Un bellissimo articolo di Daniela Cicatelli e ancora complimenti a Giuliana Donnarumma
https://lnkd.in/dMYGSRX9 Che bello quando le donne si sostengono e stimano a vicenda! Grazie ex collega e per sempre amica Daniela Cicatelli Bellissima sorpresa
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Un bellissimo articolo di Daniela Cicatelli e ancora complimenti a Giuliana Donnarumma
https://lnkd.in/dMYGSRX9 Che bello quando le donne si sostengono e stimano a vicenda! Grazie ex collega e per sempre amica Daniela Cicatelli Bellissima sorpresa
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Dai Salotti alle Barricate – Donne protagoniste del Risorgimento è frutto di un’attenta ricerca storica e biografica da parte dell’autrice Simonetta Ronco su fonti dell’epoca, e riporta fedelmente lo svolgersi delle vite e dei fatti storici narrati. Edito da Pietro Macchione Editore Oggi sul #BookBlog #IRISBOOKS
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SULLA RIVISTA UOMINI E DONNE SI PARLA DELLA VERA AMICIZIA DI GIULIO STROCCHI E MARIANNA PIGNATELLI
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Gli Uomini Amano Le Donne Indipendenti? Ti spiego tutto PS. per parlare direttamente con me e accedere a tutti i miei corsi di seduzione vai al link in bio
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L’ascolto non giudicante è sempre al centro di una relazione comunicativa autentica ed empatica. Molto bello l’approccio di D.I.Re
I Centri antiviolenza della Rete D.i.Re sono spazi sicuri dove le donne possono trovare accoglienza, sostegno e comprensione senza essere giudicate. L'approccio non giudicante, garantito da operatrici esperte nella Metodologia dell’Accoglienza, pone al centro l'autodeterminazione delle donne, rispettando i loro tempi, desideri e garantendo sempre l'anonimato. Il nostro obiettivo è che ogni donna possa ritrovare la propria forza per vivere una vita libera dalla violenza. Se ti trovi in difficoltà e hai bisogno di aiuto, trova qui il Centro più vicino a te: https://lnkd.in/dYVQf5CZ
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Il libro “Dai salotti alle Barricate” nasce dalla passione dell’autrice genovese Simonetta Ronco per ricercare e raccontare le vite di donne poco conosciute ma che hanno avuto un ruolo significativo in importanti fatti storici. Oggi su INpressMAGAZINE
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Il verde e il grigio di Carla Tommasone. Due colori per contraddistinguere due donne, due percorsi
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Le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, durante lo scorso Salone del Libro di Torino, tornano attuali più che mai oggi per la giornata internazionale contra la violenza sulle donne. A poco più di un anno dalla tragica scomparsa di Giulia che ha scosso e mosso un'intera Nazione al grido di: "Se domani tocca a me voglio essere l'ultima". Un monito femminile che appare ancora oggi come un "sogno", quasi un'utopia: nel 2024 (ad anno quasi concluso) sono 99 in tutto le donne che hanno perso la vita per mano di un uomo. Ed è in questo clima di terrore, dove essere donna è sinonimo di pericolo e paura, in cui le "soluzioni" appaiono essere sempre la mutilazione di diritti e libertà - non uscire tardi la sera, evitare i mezzi di trasporto di notte, vestirsi in un certo modo per non essere mangiate con gli occhi, salvo poi finire stuprate comunque anche se si è coperte dalla testa ai piedi - che la morte di Giulia Cecchettin assume un significato a livello Nazionale e a dirlo sono i dati del numero (1522) antiviolenza e stalking della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le pari Opportunità. Sull'onda emotiva provocata dal femminicidio della 22enne il numero 1522 ha avuto un picco di richieste, con circa 800 telefonate al giorno tra novembre e dicembre, un dato che sta diventando strutturale: nel 2024 il numero è rimasto costante in ogni mese dell'anno. 48mila in tutto i contatti, tra telefonate, app e chat dal 1 gennaio al 30 settembre 2024, con un +57% rispetto ai primi 9 mesi del 2023 (30.581). 1.640, invece, le donne vittime di violenza sostenute attraverso l'assegno di inclusione (il 74% con figli minorenni). Di Claudia Burgio
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La potenza di questo discorso di Gino Cecchettin.
Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, pubblichiamo integralmente il discorso di Gino Cecchettin di presentazione della Fondazione intitolata alla figlia Giulia, uccisa da Filippo Turetta. Una voce importante che ci ricorda come sia possibile trasformare “il dolore in significato, la perdita in impegno e l’oscurità in azione”. I giornalisti e le giornaliste dal canto loro, nel raccontare, le violenze sulle donne hanno il dovere di trovare le parole giuste, quelle che non provocano nuovi dolori, quelle che raccontano la verità. Questo è il nostro compito per una buona e corretta informazione.
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🔴 Ravenna: uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne. A Ravenna il 23 novembre si svolgerà l'evento "Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne" con letture e performance per sensibilizzare sul tema. Attesi oltre 200 studenti e cittadini. #violenza #donne #sensibilizzazione #25novembre #ravenna #emiliaromagna #eventi #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda ➡️ Leggi articolo completo su La Milano
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Che la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne porti riflessioni e consiglio #internationalwomensday2024 #giornatainternazionaledelledonne2024
👨💻 Coordino la strategia di Advocacy su povertà e educazione in StC | ✍️ Scrivo su csimagazine.it e Ghigliottina.info | 📊 Socio OnData | 🎸Bassista/chitarrista | 👨👧Padre di Claudia
E anche stamattina, 8 marzo, ho iniziato la giornata facendo uno spiegone a mia figlia ricordandole che oggi non è la “festa della donna”, ma la giornata internazionale dei diritti delle donne. E quando un uomo, una donna, un compagno o una compagna di classe le faranno gli auguri l’ho invitata a chiedere il perché di questo augurio. Non per fare polemica, ma per invitare ad una riflessione. Ricordiamoci tuttə e ricordiamolo ai nostri figli e alle nostre figlie che questo giorno è importante per sottolineare l'importanza del sostegno ai diritti delle donne e alla loro emancipazione; ricordando le conquiste sociali, economiche e politiche che sono state faticosamente acquisite e portando, al contempo, all'attenzione le questioni ancora irrisolte in tema di effettiva uguaglianza di genere, di discriminazione e violenza contro le donne. Insomma, meno auguri e maggiore consapevolezza. D’altronde il ragionamento è abbastanza semplice e si può fare nella maggior parte delle giornate internazionali. Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, vi è mai venuto in mente di fare gli auguri ad un ebreo? Oppure il 20 giugno avete mai fatto gli auguri ad un rifugiato. Assurdo non trovate? Anacronistico e fuori luogo come fare gli auguri, il prossimo 3 maggio, ad un giornalista russo. Qui sotto l'elaborato della Direzione Centrale della Polizia Criminale che ha rilasciato oggi dove trovate dati, statistiche e approfondimenti sulle donne vittime di violenza. https://lnkd.in/df66K87F
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