🚀 Il futuro della tecnologia ortopedica! 🦴 Stiamo assistendo a una rivoluzione: un'alternativa traspirante, impermeabile 💦 e leggera al gesso tradizionale! La rete reticolare aperta riempita di resina permette un'applicazione rapida, prevenendo problemi alla pelle. 🌬️ 🔧 Più veloce della fibra di vetro, con un'applicazione in soli 3 minuti e senza la necessità di rimuovere la sega fusa. I pazienti possono rimanere attivi, nuotare e fare il bagno senza restrizioni! 🏊♂️ La facile rimozione garantisce una transizione di recupero senza intoppi. Cosa ne pensate? 💭 #safety #innovation #orthopedics #healthtech #futuretech #patientcare
Ho letto con molto interesse i commenti a questo post, e mi convinco ancor più che l’innovazione è una questione culturale. E manca. Molto. É giusto cercare aree di miglioramento, possibili “bug” o “fake” di tutto ciò che viene proposto come nuovo o innovativo, é il sale del progresso. Ma la cultura dell’innovazione è altro: é quel fuoco che dovrebbe alimentare la voglia di trovare soluzioni nuove a vecchi problemi, immaginare e provare a realizzare cose apparentemente impossibili. Che dovrebbe premiare sempre e a prescindere ogni tentativo, come un banale sistema di ortesi. La ricerca dell’errore o del problema fine a se stessa non rientra in alcun tipo di cultura, ma vive bene in un social network come sembra.
Mi sembra interessante,soprattutto per la capacita'di controllare la cute ed eventuali ferite o piaghe.Strutturalmente forse meno rigido del gesso,ma questo puo essere anche un vantaggio,mi chiedo se una volta trattato con la resina puo essere modificato in parte come si faceva con il gesso,che spesso,in corso di opera,subiva tagli e riduzioni per meglio adattarsi alle esigenze
Solo un dubbio; dal punto di vista ambientale più o meno impattante del gesso?
Sembra ideale e geniale: bisognerà vedere i costi quando e se verrà diffuso. Ma per allora pagheremo tutto direttamente alla cassa, anche il pronto soccorso... probabilmente. O le nostre assicurazioni. Gesso alle basiche, reticolato alle più congrue. All'americana...(spero di no, ovviamente).
Fantastico... Quando ci arriveremo MAI in Italia?
Senza andar lontano queste cose si potrebbero fare con scanner e stampante 3d. Inoltre si potrebbe anche realizzare in due pezzi con cerniera e chiusura. Il futuro per certe cose è già qui. Da un po’. Basterebbe applicare soluzioni esistenti.
Limitarlo alle sole applicazioni ortopediche post operatorie sarebbe un peccato se può avere anche caratteristiche da DPI per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o negli sport estremi. Prevenire è meglio che curare.
Wow, che innovazione! 🚀 È entusiasmante vedere come la tecnologia stia trasformando il mondo , rendendo il recupero non solo più veloce, ma anche molto più confortevole . La possibilità di rimanere attivi e godere delle normali attività quotidiane, come nuotare, è un grande passo avanti. Mi chiedo se ci siano già piani per personalizzare questi dispositivi con colori o design unici, rendendo l'esperienza ancora più positiva per i pazienti. In ogni caso, questo è solo l'inizio di una nuova era per le cure . Sfruttare le nuove tecnologie e l'intelligenza artificiale nel campo sanitario può realmente rivoluzionare la cura dei pazienti e l'efficienza dei servizi. Accettare l'evoluzione e i cambiamenti può essere difficile, ma è anche un'opportunità per scoprire nuove possibilità e crescere. La chiave è mantenere un atteggiamento aperto e flessibile, affrontando le incertezze con curiosità e resilienza. Con il giusto supporto, possiamo trasformare le sfide in occasioni di sviluppo personale e professionale. 💪✨
Notevole. Sono molto curioso sulle caratteristiche meccaniche e sulla comparazione con il gesso. Dario Milone Davide Crisafulli Marta Spataro
Ingegnere artista che trasforma le idee in prodotti innovativi
2 mesiL’idea è certamente più che interessante. Non basta solo l’idea come in ogni innovazione però. Sarà da vedere la capacità di penetrazione nel mercato e se verrà preso in considerazione un mercato ampio o solo d’élite, visto che non sono riportati i costi. Per ora nella sanità pubblica assistiamo a ingessature che non fanno nemmeno più uso di gesso, ma di cartone perché più economico, con l’invito ad acquistare privatamente un apposito tutore.