Post di Valerio Casanova

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Muschio Selvaggio ha introdotto un nuovo format: dibattitini. È interessante, perché non ci sono tante cose di questo tipo su YouTube Italia. MA non sono convinto. Due squadre si contrappongono su un argomento, andando anche a commentare delle affermazioni specifiche, e difendendo le posizioni della propria squadra. Una specie di ciao Darwin serio? Non so. Secondo me i difetti sono due. Innanzitutto il copione è prevedibile. Prendiamo come esempio un format simile, Middle Ground di Jubilee. In quel format persone di squadre diverse reagiscono ad alcune affermazioni, proprio come in dibattitini. Una voce enuncia la proposizione (in poliamorosi vs monogami un’affermazione era “il patriarcato è alla radice della monogamia”), e le singole persone partecipanti si fanno avanti a parlarne solo se sono d’accordo con l’affermazione. In un secondo tempo vengono raggiunte dai contrari. La cosa più interessante non è solo “chi vince lo scontro di idee”, bensì il fatto che alcune affermazioni proposte possono essere ambigue. Può essere che in alcuni casi la persona rappresentante di una squadra si trovi a essere in parte d’accordo con la squadra avversaria. Alla fine, partendo da un titolo polarizzato, di solito si arriva a vedere che la realtà è più sfaccettata e che c’è la speranza di un terreno comune. E questo è il secondo difetto: la mancanza di una storia di trasformazione. Parlando di ciao Darwin, gira sui social un reel in cui Bonolis risponde alle critiche di Alessandro Cecchi Paone (“Ciao Darwin è scivolato nella volgarità”) con un'uscita paracula ma rivelatoria. "Sai che cos'era Darwin?" dice Bonolis. "Era un varietà che aveva una volontà di fondo sottilissima, che era quella di cercare di scrostare un pochettino la grande menzogna che viviamo quotidianamente, dove ci dicono che c'è da una parte il bene e da una parte il male, dove continuamente ci dicono che dobbiamo avere dei nemici, che sono quelli diversi da noi." Ecco, non sono riuscito a capire la "volontà di fondo" di dibattitini. La polarizzazione ci piace o non ci piace? Mi sembra che l’unica affermazione di valore che si possa dedurre da questa prima puntata sia che le interruzioni dei talk show sono il male, ed è necessario fare di tutto per eliminarle – forse ancora in una logica di contrasto verso Fedez, che notoriamente interrompeva tutti gli ospiti del podcast. Alla fine però sembra solo un tentativo di disinfettare le idee, di presentarle nella maniera più pulita possibile. Tutte le persone restano della propria opinione, e vengono espressi concetti anche un po’ elementari. È come un dibattito presidenziale senza i presidenti, senza la posta in gioco della politica nazionale. Un po’ mi ha ricordato certi programmi elettorali che si vedono sulle web tv. Provocazione: se deve essere così almeno buttatela in caciara.

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