Affitti brevi: nuove regole 2024

Affitti brevi: nuove regole 2024

Affitti brevi: le nuove regole definitive

Il periodo a cavallo tra 2023 e 2024 ha visto nel comparto degli affitti brevi l’approvazione di nuove regole. In questo articolo abbiamo ripercorso tutte le novità relative agli affitti brevi, aggiornando costantemente la pagina. Nei primi paragrafi dell’articolo riportiamo le novità definitive che sono state approvate.


Rimodulazione della cedolare secca

Con la Legge di Bilancio 2024, il Governo ha rimodulato l'aliquota della cedolare secca, che rimane al 21% sul primo immobile in affitto breve, ma passa al 26% dal secondo al quarto.

Resta fermo l’obbligo di aprire Partita Iva in caso di cinque o più appartamenti in affitto breve.

Introduzione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale

Il CIN è un codice alfanumerico, che viene introdotto per combattere fenomeni di evasione e abusivismo e per garantire maggiore trasparenza nel settore degli affitti brevi. Il CIN andrà affisso al di fuori dell’immobile a cui è associato e all’interno di ogni annuncio che lo promuove.

Al momento, il CIN è operativo in via sperimentale in alcune regioni italiane: Abruzzo, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto.

Tuttavia, dal mese di settembre 2024 sarà operativo su tutto il territorio nazionale.

Si può ottenere il CIN presentando istanza al Ministero del Turismo al seguente link: Banca Dati Strutture Ricettive

Operare senza CIN comporta sanzioni.

  • È prevista un’ammenda pecuniaria da 800 a 8.000 euro, nel caso di immobile affittato senza CIN.
  • È prevista un’ammenda da 500 a 5.000 euro, in caso di mancata esposizione del CIN.


Nuovi obblighi di sicurezza

Infine, è stata introdotta un’ultima novità: l’obbligo di installare rilevatori di monossido di carbonio, gas combustibili ed estintori portatili. In merito a questi ultimi, dovranno:

  • essere ubicati in prossimità degli accessi;
  • ce ne dovrà essere almeno uno per piano;
  • ce ne dovrà essere uno ogni 200 metri quadri.


Bozze di proposte di modiche degli affitti brevi

Nei giorni scorsi, il Ministero del Turismo ha presentato una bozza di disegno di Legge ad Associazioni, sindaci delle città metropolitane e Regioni, contenente delle modifiche nella legislazione degli affitti brevi.

Tali modifiche sono state fortemente richieste da alcuni sindaci delle Città Metropolitane italiane, che hanno lamentato il fenomeno dell’Overtourism (turismo selvaggio), che, a loro parere, ha determinato un progressivo spopolamento dei centri storici delle grandi città e un aumento costante dei canoni di locazione.

Tuttavia, la nuova bozza ha eliminato ogni riferimento allo spopolamento delle città metropolitane italiane e anche all’Overtourism, concentrandosi di fatto sul contrasto al fenomeno dell’abusivismo nel settore degli affitti brevi e sulla necessità di uniformare su tutto il territorio nazionale la legislazione di questo comparto.

Tra le principali modifiche contenute in quella che è ancora una bozza (pertanto fino alla sua approvazione da parte delle Camere non ha valenza di Legge e può ancora subire delle variazioni), ricordiamo:

  • l’obbligo di pernottamento per almeno 2 notti consecutive nelle città metropolitane, se si utilizza la modalità dell’affitto breve. È però prevista un’eccezione per le famiglie numerose, con almeno tre figli. Queste potranno continuare ad usufruire gli affitti brevi nelle città metropolitane anche per una notte sola.
  • Il divieto di affittare l’immobile dove si ha registrata la propria residenza.
  • L’introduzione del CIN, il codice identificativo nazionale, da esporre sul campanello dell’appartamento e su ogni annuncio che contiene l’unità immobiliare. La trasgressione comporta ingenti sanzioni, che possono arrivare fino a 8.000 €.
  • L’obbligo per le strutture ricettive di uniformare le norme antincendio degli appartamenti a quelle delle strutture alberghiere.
  • L’obbligo di installare i rilevatori di monossido di carbonio negli appartamenti, proprio come avviene nelle strutture alberghiere.
  • L’abbassamento da 4 a 2 degli appartamenti affittabili e tassabili con la cedolare secca.

Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo di approfondimento:

Affitti brevi 2024: cosa cambia con le nuove norme?

Le reazioni

Grande soddisfazione per il Ministro del Turismo Santanchè, che ha affidato a Facebook il suo commento:

”[…] Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le Regioni ed i Sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa.”.

Anche il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca si è detto soddisfatto della bozza, sollecitando però alcune ulteriori modifiche, come la richiesta di innalzare l’obbligo di pernottamento (o minimum stay) ad almeno 3 notti consecutive.

Reazioni negative, invece, da parte dell’associazione italiana gestori affitti brevi, l’Aigab, che ha affidato il suo pensiero ad una nota stampa. L’associazione sostiene che la bozza del disegno di Legge “rende più complicata la vita del proprietario” che intende affittare i propri appartamenti ed è troppo appiattita sulle richieste avanzate al Ministro da parte del mondo alberghiero.

Affitti brevi nuove regole. Aggiornamento

Con la bozza della Legge di Bilancio 2024, il Governo Meloni prevede due importanti novità nel comparto degli affitti brevi.

  1. L’introduzione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale. Il CIN è stato introdotto, non con la Legge di Bilancio 2024, ma con il Decreto Anticipi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 dicembre 2023.
  2. La rimodulazione della cedolare secca. L’aliquota per il primo appartamento resta invariata, al 21%. Invece, dal secondo al quarto immobile sarà innalzata al 26%. Nel caso in cui l’host abbia più di un appartamento in affitto breve, sarà lui a decidere quale tassare al 21% e quali, di conseguenza, al 26%. Dal quinto in poi, rimane l’obbligo di aprire la Partita Iva.

Attenzione: Si tratta di una bozza, pertanto potrebbe ancora subire delle modifiche. 


Affitti brevi nuove regole. Aggiornamento 29 novembre 2023

Nella giornata del 29 novembre 2023, i senatori Claudio Borghi, Dario Damiani e Vita Maria Nocco hanno presentato un emendamento al Decreto Anticipi, che accompagnerà la Legge di Bilancio 2024, con ulteriori modifiche per il comparto degli affitti brevi.

Tale emendamento introduce per le strutture ricettive l’obbligo di inserire rilevatori di gas e monossido di carbonio ed estintori, che dovranno essere posizionati in zone dell’immobile “accessibili e visibili“.

L’emendamento depositato dai 3 senatori, inoltre, conferma la volontà di introdurre il CIN, il Codice Identificativo Nazionale, da esporre sia sull’immobile, sia sugli annunci che lo contengono.

Aggiornamento 15 dicembre 2023: CIN, rilevatori monossido di carbonio e fumo, estintori

Il 15 dicembre 2023 il Decreto Anticipi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, quindi è diventato legge. Con l’approvazione di tale misura, l’obbligo del CIN e dell’inserimento di rilevatori di fumo e monossido di carbonio ed estintori è confermato definitivamente.

Il Codice Identificativo Nazionale, rilasciato dal Ministero del Turismo, dovrà essere esposto all’esterno degli stabili adibiti ad affitto breve e sugli annunci pubblicitari online che citano tali abitazioni. Le sanzioni per gli appartamenti privi di CIN vanno da 800 a 8mila€ e da 500 a 5mila€ per la mancata esposizione del CIN o per  gli annunci che non lo contengono.

Qualora la struttura che si intende affittare sia già dotata di un CIR (Codice Identificativo Regionale) o di un Codice Identificativo Comunale, la Regione o il comune sono tenuti a ricodificare automaticamente il CIN, aggiungendo al codice già in uso un prefisso alfanumerico e trasmettendo i dati di cui è in possesso, oltre che il CIN, al Ministero del Turismo, al fine di inserirlo nelle apposite banche dati del Ministero.

Infine, gli host dovranno anche installare rilevatori di monossido di carbonio e fumo ed estintori portatili all’interno degli appartamenti in affitto breve. In particolare, gli estintori portatili (la norma prevede che ce ne sia almeno uno ogni 200 metri quadri, o comunque uno per piano), dovranno essere localizzati in “posizioni accessibili e visibili“. Anche in questo caso sono previste sanzioni per il mancato rispetto di tale obbligo, nella misura da 600 a 6.000€ .

Puoi approfondire qui: Affitti brevi: le novità di novembre 2023

Affitti brevi nuove regole. Aggiornamento 2 gennaio 2024: cedolare secca al 26% dal secondo appartamento

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2024, entrano in vigore le novità che riguardano gli affitti brevi e, più precisamente, la cedolare secca.

Sono confermati i contenuti della bozza della Legge di Bilancio, con l’aumento dal 21% al 26% dell’aliquota della cedolare secca per i locatori che hanno più di un immobile. In particolare, sul primo l’aliquota resterà al 21%, dal secondo al quarto passerà al 26%. Sarà il locatore a a scegliere su quale appartamento l’aliquota rimarrà al 21%, nel caso di affitto di più di un immobile. Rimane l’obbligo di apertura della Partita Iva, nel caso di locazione breve di cinque o più immobili.

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