Nel racconto di una delle fondatrici, un pò di storia di Sport Senza Frontiere
Communication manager, Founder and board of director Sport Senza Frontiere NPO, photography exhibitions curator.
SPORT SENZA FRONTIERE e’ una bellissima avventura che non nasce ovviamente solo dal mio lavoro e dal mio impegno. Come sempre i compagni sono fondamentali. Io credo tantissimo nel gioco di squadra, ci credo così tanto che mi sacrifico volentieri per il bene comune e il vantaggio del team. Un progetto che si realizza e’ un successo collettivo. Sempre. Nessuno fa mai nulla da solo, a parte nascere e morire (o almeno così sembra per quel poco che ne sappiamo). Tutto è iniziato con Alessandro Tappa un leader nato e poi è arrivata Giorgia Mariani che con la sua creatività sfrenata ha sfornato idee senza fine. Sandro Palmieri è il primo mitico direttore. Da qualche anno simone gavino e’ un altro mattone fondamentale. E come dimenticare Artecopy | Ideas Factory che da un decennio mi affianca nella comunicazione con grandissima dedizione e competenza. Renato Ragosta è stato il primo a credere nel progetto e in noi visionari! Ma la lista sarebbe troppo lunga. Sono davvero tante le persone che in questi anni hanno creduto in questa idea che donare lo sport a chi non può permetterselo, può cambiare e salvare delle vite. E oggi siamo davvero in tanti dentro Sport Senza Frontiere e quasi stento a credere che tutto è l’iniziato quasi venti anni fa con una mostra fotografica…ma questa è un’altra storia che vi racconterò un’altra volta. Ora ringrazio soprattutto ReWriters e Eugenia Romanelli per questa intervista che mi da’ l’occasione di ripercorrere la storia dell’associazione e di raccontare cosa è diventata oggi. Ed è sempre un gran piacere per me perché questo racconto mi riconnette con la magia della vita che è sempre in movimento , sempre piena di occasioni.…e io a volte mi sento ancora come una bambina in un immenso parco giochi.
