2020? Un anno di transizione per la svolta digitale dell’Italia
In questi giorni uno dei tormentoni che rimbalza su tutti i media complice anche l’emergenza del #Coronavirus è : ‘2020 anno bisesto anno funesto’.
Ma che anno sarà il 2020? E quali le aspettative in termini di digitalizzazione del nostro Paese?
Mi piace pensarla come Seneca e credere che ‘La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità’.
Il 2020 è un anno di #transizione dove a guidare la ‘transumanza digitale’ dell’Italia e la sua digital reinvention devono essere le PMI in stretta collaborazione con un network articolato che le supporta costituito da: enti territoriali , quali Camere di Commercio, PID, DHUB, system integrator, aziende IT e le opportunità date dagli incentivi statali. Non a caso il piano di supporto alla digitalizzazione delle PMI messo a punto dal Mise si chiama ‘Transizione 4.0’.
Le Camere di Commercio, i PID e DHUB sono fondamentali “entry point” nell’avvio di processi di digitalizzazione 4.0 delle imprese. Essi sono infatti dedicati alle MPMI di tutti i settori economici per informarle e avvicinarle alle nuove tecnologie abilitanti di Impresa 4.0.
I System Integrator e le aziende IT che con le loro soluzioni tecnologiche aiutano a gestire i processi di cambiamento e progetti di innovazione digitale complessi, grazie alle competenze e all’esperienza dei loro professionisti e grazie alle best practices implementate presso altre imprese/clienti.
Gli incentivi statali, che permettono di avviare e/o continuare il percorso di trasformazione digitale delle MPMIrispondendo alla domanda di innovazione e di competenza specialistica delle imprese e supportandole nella digitalizzazione dei propri processi produttivi e modelli di business.
L’alleanza tra le PMI e questo network è fondamentale per la loro crescita e per la crescita dell’Italia anche alla luce dei dati pubblicati dall’Osservatorio Digitale del Politecnico due settimane orsono che ci rappresentano i chiaro/scuri del settore Commercial e delle PMI ovvero le contraddizioni di un mercato un pò diverso dagli altri.
In termini di investimenti in digitalizzazione i dati del Politecnico ci dicono che ‘ Le previsioni di investimento in processi digitali nel 2020 parlano di stagnazione e in alcuni casi anche di contrazione rispetto all'anno appena trascorso, confermando una visione di sviluppo in ottica 4.0 ancora troppo timida. La reticenza nell’allocare investimenti in digitalizzazione da una parte è spiegata da una visione imprenditoriale che guarda più al breve che al medio lungo termine, dall'altra dalla presenza di alcuni elementi di freno, quali i costi di acquisto dei servizi digitali percepiti come troppo elevati (27%), la mancanza di competenze e di cultura digitale nell'organizzazione (24%), lo scarso supporto da parte delle istituzioni (11%). Su quest’ultimo punto, si riscontra anche una scarsa conoscenza da parte di chi guida le aziende degli incentivi messi in campo dal Governo, in particolare nel Centro e Sud Italia: si è rilevato che ad esempio il 68% degli imprenditori non è aggiornato sui voucher consulenza in innovazione promossi dal MISE".
Da qui ribadisco la centralità degli incentivi e del Piano Transizione 4.0 del Mise che ha tra le sue parole chiave quella della #formazione. Di fondamentale importanza, dunque, l’incentivo del bonus formazione 4.0 che favorisce con un credito di imposta fino ad un massimale di 300k annui il sostegno allo sviluppo di competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica ovvero: big data, cloud, cybersecurity, ecc..
Lo sviluppo delle competenze relative alle tecnologie abilitanti sono necessarie per l’ottimizzazione dei processi interni delle imprese e permettono di colmare il gap esistente di formazione che non ci ha ancora permesso di completare il processo di digitalizzazione a 360 gradi delle PMI.
Come rispecchiano ancora una volta i dati del Politecnico ‘solo il 26% delle PMI italiane è pronta a sfidare i mercati mondiali potendo contare su tecnologie avanzate e processi produttivi digitalizzati. Questo nonostante 9 imprenditori su 10 considerino l'innovazione e la visione 4.0 necessari per lo sviluppo del business aziendale’.
Per la sfida dei mercati mondiali le PMI si devono dotare di un elemento fondamentale che rappresenta la loro criptonite ovvero l’utilizzo dei sistemi in Cloud ed Edge Computing con nuovi sistemi di storage che aiutano a trasformare informazioni aziendali in valore oltre a proteggerle. Ad oggi solo il 30% delle PMI utilizza tecnologie esponenziali mentre la sicurezza dei dati e delle applicazioni è alla base di tutti i modelli di business.
Occore dunque un cambio di passo in questo anno di transizione e IBM da moderna "Caronte" può traghettare le PMI accompagnandole nel completamento del loro processo di digitalizzazione.
Le PMI possono vincere la sfida dell’internazionalizzazione puntando su #competenze, #cloud #security #storage e #edgecomputing non dimenticando di lasciarsi guidare dalla passione e dalla curiosità per l’#innovazione, UNICO antidoto per crisi e reticenze culturali nonché anticamera di un 2020 di svolta per questo settore.
Finance and International Strategy, MBA
4 anniMaybe not only for Italy, but a world changing moment, for sure.
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4 anniNETWORKED MARKETS ARE TRANSFORMING THE ECONOMY, HOW MAKE THEM WORK FOR YOU !! Italia è all'età della pietra nell'economia digitale. Ora col coronavirus che colpirà fiere e viaggi di lavoro, senza l'e-commerce le aziende oltre a perdere business perderanno anche i clienti. THE FUTURE IS TODAY, NOT TOMORROW