Abbiamo il piacere di segnalare l’articolo dell’Avv. Luca D'Arco che, su Diritto e Giustizia, analizza la sentenza della Suprema Corte del 28 novembre 2024 n. 30628 in tema di fruizione dei permessi ai sensi della legge n.104/1992. 📖 Leggi l'articolo completo: https://lnkd.in/d-RUk3r5
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Il 21 novembre 2024, la Camera dei Deputati ha approvato il provvedimento “Salva Milano”, un passo cruciale per sbloccare i cantieri edilizi bloccati a Milano. Questo provvedimento mira a favorire la rigenerazione urbana e lo sviluppo economico della città, ma solleva anche alcune preoccupazioni. Ora, il disegno di legge passa al Senato per l’approvazione definitiva, prevista per dicembre 2024. Aspetti positivi: 🚧 Sblocca i cantieri edilizi bloccati. 🌆 Favorisce la rigenerazione urbana. 💼 Stimola lo sviluppo economico della città. Preoccupazioni: 🌱 Necessità di rispettare i principi di sostenibilità e legalità. 🏙️ Rischio di distorsioni urbanistiche e speculazioni immobiliari. 📜 Costruzione di nuovi edifici senza un piano particolareggiato. Conclusione: 👀 Monitoraggio attento da parte delle autorità locali e nazionali. ⚖️ Assicurare che i benefici siano equamente distribuiti. 🌍 Evitare impatti negativi sull’ambiente urbano.
👍 Salva Milano: arriva l’ok sull’emendamento ✅ Passa la proposta di modifica sull'interpretazione autentica delle norme 🔎 Il testo della pdl adesso sarà esaminato dalla Camera https://lnkd.in/dA2m-7ix
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SALVA CASA tra STATO & REGIONI - La Legge cd. Salva-Casa detta norme di dettaglio nella materia del governo del territorio la quale, come è noto, rientra nel campo della "legislazione concorrente" tra Stato e Regioni. L'art.177 della Costituzione stabilisce che: "nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato". Ora, la Legge Salva-Casa detta forse dei "principi fondamentali" o non piuttosto delle norme di dettaglio ? Il legislatore statale mentre, dopo ormai sessant'anni dalla Legge Ponte, non è ancora riuscito ad approvare una legge recante i princìpi fondamentali per la materia del governo del territorio continua però ad approvare leggi recanti, come il cd. Salva Casa, norme di dettaglio in questa stessa materia in cui la potestà legislativa appartiene tuttavia alle Regioni...
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Un altro interessante contributo nell'Osservatorio FinPA #OsservatorioFinPA #diritto #pubblicaamministrazione #finanza
La Corte costituzionale sulla legge Calderoli in materia di autonomia differenziata - Osservatorio
https://www.osservatorio-finpa.it
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🔸 Le novità di una legge procedurale che attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001.
Dai Lep ai tempi di attuazione: cosa c’è nel Ddl sull’autonomia differenziata
ilsole24ore.com
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Oggi spiego punto per punto i 7 profili di illegittimità della sentenza della Corte costituzionale sulla legge in materia di autonomia differenziata. Chiarimenti, esempi concreti e passaggi dei ricorsi delle regioni su ognuno dei 7 profili, per rendere più agevole la comprensione di un tema abbastanza complesso. Un vademecum per chi voglia essere informato su ciò che è accaduto e trovarsi pronto su ciò che potrà accadere. Su Valigia Blu https://lnkd.in/d7F_KdcF
Autonomia differenziata: tutte le parti “illegittime” della legge secondo la Corte Costituzionale
https://www.valigiablu.it
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Per chi fosse interessato, un mio breve commento alla sentenza della Corte costituzionale sull’autonomia differenziata (nell’attesa che la pronuncia sia resa pubblica).
L’autonomia differenziata dopo la sentenza della Corte costituzionale • Libertà e Giustizia
libertaegiustizia.it
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Il Ministero dell’Interno nel parere 25845/2024 chiarisce il rapporto tra legislazione nazionale e locale: le norme sui componenti della giunta comunale soppiantano i precedenti statuti locali. https://lnkd.in/dKTVnZTK #giuntacomunale #ministerointerno #normativa #statutolocale
Giunta comunale: le norme nazionali prevalgono sugli statuti locali
https://lentepubblica.it
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LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA PESANTEMENTE LA RIFORMA DELLA AUTONOMIA DIFFERENZIATA La Corte costituzionale ha pubblicato la sentenza integrale relativa all’autonomia differenziata, con la quale dichiara illegittime ampie e sostanziali parti della riforma promossa dalla maggioranza e dal governo di Giorgia Meloni per trasferire alle regioni maggiori poteri e prerogative finora gestite dallo Stato centrale. Il contenuto generale della sentenza era noto, perché ne era stata pubblicata una sintesi in un comunicato diffuso dalla stessa Corte il 14 novembre scorso. Come sempre accade, però, ci sono voluti alcuni giorni perché venissero redatte le cosiddette motivazioni, cioè le spiegazioni dettagliate con le quali la Corte illustra le sue decisioni. La sentenza integrale rende più esplicite le ragioni che hanno portato la Corte a ritenere illegittimi alcuni aspetti specifici della riforma. Di fatto impone modifiche alla legge, già approvata in via definitiva dal parlamento, e ne limita l’applicazione in modo significativo per alcune sue parti: significa che non sono ritenute in contrasto con la Costituzione solo a patto che vengano interpretate e applicate in una certa maniera. Nel complesso la riforma dell’autonomia differenziata ne esce sostanzialmente bocciata, e così com’è ora è evidentemente inutilizzabile dalle regioni che intendevano già avviare i negoziati con il governo per ottenere l’attribuzione di maggiori poteri. La sentenza integrale è ancora più drastica di quanto era stato ipotizzato sulla base della lettura del comunicato dello scorso 14 novembre, soprattutto perché esclude – anche se non in maniera categorica – che possano esserci significativi trasferimenti di competenze dallo Stato alle regioni sulle materie più importanti, come istruzione, energia, commercio con l’estero, ambiente, professioni, telecomunicazioni, porti e aeroporti. La sentenza è stata approvata in un clima di sostanziale unanimità (l’esito puntuale della votazione non è noto, ma si sa che due o tre giudici di orientamento più conservatore che avevano perplessità su alcuni aspetti della sentenza hanno comunque rinunciato a formalizzare il proprio dissenso).
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✅ Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario: la legge in Gazzetta Ufficiale 👉 Definiti i princìpi generali per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia
Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario: la legge in Gazzetta Ufficiale
lavoripubblici.it
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Cominciano finalmente ad emergere le serie criticità costituzionali della legge sullautonia differenziata delle regioni
Professore ordinario di Diritto costituzionale e pubblico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza"
Leggeremo con attenzione le motivazioni, naturalmente, ma, secondo quanto viene anticipato, la Corte costituzionale fa a coriandoli la legge n. 86 del 2024 sull'autonomia differenziata. Ancora una volta, dopo la sentenza n. 303 del 2003, è la giurisprudenza costituzionale a dovere rimediare a formule normative mal pensate e mal applicate, con una decisione che si preannuncia come "di sistema" in merito ai traballanti rapporti tra i diversi enti territoriali.
CC_CS_20241114180612.pdf
cortecostituzionale.it
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