La nostra inchiesta esclusiva sui trend e le sfide commerciali dei prodotti pregiati, attraverso le voci dei principali produttori italiani ad OperaWine (2a puntata) L’articolo di Camilla Rocca su #Vendemmie
Post di Vendemmie
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Sono ormai lontano (ma non lontanissimo) da qualche anno dal mercato del vino. Ho alzato il grado 😉. Vedo che la mixology continua a “tirare” tantissimo, quindi attribuisco poco peso alla variabile “meno alcol”. Credo che le risposte siano molteplici: diminuzione dei consumatori abituali anche per motivi anagrafici, propensione del pubblico più giovane (almeno in Italia sensibilmente inferiore anche in termini di numeri assoluti, visto il trend delle nascite degli ultimi trent’anni) a vivere l’alcol come divertimento o accompagnamento ad esso (basta vedere quanti si “aiutano” prima di entrare in discoteca). Non a caso Prosecco e spumanti di fascia meno nobile hanno continuato ad andare benissimo. Sono i vini più usati per queste occasioni. Si aggiunga la crisi di un mercato che non è mai stato davvero legato al vino (Cina) e la dinamica isterica degli approvvigionamenti degli importatori durante e post Covid, l’effetto dei costi sui prezzi al consumo, una certa stanchezza (passeggera?) riguardo al cosiddetto “gusto internazionale” dei rossi e la tempesta perfetta è servita. Sarà una tempesta in un bicchiere? Presto per giudicare…
Il vino credeva di aver trovato nei volti famosi un'ancora di salvezza in termini di immagine. Ma, a dire il vero, questa è stata solo una mera illusione. Il recente articolo di Jeff Siegel ci smaschera una realtà ben diversa: le stelle del cinema e i divi della musica non sono i salvatori del vino che credevamo. Sì, hanno illuminato brevemente la scena, ma il loro bagliore si è rivelato effimero. Come bollicine in un bicchiere lasciato al sole, l'entusiasmo per le etichette griffate svanisce, lasciando il vino a interrogarsi sul suo vero ruolo in un mondo che cambia velocemente. E che dire dei giovani? Millennials e Gen Z guardano altrove, alla ricerca di autenticità, benessere e sostenibilità, valori che sembrano rimanere offuscati dietro l'ombra ingombrante delle celebrità. Il mondo del vino, con la sua ricchezza e complessità, ha bisogno di riscrivere le sue strategie, puntando su dialoghi autentici e su una narrazione che sappia intrecciarsi con le priorità di queste nuove generazioni. L'industria vitivinicola si trova a un bivio: continuare a inseguire il riflesso illusorio delle stelle o accendere una nuova luce, quella dell'innovazione, della sostenibilità e dell'inclusività, per illuminare il cammino verso il futuro. Forse è arrivato il momento di lasciare le celebrità al loro firmamento e di osare, innovare, ascoltare davvero. Solo così potremo sperare di accendere una nuova passione per il vino nei cuori delle giovani generazioni. Perché, alla fine, il futuro del vino non risiede nella luce riflessa di lontane celebrità, ma nella capacità di brillare di luce propria. #vinosenzaVIP #autenticità #innovazione #futurodelvino
Perché il vino non ha bisogno delle stelle del cinema
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Il 2024 si chiude con una riflessione sul lavoro e i nuovi orizzonti di Dacastello Vini Grazie a Wine Meridian e Emanuele Fiorio per gli spunti di riflessione.
Sostenibilità, Horeca e premiumisation: pilastri modello Dacastello
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Cresce spontanea da millenni, e da millenni viene trasformata in cibo, combustibile, materiale da costruzione, medicina. Letteralmente “meravigliosa” (dal greco ἀγαυός, ammirabile, glorioso, illustre), l’agave per i messicani è vita vera, perché fa pagare le bollette. Soprattutto da quando le multinazionali hanno cominciato a investire nei distillati che ne derivano, acquistando le materie prime da quegli agricoltori che fino a poco tempo fa erano anche artigiani, e adesso rischiano di trasformarsi in meri conferitori, preferendo (giustamente?) il tornaconto economico al sapere ancestrale. L’ultima Tavola Spigolosa è stata l’occasione per discuterne, in compagnia di Héctor Vazquez, brand manager di categoria per Velier, Stefano Francavilla di Tequila Fortaleza, Víctor Peréz di Mezcal Los Danzantes e Roberto Artusio de La Punta Expendio de Agave di Roma. Con un valore di circa undici miliardi di dollari nel 2023, il mercato globale del tequila è destinato a superare i diciotto miliardi entro il 2032, con una crescita annua vicina al sei per cento. Pur avendo un valore dieci volte inferiore, il mercato del mezcal mostra un tasso di crescita quasi doppio, trainato dal Nord America, che rappresenta quasi l’ottanta per cento del mercato globale (dati Fortune Business Insights). La curiosità di bartender e consumatori sta influendo positivamente sulle performance di questo segmento anche in Italia, complice l’ascesa di cocktail come il Margarita e il Paloma, che stanno gradualmente avvicinando il grande pubblico alla degustazione in purezza. Mentre per il tequila l’aumento dei volumi ha significato ben presto l’industrializzazione dei processi, il mezcal ha conservato la sua anima selvaggia, e non si tratta di romanticismo fine a sé stesso o di folklore funzionale al turismo enogastronomico. Più banalmente, nello stato di Oaxaca – culla del mezcal e delle agavi – in molte distillerie non si conoscono automatismi, alcolimetri, termometri, né tantomeno fogli Excel. I maestros mezcaleros lavorano di cuore e di intuito, forti delle tradizioni tramandate oralmente di generazione in generazione. Così, anche all’interno della stessa realtà produttiva, tipicamente famigliare, ogni lotto ha un carattere unico e irripetibile. Per definizione di mezcal. Articolo di Thea Papa #mezcal #tequila #disciplinare #tavolaspigolosa #linkiesta #gastronomika
Il disciplinare del mezcal rischia di svantaggiare i piccoli produttori - Linkiesta.it
https://www.linkiesta.it
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Il vino credeva di aver trovato nei volti famosi un'ancora di salvezza in termini di immagine. Ma, a dire il vero, questa è stata solo una mera illusione. Il recente articolo di Jeff Siegel ci smaschera una realtà ben diversa: le stelle del cinema e i divi della musica non sono i salvatori del vino che credevamo. Sì, hanno illuminato brevemente la scena, ma il loro bagliore si è rivelato effimero. Come bollicine in un bicchiere lasciato al sole, l'entusiasmo per le etichette griffate svanisce, lasciando il vino a interrogarsi sul suo vero ruolo in un mondo che cambia velocemente. E che dire dei giovani? Millennials e Gen Z guardano altrove, alla ricerca di autenticità, benessere e sostenibilità, valori che sembrano rimanere offuscati dietro l'ombra ingombrante delle celebrità. Il mondo del vino, con la sua ricchezza e complessità, ha bisogno di riscrivere le sue strategie, puntando su dialoghi autentici e su una narrazione che sappia intrecciarsi con le priorità di queste nuove generazioni. L'industria vitivinicola si trova a un bivio: continuare a inseguire il riflesso illusorio delle stelle o accendere una nuova luce, quella dell'innovazione, della sostenibilità e dell'inclusività, per illuminare il cammino verso il futuro. Forse è arrivato il momento di lasciare le celebrità al loro firmamento e di osare, innovare, ascoltare davvero. Solo così potremo sperare di accendere una nuova passione per il vino nei cuori delle giovani generazioni. Perché, alla fine, il futuro del vino non risiede nella luce riflessa di lontane celebrità, ma nella capacità di brillare di luce propria. #vinosenzaVIP #autenticità #innovazione #futurodelvino
Perché il vino non ha bisogno delle stelle del cinema
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Nell'articolo ho cercato di fare una sintesi, perchè oggi la risorsa più scarsa è il tempo. il mio consiglio però e di entrare in Vinophila Wine Expo e guardare tutti i video, perchè ognuno porta degli spunti di interesse. Grazie e chi ci ha dato la disponibilità per rispondere alla nostra inchiesta 2024
A Vinitaly Official 2024 abbiamo intervistato 20 operatori espressione di diversi territori e realtà aziendali e gli abbiamo chiesto le due domande della nostra inchiesta 2024: - Quel'è la più grande minaccia per il vino oggi? - Quale la più grande opportunità In questo articolo il nostro CEO Lorenzo Biscontin tira le somme delle diverse risposte, ma raccomanda anche di andare nella sezione "webinars" dell'area eventi del nostro metaverso e guardare la playlist con tutte le risposte, perchè ognuno può trovare spunti diversi. Grazie a chi ci ha dedicato il suo tempo: Antonio Romeo, Romina Loopardi, Sergio Bucci, Stefano Sequino, giovan battista basile, Albino Armani, Christian Marchesini, Elio Pescarmona, Giampaolo Bassetti, Luca Degani, Emanuele Bizzi, Diana Niglio, Wolfgang Klotz, carlotta gori, Daniele Gozzi, Marchisio Alberto, Simone Masè, Filippo Polegato, Luca Maruffa, Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese https://lnkd.in/df5zZcGr
Minacce e opportunità per il vino oggi: cosa ci hanno detto gli operatori intervistati a Vinitaly. - Vinophila
vinophila.com
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⚱ L'anfora tra enologia e marketing 🍷 Tra polemiche e successi il millenario contenitore per il vino è tornato di moda. Su Il Corriere Vinicolo un focus speciale sull'#anfora e sui diversi stili di #vino che nascono dal suo utilizzo, un mini-dossier dedicato al recupero di questo antichissimo contenitore, che è però anche strumento di vinificazione. Diamo conto delle polemiche di chi la ritiene una mera “invenzione” del marketing e della convinzione di coloro invece che la utilizzano per caratterizzare in maniera originale i vini. 🎤 Spazio alle testimonianze di enologi e produttori, c’è molto interesse e curiosità per le anfore (ma non in sostituzione di acciaio, cemento e legno), mentre i distributori confermano che non è una moda passeggera per quanto l’identità di questi vini è ancora confusa. E, poi, il prezzo… 📰 Il nostro approfondimento sull'anfora con gli interventi di enologi, produttori e distributori vi aspetta nel n. 36 sul nuovo sito di Unione Italiana Vini (nei commenti il link) 👇 #corrierevinicolo #vini #unioneitalianavini #affinamento
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Da leggere: modi nuovi per guardare all’utilizzo ‘tecnico’ dell’#anfora e al #profilosensoriale dei #vini che ne derivano.
⚱ L'anfora tra enologia e marketing 🍷 Tra polemiche e successi il millenario contenitore per il vino è tornato di moda. Su Il Corriere Vinicolo un focus speciale sull'#anfora e sui diversi stili di #vino che nascono dal suo utilizzo, un mini-dossier dedicato al recupero di questo antichissimo contenitore, che è però anche strumento di vinificazione. Diamo conto delle polemiche di chi la ritiene una mera “invenzione” del marketing e della convinzione di coloro invece che la utilizzano per caratterizzare in maniera originale i vini. 🎤 Spazio alle testimonianze di enologi e produttori, c’è molto interesse e curiosità per le anfore (ma non in sostituzione di acciaio, cemento e legno), mentre i distributori confermano che non è una moda passeggera per quanto l’identità di questi vini è ancora confusa. E, poi, il prezzo… 📰 Il nostro approfondimento sull'anfora con gli interventi di enologi, produttori e distributori vi aspetta nel n. 36 sul nuovo sito di Unione Italiana Vini (nei commenti il link) 👇 #corrierevinicolo #vini #unioneitalianavini #affinamento
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Quotidinamente leggo dell'allontanamento della generazione Z dal mondo del vino, ma chi tenta di individuarne le motivazioni reali è quasi sempre almeno un millenial. Guide di settore, blogger, giornalisti, decision maker, ma anche forza vendita, importatori, distributori appartengono per lo più ai millennial e oltre, ovvero quello generazioni che sono cresciute con il vino come piacere, ma anche come status. Ma qualcuno lo ha mai domandato a questi ragazzi il vero motivo per cui preferiscono bere un drink anzichè una bottiglia di vino? credo che non esistano analisi puntuali, ma ho pensato che da qualche parte dobbiamo pure iniziare. "Tic-Toc: il vino cambia?" è il nome scelto per un evento che si terrà in cantina il 23 marzo dove metteremo a confronto 25 GenZ con 25 Millennial ed oltre, facendogli degustare dei vini alla cieca, ma anche no-alchool e wine cocktail e grazie alle risposte che per ogni degustazione forniranno grazie al sistema sviluppato da Flavio Barcaccia, tenteremo di analizzare dei dati (non sensazioni) sui gusti e sulle motivazioni. Sarà una degustazione senza il protocollo della degustazione, i vini si degusteranno non in ordine e seduti, ma in modo casuale tra una partita a calciobalilla e le canzoni del nostro DJ. Si useranno calici, in vetro sicuramente, ma non necessariamente da vino, perchè anche il bicchiere viene visto da alcuni come una imposizione. Ci saranno gli amici di albicchiere a presentare il loro innovativo dispenser per il vino designed in Umbria con il quale i partecipanti potranno familiarizzare. A tra l'altro l'evento sarà ad impatto positivo grazie a Marco Raspati, perchè essere sostenibili non è una scelta, ma un dovere civico. Alla fine, le analisi, le idee ed i risultati, saranno resi pubblici perchè la conoscenza va sempre condivisa. Ad maiora!
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A ridosso di queste feste dove brinderemo stappando del buon vino (sempre meno, a giudicare dai dati dei consumi), faccio un salto indietro nella mia vita precedente nel settore vinicolo e condivido questa analisi del Master of Wine Andrea Lonardi MW, che ho trovato piuttosto sul pezzo. Non è scontato, in un mondo in cui, spesso, tutto è un equilibrio di fragili apparenze, ed ogni annata è magicamente "la migliore annata di sempre", con uno straordinario talento nel non riconoscere - e quindi non affrontare - i problemi. Finalmente ci si interroga su come stiano cambiando i consumi di vino. Il vino può ancora essere una bevanda contemporanea, al di fuori della nicchia di appassionati? E come dovrebbe trasformarsi per incontrare i gusti del futuro?
"Per anni abbiamo bevuto vino per essere fighi, ma ora la GenZ ci considera cringe". La lucida analisi di Andrea Lonardi - Gambero Rosso
gamberorosso.it
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Il #Rosé continua a essere il vino di tendenza nei mercati globali, e l'Italia si conferma come punto di riferimento in questo ambito. I vignaioli sono impegnati a offrire prodotti di eccellenza, mentre le aziende del settore lavorano per fornire loro gli #strumenti adeguati. L'articolo che condividiamo oggi esplora un tema cruciale: la tenuta del #colore dei vini rosati nel #tempo e durante le diverse fasi di produzione, dalla #chiarifica dei mosti alla #fermentazione alcolica, fino all'#affinamento e ai #trattamenti pre-imbottigliamento. Controllare la stabilità del colore è un elemento fondamentale non solo per l'estetica del vino, ma anche per non compromettere le sue #caratteristiche #organolettiche. Per affrontare efficacemente questa sfida SMΔRT ANALYSIS e ColorLab sono le soluzioni innovative che permettono di monitorare il colore del vino utilizzando il metodo ufficiale #CIELab, considerando i diversi processi e prodotti enologici utilizzati, ed altri fattori come #tempo, #temperatura, #stoccaggio e molti altri per arrivare allo standard qualitativo desiderato. Per maggiori informazioni contattaci a: commerciale@dnaphone.it Dal Cin SpA #worksmarternotharder https://lnkd.in/dqFwnBMt
Vini Rosati: progettare Colore e Bouquet già a mosto
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