Post di Rosamaria Berloco

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Avvocata cassazionista | Legal Team | Diritto amministrativo e civile pubblico | Appalti e contratti pubblici | Riserve | Concessioni demaniali | Energy | Mobilità | Regolazione dei settori innovativi

📆Un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici.   Ieri ricorreva il primo anniversario dell'entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici, il d.lgs. 36/2023.   Quello appena trascorso è stato certamente un anno intenso, caratterizzato da sfide, apprendimenti continui e scoperte quotidiane.   Abbiamo imparato a navigare tra le novità normative, familiarizzando con il nuovo regime delle cause di esclusione e con l'integrazione della digitalizzazione nell'intero ciclo di vita degli appalti pubblici. Abbiamo visto i pregi, come la maggiore apertura di alcuni istituti come l'avvalimento e la rinegoziazione, ma anche a identificare criticità, tra cui complessità burocratiche non completamente risolte e l'esigenza di un aggiornamento costante delle competenze professionali.   Non mancano, tuttavia, le perplessità e i dubbi sollevati dalle novità introdotte. Un esempio emblematico è il dibattito sul subappalto necessario e sulla questione se oggi tutte le categorie di lavori debbano considerarsi a qualificazione obbligatoria.   Cosa ci riserva il futuro? Da più parti si sente già parlare di possibili riforme, senza dimenticare che saranno in arrivo le nuove direttive europee che potrebbero ancora una volta imporre la revisione di alcuni istituti.   Una cosa è certa: il mondo degli appalti pubblici è in costante evoluzione e la sfida è vinta da chi riesce a mantenere il passo con i cambiamenti.   #DirittoAmministrativo #appaltipubblici #contrattipubblici

Girolamo Cicinati

Dirigente presso Ministero della Giustizia

9 mesi

Condivido, anche se l'attuale impianto normativo deve necessariamente recepire anche la giurisprudenza comunitaria in materia

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