🍿 Come è partito questo 2024 ai botteghini cinematografici italiani? 🤔 Bene, ma non benissimo. 👉🏻 Se i numeri nel complesso non sono eccezionali (-22% sugli incassi di gennaio 2019), ci sono stati diversi titoli che hanno performato ben al di sopra delle aspettative: • Il ragazzo e l’airone • Succede anche nelle migliori famiglie • Perfect Days • Pare parecchio Parigi • I soliti Idioti 3 • Povere creature! 🇺🇸Quello che è mancato è stato il prodotto americano: non c’è stata nessuna nuova uscita di peso sul fronte dei blockbuster hollywoodiani. 🇮🇹 A compensare almeno in parte all'assenza di titoli USA sono stati i film italiani che hanno totalizzato 22,6 milioni con una quota di mercato del 37,6%. Dunque, meglio delle produzioni americane che hanno pesato per il 29%. 🇯🇵 Dopo Italia e Stati Uniti, la terza nazionalità per quota di mercato è stato il Giappone che, grazie a "Il ragazzo e l’Airone" e "Perfect Days", è valso per il 17% 🎬 Nel dettaglio, dal 1° al 31 gennaio 2024, i cinema italiani hanno registrato: 💶 60.305.981 euro 🙍🏻♀️ 8.564.615 presenze ⬆️ +7,5% su dicembre 2023 ⬆️ +22,6% su gennaio 2023 ⬇️ -22,5% su gennaio 2019 #BoxOfficeItalia #incassi #cinema
Post di Valentina Torlaschi
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🍿 Maggio è stato un mese pessimo per i botteghini dei cinema italiani con: 💶 24,2 milioni di euro di box office 🙍🏼♀️ 3,3 milioni di presenze Tutti segni meno: ⬇️ -50% su maggio 2019 ⬇️ -40% su maggio 2023 ⬇️ -19% sul già debole aprile 2024 👉🏻 Considerando nel complesso i primi 5 mesi dell'anno, dal 1° gennaio al 31 maggio 2024, il mercato theatrical segna: ⬇️ -1,4% sul 2023 ⬇️ -33,2% sul 2019
Il punto sul box office italiano: il mese di maggio 2024 - Box Office
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Spesso sul botteghino italiano si fanno analisi 'facili'. Tipo: è la settimana di Sanremo, quindi il box office deve essere di basso livello. In realtà, non è di basso livello (quasi il doppio rispetto a un anno fa), ma chiaramente manca qualcosa per tornare ai livelli prepandemia (inutile dire, manca il prodotto). E se Povere creature! e Tutti tranne te continuano a dominare (ma non possono certo ottenere sempre i risultati delle prime due settimane), gli altri sono molto dietro, come ormai è evidente da giorni. La mia analisi e tutte le cifre qui:
Povere creature! ancora primo nel box office di mercoledì 7 febbraio - CineGuru
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Settembre 2024 non è stato un mese particolarmente brillante per le sale italiane. Dopo l’estate migliore di sempre, il mese scorso i nostri cinema hanno registrato una frenata, incassando solo 27.633.980 euro per 4.317.157 presenze. Ovvero, -34% su settembre 2023 (quando i titoli più visti erano stati Oppenheimer, The Nun 2 e Assassino a Venezia) e -45% su settembre 2019 (quando in cima al box office c’erano Il re Leone, IT 2 e C’era una volta a Hollywood). Negativo anche il confronto con il mese precedente con -15% sul box office di agosto 2024 (per le presenze, invece, il calo è di solo il -1,8%).
Il punto sul box office italiano: il debole mese di settembre 2024 - Box Office
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I numeri non sono tutto, e questo credo di averlo ripetuto più volte. I numeri però possono essere un ottimo spunto di riflessione per analizzare l'attualità e quello che ci succede intorno. Cinema, ovviamente, compreso. E quindi partiamo da qui. Il primo numero che voglio citare è 14. Perché sono 14 i film che sono arrivati, o ritornati, ieri in sala. Come la settimana scorsa, abbiamo film nuovi, assolute prime visioni, una serie tv (Dostoevskij dei fratelli D'Innocenzo: ve la consiglio) e alcuni titoli animati. E a proposito di animazione: in cima al nostro box office continua a esserci Inside Out 2, con 308.866 euro (in totale ha superato i 39 milioni ed è ormai prossimo ai 40). Al secondo posto, invece, c'è un horror, Immaculate, con 46.998 euro. È una delle nuove uscite. Come potete vedere, tra i due film c'è una distanza enorme. Ma il vero dato, il vero numero, per me non è questo. Se sommiamo gli incassi dei film che si trovano dalla seconda alla decima posizione del botteghino, il totale sarà 154.748 euro. Che è poco più della metà di quanto ha guadagnato Inside Out 2. Fermiamoci un momento e riflettiamo su questo. Nel complesso, il nostro cinema sta sopravvivendo grazie alle eccezioni. Non a un'idea comune e condivisa. Non grazie a una struttura organizzata ed efficiente. Il terribile ritardo dei finanziamenti pubblici e del tax credit è solo uno dei motivi di questo andamento. Non può essere ignorato, ma non può essere nemmeno visto come unico e assoluto colpevole. Andiamo avanti. Un altro dato interessante è la presenza al decimo posto del box office di Palazzina Laf di Michele Riondino. È uscito per la prima volta al cinema il 30 novembre 2023. Quasi otto mesi fa. Incasso: 5.513 euro. Dei 14 nuovi (o quasi nuovi) film arrivati ieri in sala alcuni sono programmati in una manciata di sale (e per manciata di sale, intendo letteralmente una manciata di sale: tra le cinque e le dieci). La situazione, insomma, è questa. Festival, anteprime, attività stampa, tour nelle sale: tutto funziona finché, banalmente, non funziona più. Ed è importante cominciare a pensarci, a un certo punto. A pensarci, preciso, in modo serio. Lo stiamo facendo? Non mi pare.
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E' ormai evidente che c'è un problema da analizzare nel botteghino italiano di questi ultimi due mesi. Se prendiamo in effetti alcuni titoli americani, che in patria hanno funzionato bene (o comunque hanno dato un contributo non indifferente al box office), e li confrontiamo con i risultati italiani, che magari non raggiungono neanche i 500.000 euro, capiamo che c'è un problema. E direi che è nel pubblico, che magari lo 'sforzo' di andare al cinema d'estate per Inside Out 2 (e altri grandi blockbuster) lo fa, ma per film americani medi (anche se in alcuni casi parliamo di titoli che oltreoceano superano i 100M di incasso) invece non si muove. E tutto questo rende molto difficile dar vita a una vera stagione estiva in Italia, anche se gli oltre 40M raggiunti da Inside Out 2 possono ingannare. I dati e le mie opinioni li trovate qui:
Inside Out 2 oltre i 40M dopo il weekend 11-14 luglio - CineGuru
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Aprile non è stato un mese esaltante per il box office italiano. Nel mese sono stati infatti incassati 29,8 milioni di euro per un totale di 4,2 milioni di presenze. Dal 1° gennaio al 30 aprile 2024, il mercato theatrical italiano di questo primo quadrimestre ha registrato un box office di 165,7 milioni di euro per 23,6 milioni di presenze. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, siamo a +8,6% sugli incassi e +9,6% sulle admission; l’andamento del mercato sta dunque un po’ rallentando, visto che il mese scorso si viaggiava a +25% sugli incassi e +25,7% sulle presenze. Rispetto al 2019, poi, questi primi quattro mesi segnano -29,8% sugli incassi e -35,9% sulle presenze, mentre a marzo la forbice era più stretta (-22% sul box office e -28,8% sulle admissions).
Aprile non è stato un mese esaltante per i nostri cinema. Nel mese sono stati infatti incassati 29,8 milioni di euro, ovvero -32% sul 2023 e -51% sul 2019
Il punto sul box office italiano: il mese di aprile 2024 - Box Office
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Le più grandi media company del mondo hanno ricevuto recensioni contrastanti nel 2023.Prima le buone notizie. Gli introiti al botteghino, secondo Box Office Mojo, sono saliti del 21%, fino a raggiungere gli 8,9 miliardi di dollari. Tra i film che hanno incassato di più ci sono Barbie (1,4 miliardi a livello globale) di Warner Bros. Discovery e il tandem di Universal Pictures Super Mario Bros. – Il film (1,4 miliardi) e Oppenheimer (975 milioni). Numeri che ancora non riportano l’industria al picco del pre-pandemia – 11,9 miliardi nel 2018, quando in testa alla classifica degli incassi c’era Black Panther -, ma che mostrano una forte ripresa rispetto al 2020, quando la pandemia fece crollare le vendite di biglietti dell’80% e portò a un incasso totale di 2,1 miliardi. I due film sul podio del botteghino mondiale ha contribuito a spingere Comcast, prima media company al mondo e società madre di Universal, al numero 40 della Global 2000, la classifica di Forbes delle più grandi aziende quotate al mondo, con un balzo di 11 posizioni rispetto all’anno scorso.Questi successi hanno aiutato il titolo di Comcast a guadagnare il 29% lo scorso anno. Anche il settore dei media, in generale, ha ottenuto buoni risultatii. Ora le cattive notizie. Il mercato della pubblicità televisiva, che dirigenti come David Zaslav, amministratore delegato di Warner Bros. Discovery, pensavano si sarebbe ripreso nella seconda metà dell’anno, è rimasto debole. In una conferenza con gli investitori del novembre 2022, Zaslav parlato di come gli acquisti pubblicitari fossero peggiorati rispetto al periodo della pandemia.Fox, l’ottava media company per dimensione, è quella che ha fatto meglio su questo fronte, con un calo dell’1,6%, grazie a un palinsesto ricco di programmi sportivi. Walt Disney, che l’anno scorso ha celebrato il centenario, ha registrato uno dei cali più marcati tra le aziende in classifica ed è scivolata dall’87esimo posto dell’anno scorso al 155esimo del 2024. L’amministratore delegato di Disney, Bob Iger, durante la conferenza sui risultati del terzo trimestre ha annunciato un taglio delle spese sulle produzioni future per rimediare. “Siamo concentrati sul miglioramento della qualità dei film e dei dati economici”, ha detto. “Non pensiamo solo a ridurre il numero di titoli, ma anche il costo di ciascun titolo”.RR Digital Academy Comcast The Walt Disney Company Bob I. #pubblicita #adv #cinema Fox Corporation David Zaslav #mediacompany Ebiquity Italia #produzione Warner Bros. Discovery https://lnkd.in/drGxkmcp
Quali sono le più grandi media company del mondo: Comcast davanti a tutti, Disney paga l'anno nero al cinema
forbes.it
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E' ovviamente importante che ci sia un fenomeno come Inside Out 2 che traina tutto il Mercato mondiale. Ma, per quanto riguarda il box office nordamericano, è fondamentale che ci sia anche un ottimo esordio come A Quiet Place, soprattutto se lo confrontiamo con i risultati che (non) sta ottenendo in Italia. Ed è utile avere anche altri due titoli che danno al Mercato più di 10M al loro debutto, anche se uno di essi (Horizon di Kevin Costner) farà perdere soldi ai suoi produttori. Tutti i dati e la mia opinione qui:
Inside Out 2 ancora in testa - CineGuru
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Che cosa succede quando escono così tanti film, ogni settimana, al cinema? Gli esercenti sono costretti a fare una scelta. Se un film va male, o non va come speravano andasse, devono toglierlo per fare posto a un'altra delle nuove uscite. Lo fanno perché hanno bisogno di incassare per rimanere aperti - pensiamo alle sale di città, che devono sostenere costi elevati, ma pure alle grosse catene. L'unica certezza, in questi giorni, è rappresentata da Inside Out 2, che continua la sua corsa verso i 40 milioni di euro (li supererà oggi). Tutti gli altri film, a cominciare da Fly me to the moon con Scarlett Johansson e Channing Tatum, stanno andando male. Ed è un problema. È un problema perché, come dicevo prima, in assenza di una linea editoriale forte gli esercenti si sentono quasi in dovere di cambiare. E in questo clima qualunque risultato, anche il più piccolo, è fondamentale. I rapporti tra distributore e spettatori sono sempre più stretti, perché non tutti gli esercenti sono pronti a scommettere e a investire più di tanto nelle decisioni di qualcun altro. Quindi il doppiaggio e la qualità dell'adattamento, per esempio, diventano centrali nel dibattito pubblico. Così come diventa indispensabile un tempo maggiore per la comunicazione. Credo che però la cosa più interessante, in questa situazione, sia un'altra. A parte poche eccezioni, molti cinema non si impegnano più di tanto nella promozione dei titoli che hanno in cartellone. E, ancora peggio, non si impegnano nel costruire una comunità di persone pronte a seguire la loro programmazione. È abbastanza assurdo visto che quando succede i risultati si vedono abbastanza velocemente. Penso al Beltrade a all'Anteo a Milano; penso al Modernissimo della Cineteca di Bologna, riaperto e rilanciato da relativamente poco ma già a pieno regime; penso al Troisi a Roma, che è riuscito - andando in controtendenza - a conservare un pubblico per le proiezioni dopo le 21:30. Il cinema, se parliamo di comunicazione, funziona come una piramide. La base, data dai distributori, è fondamentale. Ma anche gli altri livelli - addetti ai lavori, stampa, esercenti - sono importanti. Dovremmo tornare a concentrarci sulle piccole cose. (In foto: Piazza Maggiore piena di persone per la proiezione di Babylon di Damien Chazelle organizzata dalla Cineteca di Bologna. Scatto di Lorenzo Burlando).
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Se qualcuno si stesse chiedendo che fine hanno fatto le rom-com, nell'ultimo numero di Box Office Italia (https://lnkd.in/dud3ActW) abbiamo analizzato questo genere nel dettaglio prendendo in considerazioni gli ultimi 10 anni. Il risultato è un articolo che analizza in profondità il trend cinematografico legato alle commedie romantiche, senza perdere di vista gli elementi più "nascosti", piattaforme streaming comprese. Qui l'articolo integrale
Che fine hanno fatto le rom-com al cinema? - Box Office
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