Alcune considerazioni sulle strategie di gestione fattoriali
Perdere denaro investendo sui mercati finanziari nel 2019 era quasi impossibile, l’andamento estremamente positivo di quasi tutte le asset class ha reso estremamente facile ottenere importanti guadagni in questa annata difficilmente ripetibile.
Le motivazioni che hanno consentito ai listini il raggiungimento di performances cosi strabilianti sono riconducibili a fattori peculiari, come il frettoloso ritorno a politiche espansive da parte delle principali Banche Centrali, motivato anche dallo scontro commerciale tra Cina e Stati Uniti. Sostanzialmente la Federal Reserve e la BCE sono tornate a sostenere una economia che nel corso dell’anno ha mostrato evidenti segnali di rallentamento sia negli Stati Uniti che in Europa, in estrema sintesi i mercati finanziari sono saliti con fondamentali in contrazione.
Partendo da queste considerazioni risulta evidente che le “difficoltà” del 2019 erano rappresentate dalla capacità di generare extraperformances rispetto agli indici utilizzando una strategia di selezione titoli basata essenzialmente sui fondamentali delle singole aziende.
Nonostante tutto ciò la strategia di gestione fattoriale che utilizzo dal 2013 è riuscita a chiudere l’anno con un risultato superiore al benchmark di riferimento, valutato sia in termini di price-return che di total-return.
I risultati del 2019 hanno confermato la robustezza dell’impianto della strategia la quale seleziona i migliori titoli azionari europei utilizzando molteplici fattori fondamentali congiuntamente con alcuni fattori quantitativi e di rischio.
Da quanto esposto possiamo desumere che la gestione fattoriale riesce ad ottenere risultati positivi in termini di extrarendimento anche se tra i fattori utilizzati per le selezioni non sono ricompresi gli specifici mover di un’anno cosi peculiare come quello appena trascorso.
Molte sono le premesse necessarie per costruire una strategia robusta che mantenga nel tempo la sua consistenza, ma sopra tutte sono due le pietre angolari che sostengono la validità dell’approccio fattoriale secondo i dettami del Quantitative Equity Portfolio Management.
La prima square stone è rappresentata dalla selezione bottom up dei titoli, la quale avviene mettendo in competizione le aziende dell’universo investibile e consente di estrapolare i migliori titoli secondo i fattori presi in considerazione. Naturalmente questa metodologia di relativizzazione dei titoli deve avvenire mediante un processo di simultaneus screening utilizzando un metodo di Z-scoring.
Il secondo punto fondamentale per ottenere una strategia consistente nel tempo consiste nel rendere modulabili i pesi dei fattori fondamentali utilizzati per la selezione, in modo che si adattino alle diverse fasi del ciclo economico. Infatti mentre i singoli fattori utilizzati nella selezione possono rimanere sempre gli stessi, come nel caso della strategia utilizzata, i pesi con i quali vengono considerati debbono necessariamente variare nel tempo secondo un’impostazione definita.
Con queste solide basi la gestione fattoriale si dimostra ancora una volta molto più consistente rispetto alla maggioranza delle gestioni discrezionali.