio stato il caso del formaggio Halloumi. Riassumiamo il caso qui:

Dall'uva passa al passito, fino ai bianchi secchi macerati e non, lo Zibibbo ha dato prova di una versatilità tutt'altro che scontata per un vitigno così caratterizzato e riconoscibile che a prima vista potrebbe sembrare bidimensionale. Cosa gli manca, allora, per poter essere considerato un grande vitigno? Su che cosa possiamo misurarne la statura? Le variabili da considerare, ci sembra, sono due: la capacità di essere declinato territorialmente, ovvero di leggere il territorio nelle sue diversità, e il rapporto con il tempo e con l'ossigeno; due temi su cui stanno lavorando due vignaioli di talento, Francesco Ferreri a Pantelleria e Nino Barraco a Marsala. Articolo di Giorgio Fogliani

Paestum e tutte le realtà della famiglia Pagano raccontate su Vanity Fair Italia dalla penna elegante di Beba Marsano

altro che turismo sostenibile...

In questi mesi, con Vittorio Pasteris, abbiamo lavorato a un progetto che racconta l'impatto dei cambiamenti climatici nelle risaie in Piemonte

Lo sapevi che...? Concludiamo oggi il discorso sull'evoluzione iniziato nelle settimane scorse. Circa 2-3 milioni di anni fa le strade di zebre, asini e cavalli iniziano a separarsi. Fa la sua comparsa in America il Pliohyppus, ultimo parente comune di tutti gli equini moderni. Molto più simile nell’aspetto agli equini che conosciamo, il Pliohyppus è un erbivoro pascolatore. Durante le glaciazioni, dall’America si diffonde in Africa, Medio Oriente, Europa e Asia, passando per lo stretto di Bering. Qui si evolverà in zebre, asini e cavalli. Alla fine del Pleistocene, i progenitori degli equini scompaiono dall’America, a causa del clima e della caccia da parte dell’uomo. L’evoluzione finale si ha quindi nel continente Eurasiatico e in Africa. Saranno proprio l’Africa del Nord e il Medio Oriente a dare i natali all’asino. Il Rifugio degli Asinelli ONLUS

Punti di vista del murale di narrazione sarda dei costumi tipici fatto da Mauro Patta ad Atzara Perché la comunità, il territorio e luoghi bisogna saperli osservare, conoscere e viverli con e per le persone. Quando si parla di #marketingterritoriale e #Turismo è necessario. Questo è uno dei tanti spunti che sto raccogliendo in questa esperienza a #onceuponaplace organizzato da Cadossene #nuoviturismi #turismolento

Otto gli appuntamenti in programma, al via il prossimo 22 febbraio Tra i temi, la nuova Pac, la situazione geopolitica globale e i risultati raggiunti a livello sindacale #noisiamoconfagricoltura

una riflessione sul futuro del Valdarno a partire da tre traiettorie 1)assetti istituzionali; 2)sanità e sociale; 3)infrastrutture e sviluppo economico.