Post di Toffoli Serramenti Srl

[Anche le critiche possono essere opportunità, ma valuta bene quelle a cui dare seguito. Vediamo come, grazie a qualche consiglio ⬇️] Quale significato ha il termine critica, dal vocabolario Treccani online “Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono, ecc.” 📌Fonte https://lnkd.in/dRv5WGfY Se quindi è una facoltà dell’intelletto che ti rende capace di valutare le opzioni, dovrai essere in grado separare 👌critiche utili che aiutano a migliorarti, ti orientano nella direzione della tua personale espressione, possono donarti forza 👎critiche inutili, che ti affossano, ti disorientano, tolgono forza a te e al tuo modo di esprimerti Quando una critica è utile? Lo senti perché aggiunge valore, vuole portare la luce su di un aspetto che presenta punti non chiari, e spesso ti da un senso di sollievo Per esempio: valutando il tuo #CV mi accorgo che manca la sezione #lifeskills | ti dico: "aggiungere questa sezione potrebbe aiutare il tuo CV a risaltare e mostrare meglio le tue capacità" questa informazione è utile, perché aggiunge un pezzo al tuo puzzle e ti porta una motivazione 💥ora capisco cosa non funzionava, potresti pensare Quando una critica è inutile? Lo senti perché non è accurata, né porta frutti da raccogliere. Anzi. Purtroppo però, una volta ricevuta, non puoi fare finta che non sia esistita, ma puoi affrontarla comunque. Alcuni consigli pratici: 💡Appunta i concetti o il contenuto che ti ha disturbato, osservali al di fuori di te 💡Ripensa a qualcosa di gratificante, una situazione di successo, un bel momento della tua carriera, sposta lì la tua attenzione 💡Scrivi una lettera in risposta a quella critica, difendendo le tue posizioni e i motivi per cui ad esempio, hai scelto di scrivere in quel modo il cv, hai usato quell’espressione… Questa lettera è per te, non va spedita. La sua funzione è quella di tirare fuori, invece che lasciare dentro, per chiarirti le idee e osservare la situazione da un diverso punto di vista. Usa le critiche utili e lascia andare quelle che non ti portano alcun miglioramento. e tu, che rapporto hai con le critiche? ✔️Trovi utile questo post? Condividilo 👁️🗨️Salvalo, puoi leggerlo più tardi 🔔attiva la campanella sul mio profilo Segui il mio hashtag #elisaminozzi #comunicazione #professionelavoro

"Ma perché la gente passa tutto questo tempo a giudicare quando fare una domanda è così semplice e aiuta più velocemente a capire?" Me lo chiedo spesso. Mi capita di osservare il tempo e l'energia spesi nel giudicare a priori gli altri, anziché nel comprendere la situazione attraverso delle domande. Le domande sono strumenti potenti che guidano il pensiero, creano connessioni e spingono alla riflessione. Chiedere è porre una sfida al cervello che lavora incessantemente per trovare delle conferme. Eppure, troppo spesso ignoriamo le domande, preferendo l'illusione della certezza che il giudizio ci offre. Ma cosa succederebbe se, anziché giudicare, chiedessimo? Potremmo scoprire che la soluzione ai nostri problemi è più accessibile di quanto pensiamo. Ecco 3 domande pratiche per rompere il ciclo del giudizio: 1. "Qual è la tua percezione della situazione?" Invita l'altra persona a condividere i suoi pensieri e punti di vista sulla situazione. Ascolta attivamente la sua risposta per comprendere meglio le sue motivazioni e identificare il cuore del problema. 2. "Quali sono le tue aspettative riguardo a una soluzione?" Chiedi all'altro quali risultati spera di ottenere dalla risoluzione del problema per identificare i suoi obiettivi. Questa domanda apre la porta alla collaborazione e alla ricerca di soluzioni. 3. "Cosa possiamo fare per trovare una soluzione che soddisfi entrambi?" Questa domanda incoraggia a pensare in modo collaborativo per trovare una risoluzione che tenga conto delle esigenze di entrambe le parti coinvolte. Domanda bonus: "Come possiamo prevenire futuri situazioni simili?" Permette di riflettere sulle lezioni apprese e di identificare strategie per migliorare la comunicazione e la gestione dei problemi e conflitti nel lungo termine. Questo è il potere delle domande. Un concetto così semplice, ma trasformativo che ci aiuta a migliorare le relazioni sul posto di lavoro, evitare lo stress inutile e crescere insieme.

Hai mai notato come la nostra mente sia costantemente alla ricerca di risposte? Ti sei mai chiesto perché non possiamo semplicemente ignorare una domanda? Non è affascinante come il cervello si attivi automaticamente alla vista di un punto interrogativo? Cosa succede nella nostra mente quando non riusciamo a trovare una risposta? È possibile che le domande siano il motore della nostra curiosità e creatività? Forse è per questo che ci sentiamo inquieti finché non abbiamo risolto un enigma, non credi? Hai mai provato a fermarti e ascoltare il flusso di domande che attraversano la tua mente ogni giorno? Non è sorprendente come alcune domande possano cambiarci profondamente? Chissà, forse è proprio dalle domande che nasce il nostro desiderio di conoscere e comprendere di più? Che ne pensi? ----- Un'ultima domanda: perché non ti sei ancora collegato con me? 👉🏽 Stefano Trinca #Domande #Risposte #Enigma #Crescita #SviluppoPersonale #Ricerca

𝐈𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐜𝐞𝐫𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 🧠 Uno psicologo una volta mi disse: "Il nostro cervello cerca costantemente prove per confermare ciò che crediamo." 💡 Se pensi costantemente "mi va tutto storto", il tuo cervello noterà solo i problemi, ignorando tutto il resto. Questo si chiama 𝐛𝐢𝐚𝐬 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚. Ma se cambi prospettiva e inizi a dire: "Trovo sempre una soluzione", allora il tuo cervello inizierà a cercare opportunità, a vedere possibilità dove prima vedeva solo ostacoli. 🎯 𝐈𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐩𝐥𝐚𝐬𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀. Hai mai notato quanto potere ha la tua mentalità? La tua visione del mondo non è solo una reazione alle circostanze: è una decisione. E come avvocato, imprenditore, o professionista, il modo in cui pensi può fare la differenza tra trovare soluzioni o rimanere bloccato nei problemi. 🔑 𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐨𝐫𝐚 𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀! Invece di cercare solo conferme negative, inizia a credere che ogni problema ha una soluzione. Noterai come il tuo studio legale e la tua vita inizieranno a prendere una direzione completamente diversa. Ti è mai capitato di avere giornate in cui tutto sembrava andare per il verso storto?

Critica o rimprovero❓ La differenza sta nell’imprevedibilità e nelle sensazioni! Il 𝗥𝗜𝗠𝗣𝗥𝗢𝗩𝗘𝗥𝗢 spesso lo si prevede, ma non porta con sé delle soluzioni. È piuttosto una sentenza fatta da qualcuno che pretende che si lavori e si proceda al suo stesso modo. La 𝗖𝗥𝗜𝗧𝗜𝗖𝗔, invece, è piuttosto inaspettata. Spesso e volentieri ci ferisce, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di un feed-back essenziale che ci permette di conoscere i limiti delle nostre competenze, del nostro modo di essere e di fare. ➡️ 5 consigli per i più suscettibili: 1. Gestisci le tue emozioni. Nel momento in cui si riceve una critica, bisogna accettarla e comprenderla in modo da coglierne le ragioni. Nonostante tutto quello che avviene dentro di noi. 2. Pensa alle buone intenzioni. La persona che ti critica non vuole farti del male e non vuole attaccare direttamente la tua persona! 3. Chiedi degli esempi. Una critica ha senso solo se viene giustificata. 4. Sii indulgente nei tuoi confronti. Bisogna sempre prendere un po’ di distacco dai propri errori e guardarli da una diversa angolazione! 5. Accetta le critiche, ma non scusarti. Non è necessario scusarsi, ma piuttosto è utile proporre delle soluzioni

𝐎𝐆𝐆𝐈 𝐕𝐎𝐆𝐋𝐈𝐎 𝐏𝐀𝐑𝐋𝐀𝐑𝐄 𝐁𝐄𝐍𝐄 𝐃𝐈... (I) Con questo breve post vorrei dare inizio o, almeno, incentivare una sorta di positivo volano per le relazioni interpersonali. Quante diffamazioni, calunnie e pettegolezzi abbiamo sentito dire o riportare nella nostra vita personale e professionale? Credo moltissimi e magari ci abbiamo messo del nostro. Troppo spesso la nostra quotidianità è avvelenata, letteralmente, da cattivi pensieri e male parole, fino a che si tramuta in perdita di fiducia, disistima, invidia, rabbia. Ebbene, perchè non abituarci, invece, a dire bene di qualcuno? E' una sorta di esercizio a ben pensare e, di conseguenza, a ben(e)dire. A qualcuno verrà da ridere, ma personalmente ho sempre trovato di una favolosa profondità e verità quel canto che dice all'incirca così: "Se più gente guardasse alla gente con favor, avremmo meno gente difficile e più gente di cuor...". Non si tratta per me di qualcosa di smielato, ma di un vero e proprio modus vivendi, di un approccio vitale che dà a noi stessi e all'altro la possibilità di rivelarsi naturalmente per quello che è, pur nella contingenza del momento, che naturalmente non è sempre serena. In ogni caso, i 'se' e i 'ma' si possono sempre sistemare: basta che al principio e al fondo del nostro essere e della nostra azione ci sia questa modalità/mentalità. Spesso le persone non sono difficili o disoneste: semplicemente sono crudelmente ferite nel loro intimo. Allora un sorriso, una parola buona, come si dice, una bella azione, disinteressata, di conforto e di aiuto possono aprire orizzonti e possibilità inaspettati, con risvolti e ricadute creative e fruttuose anche nel lavoro. 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐧𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐥'𝐞𝐫𝐫𝐨𝐧𝐞𝐚, distorta 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞... A questo punto, oggi voglio dire bene di una persona... Continua nel prossimo post ☛

⚠️⚠️⚠️ Gli 8 segnali che indicano una persona non empatica: 1. La persona è perennemente focalizzata su di sé. Parla sempre e solo di sé in maniera egoriferita e anche quando fa una domanda all'altro, fatica a dedicargli attenzione e ascolto, tornando immediatamente a parlare di sé. 2. La persona è estremamente giudicante e intollerante. Tende a esprimere valutazioni negative e svalutanti con grande fermezza e, quasi, sprezzo degli altri. 3. La persona tende a trasmettere una sensazione di freddezza, disinteresse e distacco, come se spesso fosse “congelata”. 4. La persona appare rigida e molto poco disponibile al confronto. Nelle discussioni - anche le più tranquille - tende ad assumere posture autoritarie e toni dittatoriali, che bloccano ogni scambio spontaneo e sincero. 5. La persona ha una scarsa consapevolezza di sé e non ha strumenti adeguati per guardarsi dentro e conoscersi. 6. La persona tende a minimizzare le emozioni dell'altro, dando risposte superficiali, sbrigative e generiche e mostrando insensibilità e indifferenza davanti alle emozioni (e alla sofferenza) degli altri. 7 La persona ha difficoltà a creare legami profondi con gli altri e a esprimere spontaneamente affetto o amore. 8. La persona ripete comportamenti egoisti, mettendo le proprie esigenze e istanze davanti a tutto e a tutti.

📌 ✨Ci sono [ 2 tipi ] di Intelligenza "diversi " da loro. << Intelligenza razionale -Intelligenza emotiva >> Vi sono determinate professioni come ad esempio chi esercita il lavoro di Agente di Commercio Farm/ISf , che richiedono determinate caratteristiche naturali,che non le puoi costruire nel tempo non le puoi apprendere, non te le può insegnare nessuno, o c'è l'hai o non c'è l'hai, è " talento" che proviene dalla capacità di chi dispone di Intelligenza emotiva. La bravura è saper individuare, riconoscere intercettare 🎯 queste persone per poi collocarli nei loro incarichi professionali.

"Non c'è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione". (O. Wild) Il nostro cervello impiega circa sette secondi per decidere se la persona che ha davanti gli piace oppure no. È una questione atavica: storicamente era in gioco la nostra vita, e questo meccanismo ci permetteva di darci alla fuga oppure attaccare, oggi invece, ci suggerisce se possiamo fidarci o meno di chi abbiamo davanti. E generalmente non sbaglia... Come fare quindi un'ottima prima impressione durante un colloquio di lavoro, una riunione con nuovi investitori, oppure con un nuovo potenziale cliente? Dovete assolutamente conquistarvi la fiducia, creando empatia. Una volta superato questo primo ostacolo, il vostro interlocutore vi ascolterà con maggiore apertura e attenzione. Diversamente, sarà tutto molto più difficile. Non impossibile, Ma certamente difficile. Le parole che utilizziamo producono emozioni e vanno scelte con cura, così come il loro ordine, che deve rispettare il funzionamento del nostro cervello. Si tratta di tecniche scientifiche e molto efficaci. Vanno semplicemente apprese. E tu come ti approcci alle persone per conquistare la loro fiducia? Contattami se vuoi avere maggiori informazioni.😊 #fiducia #comunicazione #intelligenzaLinguistica

Dopo aver discusso del fenomeno del "ghosting" da parte dei selezionatori, esploriamo anche il suo contrario per meglio comprendere le motivazioni che possono portare un candidato a non rispondere più a un selezionatore. Basandomi sulla mia esperienza, le motivazioni possono essere molteplici e complesse. Cercherò di riassumerle considerando le più frequenti: 1️⃣ Migliori opportunità: Il candidato potrebbe aver ricevuto un'offerta di lavoro migliore da un'altra azienda e decide di concentrarsi su quella senza dare spiegazioni alla prima azienda. 2️⃣ Mancanza di interesse: Potrebbe essere che il candidato abbia perso interesse nel ruolo o nell'azienda. 3️⃣ Disagio nel comunicare un rifiuto: Alcuni candidati potrebbero sentirsi a disagio nel comunicare che non sono più interessati alla posizione, quindi scelgono di non rispondere affatto. 4️⃣ Paura del confronto: Alcuni candidati possono temere il confronto diretto con il selezionatore o di ricevere reazioni negative. 5️⃣ Situazione personale: Il candidato potrebbe aver affrontato un cambiamento improvviso nella sua situazione personale (come malattia, emergenza familiare, ecc.) che ha reso impossibile o poco pratico continuare con il processo di selezione. 6️⃣ Inesperienza o mancanza di consapevolezza: Alcuni candidati potrebbero non essere consapevoli delle aspettative del processo di selezione o delle "regole" di comunicazione professionale. 7️⃣ Mancanza di fiducia nel selezionatore: Il candidato percepisce che il selezionatore non è trasparente o non offre informazioni chiare riguardo alla posizione o al processo di selezione. Così come per i selezionatori, questa tipologia di approccio è considerato poco professionale e può avere un impatto negativo sulla reputazione del candidato. È sempre consigliabile comunicare apertamente e onestamente con i selezionatori, anche se ciò comporta la necessità di rifiutare un'offerta o interrompere il processo di selezione. Aggiungeresti altro? Fammelo sapere nei commenti 💬