5 errori da non commettere su Linkedin
Ecco 5 errori che chi utilizza Linkedin per il proprio business può fare.
Ricorda però che c'è sempre tempo per rimediare!
1. Pensare che LinkedIn sia solo un Curriculum Vitae
Sì, c’è chi ancor alla soglia del 2022 pensa che LinkedIn sia il social media dei Curriculum Vitae.
Se lo era un po' quando il social media (ora di Microsoft) è stato fondato, oggi non c’è più ragione di “sminuirlo” e relegarlo a una sola delle sue tante funzionalità.
Tali e tante sono le novità aggiunte nel corso degli anni, che possiamo davvero considerare Linkedin uno strumento che non ha eguali per lo sviluppo in campo business, specie per il settore B2B.
Una possibilità è quella di far crescere il proprio “Personal Branding”.
Si tratta di aumentare la propria autorità sopra un determinato settore. Per diventare una voce che spicca all’interno del social bisogna specializzarsi e fare “content curation” su temi d’interesse per la propria audience.
Quest'ultima si realizza ricercando, pubblicando e commentando notizie di settore per intrattenere e tenere attiva la propria audience su un determinato tema.
Un altro aspetto di enorme importanza è quello del “Social Selling”, ossia la possibilità di riuscire a vendere i propri prodotti a prospect molto interessati, partendo dalla costruzione di relazioni piene di significato.
2. Provare a vendere dopo 10 secondi di conoscenza
E proprio nell’ambito del social selling una prassi consolidata è quella di “agganciare” un possibile contatto e provare immediatamente a vendere i propri servizi.
Ecco: niente di più sbagliato. Siamo letteralmente mitragliati da aziende o agenzie che vendono prodotti di qualunque tipo, dalle consulenze marketing a quelle aziendali o di sviluppo software.
La strategia di essere diretti e aggressivi nella vendita non è certamente il modo migliore per raggiungere i tuoi obiettivi.
Anzi, direi che è il modo migliore per essere ignorati.
Personalmente ho avuto un periodo in cui ricevevo al mese almeno 10 proposte di aziende di sviluppo software che finivano costantemente ignorate.
Il consiglio dunque non è mai quello di partire in quarta con il proprio “pitch” aziendale, ma aggiungere con intelligenza possibili nuovi contatti in target, farsi conoscere e attrarre positivamente l’attenzione.
Questo si ottiene pubblicando post interessanti, ma anche rimanendo attivi sulle bacheche altrui, con like, commenti e interazioni significative. Solo allora la percezione del nostro personal brand in chi andiamo a vendere qualcosa può cambiare e possiamo attrarre l’attenzione dei prospect.
Si parla idealmente di un passaggio da un marketing di tipo outbound (ossia raggiungo immediatamente con un messaggio diretto l’utente a cui voglio vendere qualcosa) a un marketing di tipo inbound (è l’utente che ti reputa interessante ed è lui a cercare te).
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3. Non ottimizzare il tuo profilo
Sono molti gli errori che si possono commettere nella compilazione del proprio profilo.
Su questa parte c’è molto su cui fare attenzione, quindi ti consiglio sempre di dedicarci tutto il tempo che serve. Sarà il tuo biglietto da visita e il tuo lasciapassare verso possibili opportunità lavorative.
4. Non curare i tuoi post
Fate in modo che i vostri post escano sempre in maniera curata.
Questo significa che prima di cliccare il fatidico pulsante “pubblica” dovresti essere certo di una serie di cose. Ecco perché dovresti porti una serie di domande.
Per capire se stai andando sulla strada giusta ti consiglio di dare sempre un’occhiata alle metriche (analytics), per vedere se c'è engagement nel post (like, commenti, condivisioni, etc).
5. Non essere consistenti
Quando si comincia a strutturare una strategia su Linkedin spesso si comincia con grande entusiasmo.
Si pubblica magari più del dovuto (2-3 pubblicazioni settimanali sono sufficienti, ma anche una pubblicazione a settimana con consistenza può dare i suoi frutti), ma poi per scarsità di ispirazione e di tempo, spesso si finisce per non pubblicare più.
Per questo conviene sempre strutturare un calendario editoriale che ci spinga a essere costanti nelle pubblicazioni, ma anche nel sapere che tipo di post pubblicare, creando delle vere e proprie rubriche.
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