Abbreviare i tempi di selezione: imperativo per attrare Talenti

Abbreviare i tempi di selezione: imperativo per attrare Talenti

Nel contesto attuale del mercato del lavoro, le aziende devono affrontare una sfida cruciale: attrarre e trattenere i Talenti ed uno degli aspetti determinanti per riuscire a farlo e a coinvolgerli da subito è rappresentato dalla velocità del processo di selezione.

Secondo uno studio di LinkedIn, il 60% dei candidati abbandona un processo di assunzione a causa di tempi di attesa prolungati. Quindi accorciare i tempi di selezione non è solo questione di efficienza, ma rappresenta un vero e proprio fattore di successo.

 

Perché i tempi di selezione sono cruciali:

 

  • Il mercato è sempre più competitivo: in un mercato del lavoro in cui i candidati di talento sono sempre più richiesti, soprattutto in settori di nicchia e su ruoli tecnici o molto specializzati, è imprescindibile che le aziende, una volta che decidano di ampliare il proprio organico, siano  pronte e decise  a farlo rapidamente.

Secondo una ricerca di Glassdoor, le aziende con processi di assunzione snelli vedono un aumento del 70% nel numero di candidati qualificati. Ogni giorno di attesa può significare perdere un candidato promettente a favore di concorrenti più reattivi.

Oltretutto è conseguenziale che le aziende che non sono in grado di agire rapidamente rischiano di perdere non solo talenti, ma anche opportunità di crescita e innovazione.


  • Impressione positiva: un processo di selezione rapido e ben gestito non solo migliora l’efficienza, ma crea anche un’impressione positiva nei candidati ed accresce la loro motivazione.

Ciò è particolarmente importante in un contesto in cui la reputazione dell’azienda può influenzare la decisione di un talento di accettare un’offerta.

A riprova di quanto sopra: un’indagine condotta da CareerBuilder ha rivelato che il 70% dei candidati considera l’iter di assunzione un riflesso della cultura aziendale.

Dimostrare che l’azienda è organizzata e rispettosa del tempo altrui è quindi essenziale per esser attrattivi.

 

  • Riduzione della percentuale di rinuncia: Lunghe tempistiche di selezione possono generare ansia e frustrazione nei candidati e far progressivamente diminuire il loro interesse.

Tra l'altro, uno studio di Talent Board mostra che un’esperienza negativa durante il processo di assunzione può portare il 45% dei candidati a condividere la loro esperienza con altri, danneggiando la reputazione dell’azienda.

Un processo efficiente minimizza il rischio di perdita di talenti e, in più, riduce anche il tasso di abbandono una volta assunti.

 

  •  Maggiore coinvolgimento dei candidati: I candidati tendono a sentirsi più coinvolti e motivati quando percepiscono che l’azienda ha un processo di selezione efficace e ben strutturato.  Un approccio rapido e diretto non solo mantiene i candidati motivati, ma concorre a costruire le basi per una relazione positiva che, è facile intuirlo, si tradurrà in un onboarding più efficace.

 

  • Efficienza operativa: accorciare i tempi di selezione non solo migliora l’esperienza del candidato, ma porta anche a una maggiore efficienza operativa.

Secondo uno studio di McKinsey, le aziende con processi di assunzione ottimizzati riescono a ridurre i costi associati al recruiting e a migliorare la produttività dei team di assunzione.

La possibilità di prendere decisioni più rapidamente consente di adattarsi meglio alle esigenze del mercato e di rispondere in modo proattivo alle sfide aziendali.

 

Conclusione

Accorciare i tempi di selezione è fondamentale per le aziende che desiderano attrarre e trattenere Talenti. Un processo rapido non solo migliora l’efficienza, ma contribuisce anche a costruire un’immagine positiva del brand e a ridurre il rischio di perdita di candidati.

Oggi, in Italia, i tempi medi per completare un iter di selezione si aggirano intorno ai 38 giorni, mentre in altri paesi europei, come Regno Unito e Germania, si attestano rispettivamente sui 25 e 30 giorni. Questi dati, provenienti da rapporti di Eurofound e LinkedIn, evidenziano una differenza significativa che può compromettere la competitività delle aziende italiane nel mercato globale.

Investire in strategie che snelliscano il recruiting è un passo essenziale verso il successo organizzativo.

L’adozione di tecnologie innovative, la definizione di processi chiari e il miglioramento delle comunicazioni non sono solo utili suggerimenti, ma vere e proprie necessità vista la rapida evoluzione del mercato del lavoro.

Le aziende che si ostineranno a non considerare questi aspetti rischieranno di trovarsi in difficoltà nel catturare e mantenere i talenti che sappiamo tutti quanto siano essenziali per la loro stessa crescita e innovazione sul lungo periodo.

In un contesto dove i migliori talenti sono sempre più richiesti, rivedere e ottimizzare i processi di selezione è quindi una necessità imperativa.

Investire nella strategia di recruiting significa investire nel futuro della propria azienda.

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