sono entusiasta di condividere con voi. Come per le malattie cardiovascolari e metaboliche la cui prevenzione inizia sin da giovani ( grazie ai risultati di uno studio del 1948, lo studio Framingham), anche i disordini della sfera dell'umore late-life possono essere prevenuti partendo dal periodo più vulnerabile dello sviluppo psico-intellettuale di un individuo..Quel link neurobiologico tra patologie come depressione e ansia e disturbi cognitivi che per tanti anni sono stati oggetto del mio interesse e studio possono trovare in futuro dati dal mondo reale grazie al progetto HorizonSMILE che raccoglierà dati preziosi e fornirà strumenti per la resilienza e il benessere mentale. Per approfondimenti https://lnkd.in/drX3xbkJ #Salutementale #prevenzione#Ricerca Il videogioco che aiuta gli adolescenti a gestire stress e frustrazioni. “Così preveniamo Alzheimer e demenze” https://lnkd.in/d2PHkCZ9
Post di Vincenza Frisardi
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PREVENIRE LA DEMENZA SENILE: LE ARMI A NOSTRA DISPOSIZIONE Ci si aspetta che i casi di demenza senile triplicheranno nei prossimi 30 anni. Dobbiamo allora conoscere le strategie che promuovono la salute mentale. E metterle in atto. 🔹 🔹 🔹 I progressi della medicina e della tecnologia, insieme al miglioramento delle condizioni socio-economiche rispetto a solo qualche generazione fa, ci hanno regalato un notevole allungamento della vita media. È un trend demografico globale, che vede una crescita della popolazione anziana in molte parti del mondo, Italia inclusa. Lo scenario è indubbiamente positivo. Ha, però, come inevitabile altro lato della medaglia, l’aumento del rischio di incorrere in un’ampia gamma di patologie croniche: viviamo di più e questo, intrinsecamente, innalza la probabilità che certi processi patologici si sviluppino. Tra le malattie legate all’allungamento della vita c’è la demenza senile, condizione caratterizzata dalla perdita progressiva delle funzioni cognitive, che compromette la memoria, il ragionamento, la capacità di giudizio, il linguaggio, il comportamento, l’orientamento spaziale, le abilità motorie. Non si tratta di una singola malattia: “demenza” è un termine generico. Descrive una serie di disturbi cognitivi che possono essere causati da diverse condizioni mediche: malattia di Alzheimer, demenza vascolare, demenza a corpi di Lewy e altre forme di demenza ancora. L’OMS stima che oltre 55 milioni di persone nel mondo convivano con una demenza. In Italia si calcola che siano 1,2 milioni i soggetti affetti da demenza e 3 milioni quelli coinvolte nella loro assistenza: la demenza non colpisce solo i pazienti, ma anche le loro famiglie e i caregiver, con un impatto significativo sulla qualità della vita di tutte le persone interessate. Questi numeri, per giunta, sono destinati ad aumentare: nei paesi occidentali, sulla base di proiezioni recenti, i casi di demenza potrebbero addirittura triplicare nei prossimi 30 anni. La prevenzione della demenza diventa allora una questione cruciale, sia per il benessere individuale e delle famiglie, sia per la sostenibilità del nostro sempre più disastrato sistema sanitario. Anche perché, a oggi, per la demenza non esiste cura, bensì solo interventi che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Non disponiamo di formule magiche che possano escludere totalmente il rischio di sviluppare una demenza, ma le ricerche hanno identificato diverse strategie in grado di contribuire significativamente a ridurre le probabilità di ammalarsi e persino di rallentare la progressione del deterioramento cognitivo. Nel 2020 è stata pubblicata su Lancet una revisione di tutta la letteratura scientifica sull’argomento. Ha concluso che il 40% dei casi di demenza senile potrebbero essere prevenuti o ritardati grazie a precise modifiche dello stile di vita. Ecco quali sono. #salute #demenza #medicina #prevenzione #nutrizionista
Prevenire la demenza senile: le armi a disposizione - Confidenze
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Oltre 55 milioni di persone nel mondo convivono con la demenza, una delle principali cause di disabilità e dipendenza negli anziani, e una delle principali cause di morte a livello globale. Con stime che parlano di 78 milioni di casi entro il 2030 e 132 milioni entro il 2050, intervenire oggi è essenziale. La prevenzione è possibile e inizia da semplici abitudini quotidiane: -Alimentazione equilibrata: una dieta ricca di antiossidanti, Omega-3, vitamine e minerali aiuta a proteggere il cervello. -Attività fisica: il movimento quotidiano supporta la neuroplasticità e mantiene attiva la mente. -Allenamento mentale: lettura, giochi di memoria e puzzle sono ottimi per mantenere il cervello in allenamento. -Socializzazione: restare in contatto con gli altri aiuta a preservare le funzioni cognitive. -Gestione dello stress: pratiche come la meditazione possono ridurre uno dei fattori di rischio per il declino cognitivo. -Stimolazione cognitiva: attraverso percorsi personalizzati, è possibile allenare la memoria, l’attenzione e altre funzioni cognitive per rallentare il declino e migliorare la qualità della vita. Fonte: Coppola, A., Carpinelli Mazzi, M., Iavarone, A., Mastrolorenzo, L., Nappo, R., & Lualdi, F. (n.d.). La riabilitazione cognitiva nelle demenze. Ordine degli Psicologi della Campania. In collaborazione con Bianchi, V. D., Responsabile UO Medicina Interna e Geriatria – Clinica Bianchi di Portici.
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COME PROTEGGERE IL CERVELLO DALLA DEMENZA Le demenze, tra cui quella provocata dalla malattia di Alzheimer, colpiscono sempre più persone. I problemi di memoria sono uno dei primi segnali d’allarme, a cui fa seguito una generale, progressiva perdita delle facoltà cognitive. Ciò che molti ignorano è che la malattia di Alzheimer e altre demenze non sono una parte normale dell’invecchiamento, non dipendono solo dai nostri geni e, men che meno, sono unicamente da imputare al destino. Stanno emergendo sempre più prove scientifiche del fatto che comportamenti sani sono effettivamente in grado di ridurre il rischio di sviluppare queste malattie neurodegenerative. Per prevenire la demenza, correlata all'Alzheimer o di altra natura, ognuno di noi può agire sul proprio stile di vita, attuando scelte mirate. Nel mio ultimo articolo spiego cosa si può fare. #memoria #demenza #Alzheimer #nutrizionista #salute #medicina #prevenzione
Proteggi il cervello dall’Alzheimer e da altre demenze - Confidenze
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Occorre fare prevenzione!
Si è parlato di “psicopandemia” per dar conto delle ricadute sul piano psicologico del periodo pandemico: ma la pandemia ha solo amplificato e accelerato un processo che veniva avanti da molti anni, non compreso e senza risposte. Il più grande studio epidemiologico, basato su oltre un miliardo di valutazioni fatte dal 2006 al 2019 negli USA sui soggetti tra 12 e 24, ha mostrato un raddoppio dei disturbi psicologici e delle prescrizioni di psicofarmaci tra il 2006 e il 2019. Dopo la pandemia si stima che il 30% di adolescenti e giovani soffra di ansia o depressione, oltre uno su tre è in una condizione di disagio, mentre un soggetto su due nella fascia 18-25 è interessato a problemi di disagio psicologico. Dati di per sé eclatanti che ci dicono che la pandemia ha portato a galla una situazione di malessere diffusa oltre che creare nuovi problemi. È interessante notare la diversa percezione dei ragazzi e dei genitori che emerge in un’altra indagine (“Mi vedete?”): 7 ragazzi su 10 evidenziano situazioni di disagio ma i genitori ne percepiscono meno della metà (3 su 10). Maggiori problemi psichici significa riduzione delle capacità di apprendimento, di gestione delle emozioni, di relazione, e di adattamento alla vita, sviluppo condizionato negativamente, maggiore vulnerabilità allo stress e quindi maggiore rischio di patologie psichiche e fisiche. Il punto è però sull’evidente ritardo nel prendere contromisure. Serve un sistema che sia consapevole del problema e agisca in modo non improvvisato, né frammentato e tanto meno ideologico. Tutte le Agenzie internazionali raccomandano una strategia integrata basata su prevenzione, ascolto e promozione. Se non si costruiscono argini al dilagare di questa “pandemia del disagio psicologico”, magari sviluppando la resilienza, tra breve i numeri ed i costi diventeranno insostenibili: basta vedere il trend degli accessi ai Pronto Soccorso per situazioni che sfociano in attacchi di ansia o crisi acute di malessere, situazioni che avrebbero dovuto essere intercettate ben prima di arrivare ad un Pronto Soccorso. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/dkEpqmMa
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Si è parlato di “psicopandemia” per dar conto delle ricadute sul piano psicologico del periodo pandemico: ma la pandemia ha solo amplificato e accelerato un processo che veniva avanti da molti anni, non compreso e senza risposte. Il più grande studio epidemiologico, basato su oltre un miliardo di valutazioni fatte dal 2006 al 2019 negli USA sui soggetti tra 12 e 24, ha mostrato un raddoppio dei disturbi psicologici e delle prescrizioni di psicofarmaci tra il 2006 e il 2019. Dopo la pandemia si stima che il 30% di adolescenti e giovani soffra di ansia o depressione, oltre uno su tre è in una condizione di disagio, mentre un soggetto su due nella fascia 18-25 è interessato a problemi di disagio psicologico. Dati di per sé eclatanti che ci dicono che la pandemia ha portato a galla una situazione di malessere diffusa oltre che creare nuovi problemi. È interessante notare la diversa percezione dei ragazzi e dei genitori che emerge in un’altra indagine (“Mi vedete?”): 7 ragazzi su 10 evidenziano situazioni di disagio ma i genitori ne percepiscono meno della metà (3 su 10). Maggiori problemi psichici significa riduzione delle capacità di apprendimento, di gestione delle emozioni, di relazione, e di adattamento alla vita, sviluppo condizionato negativamente, maggiore vulnerabilità allo stress e quindi maggiore rischio di patologie psichiche e fisiche. Il punto è però sull’evidente ritardo nel prendere contromisure. Serve un sistema che sia consapevole del problema e agisca in modo non improvvisato, né frammentato e tanto meno ideologico. Tutte le Agenzie internazionali raccomandano una strategia integrata basata su prevenzione, ascolto e promozione. Se non si costruiscono argini al dilagare di questa “pandemia del disagio psicologico”, magari sviluppando la resilienza, tra breve i numeri ed i costi diventeranno insostenibili: basta vedere il trend degli accessi ai Pronto Soccorso per situazioni che sfociano in attacchi di ansia o crisi acute di malessere, situazioni che avrebbero dovuto essere intercettate ben prima di arrivare ad un Pronto Soccorso. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/dkEpqmMa
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Ascolto , prevenzione, competenza.
Si è parlato di “psicopandemia” per dar conto delle ricadute sul piano psicologico del periodo pandemico: ma la pandemia ha solo amplificato e accelerato un processo che veniva avanti da molti anni, non compreso e senza risposte. Il più grande studio epidemiologico, basato su oltre un miliardo di valutazioni fatte dal 2006 al 2019 negli USA sui soggetti tra 12 e 24, ha mostrato un raddoppio dei disturbi psicologici e delle prescrizioni di psicofarmaci tra il 2006 e il 2019. Dopo la pandemia si stima che il 30% di adolescenti e giovani soffra di ansia o depressione, oltre uno su tre è in una condizione di disagio, mentre un soggetto su due nella fascia 18-25 è interessato a problemi di disagio psicologico. Dati di per sé eclatanti che ci dicono che la pandemia ha portato a galla una situazione di malessere diffusa oltre che creare nuovi problemi. È interessante notare la diversa percezione dei ragazzi e dei genitori che emerge in un’altra indagine (“Mi vedete?”): 7 ragazzi su 10 evidenziano situazioni di disagio ma i genitori ne percepiscono meno della metà (3 su 10). Maggiori problemi psichici significa riduzione delle capacità di apprendimento, di gestione delle emozioni, di relazione, e di adattamento alla vita, sviluppo condizionato negativamente, maggiore vulnerabilità allo stress e quindi maggiore rischio di patologie psichiche e fisiche. Il punto è però sull’evidente ritardo nel prendere contromisure. Serve un sistema che sia consapevole del problema e agisca in modo non improvvisato, né frammentato e tanto meno ideologico. Tutte le Agenzie internazionali raccomandano una strategia integrata basata su prevenzione, ascolto e promozione. Se non si costruiscono argini al dilagare di questa “pandemia del disagio psicologico”, magari sviluppando la resilienza, tra breve i numeri ed i costi diventeranno insostenibili: basta vedere il trend degli accessi ai Pronto Soccorso per situazioni che sfociano in attacchi di ansia o crisi acute di malessere, situazioni che avrebbero dovuto essere intercettate ben prima di arrivare ad un Pronto Soccorso. Per approfondire 👇🏻 https://lnkd.in/dkEpqmMa
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𝐀 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞 𝟏 𝐚𝐝𝐨𝐥𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐮 𝟕 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝟏𝟎 𝐞𝐝 𝐢 𝟏𝟗 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐮𝐫𝐛𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐟𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐚. Tra questi si contano 89 milioni di ragazzi e 77 milioni di ragazze. L'ansia e la depressione rappresentano le patologie più diffuse, con il 40% di diagnosi. Nonostante il 48% circa dei sintomi legati ad un disturbo della salute mentale a livello globale si manifesti entro i 18 anni, molti casi restano non diagnosticati e quindi non trattati. La 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 gioca un ruolo fondamentale nel quadro clinico internazionale ed italiano, manifestando la necessità di interventi e di percorsi di cura mirati, in cui il paziente è affiancato da esperti formati. Le 𝗳𝗶𝗴𝘂𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 si inseriscono non solo nel rapporto con il paziente, ma anche in quello con i familiari, soggetti decisivi per l'andamento delle condizioni di salute dell'individuo. Nella 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 vogliamo ricordare l'importanza dell'informazione come strumento di azione e di supporto nei confronti di chi, ogni giorno, affronta una sfida invisibile. 𝘍𝘰𝘯𝘵𝘪 𝘙𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘜𝘕𝘐𝘊𝘌𝘍, “𝘓𝘢 𝘊𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘧𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 - 𝘕𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦: 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘶𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦, 𝘵𝘶𝘵𝘦𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪” (2021) 𝘜𝘕𝘐𝘊𝘌𝘍, "𝘚𝘦𝘵𝘵𝘪𝘮𝘢𝘯𝘢 𝘦𝘶𝘳𝘰𝘱𝘦𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦, 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘢 11,2 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪 𝘦 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘪 19 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘜𝘯𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘌𝘶𝘳𝘰𝘱𝘦𝘢 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘦, 13 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 2024 #villasantachiara #casadicura #giornatamondialedellasalutementale #worldmentalhealthday | Direttore sanitario: Dott. Giancarlo Menini, Medico Chirurgo specialista in Igiene e Medicina preventiva - Iscrizione all’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Verona n. 03836 dal 21/01/1981 - Autorizzazione Decreto Dirigenziale Azienda Zero Regione Veneto 67/2024 del 29/01/2024 |
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Dal 2020 ad oggi, la pandemia ha lasciato una traccia indelebile sulla nostra salute mentale, con effetti particolarmente devastanti sui più giovani. Uno studio su PNAS ha rilevato un invecchiamento precoce del cervello nei bambini e adolescenti tra i 9 e i 17 anni, mentre un’indagine su JAMA ha evidenziato un aumento dei disturbi mentali proprio con la riapertura delle scuole. La pressione scolastica e le difficoltà relazionali sono solo alcune delle sfide che hanno amplificato questa crisi. Anche tra gli adulti, soprattutto tra chi ha contratto il Covid in forma grave, l’impatto sulla salute mentale è stato significativo. Oggi più che mai, è necessario intervenire per ricucire il tessuto sociale e promuovere il benessere mentale. Sul nostro sito everyone4mentalhealth.it troverai news e approfondimenti sul tema della salute mentale, scopri come possiamo lavorare insieme per fare la differenza!
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e-MemoryCare è una piattaforma digitale che permette di valutare ed eventualmente contrastare il declino cognitivo con un trattamento ad hoc sulla memoria. Nasce dall’esigenza di aiutare un’ampia fascia di popolazione, che ad oggi non riceve grandi attenzioni, offrendo uno strumento innovativo. e-MemoryCare permette anche di raccogliere i dati di screening in forma anonima, per validare le percentuali di pazienti affetti da demenza e declino cognitivo. #emozioni #ricordi #anziani #demenza #declinocognitivo #memoria #psicologia #neuropsicologia
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𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚 – 𝟖 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒 La Giornata mondiale della dislessia si configura come una preziosa opportunità per diffondere maggiore consapevolezza sulla dislessia: disturbo specifico dell'apprendimento che si manifesta con difficoltà nella lettura in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di problemi neurologici o sensoriali. Il messaggio chiave di questa giornata è di grande importanza: la dislessia non è legata a un deficit di intelligenza. Riconoscere e affrontare tempestivamente il disturbo, con una diagnosi precoce e interventi mirati, è cruciale per permettere ai bambini con dislessia di sviluppare appieno le proprie capacità La dislessia non riguarda solo i bambini: la dislessia acquisita può manifestarsi negli adulti a seguito di traumi cerebrali o malattie neurologiche. Questo disturbo comporta difficoltà nella lettura e nella scrittura simili a quelle dei più giovani. È fondamentale riconoscere che anche gli adulti possano trovarsi ad affrontare queste problematiche e che il giusto supporto e interventi mirati possano aiutarli a migliorare le loro abilità di lettura e a gestire le difficoltà nella vita quotidiana. Gli interventi per trattare la dislessia possono portare a miglioramenti significativi e si concentrano su due obiettivi principali: 1. migliorare la capacità di lettura 2. fornire strategie che aiutino a gestire testi complessi e le difficoltà legate allo studio. In questo contesto, applicazioni innovative come TurboLettura e Leggo Facile, le Digital Therapeutics – DTx sviluppate grazie all'impegno di One Health Vision insieme a Istituto Santa Chiara, rappresentano un supporto efficace per bambini e adulti con dislessia. Questi software offrono esercizi interattivi mirati a migliorare la velocità e la correttezza nella lettura, contribuendo in modo significativo al percorso di potenziamento delle abilità di apprendimento. La dislessia non limita il potenziale di un individuo: al contrario, con il giusto supporto e le strategie adeguate, può trasformarsi in un'opportunità per sviluppare al meglio le proprie abilità e raggiungere traguardi straordinari. Se hai bisogno di avere maggiori informazioni su TurboLettura, Leggo Facile o sulle app di One Health Vision: 351 754 7089 | info@onehealthvision.com . . . #dislessia #giornatamondialedislessia #digitaltherapeutics #terapiedigitali #DTx #TurboLettura #LeggoFacile #OneHealthVision #IstitutoSantaChiara
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