AL VIA UNA SETTIMANA CHIAVE !

AL VIA UNA SETTIMANA CHIAVE !

La settimana appena terminata, non ha portato con sé grandi modifiche alle aspettative di analisti e investitori relativamente ai movimenti futuri delle banche centrali, ed è per tale ragione che specie sulle valute, abbiamo assistito a movimenti poco erratici e poco significativi, con una ripresa generalizzata del dollaro, ma solo contro alcune valute, tra cui lo Jpy e in parte le oceaniche, mentre Euro e Sterlina, insieme al Franco Svizzero, hanno tenuto molto meglio. La correlazione con i mercati azionari è parsa instabile, specialmente per il fatto che, a causa delle trimestrali, S&P500 e Nasdaq hanno perso, mantenendo la correlazione con il valutario inversa, cioè borse al ribasso e dollaro in rialzo, mentre il Dow Jones ha guadagnato in corrispondenza del recupero del biglietto verde, con una correlazione invece diretta. Niente di che, si dirà, ma sono dettagli che fanno capire come il mercato, in questa fase dell’anno, risulti incerto e soggetto a modifiche e variazioni repentine che dipendono da questioni congiunturali. In questo momento il mercato sta scommettendo su un futuro rialzo dei tassi della Fed, nel breve termine, ovvero mercoledì prossimo, ma anche di una fine del ciclo di inasprimento previsto per la fine di questo 2023.


VALUTE.

Sul mercato dei cambi, come detto, abbiamo notato una ripresa del dollaro, specie contro Jpy, dopo le dichiarazioni di Ueda, il Governatore della Boj che ha ribadito la necessità di mantenere ampia la liquidità, ovvero mantenere aperto il Qqe e il controllo stretto dei rendimenti dei titoli di Stato decennali nella fascia di oscillazione consentita. Il UsdJpy si è arrampicato fino a 142.00, oltra 200 pips nella sola giornata di venerdì. Ma a frenarne la salita ci hanno comunque pensato i portavoce del ministero delle Finanze che ha dichiarato che eccessivi movimenti di ribasso dello Jpy non piacciono al Governo. Inoltre aggiungiamo che l’inflazione a giugno è salita, nel paese del sol levante, del 3.3%, inferiore al consensus di 3.5% ma superiore al dato del mese di maggio del 3.2%. Oltre allo Jpy, segnaliamo la discesa delle oceaniche che nell’ultima settimana hanno perso rispettivamente il 2.4% (AudUsd) e il 3.3% (NzdUsd). La debolezza della congiuntura economica cinese, viene dipinta come la causa principale di questi movimenti, anche se a noi piace ricordare che nel primo semestre del 2023, la Cina sia cresciuta di quasi il 6%, meno degli anni scorsi, ma in decisa ripresa. Tra le majors, l’EurUsd è sceso dai massimi circa l’1.5% arrivando non lontano dalla media esponenziale a 200 periodi su base settimanale, posta a 1.1080 e che a livello tecnico, potrebbe fare da supporto interessante per eventuali ripartenze. A tal proposito segnaliamo che le posizioni sul Cot a Chicago e relative ai futures su cambi, indicano quasi 180 mila contratti long tra gli Istituzionali, il che significa circa 20 miliardi di Euro, dato che un contratto vale 125k Euro. E considerato che il futures rappresenta un campione del 5% circa dei volumi glObali Otc forex (secondo le rilevazioni triennali della Banca dei regolamenti internazionali, BIS), si parla di circa 400 miliardi di euro long sul mercato spot. Se parliamo della sterlina, segnaliamo una discesa del Cable che però è arrivato sui supporti chiave su base settimanale, la media esponenziale a 200 settimane passante a 1.2804 e da dove per ora ha rimbalzato.

DATI MACRO E POLITICA MONETARIA.

La settimana che inizia oggi diventa cruciale per molte ragioni, ma in particolar modo per le decisioni di tre banche centrali, ovvero la Fed, mercoledì, la Bce giovedì e la Boj venerdì. C’è grande attesa per la Fed e per un possibile rialzo di 25 punti base dei Fed Funds, che dovrebbero salire al 5.5% per poi probabilmente fermarsi, in ragione di un brusco rallentamento dell’inflazione e ai segnali di rallentamento del mercato del lavoro dopo gli ultimi Nfp. Ma negli Usa sono attesi anche i dati sul Pil del secondo trimestre e l’indice dei prezzi Pce, senza dimenticare i Pmi. Ma altrove, oltre alla Bce, attesa al rialzo di 25 punti base ugualmente, con i tassi al 4.25%, c’è interesse per i Pmi e per l’inflazione in Germania, che dovrebbe finalmente iniziare il proprio percorso di ribasso. Altri dati che potrebbero spostare qualche equilibrio, sono quelli sul Pil di Francia e Spagna, che ultimamente aveva evidenziato una crescita robusta, ma che potrebbe, alla luce dei tassi alti e persistenti, mostrare qualche crepa. In Asia, occhi puntati sulla Boj, con qualche analista che ritiene che la banca centrale modificherà il controllo sulla curva dei rendimenti. In Cina infine si riunisce il Politburo del Partito Comunista, che potrebbe discutere l’introduzione di un piano per dare impulso alla ripresa economica. Per quel che riguarda le oceaniche, occhio all’inflazione in Australia oltre alle vendite al dettaglio di giugno. Buona settimana e buon trading. 


Saverio Berlinzani, analista ActivTrades


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