“La superficie agricola destinata a biologico raggiunge i 321mila ettari in Puglia dove il settore torna a crescere, con un aumento del 12% in 1 anno, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica”. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione del Biofach di Norimberga in Germania, la principale fiera internazionale di settore, dal 13 al 16 febbraio dove Coldiretti è presente con uno stand al padiglione 6 (stand 6-219) pe la presentazione delle eccellenze degli agricoltori biologici italiani. Nello spazio di Coldiretti – dove è forte la presenza della Puglia – è possibile degustare oltre 20 etichette di olio evo bio, con l’aiuto di un assaggiatore professionista della Evooschool, ed oltre 30 vini bio con degustazioni accompagnate da un esperto sommelier, mentre gli agrichef di Campagna amica sono impegnati nella preparazione di ricette con i migliori prodotti degli agricoltori biologici presenti alla fiera. La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, dove la pratica biologica – spiega Coldiretti Puglia – interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 89mila ettari ai cereali con oltre 63mila ettari, dalla vite con più di 19mila ettari agli ortaggi con quasi 13mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica. #agricoltura
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Estratto da Teatro Naturale. "Secondo Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare sono 279 mila ettari gli oliveti #biologici italiani nel 2023, con un aumento del 2,2% rispetto all'anno precedente, pari a 6142 ettari. Se guardiamo al trend di lungo periodo,la superificie a olivo biologico in Italia è aumentata del 65% in un decennio, partendo da 170 mila ettari.A questi dati vanno aggiunti 64 mila ettari di #oliveto in conversione. La regione con la maggior parte degli oliveti bio italiani è la #Puglia, con 86 mila ettari, in controtendenza con il dato nazionale, essendo sceso di 2000 ettari in un anno. L'espansione degli oliveti biologici nel 2023 è stata leggermente inferiore alla media nazionale per tutta l'agricoltura italiana, con la superficie agricola totale utilizzata dedicata all'agricoltura biologica in crescita del 4,5%." #futureoffood #futureofretail
Aumenta la superficie biologica ad olivo in Italia
teatronaturale.it
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Crescono le superfici agricole in regime #biologico in Italia, ma diminuiscono i vigneti bio, con un calo tutto imputabile all’uva da vino, mentre cresce l’uva da tavola. Questa è la fotografia scattata da #Bioincifre2024, il Rapporto di Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare secondo il quale, nel 2023 in Italia la superficie agricola utilizzabile (#sau) è cresciuta del 4,5% sul 2022, toccando quasi il 20% della sau nazionale; con il target del 25% da raggiungere entro il 2030 secondo la Strategia #FarmtoFork che si fa più vicino. Di contro, gli ettari vitati bio, sono in calo del 2% sul 2022, con una perdita complessiva di -2.660 ettari, tutti imputabili all’uva da vino, dato che i vigneti bio per uva da tavola sono cresciuti del+47,1% Leggi l'articolo completo di winenewsit 👉 https://lnkd.in/dveef4G6 #enologia #wine #serviziallecantine #vino #news #wines #sustainability #xremove #enologiadiprecisione #winenenws #ismea
Bio, in Italia cresce la superficie agricola utilizzabile, ma diminuiscono i vigneti
winenews.it
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Crescono le superfici agricole in regime biologico in Italia, ma diminuiscono i vigneti bio, con un calo tutto imputabile all’uva da vino, mentre cresce l’uva da tavola. È la fotografia scattata da “Bio in cifre” 2024, il Rapporto di Ismea presentato, oggi a Bracciano, in Umbria. E secondo il quale, nel 2023 in Italia la Sau (superficie agricola utilizzabile) è cresciuta del 4,5% sul 2022, toccando i 2,5 milioni di ettari, quasi il 20% della Sau nazionale, con il target del 25% da raggiungere entro il 2030 secondo la Strategia “Farm to Fork” che si fa più vicino. Di contro, gli ettari vitati bio, tra quelli convertiti (102.925) e in conversione (30.081), sono in calo del 2% sul 2022 (per un totale di 133.007), con una perdita complessiva di -2.660 ettari, tutti imputabili all’uva da vino (-3.850 ettari), visto che i vigneti bio per uva da tavola sono cresciuti di 1.189 unità (+47,1%), toccando quota 3.716. #winenews
Bio, in Italia cresce la superficie agricola utilizzabile, ma diminuiscono i vigneti
winenews.it
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Secondo un recente rapporto dell'Ismea, l'Italia ha registrato un significativo aumento della superficie dedicata all'olivicoltura biologica nel 2023, con una crescita del 2,2% equivalente a 6.142 ettari. Questo incremento porta il totale delle superfici olivicole biologiche italiane a 279.766 ettari, con ulteriori 64.000 ettari in fase di conversione. 𝗖𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗲𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗰𝗮 Negli ultimi dieci anni, la superficie degli oliveti biologici in Italia è cresciuta del 65%, passando da 170.067 ettari a quasi 280.000. Questa crescita è il risultato di un impegno costante nel seguire le direttive dell'Unione Europea per l'agricoltura biologica, che richiedono un periodo di conversione di almeno tre anni. Storicamente, la maggior parte della produzione di olio biologico si è concentrata nel sud Italia. Tuttavia, il 2023 ha visto un aumento significativo anche nelle regioni del centro e nord del nostro Paese. 𝗘𝘀𝗽𝗮𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗲 Il numero di aziende alimentari che operano secondo protocolli biologici in Italia è aumentato dell'1,8% nel 2023 e le vendite in valore di alimenti biologici sono cresciute del 5,2%, raggiungendo un fatturato totale di 3,8 miliardi di euro. Questo incremento è dovuto principalmente all'aumento dei prezzi piuttosto che ai volumi di vendita. Il rapporto "Bio in Cifre" di Ismea evidenzia come il settore sia orientato principalmente verso seminativi, prati e pascoli, con una crescita significativa delle superfici destinate a colture industriali e foraggiere. L'agricoltura biologica in Italia continua a mostrare segni di robusta crescita e resilienza, nonostante le sfide climatiche ed economiche. Con il supporto delle politiche europee e nazionali, l'Italia si conferma leader nel settore, proiettandosi verso un futuro sempre più sostenibile e innovativo.
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La biodiversità olivicola italiana: una risorsa da salvaguardare L'Italia vanta una biodiversità olivicola senza rivali, con oltre 550 varietà autoctone che ci conferiscono il primato mondiale in questo settore. Questa ricchezza biologica, frutto di secoli di coltivazione e diverse influenze culturali, è però oggi minacciata da pratiche di #agricoltura superintensiva che favoriscono varietà non autoctone, a discapito delle nostre cultivar tradizionali. Il recente editoriale di pasquale di lena su Teatro Naturale mette in luce come la mancanza di decisioni politiche incisive stia compromettendo la salvaguardia di questo patrimonio inestimabile. L'autore sottolinea come l'Italia, pur avendo saputo valorizzare la diversità vinicola ispirandosi alla Francia, si trovi ora a dover affrontare una stasi nel settore olivicolo. La tendenza verso l'adozione di oliveti superintensivi, che impiegano principalmente tre cultivar spagnole, è in netto contrasto con le necessità di un'agricoltura che rispetti la fertilità dei suoli e combatta le variazioni climatiche. La recente crisi di produzione in Andalusia dimostra chiaramente che questa strada non assicura un futuro sostenibile né una remunerazione equa per gli olivicoltori. In questo contesto, gli oliveti superintensivi non rappresentano una soluzione valida. Questi, promossi principalmente dai vivaisti, puntano su una produzione di massa di oli standardizzati, che non solo compromettono la diversità del paesaggio agricolo italiano ma anche l'unicità del nostro patrimonio enogastronomico. Per proteggere e valorizzare il nostro patrimonio olivicolo, è cruciale adottare una strategia sostenibile che privilegi la #biodiversità delle varietà autoctone. Tale approccio non solo preserverà il paesaggio e le tradizioni, ma garantirà anche oli di qualità superiore, con caratteristiche organolettiche distintive che rispecchiano la ricchezza della nostra cultura alimentare. Invitiamo tutti gli stakeholder del settore a riflettere sulla necessità di politiche chiare e azioni concrete che preservino il nostro patrimonio olivicolo per le generazioni future. Leggi il post completo sul nostro blog, trovi il link nel primo commento.
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Direttamente dalla #Spagna arriva una notizia molto importante per i produttori di #olio extravergine di oliva: avrà inizio a breve il progetto #PROLIVE, su iniziativa del gruppo Ucolivo dell’Universidad de Córdoba e con la partecipazione dell’azienda TODOLIVO 🫒 Di che cosa si tratta e quali sono gli obiettivi dell’iniziativa? Leggi l’articolo per conoscere i dettagli ⤵️ #olioEVO #olioextraverginedioliva
Progetto PROLIVE: uliveti più resistenti e sostenibili | I Grandi Vini
igrandivini.com
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Filiera finocchi, focus sul consumatore Italianità, localismo, stagionalità, qualità e sostenibilità: ecco i risultati della survey SGMarketing per Bayer #finocchi #consumatore SGMARKETING AGROALIMENTARE Bayer Fabrizio Poletti Barbara Parisse Raffaella Quadretti https://lnkd.in/dubtgFR5
Filiera finocchi, focus sul consumatore
myfruit.it
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📣 PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL FOCUS GROUP DELLA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA IN EMILIA-ROMAGNA - EVENTO FINALE APERTO AL PUBBLICO La filiera #olivicolo-olearia in Emilia-Romagna sta acquisendo un'importanza sempre maggiore, sia dal punto di vista quantitativo (superfici di oliveti in crescita), sia qualitativo (produzioni peculiari e DOP), sia per quanto riguarda gli aspetti economico-ambientali e paesaggistici 🌿 Il Clust-ER Agrifood sta sviluppando importanti lavori su questa filiera, partecipando come partner al progetto Erasmus Circolive, che mira a promuovere l'adozione di modelli imprenditoriali #circolari di recupero e valorizzazione dei #sottoprodotti nella filiera #olivicolo-olearia. A livello regionale, inoltre, il Clust-ER Agroalimentare ha attivato un gruppo di lavoro (Focus Group) di alto profilo, per evidenziare i punti di forza, le principali problematiche e le possibili soluzioni innovative, in modo da consentire un ulteriore sviluppo agronomico e imprenditoriale. I risultati di questo Focus Group verranno presentati il 1 ottobre 2024 in un evento finale aperto al pubblico, che si terrà a Bologna, alle ore 10.30, presso la sede della Regione Emilia Romagna. Per iscrizioni 👉 https://lnkd.in/dAGpeigp #agrifood #agroalimentare #emiliaromagna #olio #oliva #focusgroup #olivo
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“Lavorare in biodinamico vuol dire entrare in modo rispettoso nella natura - ha raccontato Alfredo Figus. Per Olianas, azienda sarda di Gergei (CA) è stato facile perché l’area è stata poco soggetta a interventi antropici. Otteniamo non solo una qualità elevata delle uve, ma anche una quantità media in un territorio siccitoso come quello in cui siamo, che ci garatisce un giusto equilibrio economico”. Esempio di cambio generazionale in contrapposizione con la generazione precedente, è quello di Kristian Keber, proprietario dell'azienda Edi Keber che porta il nome di suo padre, situata a 300 metri dalla Slovenia. Il suo percorso è da autodidatta, fondato sulle pubblicazioni di Nicolas Joly, sull’incontro con Adriano Zago , agronomo di riferimento nel mondo della biodinamica, e su sperimentazioni a volte dagli esiti infelici, prima nella piccola azienda agricola ereditata da suo nonno al dì là del confine e poi trasferite alla sede italiana. “In quest’area del Friuli, sita tra l’Adriatico e le Alpi Giulie - ha spiegato Keber - le precipitazioni sono molto importanti, anche se con il cambiamento climatico abbiamo anche periodi siccitosi, e quindi le condizioni sono favorevoli alla peronospora. Ho perso tanta uva, ma continuo passo dopo passo, sbaglio dopo sbaglio per arrivare a centrare il momento migliore per i trattamenti. Ho potenziato la fertilità dei terreni e sto cercando di creare una maggior biodiversità utilizzando tante varietà autoctone”. Dai racconti dei quattro produttori, emergono approcci differenti, governati, in alcuni casi, prevalentemente dalla passione, ed in altri, maggiormente, dalla comprensione degli effetti positivi delle tecniche applicate. Secondo tutti quanti, tuttavia, la biodinamica è un metodo di agricoltura dalle radici antiche, ma con uno sguardo rivolto verso il futuro.
Tra passione e competenze agronomiche, la biodinamica per i produttori di vino che l’hanno scelta
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I #DistrettidelCibo sono una realtà in crescita in tutta Italia e rappresentano un’importante opportunità per il futuro dell’#agricoltura e del #turismorurale ed #enogastronomico. #BuoneNotizie.it #Cooperazione #Agroalimentare #Agricoltura Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali #PAC https://lnkd.in/dZm5MaCk https://lnkd.in/d-dPkNE3
Distretti del cibo: integrazione e sviluppo innovativo tra territori - BuoneNotizie.it
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