AI come assistenti generativi innestati nel quotidiano: co-evolveremo?
Da "Senza via di scampo" di Roger Donaldson, 1987

AI come assistenti generativi innestati nel quotidiano: co-evolveremo?

L'#intelligenzaartificiale è diventata mainstream. Già questo indica che, dopo un alternarsi di inverni ed estati negli scorsi decenni, si è arrivati un punto di svolta grazie a nuovi algoritmi, nuovi modelli di reti neurali, hardware più potenti e immense quantità di dati disponibili.

Le #AI generative sono sistemi logici e inferenziali che estraggono da miliardi di dati quelle che per noi sono informazioni utili (per loro, al momento, successioni probabilisticamente significative), generando nuove combinazioni di dati che, sempre per noi umani, assumono un valore, che sia esso didattico, illustrativo, chiarificatore, esplicativo o estetico.

Non abbiamo sufficienti conoscenze sull'intelligenza biologica per poter riconoscere con certezza barlumi di processi cognitivi in questi sistemi; negli anni ho letto molti libri e articoli su questo argomento, sulle neuroscienze e sull'evoluzione, arrivando alla conclusione che non si può escludere l'evoluzione di intelligenze sintetiche.

Come sensazione, e nulla di più, mi sembra che i modelli attuali di reti neurali (deep learning, NPL e in particolare GPT, Generative Pre-Trained Transformer) che sottostanno a strumenti come #chatgpt o #midjourney possano costituire il primo, reale tassello di una non remota Intelligenza Artificiale Generale.

Ciò che possiamo fare è co-evolvere: è vero che, come afferma Chiara Valerio, che "per ChatGPT la retroazione siamo noi, correggiamo ciò che dice e lui impara. [...] Siamo diventati il feedback della macchina." Ma in questo modo, in un certo senso, ne guidiamo la sua esplorazione del mondo. Se gli esseri umani hanno usato i loro sensi come input per interfacciarsi con la realtà, le AI usano i nostri dati come input, producendo altre e talora diverse interpretazioni della realtà stessa: sono interpreti del second'ordine.

Privacy, controllo dei dati, etica e trasparenza sono problemi reali che devono essere approfonditi per costruire una cornice di regolamentazione; penso però che questo debba accadere a livello europeo, per contrastare modelli iper-commerciali come quelli americani e ancor più approcci legati al controllo sociale come quello cinese. Occorre strategia ad ampio raggio, non tattica locale.

Le Intelligenze Artificali stanno rapidamente acquisendo il ruolo pervasivo di "assistenti generativi"; non v'è dubbio che l'AI si stia innestando negli strumenti e nei processi esistenti a tutti i livelli, in attesa, come già accaduto con l'elettricità (metafora abusata ma obbiettivamente valida in questo caso), di diventare fonte di utilizzi del tutto nuovi.

Pareri e riflessioni

Sintesi, riflessioni e conclusione ineccepibili nell'articolo di Giovanni Boccia Artieri sulla querelle chatGPT e più in generale sull'AI ormai pervasiva.

"Perché probabilmente il vero punto della questione non è tanto sull’intelligenza (termine fuorviante rispetto a quanto sta accadendo) ma sull’artificiale che sta diventando una realtà con cui comunichiamo e interagiamo in modi nuovi e inediti e in un contesto non specialistico ma quotidiano e di massa."

Fred Cavazza riflette sul ruolo della #generativeAI nell'organizzazione del lavoro in azienda.

Dalla generazione (#genAI) alla sintesi (#sinthAI). Per aziende e organizzazioni il punto cruciale è estrarre informazioni utili->decisioni dai propri dati strutturati e non.

"Se invece di scrivere lunghe risposte basate su un prompt conciso, potessimo estrarre da enormi quantità di dati il prompt conciso che lo riassume?"

Prezioso distillato di dati e statistiche sull'AI

E' appena uscito un corposo report della Stanford University, "Artificial

Intelligence Index Report 2023", zeppo di dati, statistiche e grafici. Ricerca & sviluppo, performance, etica, aspetti economici e politici, educazione, pubblica opinione: questi i temi trattati che rendono il report un prezioso database da consultazione.

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Fonte: Stanford University

Antenati

Prima dell' #AI generativa, la scrittura creativa computazionale. Nel 1953 Christopher Strachey (collega di Alan Turing) scrisse un programma di 1.000 righe per il Ferranti Mark 1, primo calcolatore di uso generale messo in vendita (a valvole, con memoria a Tubi di Williams catodici).

Il programma generava lettere d'amore casuali, considerando tale sentimento "come una procedura ricombinante con elementi ricorrenti".


#arte e #nft

Damien Hirst gioca ancora con gli Nft, con una serie chiamata "The Beautiful Paintings" ("per ovvie ragioni").

L'acquirente attraverso una dashboard potrà scegliere diverse caratteristiche dell'opera e, alla fine, un algoritmo di #machinelearning fornirà il titolo.


Estrapolazioni

Pensando all'#AI generativa, in particolare quella applicata alle immagini, mi è rivenuto alla mente un (bel) film degli anni '80, "Senza via di scampo" (con Kevin Costner, Sean Young, Gene Hackman, regia di Roger Donaldson).

Quasi tutto il film si svolge mentre un computer ricostruisce un'immagine sfocata, pixel dopo pixel dopo pixel dopo pixel...

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