Quali soluzioni per l'overtourism? #conversazioniestive #LinkedInNotizie
Gli umani sembrano proprio volersi affollare. Sembrano proprio desiderare tutti le stesse cose. L'overtourism appare come l'altro lato del processo di concentrazione umana nelle città che interessa in modo sostenuto tutta la nostra penisola, e le megalopoli mondiali. Ma l'iperaffollamento è nemico di tutto, anche del turismo e delle mete che ne sono il bersaglio e dei loro abitanti.
D'altronde il nostro immaginario pullula sempre degli stessi posti, e in particolare dei posti che rappresentano indiscussi status symbol: li vediamo ripetuti ossessivamente nella pubblicità, nel cinema mainstream, nelle sfilate delle grandi griffe, fanno da scenario ai sogni più popolari raccontati alle persone. E da lì transitano e si rafforzano nell'immaginario, personale e collettivo. E diventano desideri da realizzare almeno una volta nella vita. Siamo 7 miliardi. E almeno 5 desiderano andare a Venezia, Ibiza, Rio De Janeiro, Tokyo, almeno una volta nella vita.
L'immaginario, il marketing lo sa benissimo, è uno strumento potente. Le mete che non stuzzicano l'immaginario, o non lo stuzzicano più, nel frattempo sono disertate, spesso abbandonate o in decadenza, come le città termali, teatro di tanti sogni d'antan, o le città d'arte minori, frequentate da un turismo nazionale o prettamente culturale. Per non parlare di tante stazioni di vacanza create dal nulla a concretizzare il sogno anni '60 e 70 della "seconda casa" e oggi quasi in abbandono. Patrimoni perduti per chi vi ha investito e che a nessuno interessano più. Tantomeno, sembra, all'industria e alla politica del turismo italiana.
L'Italia ha certamente materiale per distribuire il turismo in modo intelligente e valorizzare a livello internazionale tutto il patrimonio artistico, naturalistico, abitativo e culturale, inclusa la tanto celebrata gastronomia ed enologia, che è disseminato capillarmente su tutto il territorio. Ma il sistema non riesce a decollare, tranne in isole felici in cui si è fatto un gran lavoro sia a livello di promozione che di miglioramento dell'offerta. E che di conseguenza sono diventate a loro volta bersaglio dell'overtourism, come la Puglia.
Tutta l'Italia è piena di angoli da sogno poco frequentati. Incoraggiando tutti gli operatori del grande e piccolo made in Italy a diversificare i sogni italiani che propongono , e di seguito il grande cinema e le produzioni internazionali a raccontare anche paesaggi diversi da Venezia, Firenze, Roma, anche i sogni delle persone forse potrebbero allargarsi?
Forse cambiando un po' l'immaginario