Post di Sogin

Le parole sono importanti, diceva qualcuno. In questo campo ancora di più. E strumentalizzare un evento del genere é da irresponsabili. Nell'articolo il nostro AD Gian Luca Artizzu racconta come sono andate davvero le cose.

ISIN apre le porte a ciechi e ipovedenti, giornata informativa su nucleare e radioprotezione Si svolgerà il prossimo 12 dicembre, presso la sede ISIN, a Roma, una giornata informativa sui temi del #nucleare e della #radioprotezione dedicata ad un’utenza di #ciechi e #ipovedenti. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti - Sezione Territoriale di Roma #UICI, potrà essere seguito anche collegandosi in videoconferenza attraverso la piattaforma Zoom. Le iniziative di divulgazione e informazione al pubblico rappresentano un importante momento di aggregazione, coesione sociale e cultura ma, molto spesso, sono organizzate per rispondere alle esigenze di un’utenza indifferenziata. In assenza di accorgimenti che rendano un evento adatto alla fruizione anche da parte della popolazione con #disabilità, si taglia inevitabilmente fuori un’importante porzione di cittadinanza.  Il Ministero della Salute stima infatti che le persone con disabilità visive totali o parziali residenti in Italia siano 108.416.  Il seminario ISIN sui temi della sicurezza nucleare e della radioprotezione è stato progettato con attenzione alle migliori soluzioni possibili per raggiungere e coinvolgere i partecipanti ciechi e ipovedenti, facendo leva su un concetto di #accessibilità non solo conforme o rispettosa della legge, ma che sappia essere funzionale, efficiente, comoda e soprattutto di qualità. Dopo i saluti istituzionali, gli esperti ISIN illustreranno ai presenti e agli ospiti collegati da remoto cosa è accaduto nel nostro Paese dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e su quali aspetti si sta articolando oggi il dibattito sul nucleare. Spazio sarà dedicato al tema della gestione dei #rifiutiradioattivi e all’esigenza di dotarsi di un #depositonazionale. La presenza di gas #radon negli ambienti indoor (abitazioni private o sedi di lavoro), ci riguarda tutti: sappiamo di cosa si tratta e in che modo possiamo evitare l’esposizione a questo gas cancerogeno? Parleremo, infine, di #emergenze nucleari e radiologiche: gli scenari possibili, come vengono gestiti, quali sono i soggetti istituzionali coinvolti. Per iscriversi all’evento, è necessario compilare il modulo al link: https://lnkd.in/dAfpFg6c Il link per partecipare all’evento da remoto verrà inviato a tutti gli iscritti l’11 dicembre. Per chi parteciperà in presenza, un’importante precisazione: gli accompagnatori, anche a 4 zampe, saranno i benvenuti!

Di tonnara in tonnara, si archivia anche questa edizione del forum Ambrosetti. Quest’anno il dato che più mi ha colpito è l’83% dei partecipanti che hanno risposto “sì, assolutamente” al ritorno del nucleare. Ora, come sempre, si tratta di capire meglio, spiegare le alternative, i costi e la distribuzione di questi tra pubblico e privato. Dopo i giorni delle tonnare per fortuna tornano quelli degli approfondimenti

#accaddeoggi Il 26 aprile 1986 a Cernobyl, nella allora Unione Sovietica, l'esplosione in una centrale elettronucleare provoca 31 vittime e, nei giorni seguenti, una nube radioattiva che contaminerà buona parte dell'Europa, con conseguenze che dureranno per decenni. Quel guasto al reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl cambiò il corso della storia e l’esistenza di intere generazioni. È stato classificato come il più grave incidente nucleare con circa 4mila vittime stimate dall’Onu (secondo altre fonti sono molte di più) e 116mila sfollati dalla regione circostante. Le particelle radioattive trasportate dalle masse d’aria raggiunsero un’area vastissima e arrivarono addirittura in Europa. La quantità di radiazioni era altissima. A peggiorare la situazione è stata poi la mancanza di informazioni tempestive nei confronti delle popolazioni coinvolte che ha drammaticamente contribuito all’esposizione. A distanza di decenni, le conseguenze della contaminazione nucleare sono ancora tangibili. Basti pensare che il disastro di Chernobyl rilasciò una quantità di radiazioni almeno 100 volte in più rispetto alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Il fall-out nucleare interessò l’Ucraina, la Russia e per il 70% la Bielorussia, Paese più colpito dalla catastrofe. A lasciare la zona furono solo 350.000 persone. Gran parte della popolazione colpita rimase nelle zone colpite complice, oltre alla disinformazione, l’impossibilità a spostarsi a causa delle difficili condizioni economiche. Gravissimi gli effetti a lungo termine anche sull’ambiente, a carico di ecosistemi, flora e fauna. La contaminazione del suolo avvenne principalmente per mezzo di alcuni elementi radioattivi come lo Stronzio-90 e gli isotopi del Cesio, il 134 e il 137. Sotto il profilo sanitario, nel corso degli anni, oltre all’abbassamento delle difese immunitarie e all’aumento di numerose patologie legate a una dieta fortemente contaminata da radionuclidi, si è palesato un fortissimo incremento di casi di tumore alla tiroide che ha colpito soprattutto i più piccoli a causa dello iodio radioattivo fuoriuscito dalla centrale nella prima fase del disastro. A questo si sono aggiunte una serie di gravi patologie di natura psicologica legate alla cosiddetta “sindrome di Chernobyl” che hanno presentato sintomi connessi alla consapevolezza di vivere in un territorio fortemente contaminato e senza futuro per sé e per la propria famiglia, anche in questo caso un effetto connesso alla intenzione delle autorità di sottacere gli effetti dell’incidente. Per non dimenticare questa catastrofe, nel 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale della Memoria del Disastro di Chernobyl.

#AncoraStallo. Prima doveva essere uno solo, poi le autocandidature, poi tre depositi, e ora... torniamo al punto di partenza. #DepositoNucleare, un tema che ci accompagna da decenni senza soluzioni chiare. Il #MinistroPichetto ha proposto il Piano D: utilizzare e ammodernare i depositi esistenti per le scorie radioattive a bassa intensità. Semplice, no? Peccato che questi siti non siano adeguati per gestire 95.000 metri cubi di rifiuti radioattivi, di cui 17.000 a media e alta attività. Ma questo non sembra preoccupare troppo chi è al comando. La #CNAPI (Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee) aveva identificato 51 siti. Poi il piano B: aprire alle autocandidature. Trino Vercellese ci ha provato, ma poi ha cambiato idea. Piano C? Tre depositi regionali. Ora ci troviamo al Piano D: “miglioriamo ciò che già abbiamo, tanto basta un po' di cemento e via!” Ma sarà sufficiente? Ci chiediamo: c’è una vera strategia? Oppure, come spesso accade, si naviga a vista? Il Piano A parlava del 2025 per la costruzione del Deposito Nazionale. Ora siamo al 2039, ma solo se tutto va bene (spoiler: non andrà). Senza una soluzione definitiva, continuiamo a rimandare anche il rientro dall'estero delle 2.000 tonnellate di combustibile nucleare che dovevano tornare entro il 2025. Se non riusciamo a gestire i rifiuti meno pericolosi, figuriamoci quelli ad alta radioattività. Dovremo negoziare nuovi accordi per tenerli all’estero, forse in eterno. Nel frattempo, si parla tanto di #nucleare per l'energia, ma come si può riprendere una produzione senza sapere dove mettere i #rifiuti??? Abbiamo 100 depositi sparsi per l’Italia, molti dei quali al Sud, al Centro e al Nord. Ma nessuno, né a destra né a sinistra, li vuole ampliare. Le popolazioni locali si oppongono, i governi regionali gridano allo scandalo, e il governo nazionale continua a rinviare decisioni. La verità è che il #Governo è in stallo, come tutti i precedenti. Si continua a spostare la palla in avanti, sperando che il problema scompaia da solo. Ma la questione nucleare non si dissolve magicamente, anzi. Con ogni rinvio aumenta l’incertezza e il rischio. Speriamo che, alla fine, non sia necessario un Piano E, ma ricordo che Space X è americana e non è nata per portare rifiuti radioattivi sulla luna... ma chissà! #transizioneenergetica #decarbonizzazione #sicurezzaenergetica https://lnkd.in/emqy5TUy

☢️Non un deposito per le #scorie nucleari, ma tre. Dopo che Sogin ha indicato le 51 aree papabili per ospitare il sito nazionale per lo stoccaggio dei #rifiuti radioattivi e dopo che l’unica autocandidatura (quella di Trino Vercellese) è evaporata, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin mette sul tavolo l’ipotesi dello spacchettamento: non più un solo grande deposito, ma piuttosto tre depositi più piccoli. Ipotesi che certamente avrà moltiplicato per tre l’allarme delle comunità indicate da Sogin come adeguate ad accogliere questi rifiuti

Gps, connessioni e disconnessioni di guerra. Dal conflitto in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, la disconnessione da internet e dai collegamenti satellitari diventa arma, di attacco o di difesa. Non è più solo materia di romanzi fantascientifici e dibattiti tra scienziati. Sia pur temporaneamente, allora, a un mondo senza internet esiste il rischio di doversi abituare. Il Regno Unito, per esempio, sta tornando ai segnali radio. Il sistema satellitare oscurato nel Mar Baltico insegna che può accadere. Le interruzioni ai cavi sottomarini nel Mar Rosso lo stesso. Che scenario si prospetta in tempi di connessioni globali? Parte da qui il nuovo podcast di MoltoFuturo, inserto in edicola, e disponibile online, con Il Messaggero e con gli altri quotidiani del gruppo Caltagirone (Il Gazzettino, Il Mattino, Corriere Adriatico e Nuovo Quotidiano di Puglia). Raccontiamo anche di criptovalute e intelligenza artificiale ma per misurare la loro impronta ambientale, in termini di elettricità e di acqua. Alessandra Camilletti ne parla con Pietro Romano e Angelo Paura. https://lnkd.in/d4UBDRW7

Le infrastrutture delle energie #rinnovabili si stanno progressivamente attestando come parziale alternativa alle forniture di #gas naturale e di #petrolio. Ciò le rende un potenziale target in primis per la #Russia, che è fra i principali fornitori mondiali di gas. #NATO e USA hanno intrapreso una serie di iniziative finalizzate a fronteggiare la minaccia ibrida contro le rinnovabili. In particolare, dal 24 al 26 settembre si è tenuta in Svezia e Finlandia l’esercitazione #NORDICPINE24, che ha coinvolto numerosi portatori d’interesse, fra i quali il provider svedese Jönköping Energi. Nella serie di approfondimenti #FocusOn presentiamo una panoramica del caso. 👉 https://lnkd.in/dmPq3knM Telsy #ThreatIntelligence #cybercrime

L’innovazione tecnologica a sostegno della sicurezza nazionale. ll Cluster CBRN-P3 organizza il 28 ottobre a Roma con IAI - Istituto Affari Internazionali insieme ad ENEA, Thales e Fondazione Compagnia di San Paolo un convegno su “L’innovazione tecnologica a sostegno della sicurezza nazionale”. Al centro dell’attenzione è l’innovazione tecnologica nel settore #CBRN (minacce chimiche, batteriologiche, radiologiche e nucleari), con particolare riferimento ai progetti europei che hanno visto coinvolti gli attori italiani. L’obiettivo è quello di evidenziare l'importanza di tale settore per affrontare le nuove sfide in un contesto nel quale vanno crescendo le criticità di origine naturale o antropica. L’innovazione tecnologica può consentire un rafforzamento dei diversi strumenti di resilienza a disposizione, anche riducendone i costi di gestione, e può consentirne la disponibilità di nuovi. Diventa, quindi, sempre più il motore di tutto il sistema di #sicurezza e #difesa della nostra #società. Il Convegno sarà articolato in due panel. Nel primo verranno presentati tre recenti progetti europei a partecipazione italiana, che confermano l’impegno e le capacità tecnologiche presenti in questo settore nel nostro Paese. Nel secondo verranno presentate le iniziative avviate o previste per aumentare le capacità nazionali di gestire rischi e minacce CBRN in campo #civile e #militare. Al Convegno, che si svolgerà presso la sede di ENEA, interverranno autorevoli esponenti del mondo istituzionale, accademico e della ricerca per sviluppare una riflessione che favorisca una maggiore attenzione e consapevolezza su queste problematiche e sulla necessità di rafforzare le nostre capacità di #preparare, #prevenire e #proteggere il nostro Paese. 📆 28 ottobre 2024, 14:30 - 17:00. 📌 Sala ENEA, Lungotevere Thaon di Revel, 76. #internationalaffairs #sicurezza #difesa #cbrn #innovazione #tecnologia #Italia

🌏 Durante il verticale #G7 dedicato all'#AMR, Andrea Macaluso analizza il legame tra #guerra e #batteri. Da leggere, ovviamente su Formiche nella sezione Healthcare Policy ⬇️