Come agire quando all’interno della tua azienda sono presenti persone demotivate e poco proattive? Le allontani prima che contaminino il team? Le licenzi? Ovviamente queste sono soluzioni estreme che non agiscono alla radice del problema. Per farlo potresti partire dal comprendere due fondamentali elementi… Scoprili in questo reel 👇🏻 Novella Rosania Luca Pagliara
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Anche le scocciature possono esserci d'aiuto? Entrambi sappiamo che le rotture di palle non sono mai gradite, ma... ...a volte anche loro possono dare un contributo incredibilmente positivo alle nostre vite! Guarda questo breve video per sapere in che modo una scocciatura che combatto ormai da anni... ...abbia risolto un grosso problema su cui mi arrovellavo da mesi! E tu? Quali sono le scocciature più recenti che alla fine ti hanno portato un valore in più? Scrivile nei commenti! #professionistaalpha #alessandroprincipali #liberoprofessionista #freelance #business
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Una manager di 32 anni viene violentata durante una festa tra colleghi. Consumo smodato di alcol da parte di tutti, lei compresa, ecc… (che non deve mai essere considerato una scusante, se non sai bere stai a casa, o vai in Sardegna a imparare PD). I tizi vengono condannati ad un paio d’anni dentro. Pochi in realtà. La comunità e l’azienda le si stringono attorno. Dopo 6 mesi purtroppo i traumi risultano invalidanti. Il percorso di recupero è molto più lungo del previsto. L’azienda le offre una misera buona uscita di 5K e la lascia a casa per giusta causa. Non era più efficiente. Ora… E’ molto facile scagliarsi sull’azienda, come infatti stanno facendo tutti i media italiani. Easy Win. Cavalchi lo scandalo, l’indignazione, la pietà umana, la rabbia… Come da manuale. Ma in questo contesto “protetto” (facciamo finta che lo sia) proviamo a spingerci in un ragionamento più profondo… Si tratta di una manager. Il che significa che ha perlomeno un intero team sotto di lei. Probabilmente tra le 5 e le 10 persone. Lei non riesce a lavorare. Cosa deve fare l’azienda? Tenere fermo tutto il team in attesa di una improbabile ripresa e pagare stipendi gratis a tutti? Trovare una sostituta e pagare lo stipendio gratis a lei a vita? Quale soluzione è realmente sostenibile in una PMI? (L’azienda in questione potrebbe anche essere più grande, ma le regole alle quali sottostare sono le medesime). Ora chiunque di noi sa bene che l’azienda in una situazione del genere è fottuta. Nessuno proverà empatia per chi deve sborsare quei soldi. Si da per scontato che ci siano e che debbano uscire in quella direzione. Come? Chi se ne frega… sono affari loro. A mio avviso non dovrebbe funzionare così. Ma ci dovrebbe allo stesso tempo essere tutela nei confronti della vittima. Come? Pagano stipendio e cure a vita le famiglie dei violentatori. Ed i violentatori stessi quando usciranno di galera in poco tempo. Sono loro i VERI RESPONSABILI. Perché cazzo deve pagare l’azienda le loro malefatte? Le famiglie delle bestie devono farsi carico delle spese. Perché sicuramente è più colpa loro e di una educazione deficitaria, rispetto che dell’imprenditore. E se anche non fosse del tutto colpa loro (conosco gente degenerata che viene da famiglie ottime) e’ comunque più corretto che le spese ricadano su di loro. Perché sono in ogni caso più correlati alla responsabilità rispetto all’azienda. Occorrono riforme in tal senso e tutela nei confronti degli imprenditori, soprattutto quelli più piccoli, perché altrimenti le vere vittime finiscono per essere loro. E non solo, con anche la frustrazione di essere visti come la parte colpevole ed attaccata, invece che quella lesa. Dite pure la vostra, possibilmente in maniera civile.
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Storiaccia horribilis: - stupro di gruppo perpetrato da "amici" - video dello strupro diffuso in rete - danni fisici (si parla in diversi articoli di 70 punti di sutura!!!) - danni psicologici - oltre i danni la beffa: licenziamento dal lavoro Vorrei commentare questa notizia e capire come trovare una soluzione. Non c’è un tempo giusto per riprendersi da una violenza sessuale. Forse non è nemmeno possibile metterci una pietra sopra e ripartire come se nulla fosse. Uno stupro lascia segni che vanno ben al di là delle ferite sul corpo, che si rimarginano pian piano grazie alle cure. Sappiamo bene, così come la cronaca ci ha informati, che un'altra giovane stuprata, si è suicidata gettandosi dal 4^ piano dell'ospedale dove era ricoverata. L'impatto psicologico dell'abuso fisico è devatastante. Questa donna di 32 anni stava, invece, provando a risollevarsi, con tutte le sue forze e col supporto di familiari e medici, ma poi è arrivata la lettera di licenziamento dove si legge: "In un'ottica di maggior efficienza abbiamo deciso di riorganizzare le nostre attività, sopprimendo la posizione di 'Service Merchandiser' da lei attualmente ricoperta" [azienda specializzata nel commercio di brand di lusso, con uffici ad Assago ma sede legale in Olanda] La domanda è: come gestire queste situazioni da un punto di vista lavorativo? L'impresa - al di là del supporto personale e dell'empatia (quando presente) del datore di lavoro o dell'ufficio Risorse Umane - ha la possibilità di fruire dell'appoggio delle istituzioni (INPS, o altro)? Ricordiamoci che queste situazioni si presentano puntuali anche con una grave malattia personale, con quella di un proprio caro dove diventa necessario assentarsi dal lavoro, per arrivare ai casi gravissimi della perdita di un figlio dove i tempi di recupero possono essere anche molto lunghi. E' così ASSURDO, per una società evoluta, pensare a percorsi normati di aiuto, supporto e riabilitazione che possano andare incontro a chi lavora e a chi dà lavoro? #nonsipuofare #sostenibilità #solidarietà #normativa #riabilitazione #INPS #fareimpresa #HR #risorseumane #supporto #riabilitazione #violenza #violenzasessuale #stupro #stuprodigruppo #licenziamento #malattia Debora Angeletti Sila Mochi Carolina Gianardi Alessandra Lomonaco Arianna Pigini Ilaria G. Laura Moschini Maria Pia Giovannini Sergio Pillon Daniela Donetti sabrina pulvirenti Ilaria Ricci Davide D'Arcangelo Pierluigi Sassi Dr. Elena Palloni, Nehludoff A. Cinzia Tedesco Giulia Gianfilippo Florinda Scicolone Simona Petrozzi Vittorio D'Orsi Antonio Mancini Francesca Nervegna Alessia Salmaso Giovanni DeCarli Laila Perciballi Filomena Floriana Ferrara Pierpaola D'Alessandro Adele Ercolano Angela Tortoriello Michele Franzese Gianna Martinengo Paola Bonomo Amedea Pennacchi Aida Proietti Ida Sirolli Alessia Valducci Claudia Segre Martina R. Annamaria Tartaglia
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questo bellissimo articolo lo dovrebbero leggere quelle persone che si ritengono famose e poi si attaccano a un offesa a volte ricercata per via di post o video provocatori che pubblicano, per poi con avvocati e specialisti di informatica "daM24 o Atari"per intenderci,ti intimano di querela, hanno trovato una nuova professione!
Denunciare chi ti insulta sui social? Meglio di no. L'epopea di un offeso spiegata da un'avvocata
ilfoglio.it
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Al di là della immane #tragedia di #vizzolo che ha strappato alla #vita una #giovane 21enne, è necessaria una #riflessione di merito. La #vicenda fa trasparire, in una drammatica sintesi, quello che è un #prontosoccorso di #notte: uno svuotatoio #sociale, dove si raccolgono (o vengono raccolti) #ubriachi e #drogati a smaltire sbornie e serate, giovinastri in esiti di #risse e #percosse, casi sociali senza problemi di #salute, affiancati a #persone che stanno realmente male, con degli amministratori (La #Regione #Lombardia) che quando succede una roba del genere manda #ispettori a controllare “quanto personale c’era”, come se in ATS non fossero comunicati i #turni del #personale (tipica risposta di chi non sa che fare, ma deve fare qualcosa) Ora mi dovete spiegare: perché un dichiarato #ubriaco era vicino ad un caso sociale (la #ragazza, che quindi non aveva bisogno né di cure, né di patire le pene di una sosta in #PS), magari entrambi vicino ad una anziana con un sospetto infarto intestinale? Alcuni diranno: perché funziona così e bisogna passare da PS. Ebbene, così è una m*rda, non funziona ed è dannoso. È necessario un cambio di rotta. Ed avoglia che fate bandi per lavorare in PS: finché non si RIVOLUZIONERÀ l’accesso in PS, creando luoghi adatti ai “pazienti” che NON SONO ADATTI AL PS, creando un ambiente di lavoro salubre, nessuno ci verrà a lavorare, se non a cifre mostruose. Perché francamente non vorrei mai trovarmi nei panni del #medico (o dei #medici) di #turno quella notte, perché gira gira gira alla fine la #responsabilità non è mai del sistema malato, ma del #capro #espiatorio che quella notte avrebbe dovuto controllare di più.
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DOMANDA&RISPOSTA la videointervista di Furbes, vittima: Massimiliano Scorza Ci risiamo: il pressure test delle interviste di Furbes è tornato su LinkedIn e stavolta si parla di welfare. Imprenditori?!? Ci leggete? Bene, non scappate perché questa è tutta per voi: ascoltare, prendere appunti e memorizzare. Massimiliano ha accettato spontaneamente (abbiamo il suo indirizzo di casa e pure quello dell'ufficio) alla 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼-𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘁𝗲𝗺𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗟𝗶𝗻𝗸𝗲𝗱𝗜𝗻 perché è venuto il momento di fare chiarezza su un aspetto fondamentale per ogni azienda che noi Banani condividiamo da sempre. Per chi non avesse visto le precedenti, l'intervista ha delle regole ferree. In primis è registrata in diretta, tutto cioè accade in quel momento, nel bene e nel male: 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗟𝗶𝗻𝗸𝗲𝗱𝗜𝗻, lo lasciamo da solo con lo schermo del pc e lo smartphone e 𝗹𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 live 𝘄𝗲𝗯𝗰𝗮𝗺 per voi per mostrare l'uomo dietro al professionista facendogli le domande più perfide che ci vengono in mente. Solo i più duri resistono: Massimiliano l'avrà spuntata? Tutto ciò che vedrete è il frutto di un'unica sessione dove la prima è buona da contratto. L'ospite acconsente a pubblicare il video a suo totale rischio e pericolo e Massimiliano non si è sottratto, stoicamente. Per noi, cinque stelline meritate! Buona visione! #BeFurbes #BananaSplint P.S. Mercoledì mattina cliccate sull’hashtag #Furbes10 e non perdetevi un numero... tutto chiacchiere e distintivo 😎 Ueee, non famo scherzi: ricordatevi che usciamo 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱𝗶̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗲𝘀𝗲, abbonatevi dalla newsletter e calendarizzate!
Furbes Domanda&Risposta
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Sono sempre stata dell'idea che la realtà vada indagata e non subìta, per questo motivo molto spesso mi espongo e prendo posizione, anche se un ruolo passivo potrebbe essere più conveniente. Suggerisco di investire qualche minuto del vostro tempo per leggere chi di realtà ne indaga giornalmente, esponendosi per garantire un'informazione completa, su cui ognuno può farsi la propria idea. C'è un lato molto affascinante del giornalismo, la consapevolezza che c'è qualcuno davvero interessato a non planare sulla superficie delle cose. Buona lettura e buona domenica.
Executive & Social Recruiter | HR Manager | Community Manager | Giornalista | Editore | TedX Speaker | Accetto nuovi collegamenti solo se accompagnati da due righe di presentazione
[DA CHE DIPENDI?] L'ultimo reportage di Senza Filtro è online, e scotta parecchio. Parla di dipendenze, parla a tutti noi, chi più chi meno, chi sa e chi non sa. Lo ha coordinato andrea ballone, "quello" che l'anno scorso ha curato il reportage sulle crisi aziendali (scaricabile sul sito di Senza Filtro) ci ha lavorato sopra mesi cercando strade da percorrere che fossero attuali, vive. Non c'è giudizio su un tema del genere, ma solo la volontà di osservare, scattare una foto. Abituati come siamo a guardare tutto dalla finestra di una televisione al punto tale che ormai tutto ci sembra una fiction! Al reportage hanno collaborato Francesca Druidi (cinema e serie tv, il binge watching che ci tiene incollati), Alessandro Mancini (sesso e pornografia, Only fans e tutto il resto), Cristina Maccarrone (workaholism, l'iper lavoro), Enrico Parolisi(gioco d'azzardo, quanto dolore), Stefania Zolotti (generazioni e tecnologia, siamo tutti in passivo). Il link è questo. Lo si può leggere liberamente, come tutti i contenuti del nostro gornale. Ma se dovessi scoprire che qualcuno di questi ti ha aiutato a farti un'idea, o magari a cambiarla, per una volta sostieni l'informazione fatta bene, affinchè possiamo continuare a regalarla a tutti. Anche a chi, a differenza di te, non può permettersela.
Da che dipendi - Informazione senza filtro
informazionesenzafiltro.it
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Mi ha colpito molto questo articolo, che credo abbia fatto il giro dei quotidiani in maniera molto sommessa. La vicenda riguardava un dipendente pubblico, accusato di assenteismo. La vicenda va analizzata in maniera oggettiva sotto due aspetti principali: - La notizia presentata dalla stampa era del tutto inesatta ( andava prima verificata la fonte, e soprattutto l'episodio ); - La poca professionalità dell'individuo stesso, che si presentava alla timbratrice in abbigliamento non idoneo; Sul primo punto, al di la delle proprie visioni personali, è stato ampiamente dimostrato che la persona svolgeva compiti diversi, e addirittura in anticipo sulla tabella di marcia lavorativa. Sul secondo punto, possiamo credo aprire una parentesi, soprattutto sul messaggio che viene dato al mondo del lavoro, alle persone che dedicano del tempo ( alzandosi magari all'alba ) alla propria persona nel pieno rispetto del sacrificio anche di altri. Senza contare che l'articolo 26 si esprime proprio sul diritto alla dignità sul lavoro e si basa proprio sul princìpio di eguaglianza e di reciproca correttezza. Senza citare ulteriori articoli legati ai dpi ( dove si parla di abbigliamento sul posto di lavoro, atto al tipo di mansione che si svolge ), esiste un a mio avviso, un codice etico che regola l'eventuale incapacità individuale di mettere in atto tutti i buoni insegnamenti che la vita sociale generalmente "impone" o consiglia. Il messaggio che comunque traspare è la totale indifferenza rispetto alla collettività, e il pessimo modello educativo che alle generazioni successive verrà inviato. E' un dibattito interessante, per un episodio molto disdicevole.
Debito fuori bilancio del Comune di Sanremo per risarcire il vigile in mutande con 227 mila euro: “Non era un assenteista”
genova.repubblica.it
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Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Storie che vorresti non vivere mai, #storie che valgono una #vita. Complimenti ai colleghi 💙 ⚡️ una preparazione 𝒏𝒐𝒏 𝒂 𝒄𝒂𝒔𝒐 #edistribuzione #enel #sicurezza #salute #addestramento #formazione #blsd
Eroi per caso
rainews.it
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Il Lavoro Onesto Aiuta ad Dare un Valore Aggiunto alla Vita Quotidiana, slegata dal gossip e dalle Fake News.... Perché il Valore di una Persona Donna o Uomo è bella sua Integrità, Lealtà, Professionalità e Rispetto Reciproco di Costruisce senza Distruggere , perché è Cresciuto Per Proteggere ciò che realmente conta e necessario sostenere... Non si inseguono i fantasmi o le fake Personality, perché si Vive solo Accanto a Persone Responsabili e Intelligenti , Dal Valore Aggiunto , perché Sanno Riconoscere e Valorizzare le Persone per ciò che Sono Realmente e non confondono Mai il Vero Amore Autentico, con le false personalità, che utilizzano il denaro solo per calpestare i diritti Umani.... I Soldi si Guadagnano Onestamente, senza intaccare la Vita Privata, lavorativa e Non Fingono Finta Beneficienza o Finto Vittimismo. Il Valore Vero di Aiuto Concreto non è nato da pochi Anni, Ma è Nato e scritto nella Storia di Veri Professionisti che Salvano Vite Umane, senza Distruggere la loro Dignità. Sosteniamo, la Cultura della Buona Educazione, della Storia e dei legami sinceri, quello che si costruiscono senza lucrare........ Studiamo e Lavoriamo Insieme solo a scopo umanitario per Migliorare la Qualità della Vita, senza Esserne Vittime.... Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero della Salute Autorità Garante per la protezione dei dati personali SIAE
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