Muschio Selvaggio ha introdotto un nuovo format: dibattitini. È interessante, perché non ci sono tante cose di questo tipo su YouTube Italia. MA non sono convinto. Due squadre si contrappongono su un argomento, andando anche a commentare delle affermazioni specifiche, e difendendo le posizioni della propria squadra. Una specie di ciao Darwin serio? Non so. Secondo me i difetti sono due. Innanzitutto il copione è prevedibile. Prendiamo come esempio un format simile, Middle Ground di Jubilee. In quel format persone di squadre diverse reagiscono ad alcune affermazioni, proprio come in dibattitini. Una voce enuncia la proposizione (in poliamorosi vs monogami un’affermazione era “il patriarcato è alla radice della monogamia”), e le singole persone partecipanti si fanno avanti a parlarne solo se sono d’accordo con l’affermazione. In un secondo tempo vengono raggiunte dai contrari. La cosa più interessante non è solo “chi vince lo scontro di idee”, bensì il fatto che alcune affermazioni proposte possono essere ambigue. Può essere che in alcuni casi la persona rappresentante di una squadra si trovi a essere in parte d’accordo con la squadra avversaria. Alla fine, partendo da un titolo polarizzato, di solito si arriva a vedere che la realtà è più sfaccettata e che c’è la speranza di un terreno comune. E questo è il secondo difetto: la mancanza di una storia di trasformazione. Parlando di ciao Darwin, gira sui social un reel in cui Bonolis risponde alle critiche di Alessandro Cecchi Paone (“Ciao Darwin è scivolato nella volgarità”) con un'uscita paracula ma rivelatoria. "Sai che cos'era Darwin?" dice Bonolis. "Era un varietà che aveva una volontà di fondo sottilissima, che era quella di cercare di scrostare un pochettino la grande menzogna che viviamo quotidianamente, dove ci dicono che c'è da una parte il bene e da una parte il male, dove continuamente ci dicono che dobbiamo avere dei nemici, che sono quelli diversi da noi." Ecco, non sono riuscito a capire la "volontà di fondo" di dibattitini. La polarizzazione ci piace o non ci piace? Mi sembra che l’unica affermazione di valore che si possa dedurre da questa prima puntata sia che le interruzioni dei talk show sono il male, ed è necessario fare di tutto per eliminarle – forse ancora in una logica di contrasto verso Fedez, che notoriamente interrompeva tutti gli ospiti del podcast. Alla fine però sembra solo un tentativo di disinfettare le idee, di presentarle nella maniera più pulita possibile. Tutte le persone restano della propria opinione, e vengono espressi concetti anche un po’ elementari. È come un dibattito presidenziale senza i presidenti, senza la posta in gioco della politica nazionale. Un po’ mi ha ricordato certi programmi elettorali che si vedono sulle web tv. Provocazione: se deve essere così almeno buttatela in caciara.
Post di Valerio Casanova
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E tu conosci Filippo_ccc? Lo ammetto, fino all'altra sera la risposta era no! È stato mio figlio a farmelo scoprire. 😓 Era un po' giù di morale perché il torneo di tennis non era andato come sperava, e mi ha chiesto se potevamo guardare qualche video di Filippo_ccc. "Chi?" ho risposto io. "Dai papà, seguilo! Mi mette di buonumore e mi fa dimenticare del torneo. Lo guardo spesso quando ho bisogno di ridere un po'." Se vi state chiedendo se gli #influencer o i creator spariranno, vi assicuro di no. Anzi, penso che il loro ruolo diventerà sempre più centrale, anche per le PMI. 👉 Per la mia esperienza, sono un ottimo filtro, prima ancora di essere un amplificatore, in questo grande marasma di messaggi presente in ogni mercato. L'hardware, in questo contesto, può essere un po' di tutto: uno smartphone, un tablet o anche la TV, che viene usata sempre di più per connettersi a servizi di streaming. E tu, segui Filippo Caccamo? Be', io da venerdì sì. Questo semplice episodio con Filippo_ccc è solo un esempio di come viviamo in un contesto quotidiano in rapida evoluzione. Mi ha fatto riflettere su quanto sia essenziale restare sempre aggiornati. Nel mondo del lavoro, come nella vita di tutti i giorni, affidarsi a metodi obsoleti può rivelarsi non solo dispendioso ma anche inefficace. La storia di una serata trascorsa a guardare video divertenti su internet con mio figlio, in qualche modo, mette in luce l'importanza di adattarsi e di cercare continuamente nuove soluzioni. In un'epoca caratterizzata da cambiamenti rapidi e costanti, prendersi il tempo per aggiornarsi e sperimentare nuove strategie è fondamentale per non rimanere indietro. La tua azienda è pronta ad esplorare le novità?
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ICHNUSA E SINNER: BRAVI, MA NON STRAORDINARI. Nelle ultime settimane ci sono stati due episodi che sono diventati virali e che a mio avviso sono molto utili per comprendere come sia diventato semplice da parte dei "brand" rendersi unici e far parlare di sè, ma soprattutto come sia sempre più evidente che non solo i lettori,i consumatori, ma anche i professionisti siano sempre meno attenti, informati, critici e facilmente influenzabili. O anche: come chi si occupa di comunicazione sa perfettamente che la "memoria sociale" dimentica in tempi brevissimi. (E qui potrebbe aprirsi un bel dibattito sul bombardamento informativo, sulla scarsa qualità dei contenuti e sul nostro livello di attenzione). Mi riferisco alla recente campagna di Ichnusa e all'episodio di Sinner che invita un raccattapalle a ripararsi sotto il suo ombrello durante la partita. Due esempi che sui social hanno - come al solito - spopolato, cavalcando i due temi molto popolari (soprattutto per le aziende) della "sostenibilità" e della "gentilezza". (Temi facilissimi per creare adesione, difficilissimi da dimostrare con coerenza). Dando per scontata la buonafede sia di Sinner che di Ichnusa che in comune hanno una attenzione battente nel posizionare (e comunicare) i propri valori (ultima in ordine cronologico la risposta di Sinner all'ospitata a Sanremo...), vale solo la pena far notare che in questi due episodi non c'è nulla di "nuovo" da raccontare. E la mia ormai nota "puntigliosità" mi ha fatto recuperare due episodi assolutamente analoghi (per non dire "malamente scopiazzati"). Di certo, questo tipo di comunicazione fa bene ai loro sponsor e alle vendite, ma è preoccupante che non sporcare ed essere gentili siano messaggi ritenuti "eccezionali".
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Ottobre tra piogge e cieli grigi, ma anche tra le pagine del nuovo numero de Il Bullone! In questo numero parliamo, tra tanti temi, anche di ascolto. Ascoltare è per me sia professione che necessità. Ascoltare, come ho scoperto nel tempo, è la chiave per accedere al mondo dell’Altro, di chi ci sta davanti. Ma a volte, è anche una porta d’accesso al nostro di mondo, al nostro stesso “cuore del cuore”. A pagina 10 trovate qualche mia parola sul tema. 🫂
Ottobre... Dolcetto o scherzetto? Iniziamo noi, con Il Bullone numero 88! 📰🎃 In questo mondo in fiamme che rifiuta l’indifferenza e si batte per l’ascolto e l’accoglienza, rimaniamo sensibili. 👉🏼 Questo mese, Il Bullone vuole dare voce alle nuove generazioni, interrogandosi a partire dai recenti fatti di cronaca. Cosa significa ascoltare l’altro? Le nostre relazioni possono definirci? Chi o cosa è la tua casa? 📌 Nella prima inchiesta del numero 88 del Bullone, i B.Liver raccontano la grande sfida dello stare insieme. Ascoltare o Ascoltarsi? Al grande dilemma, Il Bullone risponde. 📌 E non perdetevi le interviste a Chiara Gamberale, scrittrice, conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva e autrice televisiva italiana, e a Don Claudio Burgio, fondatore e presidente dell’Associazione Kayros e cappellano dell’Istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano. 📌Amicizia, amore e relazioni. Il Nodo Magico Ispirandoci all’omonimo libro di Cristina Dell’Acqua, autrice e vicepreside dei licei del Collegio San Carlo, di cui trovate un’intervista a pagina 16, ci addentriamo nel magico mondo delle relazioni, degli incontri e dei nodi che ci cambiano, per sempre. ❓Dov’è casa mia? “Ma quale casa mia, ma quale casa tua” cantava quest’anno Ghali a Sanremo, e dunque i B.Liver costruiscono le loro grandi case comuni, arredandole con sorrisi, carezze, lacrime e segreti. Grazie a una fantastica intervista a Jonathan Bazzi, giovane volto della narrativa italiana, autore di Febbre, finalista del Premio Strega 2020, addentriamoci nella ricerca di un’identità collettiva, a partire dalla dimensione dell’ “abitare”. 🏡Il Bullone cerca casa disperatamente... il primo mattone ce lo mettiamo noi, da pagina 24! 📌 La B.Liver Story di questo mese è quella di Angelica Ferraro, che racconta che racconta la ricerca di una diagnosi e di una causa da una patologia immunologica. Trovate la storia di Angelica a pagina 23. 📲 Scarica l’ultimo numero del giornale qui: https://lnkd.in/d_8G9xwA #ilgiornale #bullone #mensile #ottobre #articoli #lettura #bliver #voce #ragazzi #bliver
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LIBRI – Il libro di Angelo Carotenuto esplora i lati oscuri dei protagonisti di competizioni canore, raccontando il disagio di una società di adulti fragili, convinti che invece la fragilità sia dei giovani https://lnkd.in/gpEEGvmi
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Un #libro sul #giornalismo che ha il ritmo di un thriller, la forza narrativa di un romanzo d’avventura, la verità (certo, quella dal punto di vista dell’autore) di chi ha vissuto dall’interno i fatti che racconta, i retroscena che svela. "Traffic – La corsa ai clic e la trasformazione del giornalismo contemporaneo" (uscito per Altrecose nella traduzione di Andrea Grechi), racconta gli anni formidabili degli albori del giornalismo online, e spiega, esempi alla mano, la sua crisi attuale Nel mezzo, tante storie che si intrecciano, e tanti personaggi, tra ascese inattese e cadute anche drammatiche A firmare il libro è Ben Smith, che ha vissuto da protagonista gli ultimi 25 anni nel mondo dei media, dall’esplosione dei blog a quella di Twitter, dal sito Politico al boom (prima del tonfo) di BuzzFeed News, fino al New York Times e alla sua ultima creatura, Semafor. Moltissimo è cambiato nel mondo del giornalismo negli ultimi 30 anni, tanti modelli sono saltati, tante previsioni si sono rivelate errate: i social e gli algoritmi dei motori di ricerca hanno sconvolto la fruizione dei contenuti (giornalistici e non) da parte delle persone, e nessuno sa davvero come ci “informeremo” tra 10 anni (resteranno solo divulgatori e creator?)… Tra chi, oltreoceano ma non solo, si è occupato di comunicazione digitale in ambito giornalistico, certo non mancano le responsabilità. Di certo, leggendo Traffic, la sensazione è che c’è stato un momento, all’inizio del terzo millennio, in cui una rivoluzione nel giornalismo sembrava possibile. Presto, però, quel sogno utopico si sarebbe frantumato, anche a causa degli errori commessi da molti di quei sognatori... su ilLibraio.it parlo di una delle letture che più mi ha colpito (e divertito) quest'anno... https://lnkd.in/dkdDX5sj
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Perché Cruciani va in tutti i podcast? Ammetto che Giuseppe Cruciani suscita in me sentimenti discordanti e contrapposti: adoro il suo essere controcorrente, non sempre sono d'accordo con le sue posizioni. Ma non è questo il tema che voglio affrontare. Cruciani va praticamente ovunque lo invitino. E, credo, quasi sempre ci va gratis o con un rimborso spese. Ma attenzione: non va (solo) nelle trasmissioni televisive, ma va soprattutto nei podcast, anche quelli meno conosciuti e in fase di lancio. Ormai nei podcast, e anche nelle live di Twitch o YouTube ci vanno praticamente tutti, perché hanno capito che alcune di queste portano molta più visibilità rispetto alle trasmissioni televisive, ma lui è stato tra i primi a prestare la sua immagine, molto nota, anche in contesti al di fuori della sua tradizione audience. Strategia? Sì, sicuramente, perché ha capito, prima di altri, che per conquistare le nuove generazioni è più importante essere ospite da Dario Moccia o a Gurulandia piuttosto che andare a Piazza Pulita. Ma è anche, credo, attenzione al mondo che cambia e dal quale, nonostante i suoi 58 anni non vuole stare fuori. Io stessa cerco sempre di capire cosa piace ai giovani, anche a livello musicale, non solo perché ho una figlia adolescente e non voglio creare una barriera tra me e lei, ma anche perché guardare ciò che fanno i giovani significa guardare il futuro. Cosa ne pensate? Non di Cruciani, intendo, ma della sua strategia di costruzione del suo personal brand?
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...“Ultimo Uomo nasce nel 2013 da un’idea di T. Small e D. Manusia”... Da oggi, 27 dicembre 2024, sono abbonato a Ultimo Uomo in conseguenza di un dono 😁 Grazie Adriana, regalo perfetto 😘 Riporto quanto viene inviato ai nuovi abbonati, qui: ...“Tim aveva diretto VICE Italia, e Daniele aveva una rubrica di calcio sullo stesso giornale che si chiamava Stili di Gioco ... Pian piano abbiamo trovato la nostra voce e la nostra linea editoriale: i pezzi sono diventati 5 a settimana, poi 15, poi 20. ... Da quando siamo diventati indipendenti (i) podcast sono rientrati dentro Ultimo Uomo. Fino al 2022 Ultimo Uomo non è mai stato indipendente ma ha sempre avuto dei proprietari esterni. Prima Alkemy, un’agenzia di comunicazione che ha deciso di investire su di noi all’inizio, e poi dal 2018 Sky Sport. A ottobre del 2022, però, abbiamo recuperato il sito da Sky: siamo diventati indipendenti. ... Vi abbiamo chiesto aiuto e per ora ce la stiamo facendo, un abbonamento alla volta: ognuno è importante. Soprattutto, sostieni la nostra idea di giornalismo. Un giornalismo in cui un pezzo ben fatto in ritardo è meglio di un pezzo approssimativo in anticipo. ... Vogliamo essere il più possibile rigorosi, equilibrati, sopra le parti, ma senza rinunciare alla nostra soggettività. ... Un giornalismo in cui si faccia critica. E che ricordi che i veri “clienti” sono i lettori: non gli inserzionisti, non le piattaforme social. Ma anche: un giornalismo in cui lo stile è importante, perché leggere di sport significa prolungare il tempo del gioco nella nostra vita. E questo tempo deve essere bello, piacevole, gli avverbi devono stare al posto giusto. Non ci piace la superficialità, l’approssimazione e non ci piace l’eccessiva serietà. Per questo ci prendiamo la libertà di fare articoli anche leggeri e ironici, perché il mondo sportivo - specie quello calcistico - tende a prendersi fin troppo sul serio. ... Crediamo ancora nei presupposti che ci hanno spinto all’inizio ma crediamo anche in tutto quello che vogliamo fare in futuro: coprire di più e ancora meglio l’attualità; raccontare meglio la diversità e gli sport che non sono il calcio... Per continuare a raccontare la cultura attraverso lo sport, e lo sport attraverso la cultura. E finalmente, grazie a voi, grazie a te, possiamo farlo insieme.”... ✅ Non è la prima volta che in un post riprendo questo media, per me, rilevante. Ringrazio la redazione di Ultimo Uomo per avere scelto, di permetterci, di sostenere una idea di giornalismo. Ritengo che in 𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔 manchino molte domande. Di conseguenza continuano a mancare troppe risposte adeguate. Roberto Amministratore Worm srls #megliodiprima #economiacollaborativa #PrevenzioneCivile “Esistono due tipi di calciatori. Uno che tira in porta per tirare. E uno che tira in porta per fare gol” Sergio Santarini, ex calciatore, ex allenatore (Maestro, nda)
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Oggi è il giorno! Il giorno in cui iniziamo a pubblicare periodicamente i ❤️️BeSafeX: Con l’arrivo del Natale e le vacanze alle porte, le puntate in diretta si prenderanno una pausa… ma i contenuti no! Infatti potrete rivivere tutti gli emozionanti speech che sono andati in scena dal vivo in ❤️️BeSafeX a Bologna nel mese di ottobre. Inauguriamo questa carrellata con un contributo speciale di Elisabetta Mauti che, svelandoci la vera storia del Cavallo di Troia, ci racconta di come le idee si possono introdurre e portare al di là delle mura, usando stratagemmi comunicativi, progettualità e conoscenza. Scoprirete come il potere dello storytelling può abbattere le mura più alte, proprio come nel mito del Cavallo di Troia. Una chiave di lettura che non troverete altrove, perfetta per riflettere e agire con consapevolezza. Il potere delle favole, dello storytelling ben costruito, infatti vale per i bimbi come per gli adulti perchè, come amiamo citare «Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro sanno già che esistono. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere». G.K. Chesterton. E la Salute, la Sicurezza, la Sostenibilità nelle aziende è la nostra favola, in cui noi non raccontiamo quanto siano importanti, ma quanto sia possibile portarle , ottenerle e coccolarle in azienda come nella vita! Non perdetevi questa prima puntata: buona visione! 👉 Cliccate qui https://lnkd.in/dG2WaduF e scoprite la prima puntata di questa straordinaria serie! Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate e iscrivetevi al canale YouTube per non perdervi i prossimi video: https://lnkd.in/dCuXeDQh #ACTSAFE ➡️ #THINKSAFE ➡️ #BESAFE
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Non ho la soluzione, ci mancherebbe altro. Però ho, da tempo, diverse sensazioni, e la principale è un fastidio crescente per i #socialmedia e per il tipo di società che inducono. Qui, in foto, c'è #FabioRovazzi che, indubitabilmente, è uno di quelli che i social li sa usare. Fin troppo: per lanciare la nuova canzone, finge che gli rubano lo smartphone utilizzato per il live, poi senza fare una piega confessa che si è trattato di una Rovazzata, una trovata pubblicitaria, il colpo di genio di chi prende in giro il pubblico che nemmeno se ne accorge. Altro campo, ma sempre restiamo in modalità social. Uno degli attivisti di #UltimaGenerazione che ieri ha invaso i campi del #ForoItalico mentre la gente lo fischiava, e dunque fischiava apertamente il suo comportamento, parlava insistentemente del suo "senso morale", come se la sua morale bastasse per offendere quella collettiva. C'è un crescente bisogno di verità, e i social non sanno proprio come soddisfarlo, anzi se ne allontanano sempre più. Vero, i social siamo noi, e ancora pochi sono tornati alla modalità più serena, il #CardinaleZuppi non sembra abbia un vasto pubblico quando dice che "c'e'un grande bisogno di noi". C'è anche un gran bisogno di tempi, più lenti, non dico saggi, e modi, più garbati, diversi. Intanto bisognerebbe cominciare a schierarsi, non pensare che il proprio senso morale debba essere imposto agli altri. Altrimenti ha ragione chi, come #CoryDoctorow, un esperto di social, dunque uno sgomento per la deriva che stanno prendendo portando anche noi al largo, ha ragione quando parla di #ENSHITTIFICATION , termine che non ha molto bisogno di traduzione. Oppure, seguendo la moda, basterebbe pubblicare una bella fila di emoticon 💩 💩 💩 💩 💩 per spiegarsi.. Lo sport dovrebbe diventare più sociale e meno social, e in fretta invece di confondere i ruoli con tifosi che stilano i programmi e le società che cantano in curva. Prendiamo #ThiagoMotta: mai una parola fuori posto, nemmeno quando ha detto ha detto che il #Bologna è la squadra #rompicoglioni della Serie A: facciamo il bene del calcio, intendeva, portando una novità. Poi quando i tifosi. festeggiando la Champions, si sono messi a cantare un coro contro la Juve non ha partecipato e tutti in automatico hanno pensato: allora, è vero, va a Torino, Nessuno che abbia avuto il dubbio che gli sia sembrato insensato parlare di altri per fare festa: per i social c'è sempre un altro, un loro da sbeffeggiare, per non parlare di noi. Thiago ha sempre esaltato questa stagione: parlando dei giocatori li ha sempre avvicinati alla gente del Bologna, dando un senso di comunità a un'annata magica che tale resterà se lui, come suo diritto, dovesse anche decidere di cambiare panchina. Fin qui, il calcio. Per il resto, aspettiamoci il peggio, purtroppo, per la volata già stanca, e stancante, per le elezioni europee. Nessuna idea di Europa, nessuna idea collettiva, la sola opzione possibile quella di imporre il proprio senso morale agli altri
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‘Le teorie economiche classiche, il maistream che parla solo di Pil. Tutto bene, ma il presente racconta un’altra storia. Fatta di fragilità, disuguaglianza e bisogno di ascolto.’ L’intervista ad Alessia Borrelli, Persone, Cultura e Sostenibilità di Gruppo Assimoco. Il nostro modo di fare impresa. #Benefit #cooperazione #benecomune #protezione #svilupposostenibile
Le teorie economiche classiche, il maistream che parla solo di Pil. Tutto bene, ma il presente racconta un’altra storia. Fatta di fragilità, disuguaglianza e bisogno di ascolto. È di questo che vuol parlare Alessia Borrelli del Gruppo Assimoco nella nuova puntata della rubrica di VITA dei Sustainability portrait e di come nel concreto la compagnia intende perseguire finalità sociali. Leggi l'intervista 👉 https://lnkd.in/eBU_Y3Ec Nicola Varcasia Mirko Trentin Sonia Conti Mirella Maffei Roberta Nembri Alessandra Lorizzo Raffaella Castagnasso Silvia Camillo Maria Teresa Nicolini Elisabeth Cellie Erika Mora Patrizia Garrò Rosa Pernice Valeria Zofrea Bianca Maria MATTIA Anna Andriulli
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