Silvio: Nicolas, in Italia, l'aliquota di successione può arrivare fino all'8%. È come giocare su un campo in salita! Nicolas: Capisco, Silvio. In Francia, per gli eredi non diretti può salire fino al 45%, come un rigore con il portiere dei giganti. Silvio: E per i parenti diretti, scende al 4%. È sempre una sfida, ma almeno la porta è più vicina. Nicolas: Sì, da noi inizia dal 5% per i parenti diretti. È come affrontare una difesa forte, ma non impenetrabile. Silvio: Proprio così, ogni successione è una partita dove le aliquote sono gli avversari da superare. #italians #successioni #calcio #dialoghi #confronto
Post di Studio SDC
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Mondo del calcio, fenomeno che ha molti , troppi parellelismi con la politica. Approfitto di questo post di Fulvio Giuliani che abbino ad un altro letto due giorni fa riguardante il crollo di spettatori del calcio in Italia . Anche la politica sta avendo negli anni un decadimento verticale per numero di appassionati e votanti e questo sia in Italia che in Europa. Il mondo del calcio e’ diventato piuttosto corrotto e inaffidabile da anni, anche la politica continua ad avere i propri scandali, sia nazionali che europei diventando anch’essa inaffidabile. Il mondo del calcio e’ diventato sempre piu’ violento negli anni, contribuendo ad allontanare molti spettatori, ma anche la politica e’ diventata decisamente piu’ violenta negli anni sia come dialettica sia come episodi disdicevoli di violenza all’interno di sedi istituzionali. Ho nostalgia delle Tribune Politiche che vedevo quando ero ragazzo, moderate da un inappuntabile e equidistante Ugo Zatterin dove personaggi come Berlinguer, Almirante, Nenni , Moro, Rumor, La Malfa e molti altri, pur essendo su posizioni politiche lontanissime, “fiorettavano” nel dibattere senza mai scendere a “sciabolare”. Se lo vediamo con il senno del poi possiamo considerarlo uno spettacolo di educazione. Ora tra il calcio e la politica credo ci sia soprattutto un fattore comune che sta allontanando le persone, la “ rivolta interiore” dei singoli potenziali spettatori o elettori verso mondi che non riflettono piu’ un’etica comportamentale degna di questo nome. Il Calcio non e’ piu’ tale , ma un puro business con le sue regole o deroghe ( amministratori delegati sotto protezione per la violenza che si dimettono, pay tv che si e’ conorata in business, giocatori corrotti, calcio scommesse e partite comprate , bilanci non veritieri, procedimenti civili e penali ) e la politica corre in parallelo con continui scandali italiani ed europei, quotidiane liti tra parti avverse, utilizzo di dialettica violenta e scurrile, non volendo poi entrare su problemi di natura personale che pero’ investono la politica. Insomma come speriamo di far riacquistare la fiducia necessaria a spettatori ed elettori e soprattutto come speriamo che i giovani possano appassionarsi a questi due mondi con lo spettacolo che stiamo offrendo loro?
Non possiamo permetterci di considerare in qualche misura “inevitabile” ciò che è accaduto a Roma, dopo la decisione della società di esonerare l’allenatore-bandiera Daniele De Rossi. Scelta oggettivamente difficile, per certi aspetti sorprendente, eppure un po’ meno se si ha la voglia e la pazienza anche di ascoltare - oltre gli umori della piazza - le voci di dentro di una società in cui colui che fu “capitan futuro“ sarebbe entrato in rotta di collisione diretta con la dirigenza. Possiamo discutere quanto si vuole delle bandiere ammainate, rammaricarci della fine di una grandissima storia d’amore del pallone e direttamente del calcio romantico (come se fosse tramontato con De Rossi la scorsa settimana e non diversi lustri or sono), ma non possiamo sopportare un minuto di più lo sconcio delle rivolte finto popolari che debordano in minacce fisiche ai dirigenti. Le dimissioni dell’amministratore delegato della Roma Lina Souloukou si commentano da sole, 24 ore dopo la notizia di una contestazione tracimata ben oltre il limite della decenza e della civiltà. Poi si vince una partita tre a zero, il nuovo allenatore riesce a dare quella che una volta si chiamava “la scossa“ e qualcuno vorrebbe cancellare quanto accaduto nelle precedenti 72 ore. Noi continuiamo a pensare, invece, che tutto questo sia inaccettabile. Punto. Sia l’ennesima riproposizione di quella volontà di ricatto che da tempo immemore anima le cosiddette “frange più accese del tifo”. Gente - basta dare un’occhiata ai fatti di cronaca nera delle scorse settimane e degli scorsi anni - che usa il calcio e la curva esclusivamente per coprire i propri affari delinquenziali e gestire un piccolo o grande potere nel clan malato del pallone. Non dovremmo sopportarlo per banale decenza, ma continuiamo a convivere per inerzia con sceneggiate indecorose. di Fulvio Giuliani #DanieleDeRossi #DeRossi #Linasouloukou #Souloukou #Roma #Calcio
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Le big si riprendono la Serie A dopo gli anni di Lotito: ecco quali sono i club che hanno votato a favore di Simonelli, l’ex commercialista di Berlusconi. Torna la rubrica a cura del direttore Luciano Mondellini
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#59 ...《È molto comodo scegliere come se fossimo al casinò dinanzi a una roulette tra bianco e nero; ed è altrettanto comodo pensarsi da soli al centro del mondo, come individui, come squadra, come gruppo organizzato. Comodo perché non ci si deve scervellare nell’applicarsi nella valutazione del nostro ruolo in relazione alla comunità (o più semplicemente all’altro). A ben riflettere, tanto comodo tanto dannoso per noi stessi e per chi ci circonda. Queste non son valutazioni astratte come potrebbe apostrofarle il lettore poco attento ma assumono una concretezza straordinaria se pensiamo, ad esempio, alla “comodità” di aver creato lavoro a danno della salute degli stessi lavoratori e delle vittime innocenti che nemmeno lavoratori erano degli ambienti svenduti da scellerate pianificazioni economiche da pannicello caldo che non hanno garantito nemmeno la piena occupazione (o quella energetica) dei territori ospitanti impianti industriali fortemente inquinanti e impattanti sul territorio》... La mia consueta riflessione per HuffPost Buona lettura!
Il patriottismo vero non è comodo ma è utile e non si limita allo sventolare di una bandiera
huffingtonpost.it
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La parabola del #Potere. Politico economico finanziario. Perché #Galan vuol dire #Mose, un'opera che ha drenato fiumi di denaro e provocato inchieste e processi. (E che si rivela anche utile x #Venezia). Dopo 15 anni di regno ecco la realtà di oggi. Leggi sulla #Cronacadiverona https://lnkd.in/dqQMcusk
Il “doge” Galan? Adesso vi racconto io - La Cronaca di Verona
cronacadiverona.com
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Articolo di Felice Manti, pubblicato su Il Giornale. Di quanto scrive il giornalista, su Gianfranco Fini, condivido questo virgolettato: << (...) lo scandalo della casa di Montecarlo, scoperto da Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica del Giornale, ha solo rivelato la debolezza dell'uomo. Quella del politico era già venuta fuori. Non tanto per quel «fascismo passato alla Storia» di Verona nel 1995 né per il doveroso ma sospetto omaggio a Gerusalemme di fine 2003 o per le radici giudaico-cristiane frettolosamente accartocciate, ma per una storia politica sofferta e archiviata senza una lacrima. Il vero reato di Fini è il suo tradimento all'elettorato di centrodestra, non al solo Berlusconi >>. Io che vissi gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, da Militante del Fronte della Gioventù, posso dire che ciò che mi sconcertò fu appunto non tanto il "tradimento" in sé, del quale forse ci poteva già essere sentore, ma soprattutto la sua "frettolosità". In Italia, in ogni caso, resta sempre una costante storica: la cattiva e assai diffusa abitudine di disfarsi di casacche e bandiere, diventate "scomode", per vestirne o inalberarne, all'improvviso, di nuove. Questo "Leitmotiv" nazionale, storicamente, lo si è visto fin troppe volte e, solo per fare qualche esempio, basti ricordare i seguenti poco edificanti momenti storici: 1) la stipulazione della Triplice Alleanza e il suo successivo tradimento, nel 1915; 2) le leggi anti-semite del 1938 (per compiacere Hitler?); 3) il 25 luglio del 1943; 4) l'otto settembre del medesimo anno ... etc. Amén.
La colpa peggiore di Fini? Il tradimento politico
msn.com
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Possiamo ritrovare, nelle cause della caduta dell'impero Romano d'Occidente, alcuni fenomeni economico-sociali presenti nell'attuale congiuntura italiana. La storia ci dovrebbe insegnare come non ripetere gli errori e correggerli prontamente. Ecco perché cadde nel 476 dc: il calo demografico ; la crisi economico-produttiva unita all'inflazione galoppante; la perdita di coesione sociale, dovuta all'enorme squilibrio nella distribuzione della ricchezza; la mancanza di consenso nei confronti del governo centrale, causata anche dalla degenerazione burocratica; corruzione sistematica; eccessivo peso fiscale che finiva per gravare sui ceti meno abbienti; Opera di Thomas Cole 1836
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Interessante articolo di Cesare Treccarichi , che ci fa riflettere sulle penali miliardarie da pagare se il Ponte non dovesse essere realizzato. Intanto , ribadisco che il Governo e la Società Stretto di Messina , devono stanziare un cospicuo contributo agli oltre 750 espropriati tra Villa e Messina . Solamente con un cospicuo indennizzo che consenta agli espropriati , l'acquisto della casa sostitutiva . Prima di iniziare i lavori .un obiettivo sistemare gli espropriati con l'acquisto della casa sostitutiva a carico dello Stato
Per il #pontesullostretto sappiamo di non sapere. Gli attori che partecipano alla costruzione dell'opera sono quelli di vent'anni fa, gli stessi che chiesero allo Stato oltre un miliardo di euro in penali dopo che il progetto fu fermato dal governo Monti. Ma nel frattempo i costi sono più che raddoppiati: e se va di nuovo male? Salvini tiene segreti i documenti sui contratti "resuscitati" e noi non conosciamo le condizioni con cui ci siamo legati ai privati che impegnano - per ora - oltre 12 miliardi di euro. 🔍 Tutto è spiegato su Today.it anche grazie al supporto legale di Rosamaria Berloco di Legal Team e del professore Dario Capotorto della Sapienza Università di Roma • L'articolo si legge qui 👇🏻 https://lnkd.in/dTsnieQT
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Chi l'avrebbe mai detto che una squadra di calcio potesse insegnarci qualcosa sugli investimenti finanziari? Eppure, la sorprendente vittoria dell'Atalanta in Europa League, il 22 maggio a Dublino, non è stato solo un trionfo sportivo ma anche una lezione per chi gestisce i propri risparmi, sottolineando che non è il volume dei fondi a fare la differenza, ma l'abilità nel lavorare insieme verso obiettivi comuni. Familiare, vero? Specialmente se pensi di fare magie con i tuoi investimenti. Se hai risposto sì, fermati un attimo. Leggi il mio articolo di oggi e vieni a scoprire come potresti applicare lo stesso principio ai tuoi investimenti finanziari. Lo trovi a questo link: https://lnkd.in/dqquVr5v Lasciami un commento, sarò felice di leggerti e di risponderti! #atalantacalcio #obiettivi #pianificazionefinanziaria #lungotermine
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un libro illuminante, con alcuni passaggi straordinari, che mi ha aiutato nel dare una svolta alla mia vita di imprenditore
NIENTE TESTE DI… Sul suo comodino quale libro c’è in questi giorni? «“Niente teste di cazzo”, il libro sugli All Blacks di cui ha parlato anche Spalletti. Vorrei essere un compagno di squadra migliore, ma anche un professionista migliore. Questi ragazzi, che sono tra i più vincenti al mondo, in casa e in trasferta si puliscono lo spogliatoio da soli, si lavano le scarpe, si aiutano a vicenda nei momenti di difficoltà. Se possono farlo loro, che sono degli eroi, perché non può farlo Cambiaso?». Andrea Cambiaso, intervistato da Giorgio Marota, sul Corriere dello sport
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Signori si nasce! La diatriba Elkann-Agnelli e la sfida della leadership familiare La celebre frase di Totò, "Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui", sembra descrivere perfettamente l'epopea della famiglia Agnelli, con la sua intrinseca aristocrazia industriale. Tuttavia, la recente disputa legale tra Margherita Agnelli de Pahlen e suo figlio John Elkann mette in discussione non solo il controllo di un impero da 34 miliardi di euro, ma anche i principi di leadership e legittimità all'interno della famiglia. La richiesta di Margherita Agnelli di mettere sotto tutela la holding Dicembre, cuore pulsante della dinastia, introduce un nuovo capitolo nella già complessa saga familiare. La residenza di John Elkann è al centro della contesa, sollevando domande sulla sua effettiva presenza in Italia e sulle implicazioni legali e fiscali. Per la famiglia più ricca e influente d’Italia, valori come integrità, onestà, dignità e umiltà sembrano perdere significato se paragonati all'importanza data al denaro. My two cents #leadership #dinastiaagnelli #johnelkann #eredità #residenza #governance #industriaitaliana #contenziosoLegale #Fiscalità #storiafamiliare #imperoindustriale #innovazione #etica #trasparenza #gestioneaziendale #futurodellavoro #investimenti #corporategovernance #famiglieinfluenti #notiziedioggi 👇
Eredità Agnelli, la mossa di Margherita: "Sequestrate la Dicembre. John Elkann non vive in Italia"
torinocronaca.it
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