7 PECCATI DA NON COMMETTERE
LucioBenetton #sapere per #fareimpresa

7 PECCATI DA NON COMMETTERE

Dai la passione nel lavoro ai tuoi collaboratori.

È facile riconoscere chi fa il lavoro che fa per passione da chi invece lo svolge senza entusiasmo. In che modo è possibile fare questa distinzione? Beh, facile: chi lavora con passione è colui che quando paragona il proprio lavoro con quello di chiunque altro, sente che non cambierebbe strada per nessun motivo al mondo. Anche se lo scambio potrebbe apparire di primo acchito allettante.
  1. PASSIONE La passione è un elemento che fa incredibilmente la differenza nello svolgimento di un lavoro: di certo non annulla la fatica o lo stress, ma rende tutto questo più sopportabile perché ogni sacrificio è fatto in nome di un progetto più grande, è fatto per inseguire un obiettivo stimolante.
  2. VOGLIA DI IMPARARE Non si finisce mai di imparare. Anche dopo aver ottenuto, dopo tanti sacrifici, un bel lavoro, non è di certo il momento di adagiarsi: la formazione continua e l’aggiornamento devono essere delle costanti. Fortuna però che chi svolge il proprio lavoro con passione non vede il dover tenere le proprie competenze in costante allenamento come un peso, anzi.
  3. SOGNO Lavorare con passione, magari ottenendo un lavoro in linea con la propria formazione e le proprie aspirazioni, è un sogno perché significa aver esaudito il sogno di non lavorare solo per necessità. Una frase famosa recita “scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno, in tutta la tua vita.
  4. SORRISO Esercitare una professione appassionante vuol dire poter affrontare ogni nuovo giorno con il sorriso. Anche le sfide lavorative più ardue diventano infatti un’occasione per misurarsi con se stessi in un campo che si trova congeniale, su un terreno professionale che si può chiamare casa senza aver paura di esagerare. Chi svolge il proprio mestiere con passione trova più facilmente un motivo per sorridere e per affrontare quindi positivamente anche le difficoltà: ecco perché spesso passione fa rima con successo.
  5. IDILLO No. Fare qualcosa che si ama non garantisce che il proprio lavoro sia sempre perfetto. Anche chi lavora con entusiasmo attraversa momenti no. La differenza tra chi ama il proprio lavoro e chi lo fa perché obbligato, sta nel modo in cui le difficoltà professionali vengono affrontate e superate.
  6. OBBLIGO Per chi non ama il proprio impiego, il tempo passato al lavoro è per certi versi sprecato. In parole povere ci si limita solo a prendersi lo stipendio, non si va oltre il tornaconto economico. Il lavoro, però, può essere molto di più che una mera necessità per sopravvivere. Un lavoro può essere un modo per coltivare una propria passione guadagnando. Chi ragiona in questo modo ha una marcia in più.
  7. ECCEZIONE Chi ama davvero il proprio lavoro può anche essere considerato un’eccezione, anche se in realtà questa dovrebbe essere la norma: perché la passione è l’ingrediente che può rendere anche la normale quotidianità di una sequela di giorni lavorativi assolutamente eccezionale.





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