Accesso agli atti e obblighi di disclosure sulle proroghe

Accesso agli atti e obblighi di disclosure sulle proroghe

L’accesso agli atti non è “emulativo” ogni volta in cui l’istanza sia formulata da una impresa del settore che intenda difendere le proprie aspettative di stipula di futuri contratti di appalto anche mediante la verifica della correttezza dell’operato dell’impresa concorrente in corso di esecuzione, con particolare riferimento alle proroghe del servizio guadagnate dall'operatore uscente nel corso del tempo.  

È quanto ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia - Catania, con la sentenza n. 2170, pubblicata il 13 settembre 2017. 

In base alla decisione del Tar va riscontrata l’istanza di accesso agli atti di proroga del servizio posto che le vicende della fase esecutiva sono essenziali ai fini della esatta comprensione della “consistenza del rapporto” tra Stazione appaltante e aggiudicataria e dell’indagine sulla correttezza del procedimento di gara seguito a monte. 

L’accesso può riguardare la documentazione contabile relativa all’esecuzione del contratto originario e alle successive proroghe, nel rispetto dei limiti di interesse dell’istante e previo occultamento dei dati relativi all’affidataria non utili per l’interesse manifestato in ricorso.

Il tema - unitamente alle numerose criticità che interessano varianti e ulteriori modifiche contrattuali in corso di esecuzione - sarà attentamente esaminato, alla presenza di illustri relatori provenienti anche dal Consiglio di Stato, in occasione della giornata di studio, organizzata da Optime, in tema di Varianti, proroghe e ulteriori modifiche in corso di esecuzione che si terrà a Roma, il 14 marzo e a Milano, il 21 marzo. In occasione dell’edizione romana l’evento sarà disponibile anche in videoconferenza.

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