Post di TMP Group SpA

«Siamo la prossima generazione dei brand del lusso, basata sul rispetto del settore e sulla vision del nostro fondatore». Intervenuto durante la seconda mattinata del Milano Global Fashion Summit, Shahzad Akhtar (Group CEO Alsara Investment Group‎) ha raccontato l'esperienza nel mondo della moda e del lusso della società fondata e presieduta da Rachid Mohamed Rachid, numero uno di Valentino e Balmain. «Il nostro brand - ha spiegato il Group CEO di Alsara Investment Group - crede che esistano verità fondamentali per gli esseri umani. Abbiamo perso il tempo per pensare e riflettere, ma è da lì che nasce la creatività». Infine, Akhtar ha ricordato quanto sia importante per un brand del lusso investire su Milano, da tanti considerata la capitale del fashion: «Per creare qualcosa nel lusso è fondamentale considerare l’eredità di chi ci ha preceduto. Per questo Milano è una città cruciale del settore. Molto spesso non diamo importanza a ciò che abbiamo. Milano è un luogo straordinario, anche tra i suoi tanti paradossi». #MilanoFashionGlobalSummit2024 #TheNewRules #Moda #Lusso #FashionIndustry #Leadership #Sostenibilità #AI #MadeInItaly

Oggi, sulle pagine de L'Edicola del Sud racconto il mio viaggio nel cuore pulsante della maison Vuitton, dove l’eleganza del passato si fonde con l’innovazione del presente. 

🌍 L’eccellenza del Made in Italy: un viaggio tra tradizione e innovazione ✨ Leggere dell’azienda Damiani che punta a raggiungere un miliardo di euro di ricavi entro tre anni, mentre continua a investire e crescere in controtendenza, ci ricorda la vera forza delle aziende italiane: l’abilità di unire tradizione e innovazione, rimanendo sempre fedeli alla propria identità. 🇮🇹💎 Nonostante la crescente competizione e l’assalto dei grandi gruppi internazionali, il gruppo di gioielli di Valenza dimostra che il successo non si ottiene solo con fusioni o acquisizioni, ma con una strategia chiara, visione a lungo termine e, soprattutto, con passione. Damiani non solo guarda avanti con l’apertura di nuovi negozi, soprattutto nei mercati emergenti del Medio Oriente, ma continua a investire nel proprio territorio, assumendo talenti locali e valorizzando le tradizioni artigiane. 💡 L'insegnamento? Un’azienda familiare può essere un asset straordinario se gestita con competenza e visione manageriale. Come ci ricorda Guido Damiani, “L’azienda familiare è un valido asset, ma può essere anche un grande rischio se non viene gestita bene. Perciò servono i manager”. La bellezza dell’Italia risiede proprio qui: nella capacità di fondere storie secolari con l’audacia di guardare al futuro. E in un mondo sempre più globalizzato, è questa unicità che fa la differenza. 👏 Facciamo un applauso a tutte quelle realtà italiane che ogni giorno rappresentano l’eccellenza e l’innovazione del nostro Paese. #MadeInItaly #Innovazione #Tradizione #Leadership #EccellenzaItaliana #Damiani #Crescita #Managerialità #Valenza

Che il lusso non stia vivendo il suo momento più brillante, è un fatto noto e acquisito. Ma ciò che ci siamo chiesti con questa "Media & Footprint Analysis", è se e come un'azienda interessante quale G.M. Leather s.p.a. possa trovare gli spunti giusti per rifocalizzare la propria narrazione industriale e portare in luce il meglio di sé...lusso escluso. Simone Voltolin Christian Guerra #leatherindustry #Lineapelle #EGM #PMI #EuronextGrowthMilan #InvestorRelations #CapitalMarket #Borsaitaliana #StrategicCommunication #FinancialCommunication #Comunicazioneindustriale

Lusso: 4 fattori per individuare i brand di maggiore successo L’approccio growth è noto per preferire aziende giovani e innovative. Ma se i campioni della crescita di qualità, specie in Europa, fossero le sue società più anziane? ✨ Per gli investitori interessati al comparto del lusso è prioritario selezionare le aziende meglio posizionate per il successo. Ecco quattro fattori da ricercare secondo Denis Callioni (Lepadatu), CFA, Analyst e portfolio manager di COMGEST Growth Europe. 👉 https://lnkd.in/ds2RrmMv #wewealth #benidilusso #investimenti #pleasureasset 

Si tratta di una continua rincorsa fatta di sorpassi e controsorpassi, ma per il momento Bernard Arnault, l’imprenditore francese presidente e CEO del gruppo del lusso LVMH, è l’uomo più ricco al mondo, con un patrimonio di $204 miliardi, secondo Bloomberg. Al secondo posto c’è il patron di Amazon Jeff Bezos con un patrimonio di $201 miliardi. Arnault è nato in Francia nel 1949. Ha iniziato la sua carriera lavorando per la società di costruzioni del padre, ma presto ha iniziato a interessarsi di proprietà immobiliari e investimenti. Nel 1984, ha acquisito la società di beni di lusso Financière Agache e l'ha utilizzata come base per costruire quello che sarebbe diventato il gruppo LVMH. La holding è nata nel 1987 dalla fusione di due società (da cui l'acronimo, ottenuto dalle iniziali): Louis Vuitton, impresa che disegna e produce accessori di moda e Moët Hennessy, specializzata in vini e alcolici. Negli anni successivi LVMH ha ampliato il numero di aziende controllate. Puntando così all’internazionalizzazione e prendendo il controllo di grandi marchi italiani ed americani della moda. Ad oggi il gruppo comprende 75 brand in diversi comparti. Tra i più noti troviamo: ▶️ Alta Moda: Louis Vuitton, Dior, Fendi. ▶️ Vini e alcolici: Moët & Chandon, Hennessy, Belvedere ▶️ Gioielleria e orologeria: Tiffany & Co, Bulgari, TAG Heuer ▶️ Profumeria: Givenchy, Guerlain, Kenzo Nel 2021, LVMH ha acquisito Tiffany & Co per quasi $16 miliardi, si tratta della più grande acquisizione di un marchio di lusso mai realizzata. Inoltre la holding di Arnault, Agache, sostiene una società di venture capital chiamata Aglaé Ventures, che secondo Forbes investe in aziende come Netflix e ByteDance, la società madre di TikTok. Autore: Filippo Passeri Grafica: Emanuela Accetta

Una interessante opportunità.

Per alcune imprese, come quelle della moda, del design o del lusso in generale, il legame con l’arte è sempre stato stretto e diventa per questi brand anche un efficace agente di marketing: pensiamo a un caso fortunato e noto a tutti come la partnership tra Louis Vuitton e l’artistar giapponese Yayoi Kusama, famosa per le sue opere a pois. 💡 Se impiegata intelligentemente, la collezione diventa infatti un fattore fondamentale per il marketing dell’impresa. Talvolta, l’interesse per l’arte è organico all’azienda stessa. Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, grandi appassionati e collezionisti, con la nascita della Fondazione Prada hanno musealizzato la loro collezione, trasformato un intero quartiere di Milano e creato qualcosa che sopravviverà a loro. Il mondo della moda prende spesso a braccetto l’arte attraverso la creazione di fondazioni e collezioni ad hoc (come Fondazione TRUSSARDI, Fondazione FURLA, Collezione Maramotti, Armani / Silos).  ⤵️ In questI casI l’arte è vicina al settore merceologico dell’azienda, si integra in modo organico e può diventare davvero agente di cambiamento su quei valori che interessano all’impresa. 🤝🏼 Grazie al connubio tra attività collezionistica e brand dell’azienda, l’impresa può aumentare sia la #brandawareness (la notorietà) sia il #brandpositioning (il posizionamento), distinguendosi dai concorrenti. 

La celebre maison fiorentina Salvatore Ferragamo ritorna trionfante nell’indice Mib ESG di Euronext, un paniere d’élite composto da 40 aziende quotate che si distinguono per le migliori pratiche ambientali, sociali e di governance. Il rientro è previsto per il 18 marzo e segna un momento significativo nella continua evoluzione della maison verso un’identità aziendale più responsabile e sostenibile. Il ritorno di Ferragamo nell’indice Mib ESG è il risultato tangibile di anni di impegno per la sostenibilità aziendale. Dal 2017, il gruppo ha implementato un ambizioso sustainable plan approvato dal Consiglio di Amministrazione, con l’intento di definire e monitorare il raggiungimento di 14 obiettivi chiave in materia ambientale, sociale e di governance. Tale commitment ha portato a una valutazione più elevata da parte del CDP, un’organizzazione no-profit che valuta annualmente le performance di migliaia di aziende in tutto il mondo. Nel 2023, Ferragamo ha ottenuto un rating A- dopo aver conseguito un rating B nel 2022, segno significativo del suo impegno verso la sostenibilità. Ma non è solo sul fronte della responsabilità sociale che la maison sta compiendo progressi. L’azienda, in aggiunta, ha annunciato, a partire dal 18 marzo, la nomina a direttore finanziario di Pierre La Tour. Dotato di una ricca esperienza pregressa presso aziende di rilievo come Biesse Group e Fiat, La Tour assumerà un ruolo chiave nell’attuazione della strategia finanziaria di Ferragamo in un momento cruciale per l’azienda, coinvolta in un processo di ristrutturazione e rebranding. Il management di Ferragamo rimane fiducioso sul futuro dell’aziende nonostante le sfide incontrate, come una flessione del 7% dei ricavi annuali a €1,15 miliardi e un calo dei profitti a €26 milioni. Gli analisti di Citi e Mediobanca prevedono che il rebranding e le aspettative per la ripresa economica cinese avranno successo entro la fine del 2024. Il ritorno di Ferragamo nell’indice Mib ESG di Euronext è un segno evidente del suo impegno nel creare valore a lungo termine per tutti gli stakeholder coinvolti, nonché un segno dei progressi compiuti dall’azienda in un’ottica di sostenibilità. Con un nuovo direttore finanziario alla guida e una visione chiara per un futuro più sostenibile, la maison fiorentina è pronta a continuare il suo percorso di crescita e successo nel mercato della moda di lusso. A cura di Flavia Carlino

🧵 𝐊𝐈𝐓𝐎𝐍: 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐭𝐞𝐥𝐢𝐞𝐫 𝐧𝐚𝐩𝐨𝐥𝐞𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐞𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐚𝐫𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚. 𝑰𝒍 𝒎𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒖𝒏𝒐 non è solo un motto per Kiton, ma una filosofia che ha trasformato un laboratorio sartoriale di Arzano in un impero del lusso che fattura oltre 150 milioni di euro. Qual è il segreto di questo successo? Tre elementi chiave: 1️⃣ 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 Una scuola di Alta Sartoria interna che forma nuovi talenti; 3 anni di apprendistato rigoroso; Preservazione di tecniche secolari. 2️⃣ 𝐀𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐠𝐢𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 25 ore per una singola giacca; 50 passaggi manuali per capo; Solo 20.000 abiti prodotti all'anno; Oltre 800 maestri artigiani. 3️⃣ 𝐈𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 Acquisizione strategica del lanificio Carlo Barbera; Espansione nel luxury sportswear; Presenza globale mantenendo la produzione in Italia. 𝗟𝗮 𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗯𝘂𝘀𝗶𝗻𝗲𝘀𝘀? 𝗟'𝗲𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱'𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼, 𝗺𝗮 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. Per il nostro approfondimento su MondoUomo.it e per leggere della nuova collezione F/W 2024-2025 il link è nel primo commento. #MadeInItaly #BusinessStrategy #Luxury #Leadership #Innovation #ItalianExcellence #CraftExcellence #Kiton #MondoUomo