CONTI IN ARANCIONE
Come persona del settore ma, soprattutto, come appassionato motociclista non posso che restare colpito dalla notizia della crisi finanziaria che ha investito KTM. Il glorioso costruttore "arancione" (che detiene, tra l'altro, il marchio Husqvarna e quello GAS-GAS, che ha acquisito una quota importante di MV Agusta e che ha siglato accordi con un importante gruppo indiano e con uno cinese) ha bisogno urgente di 100 MEUR per continuare l'operatività. In sostanza è entrato in crisi di liquidità. Tra le cause, sicuramente, gli importanti stock di moto invendute, l'acquisizione di MV Agusta, il costoso impegno nella Moto GP. E' un caso che mi fa pensare a quanto sia importante pianificare correttamente la gamma dei modelli, evitando di farsi prendere dalla smania di competere in ogni segmento. KTM si è costruita una solidissima reputazione nelle moto sportive da fuoristrada (cross, enduro e motard). Negli ultimi anni è entrata nel settore delle maxi enduro (regno di BMW), ampliando una gamma che, oggi, copre tutta la sub-segmentazione, in quello delle stradali naked (regno di Ducati, MV e di qualche giapponese) e, per finire, in quello delle bici elettriche. Per creare e sostenere la sua posizione di mercato nelle stradali ha aggiunto la partecipazione al motomondiale velocità (MotoGP, Moto2, Moto3). E' chiaro che ogni nuovo modello richiede ingenti investimenti di sviluppo (progettazione, test, omologazione), investimenti industriali, pubblicitari, ampliamento dei dealer e degli stock. L'accrescimento della gamma ha aggiunto complessità industriale (produzione in Europa e nel Far East e gestione della relativa supply chain). Questi investimenti e costi aggiuntivi, anche se ben pianificati, rendono l'azienda estremamente sensibile ad eventuali cali di volumi produttivi e, ampliando lo scenario competitivo, innescano, rispetto ai competitor consolidati, la cosiddetta "price war". E il mercato, ora, sta presentando il conto. Augurandomi che l'azienda superi la crisi, trovando nuovi finanziatori, e sperando che non venga assorbita da gruppi stranieri, la domanda spontanea è: non è meglio, in certi casi, rimanere fedeli alla propria natura e crescere con evoluzioni graduali della gamma senza fare passi troppo lunghi ?