2021, l’anno del rilancio per le small cap italiane

2021, l’anno del rilancio per le small cap italiane

Sull’onda di una parziale ripresa, favorita anche dall’inizio della campagna vaccinale, si aprono buone prospettive per le Pmi dopo un periodo di sottoperformance. A favorire questa “rinascita” saranno i PIR alternativi

Mentre la politica italiana è impegnata nella risoluzione di una difficile crisi di governo – che dovrebbe portare a un nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi – qualcosa comincia a muoversi sul piano economico. Il 2021 si è infatti aperto con l’avvio della campagna vaccinale anche nel nostro Paese, che ha ridato un po’ di spinta ai mercati, nonostante la pandemia sia ancora in corso e il ritorno alla normalità non sembri essere dietro l’angolo.

In questo contesto di incertezza, ma caratterizzato comunque da una certa fiducia, anche per la small cap italiane il futuro dovrebbe riservare interessanti opportunità. Dopo due anni di sottoperformance, già nel 2020 si aveva la sensazione che per i titoli a minore capitalizzazione si sarebbe potuta invertire la tendenza, ed effettivamente qualche segnale in questo senso si avvertiva sulla scia della nuova legge PIR.

La pandemia ha invece imposto un pesante stop al processo di crescita. Ma in questa prima parte di 2021 sembrano esserci di nuovo le condizioni per una ripresa significativa. Da questo punto di vista, la discreta performance nel secondo semestre del 2020 aumenta la mia fiducia per il nuovo anno, che si apre con una novità per Bayes Investments e il Made in Italy Fund: all'inizio di dicembre abbiamo infatti firmato un importante accordo con SCM SIM, società italiana di asset management e advisory quotata su AIM Italia, con un miliardo di euro di asset sotto controllo. SCM, in particolare, è stata la prima istituzione finanziaria a lanciare una linea di investimento per la gestione dei conti PIR Alternativi, e ha scelto Bayes Investments come advisor per la gestione della componente azionaria italiana, pari al 70%.

Esempi virtuosi

Come già ribadito in altre occasioni, i PIR alternativi rappresentano secondo me un’occasione irripetibile per le aziende italiane, per i risparmiatori e per l'intero sistema finanziario. Il notevole vantaggio fiscale di cui godono – l’esenzione dall’imposta sui guadagni in conto capitale dopo un periodo di detenzione di 5 anni e l’azzeramento dell’imposta di successione – ha l’obiettivo di accrescere la quota di risparmio italiano investito nelle piccole e medie imprese del Paese per favorirne e finanziarne la crescita, grazie alla possibilità di investire fino a un massimo di 300mila euro l’anno, di cui il 70% deve essere indirizzato proprio alle Pmi.

Non mancano certo i casi di eccellenza in questo segmento, come testimoniano i tanti casi di quotazione di successo sui quali ha investito anche il Made in Italy Fund. Ad esempio CY4Gate, azienda specializzata nella sicurezza cibernetica quotatasi lo scorso giugno, che ha chiuso l'anno a 8,6 euro, 173% sopra al prezzo di Ipo di 3,15 euro. Tecma Solutions, che fornisce soluzioni tecnologiche per il settore immobiliare, è invece arrivata sul mercato a novembre con una valutazione di 22 milioni, un fatturato 2020 di circa 8 milioni di euro e un utile netto di 2 milioni, entrambi attesi in rapida crescita nei prossimi anni: il titolo ha chiuso l'anno in rialzo del 65%. È ancora più recente, infine, il debutto sui mercati di

Vantea Smart, impresa tecnologica romana specializzata in sicurezza informatica e digital marketplace: in una sola giornata di contrattazioni l’offerta pubblica iniziale di 2,20 euro è aumentata fino a 3,10, e un volume di scambi che ha superato il milione di azioni. Il prezzo del titolo è ora attorno ai 4 euro.

Nonostante questi esempi virtuosi, oggi le small cap italiane rappresentano soltanto il 4% del valore del mercato azionario, pur essendo quasi i tre quarti del numero di aziende quotate: 270 società con un valore complessivo di circa 22 miliardi di euro. Ed è questo l’universo su cui si focalizzeranno i PIR Alternativi: convogliando il risparmio italiano sulle Pmi quotate, essi daranno un essenziale contributo al finanziamento della loro crescita, potenziandone il valore e aumentandone la liquidità.


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