Abolizione dei dazi doganali sui prodotti industriali

Abolizione dei dazi doganali sui prodotti industriali

La Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti) ha letto con attenzione i documenti relativi al progetto di revisione e ritiene importante sostenere la proposta per i seguenti motivi:

Effetti positivi generali

I dazi sui beni industriali oggigiorno ammontano in media all'1,8%. Secondo l'OMC, i dazi inferiori al 3% possono essere qualificati come «dazi disturbatori» («nuisance tariffs »), dato che le entrate generate sono inferiori ai costi necessari per incassarli.

Ad eccezione del settore tessile (circa il 5%), quasi tutti i beni industriali sono quindi soggetti a «nuisance tariffs».

In generale, l’abolizione dei dazi industriali semplifica le importazioni di prodotti industriali con effetti positivi sia per i consumatori sia per l’industria. Inoltre fornisce un’immagine innovativa e propositiva della Svizzera che sposa i principi fondamentali sostenuti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), volti ad abolire le barriere commerciali per incoraggiare e liberalizzare il commercio. In un clima globale sempre più protezionistico, il nostro Paese può quindi dare un segnale positivo a sostegno di un’economia liberale che desidera sostenere la competitività delle aziende svizzere a livello internazionale.

 Benefici per le aziende e per i consumatori 

L’abolizione dei dazi doganali porterà importanti risparmi alle imprese che potranno beneficiare di sgravi amministrativi (andranno per esempio a cadere le spese legate alle procedure generate dall’imposizione dei dazi all’importazione).

Grazie a una tale soppressione, le importazioni di materie prime, di prodotti semilavorati e di beni d’investimento, ma anche di consumo, saranno esenti da dazi. Vi sarebbero quindi anche benefici per i consumatori finali. Complessivamente, si stima che grazie all'abolizione dei dazi la diminuzione dei prezzi in Svizzera sarebbe compresa tra lo 0,1% e il 2,6%, ovvero a circa 350 milioni di franchi.

Sostegno alle imprese esportatrici

Le aziende svizzere importano molti prodotti semi-lavorati o componentistica che poi vengono riesportati sotto forma di merce finita. L’abolizione dei dazi industriali permette quindi di ridurre i costi di fabbricazione intermedi, rafforzando la competitività delle aziende e promuovendo ulteriormente le esportazioni. In particolare il settore della moda – molto sviluppato nel Canton Ticino con la cosiddetta fashion valley – avrà i maggiori benefici azzerando i dazi dell’abbigliamento che oggi sono tra i più elevati (il 5.6% e il 4.0%).

Secondo gli analisti, grazie alla riforma in oggetto si stima un aumento dello 0.4% dell’export elvetico, punta di diamante dell’economia svizzera.

Semplificazione della struttura tariffale

Con la modifica della LTD viene semplificata la struttura della tariffa doganale per i prodotti industriali e ciò agevola ulteriormente le imprese sul piano amministrativo. Le aziende, con un codice doganale semplificato, potranno agire in maniera più rapida nelle pratiche di sdoganamento che oggi richiedono sforzi e conoscenze in ambito doganale non sempre disponibili. Rendiamo inoltre attenti che questa modifica si inserisce perfettamente con la prossima revisione del Sistema Armonizzato (SA) prevista per il 2022 e che seguirà l’implementazione del programma DaziT. È quindi fondamentale seguire con celerità la modifica della LTD per approvarla entro il 2020 così da non soccombere in ulteriori oneri causati da una non concomitanza delle varie riforme. 

Compatibilità con gli impegni internazionali presi dalla Svizzera

L’abolizione dei dazi non modifica gli impegni presi all’interno dell’OMC. È compatibile con gli accordi bilaterali tra Svizzera e UE e con gli accordi di libero scambio siglati dalla Confederazione. A questo proposito è utile sottolineare che l’importanza dei dazi doganali come potere negoziale negli accordi di libero scambio è andata scemando: al giorno d’oggi, durante le trattative, i dazi industriali non sono più così decisivi rispetto invece a tutta una serie di ulteriori barriere non tariffarie spesso più onerose e quindi più importanti da inserire negli accordi. Le misure proposte sono, inoltre, compatibili con gli accordi doganali internazionali della Svizzera.

In conclusione, il pacchetto di misure proposte consente di ridurre le barriere commerciali favorendo sia le aziende sia i consumatori elvetici e permette quindi di mantenere attrattiva la piazza economica svizzera.  

La presa di posizione completa della Cc-Ti è disponibile qui


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