La villa all’ [e]Design Festival presso il Museo Bailo di Treviso, Architetti e design dallo IUAV: opere dal 1960 al 1990. Dal 30 novembre 2024 al 23 febbraio 2025. Museo Bailo, Treviso La mostra, organizzata da [e]Designfestival, presenta progetti di architettura e design di architetti trevigiani della seconda metà del ‘900. Sono Luciano Gemin, Giuseppe Davanzo e Livia Musini, Vittorio Rossi, Marilena Boccato e Gian Nicola Gigante, Roberto Pamio (progettista di Villa Bornello) ed infine Paolo Bandiera e Umberto Facchini. La scelta degli organizzatori, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Treviso e di Fondazione Architettura Treviso, permette alla villa di essere ospite con disegni originali ed arredi della nostra collezione disegnati da Roberto Pamio. La mostra vede in contemporanea un altro evento presso il Museo di Santa Caterina, con una selezione di grafiche della collezione Salce, dedicate a grafica, architettura e società dello stesso periodo. Per la villa è un secondo importante passo dopo la recente partecipazione della al progetto AOMV che si muove su scopi simili. https://lnkd.in/daY_QH5X
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#dalnostroarchivio ⛪Nel 2016 il nostro Studio ha restituito alla comunità di Somma Vesuviana il complesso monumentale di San Domenico, uno dei simboli storico – culturali della città. L’intervento è stato il racconto della proposta progettuale di una zona della città con un elevato valore simbolico, storico-culturale e percettivo, inquadrando il contesto storico- paesaggistico ed urbano e analizzando tutte le fasi del restauro delle facciate della chiesa di San Domenico, il consolidamento del Campanile e la riqualificazione degli spazi aperti di pertinenza. 🚉Partendo dalle condizioni di precarietà e criticità degli spazi urbani, il progetto del complesso monumentale e della parte di spazio urbano che rappresenta il primo accesso alla città vista la presenza della stazione della circumvesuviana, ha avuto il compito di ricostruire una trasversale pedonale di connessione tra le componenti storiche e contemporanee che caratterizzano questa porzione di territorio che privilegiava lo spostamento con le auto a discapito della fruibilità pedonale. Si è cercato di realizzare quella sostenibilità urbana che costituisce un elemento importante nel ridisegno della città contemporanea uscendo definitivamente da un approccio al progetto degli spazi urbani e in particolare della mobilità esclusivamente cinematico e ingegneristico. 🏗️In tal senso, l’intervento oltre alla conservazione e valorizzazione del complesso monumentale di San Domenico, è stata l’occasione per: coniugare velocità e lentezza, realizzare spazi aperti collettivi, migliorare la fruibilità pedonale e creare una ricucitura urbana. Inoltre, è stata l’occasione per recuperare le relazioni urbane e sociali perse a causa delle diverse trasformazioni avvenute nel tempo, dettate da soluzioni progettuali rispondenti ai soli canoni ingegneristico-funzionali. #architettura #architecture #design #interiordesign #italia #italy #archilovers #architecturephotography #casa #art#architecturelovers #arquitectura #madeinitaly #home #bim #architect #interior #edilizia #ig #ristrutturazione #architetto#arredamento #photography #homedesign #building #homedecor #progettazione #modernalarchitecture #urban
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L'illuminazione architettonica gioca un ruolo cruciale nel valorizzare le caratteristiche uniche degli edifici storici e contemporanei. Utilizzare tecniche innovative per illuminare elementi architettonici distintivi ne esalta la bellezza creando connessioni emotive con lo spazio. Una di queste è la projection mapping: una tecnica all'avanguardia che trasforma le superfici architettoniche in tele dinamiche. Questo metodo permette di proiettare immagini e animazioni su edifici, dando vita a facciate e interni in modi sorprendenti. È stata utilizzata con grande successo su monumenti storici come il Duomo di Milano, dove spettacoli di luce trasformano la cattedrale in una narrazione visiva incamtevole. Illuminare l'architettura incanta il mondo. In foto, Palazzo Doria d’Angri a Napoli illuminato con Rain e Longitudinal https://lnkd.in/dsDURM7X #illuminazione #designluce #architettura #projectionmapping #esperienzevisive
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🌐 Dal 2010, per rimanere al passo con il cambiamento del mercato, abbiamo rinnovato il sito 3 volte, con la volontà di promuovere e mostrare la qualità dei lavori dei nostri consorziati. 👁️ Guarda in questo carosello alcune delle realizzazioni che hanno eseguito i nostri consorziati. Quale ti piace di più? Scrivilo nei commenti. #ConsorzioMarmistiValpantena #NaturalStone #Anniversario #Anniversary #Consorzio #Marmisti #MadeInItaly #ArchivioFotografico #ArchivioStorico #Storia #StoneIndustry #Valpantena #ValpantenaVerona #Verona #MarmoVerona #InteriorDesign #Architettura #Architecture #Design #Marmo #Marble #Granito #Granite #Agglomerato #CompositeMaterial
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A Verona, un palazzo storico ha ritrovato il suo antico splendore grazie a un intervento di restauro con materiali tradizionali. L'approccio utilizzato non solo ha risolto i problemi di degrado delle facciate, ma ha anche dato nuova vita all'edificio nel pieno rispetto della sua storia costruttiva. Il segreto di questo intervento risiede nell'uso innovativo delle malte storiche di calce, che hanno permesso di dare colore alle facciate senza ricorrere alla tradizionale tinteggiatura. Questa tecnica, oltre a essere esteticamente gradevole, offre numerosi vantaggi in termini di durabilità e traspirabilità. Il processo di restauro ha previsto l'applicazione di un fondo realizzato con malta storica di calce, seguito da una finitura costituita da una rasatura in calce. Per garantire la massima protezione, è stato applicato un protettivo silano/silossanico non filmogeno. Questa soluzione assicura un'eccellente capacità di impregnazione, una notevole idrorepellenza e un'alta permeabilità al vapore acqueo, mantenendo al contempo una resistenza superiore agli alcali e agli agenti atmosferici. L'intervento non si è limitato all'aspetto estetico, ma ha affrontato le diverse patologie edilizie che affliggevano il palazzo. Un aspetto rilevante di questo progetto è stato l'impiego di materiali a basso impatto ambientale, malta di calce rispetto a malta di cemento, con una predilezione per quelli che fanno parte della storia stessa dell'edificio. Questa scelta non solo contribuisce a preservare l'eredità culturale del palazzo, ma minimizza anche l'impatto sull'ambiente. L'utilizzo di materiali storici offre inoltre qualità superiore e conferisce all'edificio un'autenticità che sarebbe difficile ottenere con il cemento. Guardo il lavoro finito, e penso che le nuove facciate siano talmente armoniose con il contesto esistente, da far sembrare che l'intervento non sia mai stato fatto.
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🌍✨ Renzo Piano: Architettura Tra Luci e Ombre ✨🌍 L’architettura di Renzo Piano affascina e a dividere la critica, oscillando tra innovazione e controversie. Definito l’Archistar d’Italia s’impone alla cronaca per importanti realizzazioni nazionali e internazionali. 👇 🌟 Luci – Innovazione e Sostenibilità’ Innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente sono i suoi punti di forza: realizza opere uniche che dialogano sia con l’ambiente urbano e col paesaggio naturale. The Shard a Londra, un grattacielo che riflette il cielo e l’urbanità di Londra con i suoi pannelli di vetro, divenendo un'icona della città 🌆. A Noinéa, nella Nuova Caledonia, il centro culturale Jean Marie Tjibaou instaura con il paesaggio una relazione affascinante.🎨. ⚖️ Ombre – Tecnocrazia e Critiche sul Contesto Non mancano le polemiche: il Centre Pompidou di Parigi, creato con Richard Rogers, è un audace esperimento di estetica industriale, con tubature a vista che contrastano col contesto storico 🏗️. Alcuni lo vedono come simbolo di modernità, altri come una forzatura che rompe l’equilibrio urbano. 🏛️ Dialogo con il Territorio L’Auditorium Parco della Musica a Roma dimostra l’abilità di Piano di adattarsi ai contesti, integrando la modernità nella tradizione della capitale. Tuttavia, alcune opere vengono percepite come “fredde”, con un uso intenso di vetro e acciaio che può risultare impersonale ❄️. Renzo Piano resta un pioniere della sostenibilità e dell’innovazione, capace di adattare la sua architettura alle esigenze della nostra epoca. Amato e discusso, Piano produce progetti che fanno riflettere e che non sempre accolgono il favore della critica, specie di quella di matrice accademica. 🌱💡 #RenzoPiano #Architettura #Sostenibilità #Innovazione #LuciEOmbre #ArteContemporanea #UrbanDesign #studiodoma #studiodomamilano #donatellaforconi
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*Sartorialita residenziale* "La declinazione della sostenibilità nel progetto residenziale" cos'è oggi considerato sartoriale e quanto è importante per una progettazione esclusiva? E' compito di noi professionisti saper "cucire" attorno alle esigenze del nostro cliente il vestito perfetto, ma è sicuramente altrettanto importante dialogare con l'utenza finale per capire l'obiettivo da raggoungere. E ancora: cosa è sostenibile (e in-sostenibile!) nel processo progettuale residenziale? ma cosa intendiamo davvero per sostenibile? parliamo di matrici sociali, ecomomiche, ambientali? Di questo è tanto altro ne parlerò, e ne parleremo, ad un nuovo appuntamento di THE PLAN giovedì 17 presso lo spazio PONZIO SRL che nuovamente ringrazio per l'occasione e l'invito! icona architetti
🔷 Torri Moretti a Roma, nuove facciate ad alte prestazioni che valorizzano la memoria storica L'intervento di riqualificazione di GBPA Architects per le Torri Moretti a Roma ha utilizzato tecnologie all'avanguardia per migliorare le prestazioni dell'edificio, mantenendo intatta la memoria storica e rispettando il design originario di Luigi Moretti. Esso sarà illustrato nel corso di un evento il 17 ottobre presso Showroom PONZIO SRL a Milano. Seguirà la tavola rotonda "Le declinazioni della sostenibilità nel progetto residenziale". 📅 Giovedì 17 Ottobre | 18:00 - 20:00 - Light lunch a seguire. Showroom Ponzio, Via Giuseppe Barellai 6, Milano ▶ Iscriviti qui: https://lnkd.in/dpYh5fxk Partecipano Stefano Elli [AbitareIn S.p.A.], Francesco Guerrera [EuroMilano], Rachid Hicheri [Mario Cucinella Architects], Antonio Gioli e Silvia Turati [GBPA Architects]. Modera Poggio Federica [Icona Architetti Associati] #THEPLANmag
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L'illuminazione architettonica svolge un ruolo cruciale nella valorizzazione delle facciate dei monumenti. 🌟 La luce riesce a evidenziare i dettagli architettonici, creando un impatto visivo straordinario. Grazie all’uso strategico delle luci, è possibile mettere in risalto i tratti distintivi di un edificio storico o monumento, accentuando linee, forme e materiali. 🏛️ Inoltre, l’illuminazione architettonica permette di creare atmosfere suggestive ed emozionali, trasformando le facciate dei monumenti in veri e propri spettacoli visivi. 🌌 Questo coinvolge e stimola il pubblico, che può apprezzare ancora di più la bellezza e l’importanza di questi luoghi storici. Investire in illuminazione architettonica di qualità è fondamentale per preservare e promuovere il patrimonio culturale di una città. 💡 La luce può enfatizzare le linee e le forme dell’architettura, mettendo in evidenza particolari ornamenti e sculture, e definire l’atmosfera di un luogo, regalando emozioni uniche.✨ 📧 info@limitless-solutions.it 🌐 https://lnkd.in/eD2hg959 #Limitless #IlluminazioneArchitettonica #ValorizzazioneMonumenti #PatrimonioCulturale #ArteLuminosa #DesignUrbano #AtmosferaUnica #DettagliArchitettonici #Luce
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#Repost @corridoio11 ・・・ Marco Introini Fotografie del modernismo milanese. Corridoio11 c/o Alterstudio Partners Viale Abruzzi 11 a Milano 13 giugno dalle 18 alle 20 Dal 14 giugno al 14 luglio su appuntamento @alterstudiopartners @marco_introini Marco Introini e il moderno milanese di Francesco Menegatti L’architettura milanese, testimone silente della vita quotidiana che scorre tra e dentro di essa, è fatta di rigore metrico, partizioni esatte e di dettagli sorprendenti e raffinati. Le architetture sono costruite, dal centro alla periferia, dalle case popolari agli edifici delle grandi corporazioni, con una sapienza che è esito di una cultura profonda del costruire. Le fotografie di Introini contengono la stessa sapienza:descrivono un viaggio sentimentale che ci porta nella profondità di Milano, nella quale si combinano due dimensioni, una narrativa e una astratta. Quella narrativa è espressa dallo studio preciso e attento del contesto che è descritto attraverso disegni e annotazioni dettagliatissime. Come un rabdomante dello spazio urbano, Introini seleziona luoghi come scenografie, dentro i quali gli edifici diventano protagonisti di una narrazione nella quale gli edifici, come attori sulla scena, irrompono nella vita delle persone a cui la bellezza dell’architettura della città, improvvisamente, viene disvelata. L’altra dimensione, quella astratta, si esprime nelle architetture descritte come immerse in una luce diafana e priva di ombra. Il tempo è fermo e pervade nella sua fissità gli spazi in cui sono calati edifici come oracoli, come enigmatici cristalli che in cui la forma e la materia spira all’assoluto. In questo risiede la forza poetica dell’opera di Introini, che costruisce scene in cui l’architettura rinnova la propria natura profondamente umana e essenziale. #marcointroini #fotografia #milano #architettura #paesaggio #culture #corridoio11 #città #architecture #alterstudiopartners #mostra #cultura #photography #milan #city #urban #landscape #town #modernismomilanese #exhibition
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SCORCI DI MILANO Cà Brütta (architetto Giovanni Muzio) Via Moscova (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) La Ca' Brutta, considerata il manifesto architettonico del movimento artistico chiamato "Novecento", è un complesso abitativo edificato negli anni '20 in via della Moscova all'angolo con piazza Stati Uniti d'America e via Turati, progettato dall'architetto Giovanni Muzio. Si presenta con due corpi di fabbrica separati da una via privata e collegati da un portico. Il primo è costituito da un edificio a corte chiusa, il secondo si sviluppa invece in linea ed è collegato al precedente, sul fronte principale dal motivo dell'arco. I prospetti sono caratterizzati dall'uso di materiali diversi, travertino al livello inferiore, cemento a quello intermedio, stucco vicentino con calce viva e marmi nella parte superiore. Sulla superficie inoltre Muzio fece realizzare un complesso programma di decori e trompe l'oeil studiati per disorientare l'occhio dei passanti. Le strutture consistono in una gabbia in cemento armato con solai, sempre in cemento armato. La composizione e la distribuzione dei corpi edilizi rispondeva all'esigenza di creare condizioni favorevoli di aria e luce per tutti gli ambienti, con un'attenzione esplicita ad uno dei temi centrali del movimento Moderno. I tetti furono sfruttati per la realizzazione di ampie terrazze e giardini pensili e nei due corpi di testata, di altane, poi rimosse. Caratteristica della casa è la presenza del primo garage sotterraneo, riservato agli inquilini, costruito a Milano. Notizie storiche La Ca' Brutta è stata recentemente oggetto di un intervento di restauro concluso nel 2015 che ha permesso di ripristinare, grazie a una pulitura delle facciate da smog e segni del tempo, le originali cromie dei materiali scelti da Muzio per tracciare il disegno dei prospetti.La Ca' Brutta fu uno dei primi progetti portati a termine dall'architetto Giovanni Muzio dopo la guerra, durante il periodo in cui lavorava come capo progetto nello studio di V. Colonnese e P.F. Barelli. Deriva il suo appellativo dalle aspre critiche rivolte, una volta terminati i lavori e rimosse le impalcature del cantiere, al disinvolto e stravagante utilizzo degli elementi del linguaggio classico. In quest'occasione Muzio si trovò a dover intervenire su un'area di grandi dimensioni, per la quale esisteva già un progetto delineato nei dettagli ma ritenuto inadeguato dal committente. La proposta innovativa dell'architetto fu quella di sostituire un più tradizionale assetto ad un unico edificio con quattro cortili interni, con un complesso costituito da due corpi di fabbrica distinti, separati da una via privata ma uniti da un elemento di collegamento ad arco. La costruzione prese avvio nel 1919 e si concluse nel 1923. Criticata sulla stampa milanese più conservatrice, la Ca' Brutta fu invece salutata dai "Novecentisti" come un episodio architettonico rivoluzionario che "rimestò le acque, aprendo nuovi orizzonti".
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SCORCI DI MILANO Cà Brütta (architetto Giovanni Muzio) Via Moscova (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) La Ca' Brutta, considerata il manifesto architettonico del movimento artistico chiamato "Novecento", è un complesso abitativo edificato negli anni '20 in via della Moscova all'angolo con piazza Stati Uniti d'America e via Turati, progettato dall'architetto Giovanni Muzio. Si presenta con due corpi di fabbrica separati da una via privata e collegati da un portico. Il primo è costituito da un edificio a corte chiusa, il secondo si sviluppa invece in linea ed è collegato al precedente, sul fronte principale dal motivo dell'arco. I prospetti sono caratterizzati dall'uso di materiali diversi, travertino al livello inferiore, cemento a quello intermedio, stucco vicentino con calce viva e marmi nella parte superiore. Sulla superficie inoltre Muzio fece realizzare un complesso programma di decori e trompe l'oeil studiati per disorientare l'occhio dei passanti. Le strutture consistono in una gabbia in cemento armato con solai, sempre in cemento armato. La composizione e la distribuzione dei corpi edilizi rispondeva all'esigenza di creare condizioni favorevoli di aria e luce per tutti gli ambienti, con un'attenzione esplicita ad uno dei temi centrali del movimento Moderno. I tetti furono sfruttati per la realizzazione di ampie terrazze e giardini pensili e nei due corpi di testata, di altane, poi rimosse. Caratteristica della casa è la presenza del primo garage sotterraneo, riservato agli inquilini, costruito a Milano. Notizie storiche La Ca' Brutta è stata recentemente oggetto di un intervento di restauro concluso nel 2015 che ha permesso di ripristinare, grazie a una pulitura delle facciate da smog e segni del tempo, le originali cromie dei materiali scelti da Muzio per tracciare il disegno dei prospetti.La Ca' Brutta fu uno dei primi progetti portati a termine dall'architetto Giovanni Muzio dopo la guerra, durante il periodo in cui lavorava come capo progetto nello studio di V. Colonnese e P.F. Barelli. Deriva il suo appellativo dalle aspre critiche rivolte, una volta terminati i lavori e rimosse le impalcature del cantiere, al disinvolto e stravagante utilizzo degli elementi del linguaggio classico. In quest'occasione Muzio si trovò a dover intervenire su un'area di grandi dimensioni, per la quale esisteva già un progetto delineato nei dettagli ma ritenuto inadeguato dal committente. La proposta innovativa dell'architetto fu quella di sostituire un più tradizionale assetto ad un unico edificio con quattro cortili interni, con un complesso costituito da due corpi di fabbrica distinti, separati da una via privata ma uniti da un elemento di collegamento ad arco. La costruzione prese avvio nel 1919 e si concluse nel 1923. Criticata sulla stampa milanese più conservatrice, la Ca' Brutta fu invece salutata dai "Novecentisti" come un episodio architettonico rivoluzionario che "rimestò le acque, aprendo nuovi orizzonti".
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