Dare vita ad una comunicazione che rispetti le diverse #identità di #genere evitando stereotipi e promuovendo un linguaggio e un design che siano accoglienti per tuttə è un’aspirazione dovuta. Le parole raccontano chi siamo e con esse anche i caratteri attraverso i quali le leggiamo. Per questo, ci siamo interrogati su come smuoverci dai costrutti di #design che ci sono stati assegnati andando alla scoperta di #alternative virtuose. Possiamo trasformare e riscoprire la storia che ci è stata tramandata e rendere popolare una comunicazione #non-binaria?
Post di suerte®—studio
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🌍 𝑼𝒏 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒄𝒐𝒍𝒐𝒓𝒊? 𝑺𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆... 𝒗𝒖𝒐𝒕𝒐! 🖤 Ho realizzato questo training lab per CAMA Accademia del Marketing Digitale concentrandomi sul tema più discusso del nostro tempo: il Razzismo. In questa grafica, il contrasto tra il bianco e nero dello sfondo e i cartelli colorati porta a riflettere su quanto i colori — che rappresentano diversità, culture e identità — rendano il mondo vivo e pieno di significato. 🌈 Senza di essi, tutto sarebbe spento, "vuoto". 📢 I messaggi sui cartelli (come "Justice 4 All" e "We Matter") parlano da soli, e i colori accesi ci ricordano l’importanza di ogni voce e di ogni vita. Solo con l’accettazione e la comprensione reciproca possiamo costruire un mondo inclusivo. ✊🤝 In un momento storico dove la consapevolezza conta, la grafica può diventare un potente veicolo di sensibilizzazione. Se anche tu credi in un mondo ricco di colori, diffondi il messaggio! ✊🌈 #NoRacism #GraphicDesign #DiversityAndInclusion #UnityInDiversity
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UNA BUONA COMUNICAZIONE ...non si "fa", velocemente; la si costruisce, giorno dopo giorno, parola dopo parola, lavorando molto sull'ascolto attivo e sull'incontro e accettazione della diversità che contraddistingue - per fortuna - ognuno di noi. #comeasyouare #comunicazione #sharingiscaring
Consulente e Facilitatrice HR per la comunicazione efficace e la relazione consapevole - Coltivo e promuovo il linguaggio chiaro, ampio e rispettoso - Coach - Autrice e speaker - Montanara
La “fatica della comunicazione” non ha scorciatoie. O sì? Sono dell’idea che non esistano formule che, applicate pedissequamente, ci mettono al riparo da problemi comunicativi - e relazionali - generati dall’incontro-scontro tra diversità. Allo stesso tempo credo ci sia: - qualcosa che possiamo smettere di dire - qualcosa che possiamo imparare a dire - espressioni che possiamo rimodulare - comportamenti comunicativi che possiamo tranquillamente abolire In sintesi, ciò che contribuisce a una comunicazione rispettosa e a un linguaggio ampio, è da un lato la disponibilità a rinunciare alle ricette e alle formule sempre valide e dall’altro il desiderio di cercare e sperimentare soluzioni ed espressioni nuove, coniugando la grammatica italiana con quella delle relazioni e delle emozioni. La fatica della comunicazione, quindi, è quella necessaria ad abitare una soglia perché la relazione stessa è soglia. Super-sintesi di una mattinata trascorsa a parlare di stereotipi e linguaggio ampio con le persone di Tecnosan, all’interno di un percorso sempre più trasformativo che ci sta portano a scoprire e abitare nuove parole e parole nuove. (E in coppia con Fabiana Palù 🤟) #ParolePersoneLavoro #LinguaggioAmpio #Diversity
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La “fatica della comunicazione” non ha scorciatoie. O sì? Sono dell’idea che non esistano formule che, applicate pedissequamente, ci mettono al riparo da problemi comunicativi - e relazionali - generati dall’incontro-scontro tra diversità. Allo stesso tempo credo ci sia: - qualcosa che possiamo smettere di dire - qualcosa che possiamo imparare a dire - espressioni che possiamo rimodulare - comportamenti comunicativi che possiamo tranquillamente abolire In sintesi, ciò che contribuisce a una comunicazione rispettosa e a un linguaggio ampio, è da un lato la disponibilità a rinunciare alle ricette e alle formule sempre valide e dall’altro il desiderio di cercare e sperimentare soluzioni ed espressioni nuove, coniugando la grammatica italiana con quella delle relazioni e delle emozioni. La fatica della comunicazione, quindi, è quella necessaria ad abitare una soglia perché la relazione stessa è soglia. Super-sintesi di una mattinata trascorsa a parlare di stereotipi e linguaggio ampio con le persone di Tecnosan, all’interno di un percorso sempre più trasformativo che ci sta portano a scoprire e abitare nuove parole e parole nuove. (E in coppia con Fabiana Palù 🤟) #ParolePersoneLavoro #LinguaggioAmpio #Diversity
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Perché un’immagine che sulla carta possiede alcune caratteristiche standardizzate per avere successo non funziona? Perché prima di realizzarla non sono stati indagati i comportamenti visivi del gruppo a cui ci si rivolge. Entra così in giuoco la figura ideale dell’Altro geografico da sé, ovvero qualsiasi persona immersa in una condizione socio, culturale e storica differente da chi comunica, compresa quella relazionale e comprensiva. Scritto così appare complicato. · 👉🏻Per semplificare, pensa a te stesso non sei la stessa “persona” quando, per esempio, ti trovi in un ambiente formale (lavoro o scuola) rispetto a quando sei in un ambiente informale (metropolitana o palestra). Hai comportamenti visivi e lessicali diversi e non sei attratto dagli stessi segni visivi. · Nel primo caso sei attento alle immagini che richiedono introspezione e la tua percezione è indagatoria. · Nel secondo che suscitano una reazione visiva immediata e la tua percezione diventa istintiva. Quando si effettuano ricerche per realizzare la comunicazione di un brand, queste vanno orientate verso la scoperta dei comportamenti visivi e lessicali del suo pubblico di riferimento in relazione al luogo (fisico o virtuale) in cui la intercettano. In definitiva, tracciare l’alfabeto visivo di un altro geografico da sé attraverso cui costruire un’informazione visiva priva di fraintendimenti, o almeno in grado di colpire chi guarda in relazione allo spazio in cui la incontra, web compreso.
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“Riflessioni sull'Identità Personale e l'Autenticità nell'Era dell'Iperconnettività: Tra Maschere Digitali e Verità Interiore" Nella società contemporanea, il concetto di identità personale e autenticità sta diventando sempre più complesso e sfaccettato a causa di diversi fattori culturali, sociali e tecnologici che influenzano la percezione di sé stessi e degli altri. L'identità personale è tradizionalmente vista come un insieme di caratteristiche e tratti che definiscono chi siamo come individui unici. Tuttavia, nell'era digitale e dell'iperconnettività, l'identità è sempre più plasmata e costruita attraverso le interazioni online, i social media e le rappresentazioni digitali di sé stessi. Questa rappresentazione online può essere distorta o idealizzata, portando a una discrepanza tra l'immagine pubblica che proiettiamo e la nostra autenticità interiore. Il concetto di autenticità, d'altra parte, si riferisce alla coerenza tra ciò che siamo dentro e ciò che mostriamo al mondo esterno. Nella società contemporanea, in cui l'immagine e la reputazione giocano un ruolo importante, molte persone si trovano a navigare tra l'esigenza di adattarsi alle aspettative sociali e la necessità di rimanere fedeli a se stessi. In un mondo in cui le influenze esterne, come i media, la pubblicità e i social media, possono modellare le nostre percezioni di bellezza, successo e felicità, diventa sempre più difficile mantenere un senso autentico di identità. È essenziale interrogarsi sulle nostre motivazioni, valori e desideri per coltivare una forma più profonda di autenticità che vada oltre le maschere sociali e le apparenze superficiali. In conclusione, nell'affrontare il tema dell'identità personale e dell'autenticità nella società contemporanea, è importante riflettere sulle sfide e le opportunità offerte dalla nostra complessa realtà digitale e sociale e cercare di mantenere un equilibrio tra l'espressione autentica di chi siamo veramente e la costruzione consapevole di una identità coerente e significativa. Ciro Barberio
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" IL DUELLO D'ONORE NELLA STRAVAGANZA DEL '700" Stay tuned! Oggi ci occuperemo di un elemento estremamente estetico, " IL VENTAGLIO" arma di seduzione e di sofisticata comunicazione, vediamo perché: Nel XVIII secolo, il ventaglio divenne un importante strumento di comunicazione non verbale per le dame dell'alta società europea, in particolare in Francia e Inghilterra. Questo linguaggio codificato permetteva alle donne di trasmettere messaggi discreti in situazioni sociali formali. Alcuni esempi di gesti e relativi significati: - Tenere il ventaglio chiuso e puntarlo: "Vorrei parlarti" - Appoggiare il ventaglio sulla guancia destra: "Sì" - Appoggiarlo sulla guancia sinistra: "No" - Aprire e chiudere velocemente il ventaglio: "Sono impaziente" - Far scorrere il ventaglio tra le dita: "Ti odio" Questo codice variava a seconda dei paesi e dei contesti sociali. Non era un linguaggio standardizzato, ma piuttosto un insieme di convenzioni che si sono evolute nel tempo. Il ventaglio era anche un accessorio di moda e uno status symbol. Spesso finemente decorato, poteva essere usato per nascondere espressioni del viso o per attirare l'attenzione in modo discreto. Il linguaggio del ventaglio si sviluppò principalmente nelle corti europee, in particolare in Francia, Spagna e Inghilterra. Si diffuse rapidamente tra l'aristocrazia e l'alta borghesia come parte dell'etichetta sociale. Il linguaggio era più elaborato di quanto si possa pensare. Oltre ai gesti semplici, esistevano combinazioni complesse che permettevano di trasmettere frasi intere o sentimenti articolati. Questa forma di comunicazione permetteva alle donne di esprimersi in un'epoca in cui la loro libertà di parola era spesso limitata in pubblico. Era un modo per aggirare le rigide norme sociali dell'epoca. I ventagli non erano solo strumenti di comunicazione, ma anche veri e propri oggetti d'arte. Venivano realizzati con materiali preziosi come avorio, madreperla e piume esotiche, e decorati con pitture raffinate o intarsi. Nel corso del XVIII secolo, furono pubblicati diversi manuali che spiegavano il linguaggio del ventaglio, contribuendo alla sua codificazione e diffusione. Con il passare del tempo e il cambiamento dei costumi sociali, l'uso del ventaglio come strumento di comunicazione iniziò a declinare verso la fine del XIX secolo. Affascinante, vero? Cosa ne pensate?
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Apparentemente!! Ci identifichiamo nella nostra #immagine esteriore, mentre al carattere e ai #valori diamo un ruolo secondario. Siamo attratti più dall'apparenza, che dal potenziale umano che si nasconde misteriosamente in ognuno di noi. Farci influenzare dalla cultura dell’immagine significa essere pigri, sì, pigri, perché per conoscere le persone dovremmo conoscere il loro vissuto e comprendere i loro perché. Ci facciamo così influenzare dalla #cultura dell'immagine, anziché dalle risorse umane e creative, funzionali al benessere personale e sociale. L'immagine è la causa dei problemi più grandi che assillano la società e chi più di tutti oggi ne fa le spese sono i giovani: i giovani, in apparenza, sembrano fuochi di passione isolati quando invece, con le loro meravigliose differenze, ardono in modo orizzontale per far sì che la sostanza prenda forma e si alimenti. Prima di giudicare chiediamoci se abbiamo capito la differenza tra l'essere e l'apparire!! #ApparentementeSostanziale
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▶ Per noi è una vera sfida raccontare cosa facciamo: la nostra forma fluida ci permette di spaziare e di addentrarci in progetti di diversa natura. Ci abbiamo provato, perché il coraggio non ci manca. Immaginate un tavolo senza spigoli e con tante sedie. Dobbiamo incasellare la nostra attività in delle macro-aree. ✔ Dopo dialoghi, riflessioni e intrecci di parole (siamo artisti e ci piace stare nel disordine del processo creativo, per poi ritrovare l’ordine che ci serve) abbiamo raggiunto una conclusione. Il risultato è questo: > ARTE PUBBLICA > COMMUNITY DREAMING > INTERVENTI DI COMUNITÀ > VIDEO, GRAFICA E ILLUSTRAZIONE ✳ Nelle prossime settimane ti raccontiamo meglio ciascuna di queste aree. #DMAV #DMAVSocialArtEnsemble #DallaMascheraAlVolto #socialart #communitydesign #comunità #artepubblica
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🗣️[D'ACCORDOOOOO] cit. Wanna Marchi La modalitá visuale nell'esplicitare come una persona pensa funzionino le cose all'interno di un organizzazione consente non solo a ciascuno di esprimere liberamente la propria ma di restituire tangibilitá ai propri pensieri e alle proprie parole attraverso la materialitá della carta, dei colori e dell'organizzazione degli spazi consentendo di scovare criticitá e problemi ma rendendosi conto anche di processi e procedure che giá funzionano bene all'interno di una struttura produttiva. Questa mappatura che invito le organizzazioni a sperimentare si chiama #drawtoast!
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In questi ultimi anni assistiamo sempre più frequentemente a dibattiti e discussioni sull’uso delle parole e su come il nostro linguaggio possa influenzare la nostra evoluzione e il cambiamento nel modo di vedere le cose. Grazie Giovanna Prina per questa riflessione. bbsette - Consulenza Formazione e Giochi Professionali -
Le parole sono importanti, anche per promuovere l’uguaglianza di genere
ilsole24ore.com
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Owner: Grafiche Turato sas. Grafica, stampa offset e digitale, servizi di consulenza e supporto per l’editoria
2 giorniInteressante