3 principi di finanze personali
In questi giorni di rallentamento dal lavoro o di soggiorno casalingo, l'occasione e' buona per leggere, informarsi e espandere il proprio bagaglio di conoscenze.
Facendo un saluto a tutti e un augurio di veloce ritorno alla normalita', oggi offro una lettura che punta a rinforzare la mentalita' per compiere investimenti e allocazione di capitale.
Attraverso questi 3 principi:
1) Ogni investimento e' sempre un investimento su stesso
Quando fai un investimento in un prodotto finanziario investi sempre su te stesso. E' un po' come quando decidi di fare un Master un Phd o un corso che ti permetta di accrescere le tue compentenze. Cio' che fai e' investire del valore (i tuoi soldi), in un certo veicolo, prodotto o servizio (il corso), per ricevere indietro altro valore trasformato (le tue nuove competenze). Gli investimenti finanziari funzionano esattamente nello stesso modo. Se tu inizi a costruire la tua pensione privata a 30 anni, quando avrai 50 anni le tue rendite avranno raggiunto un certo tipo di livello, grazie alla capitalizzazione composta che accumula valore nel tempo. Tale livello sara' maggiore rispetto a quello raggiunto da un individuo che fa lo stesso tipo di investimento a 40 anni. E' un po' come avere inizato a suonare la chitarra a 12 anni piuttosto che avere iniziato a 30. Il livello, raggiunti i 35 anni di eta', sara' probabilmente molto diverso.
Capacita' decisionale, consiglio giusto e disciplina costante e regolare sono le caratteristiche che generano un ritorno garantito quando si investe su se stessi, sia in finanza che in ogni altra disciplina.
2) Le tue incertezze su un prodotto finanziario sono incertezze su te stesso
Abbiamo appurato che la capacita' decisionale e' una caratterstica fondamentale quando si investe su se stessi. Tuttavia, alcuni vacillano proprio su questo punto. In altre parole, subentrano incertezze che minano la capacita' decisionale dell'aspirante investitore. E le incertezze generano ritardi. E i ritardi producono costi.
Come eliminare allora queste incertezze sulle quali bisogna pagare un prezzo?
Innanzitutto bisogna capire che le incertezze che molto spesso sono rivolte verso un certo prodotto finanziario, in realta' sono sempre incertezze che abbiamo su noi stessi. Se accettiamo questa idea, si acquisisce un potere formidabile perche' ammettiamo di essere i padroni delle nostre decisioni e anche delle nostre indecisioni e quindi possiamo cambiarle.
Per esempio, molto spesso siamo incerti sui ritorni di un certo veicolo finanziario e chiediamo maggiori ritorni "garantiti". L'incertezza sembra essere sul prodotto finanziario (pensione privata, assicurazione, ecc..) che sembra non essere in grado di offrire un'alta percentuale di tale ritorno garantito. In realta', l'incertezza reale e su noi stessi ed e' questa: sono in grado di muovermi in un ambiente incerto e di prendere decisioni senza avere il 100% di garanzie esterne? Cio' che stiamo realmente chiedendo, in altre parole, non e' una maggiore componente garantita del prodotto ma e' una maggior capacita' decisionale a noi stessi. Quando hai imparato a nuotare, non hai richiesto all'acqua di mantenerti a galla, ma hai semplicemente richiesto a te stesso l'apprendimento di movimenti e tipi di coordinazione che ti permettessero di nuotare, in un ambiente nuovo e poco familiare.
Vi e' un tipo di incertezza che spesso emerge quando si fa delle pensioni private alle quali bisogna contribuire per un certo numero di anni: il fatto che bisogna scegliere una cifra fissa da contribuire ogni anno al nostro fondo per molti suona come una forma di incertezza verso il prodotto, che dovrebbe essere piu' flessibile. In realta' anche tale questione tradisce una forma di incertezza che l'individuo porta con se' ed e' relativa alla sua possibilita' di pagare, di percepire un salario regolare, di progredire nella propria carriera, e in generale di essere all'altezza della situazione, delle proprie responsabilita' e degli impegni presi. Un individuo che si allena in palestra e non riesce ad alzare un certo peso, non chiede al peso di essere piu' leggero o piu' "flessibile, cosicche' lui possa sollevarlo. Al contrario, sa che il valore sta proprio nella sua solidita', perche' e' tale solidita' del peso che gli permette di rinforzare i suoi muscoli. Se il peso fosse molliccio e friabile, probabilmente farebbe un reclamo alla palestra.
Il punto e' che se ci si basa su fattori esterni per cercare sicurezze non le troveremo mai, perche' ogni condizione esterna e' temporanea e incontrollabile. Pertanto bisogna far leva sulla propria capacita' decisionale, che possiamo trovare lasciando da parte le nostre incertezze.
3) Ogni ritorno di investimento consiste in una crescente sicurezza di se'
Quando si prende una decisione relativa all'allocazione del nostro capitale, si fa un'attestato di fiducia. Fiducia nell'istituzione finanziaria che lo progetta, nel veicolo finanziario offerto, nel consulente che ce lo propone. Ma sopratutto si fa un'attestato di fiducia in se stessi. Riprendendo l'esempio del nuoto, quando ci siamo tuffati per la prima volta in acqua, ci siamo fidati dell'istruttore, dei braccioli che ci sostenevano e dell'impianto sportivo che garantisse assistenza e sicurezza. Lo stesso accade nel mondo delle finanze personali.
Infatti, quando si da il via libera ad una proposta di investimento, si assume che tale decisone porti dei ritorni. Si dice a noi stessi che stiamo prendendo la decisione giusta. Che siamo in grado di pensare costruttivamente e di trovare conferma in noi stessi. Che sappiamo decidere. Che siamo in grado di costruire valore. Che possiamo accettare intenzionalmente di intraprendere un percorso di crescita, di progresso e di espansione. Per molti, il primo ritorno di investimento sta nel fatto di aver finalmente preso una decisione che volevano prendere da tempo e nel senso di sollievo e di autostima che ne deriva. Una maggior sicurezza di se, in campo finanziario come in molte altre aree, non e' altro che una dichiarata consapevolezza del nostro innato e infinito processo di espansione.