Post di SORINT.lab

Per evitare un'altra sanzione per #concorrenzasleale, Microsoft ha deciso che da ottobre 2023 Teams non fa più parte dei pacchetti Office per il mercato #enterprise. Dopo aver constatato l'impatto sui fatturati, la decisione è stata estesa a livello #worldwide. Come si è arrivati a tutto questo? Chi gli ha fatto causa? E cosa cambia per gli utenti? Scopritelo insieme a noi!

Microsoft sotto la lente dell'#UE per il legame tra #Teams e #Office365 Recentemente, l'Unione Europea ha avviato un'indagine su #Microsoft riguardo alla sua posizione dominante nel mercato delle applicazioni di produttività. La Commissione antitrust sospetta che il colosso tecnologico americano abbia abusato della sua posizione di mercato integrando Teams nella suite Office 365, limitando così la concorrenza e ostacolando l'innovazione. Le accuse principali: - Microsoft avrebbe dato un vantaggio concreto a Teams rispetto ai concorrenti grazie all'integrazione con Office 365. - L'intervento dell'UE segue una denuncia #antitrust presentata da Slack nel 2020, sostenuta più recentemente da Alfaview. Le possibili conseguenze: - Microsoft rischia una multa pari al 10% del suo fatturato mondiale annuo se le accuse saranno confermate. - La #CommissioneEuropea ha definito "insufficienti" le recenti misure di separazione di Teams adottate da Microsoft. Per saperne di più, leggi l'articolo completo: https://lnkd.in/dhaewXVe

Mentre le BigTech si difendono nei tribunali europei, la Microsoft sembra piuttosto all’attacco sul mercato. Nel corso degli ultimi mesi, Brad Smith, vice chairman e presidente della Microsoft, ha annunciato 4,3 miliardi di investimenti in Italia, 3,2 miliardi in Germania e 2 miliardi circa in Spagna nei prossimi due anni. Altri interventi sono previsti in Grecia. Ufficialmente sono tutti soldi destinati a costruire nuovi datacenter, aumentare i servizi di intelligenza artificiale e contribuire all’istruzione di milioni di lavoratori europei. Insomma, si tratta di una decina di miliardi di euro che la Microsoft investe in Europa. Mentre applaudono a queste decisioni, certamente benvenute, gli europei dovrebbero anche chiedersi quali siano le motivazioni di questo attivismo della Microsoft. Escludendo, per il momento, l’ipotesi che si tratti di generosità. Una delle risposte - non l’unica - è nella raccolta di dati… Ne scrivo oggi sul Il Sole 24 Ore - appena possibile sperando che interessi riporto anche qui…

Conosci già tutti i nuovi dispositivi Microsoft Surface dotati di intelligenza artificiale nativa? Sai anche che hanno un'infrastruttura molto potente e flessibile? E anche che hanno una scheda tecnica invidiabile alle migliori macchine? Con la nuova certificazione li ho conosciuti da molto vicino, piattaforme straordinarie e flessibili che ti faranno fare un salto di qualità sul tuo lavoro e il tuo svago. E' importante essere competitivi? Certo, con le competenze ma anche con i giusti mezzi per lavorare. La Missione Oltre Il Surface è compiuta! ;) Grazie #expertzoneitalia #expertzone #microsoft

Spesso i tecnici ci dicono che "devono fare accesso al tenant", che "abbiamo i dati nel tenant", che "la password puoi cambiarla nel tenant". Tutto questo senza che nessuno ci spieghi chiaramente che diavolo è un tenant. Diciamo che la tua azienda vuole usare gli strumenti collaborativi e di produttività di Microsoft 365. Questi servizi vengono forniti su internet a centinaia di migliaia di aziende in tutto il mondo secondo tramite i portali Microsoft. Per poterli usare Microsoft ci affitta una "fetta" del sistema e noi diventiamo suoi tenants, inquilini. Per estensione, in informatichese, un tenant quindi è l'interfaccia di gestione dei servizi offerti alla nostra azienda da una fornire cloud, che li offre appunto in modalità multi-tenant, ottimizzando costi e gestendo sicurezza e manutenzione in maniera centralizzata. Due pagine per spiegarlo meglio qui sotto, buona lettura!

Sto leggendo molte riflessioni riguardo al problema di aggiornamento che ha coinvolto #Microsoft #Azure e #Crowdstrike. Mi vorrei unire e fare alcune considerazioni. Ricordo che ormai molto tempo fa, lavorando in ambito più tecnico, mi occupavo anche di #update di sistemi critici. In linea di massima la procedura per distribuire una #patch #windows o una nuova #Signature AV era la seguente: 1) test in laboratorio su una reale replica di infrastruttura critica (non simulata o virtuale). SE OK --> 2) con la patch o la nuova signature ci si reca presso la infrastruttura critica e la si installava in una macchina identica a quella di destinazione, ma completamente insalata e la si faceva lavorare per un certo tempo. SE OK --> 3) la si distribuiva nel sistema target che ovviamente aveva gli update automatici disabilitati (regola ai primi posti dell' #hardening aziendale ma anche dei principali standard di settore) e che afferiva ad una rete segregata. Nella recente vicenda invece sono venuti meno alcuni elementi: 1) segregazione tra ambienti office e critici inesistente; 2) distribuzione a tappeto degli aggiornamenti senza test. Fino a qualche tempo fa, se ricordate, esisteva la diatriba tra #IT (CIA) vs #OT (AIC), spesso superata dall'avvento del #Cloud. Le ragioni sono sicuramente di efficienza operativa e scalabilità, ma anche di riduzione costi del personale e delle operazioni dovuta ad esternalizzazioni e remotizzazione. La segregazione completa OT/IT rimane in certi ambiti manifatturieri dove effettivamente la natura degli impianti e la.necessita di presidio costante consente una facile divisione dei domini IT ed OT, diverso è il discorso se si considerano attività molto più distribuite, come #Telecomunicazioni, #trasporti, #DistribuzioneEnergia. Sia chiaro, sono un massimo sostenitore del Cloud, ma servono delle regole e linee guida. Sempre negli anni in cui ero responsabile del laboratorio, ci fu una discussione se portare una infrastruttura critica di controllo remoto in Cloud ed uno dei principali elementi ostativi era che il Cloud Provider, seppure dichiarasse prestazioni eccellenti e sufficienti ai nostri scopi, si scaricava dalla responsabilità di un utilizzo dei servizi esposti in ambito critico. Vero che che chi è del mestiere sa bene che non è "questione di se, ma di quando", ma è anche vero che è nostro compito mitigare il rischio, ed in bitoncloud per infrastrutture critiche si potrebbe pensare ad una porzione di Cloud del Cloud Provider individuato, per operazioni critiche, in tal modo si avrebbe una segregazione IT vs OT. All'interno di questo Cloud OT o a latere, si dovrebbe individuare un ambiente di test, un gemello digitale #digitaltwin, su cui effettuare prove di operazioni che potrebbero mettere a repentaglio la #businesscontinuity. Idee piuttosto banali ed a costo relativamente basso, che mitigherebbero il rischio errori.

Dal 23 ottobre NIS2 è in vigore ufficialmente: i colleghi di yooda.tech ne hanno parlato nel nuovo articolo del blog #yooda, che riprende i contenuti del webinar realizzato con la collaborazione di Microsoft ⬇️ #oneSTIM #NIS2

Online il video del webinar che abbiamo tenuto, Microsoft e yooda.tech sugli elementi salienti di NIS2 e come adeguare, migliorandole, security posture e policy di compliance. Emiliano Iacomino Mauro Migliore

La vecchia soluzione analogica che funziona alla grande anche nel mondo digitale