Al tempo del Covid-19 nasce una relazione biunivoca "amicale" tra brand e cliente.
Al tempo del Covid-19, il brand diventa amico del cliente?
#sandropensache
Il tempo dilatato e le giornate dai confini sfumati, giorno dopo giorno, diventano un ricordo.
Siamo stati - chi più, chi meno - lontani dai propri spazi fisici di lavoro, di vita sociale, di normalità e da alcuni giorni si cerca con prudenza di riprendere il nuovo cammino con la voglia di costruire tutti insieme un futuro migliore, contribuendo uniti con un pizzico di maggiore orgoglio al made in Italy.
E così brand e clienti adesso sono sulla stessa linea di partenza con il desiderio che l'attuale prova - così difficile da metabolizzare e comprendere nella sua globale espressione - possa e debba trasformarsi in tante nuove opportunità. Credo che quasi tutti stiamo imparando la lezione: un piccolo essere vivente, Covid-19, ha messo in riga un altro essere vivente, l'uomo. La natura, in tutte le aree geografiche, in tempi diversi ma connessi, si è manifestata con forza nella vita dei clienti e delle aziende. Una natura che ci chiede rispetto, sobrietà, umiltà e incondizionato amore.
Green, la nuova bussola del brand
La parola GREEN diventa per ciascun brand una nuova bussola per orientare il core business, un valore concreto da condividere con il cliente perché sostenibilità, rispetto dei tempi della natura, uso responsabile delle risorse nel produrre, diventano elementi da cogliere nel dialogo off line e on line con la propria audience.
Dopo questa terribile pandemia mondiale, il brand penso che debba accelerare il proprio processo di "umanizzazione" perché oggi in un mondo sempre più digitale (smart working, spesa online, delivery) il fattore umano diventa centrale nella relazione "amicale" con il cliente.
Brand-Cliente, una relazione amicale
Una relazione biunivoca "amicale" tra brand e cliente, in cui l'azienda si racconta in modo chiaro ad un nuovo tipo di cliente completamente avvolto sì da una maggiore dimensione digitale, ma con un attento sguardo alla realtà del mondo. In tal senso - penso - che il consumo possa assumere una nuova morfologia con una più consapevole sobrietà foriera di una nuova qualità, nuova sensibilità ambientale, nuove relazioni sociali più inclusive e meno esclusive, nuova propensione verso il made in Italy. Perché il cliente di adesso sarà - credo - un essere umano con più cuore, mente e pensiero diversi da prima. Un nuovo cliente rafforzato dall'intensità della connettività digitale post quarantena che gli ha consentito di alimentarsi della "saggezza della folla digitale" nelle scelte per ascoltare cosa fare per superare ieri in sicurezza la paura ex Covid-19 e oggi per prendere le future decisioni di acquisto.
Offline e online, una storia d'amore
Così il brand dovrà riuscire a tracciare una nuova mappa del "viaggio del cliente" comprendendo l'inderogabile attualità dell'integrazione completa offline e online tra azienda e cliente in una relazione più diretta e quindi più amicale, più spontanea, più umana, più autentica, più accessibile, più sincera perché molte decisioni apparentemente individuali saranno in realtà "social" per l'influenza determinante dell'ampia community a cui il consumatore appartiene.
Retired Executive ex GRAND VIVEUR NOW FLÂNEUR
4 anniMolto interessante. Ciao Sandro.