Post di Technogenetics

SE TORNASSI INDIETRO Se potessi ritornare indietro con la mitica DeLorean sceglierei un lavoro dove tutti non impazziscono il venerdì prima delle ferie per: - ⁠fare check di tutta la strategia di comunicazione per il q4 (kju fɔr o q-quattro) perché siamo chiusi tutto-il-mese-di-agosto! - ⁠Valutare format e scalette degli eventi fino al 3026 perché siamo chiusi-tutto-il-mese-di-agosto! - Pianificare millemila riunioni al rientro per colmare l’enorme senso di colpa per essere stati OOO (OUT OF OFFICE) per tutto-il-mese-di-agosto! Keep Calm and Stay Croccante. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che dopo agosto c’è settembre. Se tornassi indietro… non cambierei nulla, perché adoro il mio lavoro, anche per tutto-il-mese-di-agosto!

In questo agosto bollente tante aziende si fermano per far godere ai proprietari e a tutte le risorse umane le sospirate ferie estive. Anch'io mi sono "fermato" un attimo a pensare a quanto volume di affari viene meno al cospetto dei costi fissi e di alcuni variabili che invece continuano a maturare anche a cancelli chiusi. Ma se le ferie sono una scelta e anche un obbligo contrattuale, diverso e non programmato è invece un periodo di contrazione delle vendite che può sfociare in una situazione di insolvenza temporanea o, a volte, duratura che conduce alla cosiddetta crisi. Allora una domanda mi nasce spontanea: quanti mesi può sopravvivere un'azienda senza "ossigeno" cioè senza vendita di servizi e/o prodotti? Non c'è una risposta unanime perchè ogni azienda è una storia a sé: esistono però delle regole gestionali e degli strumenti che ci consentono di capire l'entità delle "riserve" per non andare in sofferenza per un tot di tempo. Uno strumento molto efficace è il Business Plan, ovvero quel documento molto accurato, con proiezioni di costi e di ricavi il più possibile centrate e spalmate in un periodo di tempo non inferiore a 3 anni, che ogni azienda dovrebbe redigere ad inizio di ogni anno, avendo cura di fare un check mensile per vedere se è in linea con tali previsioni o se debbono essere modificate: quello che si chiama un controllo di gestione. Queste proiezioni possono essere "stressate", attraverso una riduzione di una percentuale dei ricavi previsti in un determinato periodo per analizzare la capacità di resistere e rispondere a possibili sviluppi negativi dei mercati, con l'obiettivo di individuare misure utili ad affrontare l'eventuale situazione di rischio. Come diceva una pubblicità "prevenire è meglio che combattere!" Come sempre rimango a disposizione per rispondere alle vostre domande. Massimo Bernardi Commercialista | Esperto in consulenza patrimoniale e aziendale. #consulenza #etica #azienda

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Ferie finite, pronto per tornare nel traffico e nel caos? 🤨 Domani la maggior parte delle persone rientrerà in ufficio dopo le ferie estive. Scompariranno i post dalle spiagge, i selfie con i drink e le immagini di spensieratezza per far posto alle lamentele sul traffico, sul capo che rompe le scatole, sui fornitori poco precisi, sui clienti poco rispettosi. Il tutto sarà mixato alle indignazioni spicciole sulle notiziole acchiappa clic che invaderanno i feed dei social e che ci ricorderanno ogni giorno quanto siamo infelici offrendoci, a basso costo, qualcuno o qualcosa contro cui inveire. Ognuno avrà la sua fetta di lamento che ha un minimo comune denominatore: non stai vivendo la vita che vuoi, stai cercando di arrangiarti lungo un perimetro disegnato da qualcun altro che talvolta ti sta stretto. E questo genera frustrazione, invidia e malessere che sfoghi verso le persone che ami o, peggio ancora, sui social. Io domattina andrò in ufficio apparentemente come gli altri Non mi sveglierò alle sei per prendere l’automobile o un mezzo pubblico, farò colazione con calma e mi preparerò con calma. Non consumerò il meglio delle mie giornate nel traffico, agli incroci, a suonare il clacson imbufalito appena qualcuno non mette in moto rapidamente. Mi limiterò ad attraversare la strada e andare in ufficio di fronte casa senza l’ansia di dover timbrare il cartellino: io mi sposto a piedi, non ho l’automobile. Giro più volte in taxi che in auto perché la mia quotidianità si svolge facendo l’attività più salutare: camminare. “Eccolo, è arrivato l’ennesimo professore che sta a dirmi cosa devo fare” potresti pensare. Non è mia intenzione accalappiare boccaloni anche perché, per riuscirci, dovrei far vedere Rolex, Lambo, Champagne e immagini bella vita acchiappa gonzi. Sono abbastanza convinto che il 95% delle persone si “accontenterebbe” di molto meno: io ci sono arrivato in una decina di anni, incasellando diverse scelte finanziarie che mi hanno permesso di vivere la vita che voglio. Puoi riuscirci anche tu senza la necessità di diventare miliardario o fare chissà cosa. Solo che spesso non sai nemmeno da dove cominciare perché sei talmente divorato dagli stimoli quotidiani che non hai mai il tempo di pensarci. Il 10 settembre alle 20.30 terremo un incontro online in cui spiegheremo come pianificare le tue scelte finanziarie in maniera intelligente per prendere il controllo dei tuoi soldi e della tua vita. Sarà un incontro inedito: non parleremo di grafici che salgono o scendono, numeri complicati o razzi che volano su Marte. Parleremo probabilmente di te, di come puoi imparare a distinguere le priorità dalle distrazioni al fine di indirizzare la tua esistenza verso quello che desideri, senza rimanere impantanato in circostanze che ti impongono gli altri. Ti aspetto ↘️ ↘️ ↘️

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Una storia vera che speriamo sia di ispirazione per tante aziende piccole e grandi

Oggi per la festa del #papà sono stati scritti fiumi di parole sull'importanza della #genitorialità condivisa, di come fare i papà aumenti le softskills lavorative, di come sia importante combattere gli stereotipi che vedono l'uomo "mammo", di quanto sia importante diffondere una nuova cultura che prevede in primis l'utilizzo di quei famosi 10 giorni di congedo e poi di quanto sia fondamentale sensibilizzare le aziende a migliorare le loro #parental policy. 🎉 Magia per le mie orecchie 👏 👏 Non sono mancati neanche post e articoli che dibattevano come unica possibilità per cambiare le cose quella di rendere i congedi per i papà equiparati a quelli della mamma e obbligatori soprattutto. Sono stata felicemente impressionata oggi dai tanti articoli. Credo di non averne letti mai così tanti come quest'anno 👏 . Aggiungo però a questa carrellata una mia opinione. Parlare di "congedo #obbligatorio" per i neo-papà può risultare fuorviante e, come spesso accade per le cose "in dovere", poi magari non riescono bene. Piuttosto che IMPORLO, l'obiettivo potrebbe essere quello (almeno!) di PROPORLO e garantire che tutti i lavoratori abbiano le stesse opportunità di fruizione, indipendentemente dal settore, dalle dimensioni aziendali e dal tipo di contratto. Insomma lasciare al lavoratore la possibilità di scelta affinché non ci siano aziende di serie A o di serie B, lavoratori fortunati e meno fortunati. Il #cambiamento culturale lo fanno le #scelte delle persone. Io ci credo. 💙 La Luna del Grano - Società Benefit #genitori #gendergap #congedo #parents

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Una scelta che alla lunga non paga perché il bambino non capirà che suo papà sta lavorando. Tra 0 e 7/8 anni, il bambino non capisce la differenza tra realtà e finzione ... pertanto ... Rimproveri/scherzi ... linguaggio equivoco ... lavoro/casalingo ... dal punto psicosomatico non sarà percepito ... e da grande come intenderá il mondo del lavoro? Come si comporterà ... da adulto o da bambino? Già ci sono problemi generazionali nella società di oggi ... dove sempre più spesso i nonni "vecchio stampo" prendono il posto dei genitori fisicamente presenti a volte, ma emotivamente assenti ... peggio ancora quando sono i figli a fare emotivamente da genitori! Ci sono enormi problemi anche in aziende importanti quando si imbattono in dinamiche di passaggio generazionale ... con problemi spesso insuperabili ... pertanto ... nel migliore dei modi si ha la cessazione d'azienda ... nella situazione peggiore, il fallimento della medesima Oltre a questo ci sono tutti i danni conseguenza dell'isolamento a tutti i livelli. Si sta andando verso un percorso che creerà enormi problemi a vari livelli ... molto delicato ... che richiede grandi conoscenze nei settori della psicologia dell'inconscio. I vantaggi di breve periodo sono stati sempre e solo delle illusioni ottiche vendute come vantaggi. Chi propone questi modelli ... credetemi ... fidatevi ... conosce benissimo i sistemi di cui sto parlando in questa sede.

Non prenderci mai delle ferie stava sabotando la nostra azienda (e la nostra vita). Nel periodo iniziale di Startup Geeks, per me e Alessio, le ferie erano un miraggio. Quando abbiamo mollato il lavoro da dipendenti, pensavamo che come imprenditori saremmo andati in ferie molto di più. Ma così non è stato così: per i primi due anni non abbiamo preso un singolo giorno di ferie. Prima per il senso di responsabilità verso il progetto nascente, poi per difficoltà nella delega verso il team che avevamo creato. E quando per la prima volta ci siamo fatti coraggio decidendo di partire per una settimana, durante la nostra assenza alcuni membri del team ne hanno approfittato per non lavorare. Questa brutta esperienza, però, è stata una lezione preziosa e ci ha fatto crescere. Abbiamo capito che, per costruire un business solido, non puoi essere sempre presente. È fondamentale lavorare sulla fiducia e sulla capacità di delegare, più di ogni altra cosa. E ovviamente sullo scegliere le persone giuste. Solo così è possibile creare un ambiente di lavoro sano, basato sul rispetto reciproco e sul diritto di ciascun lavoratore di avere momenti off per riprendersi. Se sei un founder e fai fatica a prenderti ferie, quindi, non pensare che il problema sia il troppo lavoro. Probabilmente il problema è la gestione del team e la fiducia che riponi in loro.