5 errori di Inbound Marketing che mettono a rischio il tuo Brand

5 errori di Inbound Marketing che mettono a rischio il tuo Brand

Ormai lo sanno anche i sassi: l’inbound marketing può essere molto utile per attrarre clienti attorno al brand, generando curiosità e donandogli longevità. Se fatto bene, i clienti vengono coinvolti dalle informazioni che trovano su blog e social, di cui aspetteranno con ansia gli aggiornamenti quotidiani.

Nel momento in cui si inizia, gli errori sono dietro l’angolo e questa è una buona cosa: si, perché è proprio dagli errori che si impara.

Ma se in ballo ci sono soldi e reputazione, allora dobbiamo cercare di ridurre al minimo i possibili sbagli perché alcuni possono essere davvero disastrosi, col risultato di far fuggire i lead lontano dai vostri canali di vendita, senza possibilità di ritorno.

Questi sono 5 fra i più comuni errori di inbound marketing

Scrivere contenuti riguardo a qualsiasi cosa

Non è sbagliato scrivere di argomenti che ritieni importanti, ma deve esserci un filo conduttore a guidare le tue parole, i tuoi post, il tuo blog. Deve essere relativo al tuo lavoro e aiutare i lettori a capire i tuoi prodotti, perché, davvero, se devi scrivere qualcosa che non ha senso per la tua attività, tanto vale evitare. Gli argomenti devono riguardare le tue buyer’s persona e i loro interessi.

Decidere di non inserire parole chiave

Anche se l’algoritmo di ricerca di Google ha messo un limite al fattore inserimento parole chiave, le keyword continuano ad essere importanti. Tralasciare le parole chiave in contesti molto competitivi e pensare di poter rimanere tra i risultati di Google è un grande errore. Bisogna controllare quelle parole chiave che i nostri prospect usano per le loro query di ricerca sui motori e scrivere contenuti in merito. Questo aiuta i tuoi clienti a trovare le soluzioni ai loro problemi.

“Un blog impegna troppe risorse e fatica e decidi di non scrivere nulla”

Attualmente il blog è la parte più importante dell’inbound marketing. Secondo alcune recenti statistiche  il 33% delle aziende B2B usa il blog e, in media, le aziende che scrivono sul blog, ottengono il 434% in più di pagine indicizzate. Non solo, nel momento in cui decidi di aggiornare il tuo blog, i motori di ricerca sono informati che un nuovo contenuto è stato inserito e bisogna indicizzarlo. Più il contenuto è recente e più vengono considerati da Google.
Se decidi di non scrivere nulla, la strada per te sarà solo in salita.

Non avere alcuna call to action sul post

Le call to action non sono necessariamente dei bottoni che devi inserire per forza nel tuo blog. Puoi fornire link utili per reindirizzare i clienti mentre stanno leggendo un determinato contenuto. Se i link ai tuoi prodotti o servizi non aiutano gli utenti, puoi decidere di inserire link ad altri siti o altre informazioni che possono essere di supporto al clienti nel prendere le loro decisioni.

Non avere un appropriata “Buyer Persona”

Il successo dell’ inbound marketing dipende in buona parte dal valore delle proposte dell’azienda al suo cliente finale. Ma come possiamo soddisfare ogni parte della nostra audience senza conoscere le loro sfide e necessità?

Ecco che ci viene in aiuto lo studio delle Buyer Persona. La Buyer Persona ci aiuta a calibrare un pubblico da un punto di vista demografico, di comportamento e di preferenze, su cui possiamo basarci per creare e curare contenuti e servizi, aumentando così conversioni e ROI.
Avere una Buyer Persona prima di creare la strategia di inbound marketing è fondamentale, se si vogliono raggiungere gli obiettivi preposti.

Come spesso viene detto, è imperativo capire che il successo non si può ottenere in una sola notte, ma richiede pazienza e una buona dose di fatica per un lungo periodo, prima di cominciare a raccogliere i frutti.

Se volete, nell'articolo sul blog troverete un'infografica che evidenzia quali sono gli step principali per ottenere un ritorno di investimento dalle campagne di Inbound Marketing.

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